martedì 29 maggio 2012

Lucca no.




Da dodici anni faccio questo lavoro.
Ho iniziato con l'online, quindi con le fiere. Ne ho fatte 85.
Alla fine ho aperto un negozio: ho cambiato tre sedi, l'ultima -quella attuale- è fighissima: cento metri di fumetti e spazi espositivi a gogo. In otto anni ho organizzato cento eventi ed incontri col pubblico ed autori.
Dal 2003 al 2010 ho partecipato a quella che è LA mostra mercato del settore: Lucca Comics.
Nel 2011, ne sono stato escluso senza avere alcuna motivazione da parte dell'organizzazione.
Quest'anno speravo che le cose sarebbero cambiate: così non è stato.
Un paio di giorni fa mi è stato comunicato che sono fuori. Senza appello. Senza spiegazioni ufficiali.

A questo punto avrei tante cose da dire, polemiche da fare, discorsi da portare avanti.
Ma voglio puntualizzare solo due cose:
-non mi sono state presentate motivazioni ufficiali o ufficiose come ragione della mia esclusione. Questo rientra nelle facoltà che ha l'organizzazione della manifestazione, secondo quanto previsto dal loro contratto;
-ringrazio quanti mi hanno offerto di prendere lo stand insieme a loro, o tramite loro. Grazie, ma voglio entrare dalla porta, non dalla finestra, e non mi piace coinvolgere altri nei miei "guai".

Per il resto: quanto ho detto qui sopra è tutto quello che ho da dire.
Se sapessi qualcosa di più, ma non lo dicessi perché sono in malafede, sarei stato zitto dall'inizio. Se, invece, pur avendo ragione, non dicessi qualcosa che so sulle loro motivazioni, sarei uno stupido. E non ritengo di esserlo.
Ripeto: qui apro e qui chiudo il discorso.
Se fossimo un settore serio, un settore in cui vale la pena lavorare, investire, crescere, qualcuno indagherebbe e farebbe domande. I siti di settore, i blog, si lancerebbero sulla notizia, che mi sembra alquanto "strana". Se gli addetti ai lavori avessero il cuore dei tanti appassionati che, durante quest'anno, mi hanno contattato o incontrato alle fiere, chiederebbero e farebbero circolare la notizia. Si porrebbero delle domande.
Ma questo è un mondo basato su passione fine a se stessa, su improvvisazione e mancanza di rapporti veri. Per cui non mi stupisco più di niente.

Ripeto ancora: sull'argomento non tornerò.
Ma ci tenevo che la cosa si sapesse.

lunedì 28 maggio 2012

Un giorno con David Lloyd


Tra i tanti ospiti di Antani Comics dell'ultimo periodo, sabato scorso è spuntato DAVID LLOYD.
Si è trattato di un tour organizzato per promuovere l'ultima fatica del maestro inglese, Materia Oscura, dall'editore Nicola Pesce il quale, da quando ha ingaggiato Andrea Mazzotta come direttore editoriale, non ha sbagliato un colpo. Tra l'altro: è la prima volta che un editore riesce a portarmi in negozio un autore straniero...
Avevo buone aspettative riguardo l'incontro: David, che già conoscevo in quanto ospite di Narnia Fumetto 2008, e che già aveva disegnato nella vecchia sede del mio negozio, è persona affabile e disponibile. E, soprattutto, ha co-creato il più bel fumetto del mondo, un romanzo bellissimo che anche i sassi conoscono: V FOR VENDETTA. Da quando è stato realizzato il film, poi, è ancora più facile vendere il volume, che anche commercialmente parlando è sempre valido e moderno. Qui una bella intervista...
Infine, come non parlare della maschera di V, che è diventata un simbolo ancor più forte di anarchia, ribellione verso il potere (anche economico) ed indipendenza, conosciuta ed usata in tutto il mondo?

Con tutto questo, e pur conoscendo Terni ed i suoi abitanti, mi è risultato ancor più indigesta la totale assenza di interesse da parte dei media locali. Dopo anni di duro lavoro sulla comunicazione, fino ad un po' di tempo fa riuscivo ad avere due righe o addirittura un articoletto per gli autori che ospitavo, ma negli ultimi mesi la situazione è nettamente peggiorata: il comunicato che parlava di Lloyd e ENRIQUE BRECCIA (prossimo ospite il 1° giugno) è stato totalmente ignorato dalla stampa locale, così come la notizia è non ha trovato spazio su radio, tv e siti internet (almeno da quello che ho potuto riscontrare personalmente). Il tutto, unitamente al silenzio sul premio che stiamo organizzando per Narnia Fumetto (i "Leoni di Narnia": oltre 1500 voti del pubblico in poche settimane!), mi fa pensare che i fumetti abbiano meno diritto di cittadinanza, a Terni, di multe, politica spicciola e piccole beghe locali, mentre l'impegno di chi investe da anni ed anni sul territorio non veda mai il giusto riconoscimento, rendendo inutili (e spesso dannose) iniziative di questo tipo.

Per il resto: l'incontro è andato discretamente. Gente ce n'era, mi aspettavo sia più appassionati che più "lettori casuali", incuriositi dal fatto che c'era "l'autore di VPERVENDETTA". I primi, forse, non sono venuti perché l'avevano già visto e conosciuto a Narni, Terni, e quest'anno sia al Comicon che a Lucca, anche se parliamo di uno dei fumettisti più importanti al mondo, un piacere per gli occhi vederlo disegnare, e comunque interessantissimo da sentir parlare del proprio lavoro. Per i "casuali", che avevo visto molto interessati nei giorni precedenti, posso solo pensare che abbiano avuto di meglio da fare. Alla fine ci hanno rimesso loro...
Molto interessati, invece, a riprova che quello che dico di Terni e dei ternani è vero, i clienti internettiani: tante le richieste, tanto l'entusiasmo. Addirittura David si è un po' lamentato di dover fare tutti quei disegni per gente che non era presente, perché gli piace vedere la persona cui fa il disegno. C'è da biasimarlo? Ma la spiegazione -non questione di pigrizia, quanto di lontananza- sembra averlo soddisfatto...


Alcuni aneddoti.
-Mentre parlavo col buon Valentino riguardo la tipologia di gente che mi aspettavo per l'incontro (le testuali parole: "Per me V chiama gnocca"), entra una bella ragazza. Viene da me, apre la bocca e, mentre nella mia testa sentivo "E' qui il disegnatore di V?", le mie orecchie udivano "Li avete i ramen?". Bizarrie di una scarsa sintonia...
-Bravissima l'interprete Elisa: non sapeva niente di fumetti e, finché non le sono capitate parole come "tavola originale" o altri termini tecnici, se l'è cavata perfettamente. E la gestione dell'autore, per oltre dieci ore, non deve essere semplice!
-Dopo l'incontro, cena con una decina di clienti/amici, poi si è tirato tardi in un locale, davanti al negozio, con un Lloyd in gran forma: si è parlato di progetti futuri -fantastici- di sanpietrini, del film di V, di riviste come Heavy Metal, terremoti ed autori ospiti da Antani Comics...
-Il top è stato ricevere i complimenti dell'autore per la fumetteria, per come sono esposte le cose e l'assortimento. Non capita tutti i giorni...

Un grazie ancora a tutti coloro che sono intervenuti o ci hanno comunque sostenuto.
A brevissimo torneremo a parlare di un argomento "scottante"...



giovedì 24 maggio 2012

Come il RESO ti cambia la vita


Ne ho parlato diverse volte (QUI tutti i post con tag reso), d'altronde è un tema caldo ed uno degli argomenti cui è votato un blog che si chiama "Come se fosse Antani..." ma che si scrive "prontiallerese.blogspot.com". Ma ora lo voglio affrontare per bene ed in modo definitivo.

Premessa: il sistema del reso è quello normalmente in vigore nelle librerie di varia. Semplificando: il libraio acquista la merce, e può "darla indietro", ottenendo un credito da scalare dal proprio debito col fornitore. Nel settore librario è la regola, ma va detto che, legalmente e merceologicamente parlando, la fumetteria è una libreria...
Nel mondo magico, divertente e burlone del fumetto, invece, il reso non c'è. Alcuni grossisti lo concedono in piccola percentuale e solo sui loro esclusivisti, oppure in modo episodico, ma non c'è una vera e propria regola generalizzata. Anzi: sembra che alcuni lo nascondano, e tendano a non pubblicizzarlo... sia mai che poi, qualche negozio, abbia l'idea di sfruttarlo!

Tutto il sistema si regge sulle fumetterie che comprano in conto assoluto: quando un editore dice di aver venduto 348 copie di un proprio fumetto, dovrebbe ammettere di averlo fatto ALLE FUMETTERIE, non al pubblico. Magari, la metà di quegli albi sono ancora sugli scaffali dei negozi, che non rischiano, non investono. E non possono crescere.
Si leggono molti commenti negativi da parte di diversi editori sull'operato delle fumetterie. Secondo una tesi molto in voga, tanti negozianti non ordinano che materiale su richiesta, snobbando albi che, in altri circuiti (sito dell'editore, fiere, librerie di varia) venderebbero tantissimo.
Il discorso è complesso, e meriterebbe ben altri spazi. S
ono ben conscio del fatto che i librai non sono perfetti, anzi, il loro operato è criticabile sotto molti punti di vista.
Ma, prima di fare una critica alle abitudini altrui, sarebbe necessario guardare alle proprie, che sicuramente sono più facili da correggere: i fattori che portano l'editore a ritenere che “in altri circuiti” si vende di più, sono legati a diversi elementi. La vendita diretta, spesso, avviene con scontistiche di vario tipo, che la fumetteria non può proporre. Negli appassionati si ingenera così l'abitudine ad acquistare presso il sito dell'editore o dell'autore, quando non, sempre presso gli stessi, in fiera. Al contempo, il negoziante, che non conosce tutto lo scibile del fumetto, si “abitua” a non ordinare cose del tale editore, vedendo che non le vende.
In fiera, poi, le cose sono totalmente diverse: anche nella manifestazione più piccola, passa molto più pubblico in un giorno che in negozio in un mese. E lo fa con l'intenzione di spendere, con un budget -spesso prefissato- dedicato alla spesa fumettistica. In negozio no: il cliente entra, e va diretto a quello che vuole. E spesso si ferma a quello, passando oltre davanti ad offerte, cartelli. Una volta mi sono divertito a mettere un ostacolo con sopra un cartello: macché, ignorato pure quello.
E, poi, diciamocelo: ogni editore si stupisce se non vendi i SUOI fumetti, che ritiene essere sempre i migliori. E se non ne vendi TANTI. E il "suo" TANTO è sempre maggiore del "tuo" DISCRETAMENTE.
Ma il mercato delle fumetterie è ancora buono per i preordini: l'editore sa che quelle x copie, una volta ordinate, sono vendute. Non gli interessa promuoverle, o vedere se arrivano ad un cliente finale, invece di marcire in un negozio: sono “vendute” (traduzione: “FINE della mia attività di editore”). Tornando al discorso di prima, se ogni fumetteria ha in giacenza UNA copia di un volume, ci sono circa due-trecento di quei libri invenduti in giro per l'Italia: una enormità, con le tirature attuali. Ma una copia può essere “assortimento di magazzino”, fa"catalogo". Quando ne hai due o tre, e soprattutto sono in giacenza da anni, diventano “soldi bloccati”. Buttati.

Cosa c'entra il reso con le possibilità di crescita di una libreria a fumetti?Un semplice esempio, con cifre assolutamente casuali.
Una fumetteria compra ogni mese diecimila euro di fumetti, e ne vende dodicimila.
Duemila è quindi il "guadagno" della vendita, da cui sottrae tasse, affitto e spese: diciamo mille euro.
Il guadagno vero, quindi, è di mille.
Se c'è un momento di difficoltà, il libraio agirà tagliando gli ordini "rischiosi".
Nei momenti di normalità, dovrà comunque investire sempre con oculatezza, rischiando il minimo, ma in quelli di crisi il piccolo azzardo può diventare una trappola, e passerà dal comprare ciò che presume di poter vendere, a ciò che è certo di vendere.
Sa bene che, se acquista per incrementare il magazzino, quella fetta di spesa va ad incidere sul suo utile, e che cammina su una linea sottile, non potendosi permettere rischi.
Se introduciamo nell'equazione il reso, ecco cosa cambia.
Il libraio, nella nostra equazione molto semplificata e con numeri assolutamente casuali, inizierà a rendere mille euro di materiale al mese.
Il primo ed il secondo mese, il suo risultato sarà sempre lo stesso, perché la resa ha tempi tecnici, ma lui continuerà a rendere mille euro di invenduti al mese.
Ad un certo punto, tutto cambierà: ai dodicimila di vendite, sottrarrà quanto deve al distributore/grossista, ovvero i soliti diecimila euro MENO, però, i mille euro di note credito per il reso. Passerà, quindi, dal guadagnare mille euro (2mila meno tasse e spese) al doppio, 2mila (3mila lordi, meno tasse e spese): contento, comprerà una tv nuova, andrà a DisneyWorld, il secondo mese a Gardaland, il terzo ai Prati di Stroncone (nota località turistica vicino Terni) a fare una grigliata con gli amici.
Il quarto mese si chiederà come può migliorare la propria condizione lavorativa, visto che ora ha dei soldi da investire.
Ed inizierebbe a farli fruttare.
Potrebbe prendere titoli che giudica buoni e vendibili, che magari conosce, ma che non ha mai tenuto perché non aveva il reso. Potrà organizzare incontri con autori, rinnovare il negozio (mobili, allestimenti), potrà fare pubblicità. Il tutto con oculatezza, perché non è che il reso ti paga le bollette e lo stipendio.
Ma, utilizzando questo sistema, il libraio ha la possibilità di far ruotare il magazzino, e di far rientrare parte del capitale speso ed immobilizzato.
Perché, ricordiamolo: se ogni anno aumentiamo ciò che abbiamo in magazzino, non facciamo altro che trasformare parte del nostro utile in merce. Merce che non possiamo rendere.

Ultima considerazione: le ristampe.
Coi moderni metodi, ristampare costa molto meno di un tempo. Basta arrotondare un po' il prezzo, diciamo di un 10-15%, e l'editore ha la possibilità di rieditare un volume, e ridistribuirlo. Solo che, copie della prima edizione di quel volume, magari, sono ancora "in giro" per il sistema librario. Il reso permetterebbe, forse, di risparmiare qualche ristampa, facendo girare quelle copie, perché non tutto si vende allo stesso modo nelle diverse zone del paese. Anzi.

Discorso semplice e lineare. Perché, quindi, non abbiamo il reso?
Perché ci sono dei costi? Ma se gli sconti che abbiamo sono simili a quelli delle librerie di varia, al massimo si parla di due o tre punti in più di media, quale è il vantaggio nel sistema di vendita delle fumetterie?
Negli USA non c'è reso, ma gli sconti sono (molto) più alti.
A vederla così, sembra quasi che tutto vada a vantaggio del grossista/editore.
O no?

Se volete approfondire il discorso, ma su un ambito più mirato verso Meli Comics, leggete qui.

mercoledì 23 maggio 2012

Falcone Vive

23 maggio 1992.
Era sabato.
Avevo 16 anni, c'era una ragazza che mi piaceva molto, che stava -strano a dirsi- con un pirla.
Il pirla, proprio quella sera, festeggiava i suoi diciotto anni.
Io, per il masochismo tipico di quell'età, andai alla festa.
Allora -una vita fa- le informazioni non giravano così in fretta, non sapevi le cose in tempo reale, se non eri davanti ad una tv. Il sabato poi, avevo di meglio da fare... il tempo scorreva lentamente, sembrava non voler mai passare...
Non ho ricordi particolari di quel giorno, non so se ho davvero "vissuto" quel clima.
Ma mi ricordo il 19 luglio. Un'altra strage. Poi Tangentopoli. Un mondo che finiva.
E il rimpianto di esserci stato, senza esserci veramente.

Quando due anni dopo scelsi di iscrivermi a Giurisprudenza, probabilmente partii anche da quel 23 maggio.
Certo che c'era anche stato Devil: Man Without Fear di Miller e Romita (un capolavoro assoluto) ad ispirarmi. Ma, soprattutto, il ricordo dei due martiri siciliani, portatoci nell'auditorium della scuola, dalla bocca di un loro collega, il giudice Caponnetto.
Per i nostri figli sarà storia, per noi è stata vita.
Sperando che non ci servano Eroi. Non più.

«È bello morire per ciò in cui si crede: chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola»
(Paolo Borsellino)


martedì 22 maggio 2012

Il Reboot DC in Italia (5): LanternaVerde/Flash/JusticeLeague


Continuiamo, in questo post, a parlare del Reboot DC per quello che più ci interessa: LE SERIE! Qui abbiamo già parlato di Wonder Woman, Titani, Batman e Superman.
oggi finiremo di recensire i sette mensili regolari, con i mancanti: Flash, Lanterna Verde e Justice League.
A chi non interessassero solo i fumetti tout court, qui abbiamo parlato dell'iniziativa da un punto di vista della promozione, qui del prequel FlashPoint e qui abbiamo intervistato il "boss" Lorenzo Corti. Infine, abbiamo trattato del conflitto nell'essere contemporaneamente editore e distributore.

LANTERNA VERDE
Pre-reboot, era la serie migliore della DC.
Ottimamente scritta da Johns da oltre cinque anni, e disegnata da talenti quali Reis, Van Sciver e Mahnke, la nuova serie continua direttamente le trame di quella vecchia, pur essendo "rebuttata". Come è possibile? Leggetelo e scopritelo!
A seguire:
Green Lantern Corps e New Guardians. La prima, scritta da Tomasi e disegnata da Pasarin, segue le gesta delle altre Lanterne, in particolare quelle terrestri, mentre la seconda di Bedard-Kirkham, ci racconta la storia di Kyle Rainer.
Complessivamente: se la seguivate prima, non vedo perché non farlo ora. Altrimenti, può essere un buon momento per iniziare... Poi c'è Geoff Johns!

JUSTICE LEAGUE
Me l'aspettavo peggio. Avevo letto commenti brutti, come se fosse una serie pensata per un pubblico di "giovani" (bambini?): invece devo dire che è un buon fumetto supereroistico. Ambientata cinque anni nel passato, disegnata da un "top player" del genere, ovvero Jim Lee, è scritta dall'imperdibile Geoff Johns, e narra del primo incontro tra Lanterna Verde e Batman, e tra questi due e Superman. Si preannuncia molto interessante, sicuramente più delle recenti incarnazioni del supergruppo DC.
In appendice: Justice League International e Hawkman.
La prima sembra una serie godibile, anche se lontana dai fasti della mitica JLI (in corso di ristampa) di De Matteis e Giffen: è scritta da un obsoleto
Jurgens e disegnata dal buon Lopresti. La seconda è una vera sopresa: belli i disegni, di Phil Tan, ed interessante la trama imbastita da Tony Daniel. Le due serie sono accomunate dalla pesante eredità lasciata dalle precedenti gestioni: di JLI abbiamo detto, mentre la seconda viene da un lungo (e bel) ciclo dell'onnipresente Geoff Johns. In ogni caso, sono buone spalle della Justice League, e possono accompagnarla degnamente.

FLASH
La sorpresa che non ti aspetti, è Aquaman.
Oddio... è scritta da Johns e disegnata da Ivan Reis, che qualcosina di buono l'hanno fatto, sia insieme che singolarmente. Ma, francamente, il personaggio mi è sempre saputo insipido: e proprio su questo dettaglio, gli autori giocano per rilanciare la serie. Veramente interessante.
Flash, scritto da Manapul (che lo disegna anche) e dal colorista Buccellato, rispetta la tradizione di qualità del velocista di Central City. Dopo la lunghissima gestione Johns (ancora lui!), con ai testi un disegnatore ed un colorista, magari non ti aspetti il top... invece il duo ti stupisce, regalandoti una storia frizzante, ovviamente ben disegnata, che tiene incollati alla sedia (o alla poltrona, o al letto, o dovunque si legga) dall'inizio alla fine.
Per finire un Capitan Atom senza pretese, ma sicuramente meglio di Freccia Verde: li accomuna lo stesso scrittore, Krul, ma i disegni sono del decoroso Freddie Williams II.


La serie più venduta da Antani Comics?
BATMAN, albo più comprato dell'anno. A seguire, più o meno pari merito, Lanterna Verde, Justice League e Superman.
La miglior serie USA per il sottoscritto? AQUAMAN!
Il miglior albo italiano, valutato nel complesso? FLASH! A seguire, più o meno pari merito, Lanterna Verde, Superman e Batman.

Leggete e moltiplicatevi!

domenica 20 maggio 2012

Metti una sera, con Vitti, i KingHouse, tra Antani e Magliano Sabina, guest star Mastro Lindo...



Un famoso rumorista.
Birra.
Alessandro Vitti, autore Marvel e Bonelli.
Un vecchio col cappello. Tanto vecchio, cappello fantastico.
Poca gente ma buona, tra gli appassionati di fumetti.
Mastro Lindo.
Un treno, anzi due, un po' schizzinosi.
Red Dread.
I Kinghouse che suonano.

Inizia tutto ieri, sabato 19.
Alle ore 7 circa, un ignaro Alessandro Vitti, meglio noto come disegnatore di Brendon, ma anche dei Secret Warriors, ma anche di Capitan America, parte alla volta di Terni dalla Padania. Obiettivo: Antani Comics, per la presentazione del suo fumetto, Red Dread.
Per un... chiamiamolo... "disguido", il treno lo porta altrove.
Molto altrove.
Quindi, invece di arrivare alle 13,15 per gustarsi un buon pranzo umbro, fare il chilo davanti ad un ricco caffé dell'ottimo bar davanti all'Antani, guardare un po' di gnocca passare sul corso principale, il tutto insieme al buon vecchio Cerri, il caro Alessandro è costretto ad atterrare in quel di Terni quasi alle 16.
Un caffé a strozzo ("Tanto i clienti possono aspettare", gli dico) e si inizia.

In forma nonostante tutto, Alessandro snocciola citazioni da film, gioca coi fan accorsi.
Mai troppo numerosi, per carità! Ma d'altronde è una bella giornata, il mare chiama. C'è la festa della locale squadra di futbol appena promossa, c'è la primavera, lo spread. Ma c'è anche chi viene da Perugia, Orte, Rieti, e l'evento procede piacevolmente. Anche perché Vitti ormai è di casa, ed ha creato un bel feeling col pubblico: molti suoi ex studenti del Corso di Fumetto dello scorso anno se lo ricordano, eccome! E vengono ad acquistare il bel Red Dread che l'autore ha portato, insieme ad altre cosine.
Tra l'altro Vitti ci conferma che sarà a Narnia Fumetto 7, insieme allo scrittore Strukul, con un proprio stand, e durante la giornata fioccano idee per altri ospiti.
C'è -clamorosamente- anche qualche ternano all'incontro, diverse facce nuove (clienti non abitué degli incontri), e alla fine non è tanto male. Ormai bisogna anche accontentarsi...


Tra l'altro: il fumetto costa solo 6 euro sei, e gli sketch del disegnatore sono davvero belli.


Il pomeriggio si avvicina all'epilogo, e con l'autore si parte alla volta di Magliano Sabina, borgo vicino ad Orte, dove c'è la locale festa, con autoctoni in ghingheri, birra e cibo, e qualche ospite. Mica Vitti, eh! Ci sono i KingHouse che suonano, un comico rumorista, e diversi vecchi di interesse supercazzolesco. Tutta vita!

Ma, soprattutto, i KingHouse di Cerri & Co., che non sentiremo suonare (se non una classica Johnny B. Goode che fa sempre tanto "Ritorno al Futuro") causa spostamento dell'orario di inizio, ma coi quali condivideremo cena (a scrocco) e conoscenze interessanti. Il tutto condito da una presa di corrente sballata, faretti mancanti, faro che va e viene modello autovelox, e tanti piccoli dettagli che ci fanno apprezzare la seratona, in mezzo a granny di un certo livello (ludico, almeno!), sbandieratori e pubblico ululante per lo spettacolo del roboante Alberto Caiazza, idolo di mamme e bambini. E nonne.

Non dimentichiamo Mastro Lindo, muscoloso collega del buon Cerri, col quale si è parlato di bottiglie d'acqua a Bologna, folklore Pugliese, intrattenimento in Romania, zoologia ed amore tra gatti e topi.
Una frettolosa partenza, causa smarrimento del sottoscritto e dello spaventato Vitti nel borgo maglianese, con susseguente e successivo errore nell'uscita dalla superstrada (eh... presi dalla conversazione, col buon autore si lamentava, indovinate di cosa? Della distribuzione... strano, eh?), ci hanno comunque consentito di prendere un treno che non aveva più posti.

Il tutto ci ha portato a decidere che, d'ora in poi, la presenza di Alessandro Vitti e degli altri autori del Lateral Studio sarà garantita solo se organizzata in contemporanea con la "Settimana Maglianese".
E sarà invitata solo gente che ama i ratti, gatti inclusi.
Per il resto: non sapete cosa vi siete persi.

In tutto questo, speriamo di avere presto notizie del buon Vitti che, tra fan ultraottantenni, controllori di trenitalia, editor Marvel con le loro scadenze, e persino terremoto, è stato dato per disperso.

Gli abbiamo voluto bene...

venerdì 18 maggio 2012

Doppietta: Enrique Breccia e David Lloyd


Il 26 maggio ospiteremo David Lloyd.
Il 1° giugno toccherà ad Enrique Breccia.
Maggiori info qui.

Lloyd è stato il primo "straniero" che abbiamo ospitato, nel lontano 2008 (la foto che lo prova è qui sopra).
Sono seguiti Bryan Talbot, Ethan Van Sciver (2009), Doug Braithwaite e Ivan Reis (2010).
Ora, in pochi giorni, questa doppietta.
Il tutto avviene in un momento in cui stiamo per festeggiare i CENTO eventi organizzati in negozio (a luglio), ma anche interrogandoci sulla eventualità di stoppare o quanto meno dilatare tale tipo di attività, vista la difficoltà ad avere "attenzione mediatica", sia locale che sui siti di settore, che pubblico, soprattutto autoctono.
Chi vivrà vedrà.
Ma intanto, godiamoci questi due nomi e pensiamo che molte manifestazioni di settore farebbero carte false per averne anche solo uno. O meglio,
dovrebbero...

nb: grazie a 001 Edizioni e Nicola Pesce Editore per il supporto.


giovedì 17 maggio 2012

Questa è bottega mia...


Leggo qui, un post bellissimo e meritevole di citazione negli annali della storia del fumetto, scritto dal "fratello di blog" Max di Lecce.
E mi incazzo.
Anzi, mi indigno.
Essere indignati è fuori moda.
Ma è questo il caso.
Sono uno di quelli che si è sempre vantato di avere tutto o quasi, in negozio.
Arretrati? Sempre riordinati. Novità? Tutte, almeno quelle dei generi che considero vendibili da me. Ma ci ho sempre provato a venderli tutti, i generi. E tutte, le serie.
Poi arriva Messaggerie Libri.
"Ecco, questi sono seri. Questi ci danno il reso. Questi fanno vedere agli altri come si fa la distribuzione".

Risultato, oltre un anno dopo. Gli altri distributori sono li che sghignazzano ancora.
Anzi: anche loro, rimanendo in tema, si pisciano addosso dalle risate.
La rivoluzione non c'e stata.
Nel mio commento dico che due sono i punti fondamentali che farebbero svoltare Meli Comics: il sito ed il reso. Ma entrambi paiono obiettivi irraggiungibili, come lo scudetto per la Juve in B. E non abbiamo cinque anni da aspettare, per provarci. Il sito, penoso, assurdo, è colpa del distributore. Ma l'assenza di un reso decente, per tutti gli editori, come per le librerie di varia, cui lo concedono, è uno SCANDALO, ed è colpa degli esclusivisti, non di Meli, visto che quest'ultima si limita ad eseguire le direttive che gli editori gli danno.

I fogli excel (nel 2012...), la difficoltà di vedere l'ordinato, fa disonore ad un distributore degno di questo nome, e ci rende difficile ad ogni livello il lavoro.

Io posso solo dire che, ad oggi, io deciderò cosa ci entra o meno, nella "mia bottega".

mercoledì 16 maggio 2012

Alessandro Vitti: Red Dread tour da Antani Comics



Sabato 19 maggio, ospitiamo di nuovo Alessandro Vitti, disegnatore per la Marvel dei Secret Warriors e di Brendon per la Bonelli.
Qui il suo blog.

Per l'occasione, venderemo i prodotti del Lateral Studio.
Eccoli:

-Sketchbook Lateral- Vitti e i Secret Warriors con disegno 15€



-Red Dread White Cover con disegno 10€



-Red Dread Regular Cover 6€





- Stampe Lateral & Red Dread 10€ cad. 2 a scelta 15€


- Borsa Red Dread 100€ con: Foulard Lateral (rossa o nera), Sketchbook e disegno, Libro, Red Dread Regular, Adesivi Red Dread, Adesivi Lateral, Portachiavi Lateral, e HeadShot Commission di un personaggio a richiesta.

Per tutte queste cose, è gradita prenotazione, soprattutto per l'ultimo articolo di cui qui sopra, per il quale l'autore realizzerà una commission.
Scadenza prenotazioni: venerdì 18 ore 18 (almeno ve lo ricordate!).
Saranno disponibili anche gli albi di Secret Warriors.

Per info e ordini: 0744.471523, info@antaninet.it

domenica 13 maggio 2012

Frammenti di Teramo Comix 2012


Teramo Comix è finita: alcuni commenti, e tante foto (scusandomi del ritardo, per il quale ringraziamo la Telecom e le sue fantastiche connessioni wi-fi)...

In primis: il vincitore del no-prize di cui parlavamo qui sabato è TOMMASO.
Terza risposta, non era facile, vista la concorrenza...

A caldo: qui c'è molta passione. Il buon Umberto (come già detto altrove) sopperisce alla cronica mancanza di fondi, organizzando una manifestazione di discreto livello. Dopo quattro o cinque location diverse in venti anni, da ormai tre edizioni ha trovato una collocazione ottima nella piazza centrale, in una solida tensostruttura.
Criticabile è forse una la mancanza di qualcosa che possa andare oltre il fumetto bonelliano, cui si è troppo ancorati, e coinvolgere maggiormente il pubblico...

Iniziamo il reportage con Carmine Di Giandomenico, che gioca in casa, e che abbiamo ospitato presso il nostro stand...
Ad averne "in casa" di autori così...
Ovviamente Carmine si è detto onorato di questa possibilità e, con le lacrime agli occhi, ci ha ringraziato, dichiarandosi indegno di cotanto onore. Ma noi gli vogliamo bene...


Si continua con sgargianti abbigliamenti anni '90, degni dei supereroi della prima Image...
Doveva essere un membro di YoungBlood!


Un inquietante crossover...


Beh... si sa che l'italiano è sempre in evoluzione...

Interessanti collezionisti frequentano la manifestazione.
Chissà quali misteri contiene l'inquietante carrello?

Alla fine il risultato è stato il migliore raccolto in dieci anni di partecipazione a Teramo Comix.
Da notare la solita brutta abitudine delle piccole e medie fiere italiane, da parte dell'organizzazione, di liquefarsi un minuto dopo il fischio finale. Durante il disallestimento, era terra di nessuno.
Chiunque poteva entrare e rubare, e questo è accaduto anche prima dell'orario di apertura.
Furti non ne abbiamo subiti, ma di facce strane se ne sono viste...
Un po' di controllo no, eh?

Infine: una parte di Antani Comics era anche a Orvieto Comics, quarta edizione di una manifestazione che non è mai decollata, stavolta in collaborazione con il Western Festival. Biglietto salatissimo, gente poca per dire poca, incasso record in negativo: a sentire gli altri espositori il mio -peggiore in assoluto in oltre ottanta fiere fatte- era comunque ottimo rispetto agli altri. E Bud Spencer e Terence Hill, che dovevano esserci, non si sono visti...
Altre parole non voglio sprecarne.

Termino dedicando questa manifestazione a Gegé, mitico collezionista teramano.
Per anni, l'abbiamo visto aggirarsi per gli stand della manifestazione, acquistando a destra e a manca, spesso -almeno sembrava- a casaccio. Solo dopo la sua scomparsa, avvenuta qualche anno fa, abbiamo scoperto che era noto nell'ambiente, per acquisti talvolta anche smodati, coi quali era solito "benedire" uno o più espositori della fiera.
Al di là del "valore economico" della persona, questa dedica è all'uomo, simpatico e spiritoso, ed alla sua eccentricità.
Lo potete vedere nella foto qui sotto, a sinistra...


sabato 12 maggio 2012

Momenti di gloria #5 - speciale Teramo Comix 20 anni


QUI trovate tutti i precedenti post di questa sbellicosissima rubrica!

Numero speciale dedicato ai 20 anni di TeramoComix! Con dedica ad Umberto De Paolis, che da quattro lustri si batte contro tutto e tutti per mantenere viva questa manifestazione.

Dragonero
-"E ce l'hai le tavole di Dragonero?"
-"No, io non ne vendo di tavole originali".
-"Ah, quindi non ne hai di Dragonero?"
-"No, ma non ne ho di nulla, perché non le tratto".
-"Ma di Dragonero?"
-"No".
-"Ah... me non se ne trovano tante in giro, eh?"
-"Beh... se ne trovano quelle che hanno fatto, una per pagina..."
-"Ah".

Il parcheggiatore
Io non lo faccio apposta...
Giornata finita, mi appoggio al banco vicino al mio, ormai vuoto, in cui stanziavano i rappresentanti di una scuola del fumetto. Il tutto per controllare meglio i ragazzini che stanno tentando, da inizio giornata, di demolirmi i raccoglitori delle litografie (quanto è fiiiigo sfogliarle! Quanto è ooout comprarle!).
Si avvicina un tizio stordito, Dio... troppo stordito anche per quest'ambiente...
-"Senta, posso chiederle informazioni sui corsi...?".
Prima tentazione. Dai, digli un sacco di minchiate, dai!
Faccio il bravo: "Guarda, io qui sto cazzeggiando, il mio stand è quello qui a fianco..."
-"Come? Stanno parcheggiando?"
Dai, riempigli la testa di stronzate. Spacciati per il MegaPreside della Scuola Mondiale dei Migliori del Fumettomondo. Digli che se ti va a prendere un gelato, una Bibbia ed un plimmer avrà l'immortalità. Distruggilo. Mandalo allo stand di pincopallino e digli di ballare la Macarena, per avere una lezione gratuita.
No, mi sono imborghesito: "Guarda, io non sono di questo banco. Il mio è quello qui a fianco, ma domani qui ci trovi qualcuno".
-"Come? Devo chiedere a quello qui a fianco?"
Che poi sarei io...
Cedo: "Si, vai e chiedi, con fuochi fatui".
Va, e si mette ad aspettare che il tizio del banco a fianco, che poi sarei io, torni.
Per quanto ne so è ancora là...

Di chi è?
-"Senta ma Sacro Terrore, di chi è?"
-Impassibile come James Bond di fronte al pericolo: "E' mio".
-"No, ma chi l'ha stampato?"
-"La Bao Publishing".
-"No, ma chi l'ha fatto, nel senso?"
-"Intendete scritto e disegnato?". In fiera a Teramo do sempre del voi.
-"Eh... si!".
-"Frank Miller".
-"Ah! Lo sapevo che era quello di Watchmen e Maus!"

Batman, quarant'anni e non saperlo....
-"Cerco un giornalino di quarant'anni fa... non so se lo avete... li avete?"
-"Quale... giornalino...?"
-"Eh... Batman!"
-"Esce ancora oggi!".
-"Ma no!"
-"Eh... guardi: il mondo va avanti anche senza di noi..."


NB: una di queste storie è inventata! Un no-prize e citazione sul prossimo post di "Momenti di Gloria" per chi lo scopre!



mercoledì 9 maggio 2012

Il cappello appeso*

In serata, sul sito Alastor, appare questo comunicato:

Sold out Reboot
Con la presente comunichiamo che, nonostante gli ingenti quantitativi approntati per l’evento, la risposta della rete al Reboot DC ha superato ogni più rosea aspettativa generando il sold-out sulle seguenti testate:
BATMAN
SUPERMAN
LANTERNA VERDE
JUSTICE LEAGUE
FLASH

ancor prima della distribuzione regolare successiva al lancio per i Reboot Point, i quali, a loro volta, stanno dichiarando da diverse parti d’Italia l’esaurimento dell’ampia dotazione dell’espositore.
Verranno comunque garantite le copie ordinate dalla rete per la prima richiesta.
Risulta definitivamente esaurita qualsiasi variant di tutte le testate, per le quali non sono previste ristampe, in quanto limitate al primo ordine come da tradizione dell’editore, nel rispetto di quanto annunciato al mercato.
Comunichiamo inoltre che sono prossime all’esaurimento anche le testate WONDER WOMAN/FRECCIA VERDE e GIOVANI TITANI.
È stata avanzata immediata richiesta all’editore di approntare ristampe per soddisfare le richieste da parte della rete specializzata, in continuo aumento.
L’editore ha confermato la disponibilità, sebbene, vista l’incessante crescita di richieste, potrebbe essere possibile che si possano generare ulteriori casi di sold-out.
È stato inoltre riscontrato un enorme gradimento sui cofanetti\raccoglitori della prima annualità di ciascuna delle testate, con conseguente sviluppo di riordini e di eguale situazione di esaurimento.
È allo studio una ipotesi di ristampa che sarà consequenziale allo sviluppo della richiesta. Resta confermato che, non venendo prodotte ulteriori variant per i motivi di cui sopra, qualora realizzata la ristampa dei cofanetti conterrà al suo interno esclusivamente le copie regular ristampate.
Sarà nostra cura tenervi aggiornati.

Peccato che, su Comicus.it la news fosse apparsa dal almeno tre ore.
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole: ne abbiamo parlato e riparlato.
Quindi, evitiamo di farlo ancora: accetto il fatto che, sulla mailing list del mio distributore, vengo DOPO Comicus.it (per fare un nome). Non riesco neanche ad essere alla pari: scrivo sei ore dopo aver letto su internet la notizia, ma ancora non mi sono arrivate mail.
Va bene: è amaro da mandar giù, ma chiudiamola qua.

Questa notizia, però, genera una serie di riflessioni.

Il Reboot è andato bene. Si? Si, è tutto esaurito.
Diciamo che è andato bene per l'editore: ha stimato una tiratura, è finita subito, quindi di fatto o c'è stata una sottostima, o è andata davvero bene. Lo scopriremo coi numeri due e tre.
Di fatto, però, se le copie finiscono, finisce la possibilità di incentivare ulteriori acquisti: nessuno inizia una collezione col numero due...
Comunque: speriamo in ristampe: compenserebbero anche una eventuale sottostima del venduto, e potrebbero far ripartire le vendite.
In ogni caso è, almeno parzialmente, una buona notizia.

Il cappello del distributore/editore. Storicamente, in Italia, PAN Distribuzione è l'esclusivista di Panini Comics, e STAR SHOP di Star Comics. Il conflitto d'interesse, perché conflitto d'interesse c'è, è più evidente nel primo caso, perché alla fine Star distribuisce come esclusivista solo se stesso. Su quest'argomento si sono spesi fiumi di parole: il problema di fondo si è risolto con la nascita di Meli Comics, ed il passaggio di una marea di esclusivisti Pan verso il nuovo operatore. Il re è nudo, ed i sudditi (o ex tali) lo vedevano da un po', solo non avevano a chi rivolgersi.
Ora, Alastor, che era rimasto l'unico distributore "indipendente", ovvero non legato direttamente ad un editore di riferimento, ha generato Lion Comics, che ha le mani sul DC Universe (e non solo...).


In tutto questo, il mercato si vede coi principali grossisti (l'unico vero distributore è Meli Comics, perché è il solo a vendere solo i prodotti dei propri esclusivisti), "impelagati" con un grande editore di riferimento. Questo ci porta a dire: possiamo fidarci di questi grossisti? O punteranno a vendere, e quindi a promuovere, il proprio esclusivista e quindi a considerare di meno, magari a boicottare il concorrente? E come si rifletterà questo nel rapporto con gli "esclusivisti minori"?
Non avranno questi problemi ad affidarsi ad un grossista che è anche loro concorrente (per le vendite, per le acquisizioni di diritti...), e che sa quanto vendono e cosa vendono?

Tante domande, sempre poche risposte...
Fatto sta, che il cappello del grossista e quello dell'editore, sono profondamente diversi, e qualche volta scordarsi di cambiarlo, può portare a qualche guaio.


*Con tante scuse ad Andrea G. Ciccarelli per il furto della metafora...

martedì 8 maggio 2012

Pino Rinaldi was here

Pino Rinaldi.
L'avevamo intervistato qui, e sabato scorso, 5 maggio, data cara agli interisti, l'abbiamo ospitato in negozio, accompagnato dalla figlia, Francesca.

Qui trovate un resoconto di Pino, qui foto e commento di Francesca.
Qui le foto nella pagina FB di Antani Comics.

Quello con Pino, evento numero 94 (per gli amanti delle statistiche) organizzato dal mio negozio in otto anni, è stato uno degli incontri di cui vado più fiero. Dei tanti autori che ho ospitato, sono tre o quattro quelli che mi stanno veramente "sul cuore", perché li apprezzavo già prima di aprire la mia attività, e se mi avessero detto un giorno che li avrei conosciuti o ci sarei stato a cena, avrei dato del pazzo a chi lo avesse affermato.
Invece, devo dire che al di là della bravura dell'artista (ancora moderno nonostante una lunga carriera alle spalle, e che ho trovato migliorato dopo oltre dieci anni che non leggevo niente di suo), ho conosciuto un uomo appassionato ed in gamba, che sa mettersi a disposizione del pubblico "perché sono loro che ci danno lavoro", con l'umiltà dei grandi.
Grazie Pino, e alla prossima!

ps: e grazie alla gentile Francesca, cui ho rubato una foto per l'apertura della pagina FB del negozio.