sabato 30 giugno 2012

Misurare i fumetti

Un paio di mesi fa, uscito di casa di buon ora, decisi di recarmi dove non andavo da un po'.
E lì, una donna ottenne il mio scalpo.
Sorvolando sui sottintesi di una simile affermazione, sono in realtà uscito dal negozio della mia parrucchiera di fiducia (messaggio pubblicitario: a fianco al "vecchio Antani", ovvero a Piazza Dell'Olmo, a Terni. A chi ci va entro fine luglio e viene qui con una prova, FUMETTO OMAGGIO!) coi capelli corti come non li portavo da quando facevo il militare. Dunque, in epoca pre-negozio.
Pensandoci bene, ancora oggi ne ho parecchi: se a sedici anni, mi avessero detto che sarei arrivato, venti anni dopo, ad averne così tanti, addirittura alcuni bianchi, avrei pianto dalla gioia.
All'epoca ero straconvinto che avrei fatto l'Università da pelato...

Mi ha sempre fatto pensare quando la gente ti dice che hai tanti o pochi capelli, in base al fatto se li hai lunghi o corti. Nel primo caso, sono automaticamente TANTI, nel secondo POCHI.
Capelli corti uguale pelato.
Capelli lunghi uguale tanti.
E questo è lo stesso metro di giudizio che spesso si ha per valutare un fumetto. "Quanto ti ha venduto questo?", "Eh... lo vorrei prendere, ma vedo che hai una sola copia... non vende tanto, eh?", "Eh... ne hai un sacco di copie... come mai? Non vende?".
Mai informarsi su cosa ha fatto l'autore, sul genere, magari chiedere qualche dettaglio o consiglio?
Soprattutto d'estate, che il tempo non manca, perché non fare letture fuori dagli schemi abituali?
E' proprio vero che i primi nemici del fumetto, come media, sono i lettori dello stesso, che vanno per schemi ed etichette.


giovedì 28 giugno 2012

Italia-Germania


Quando l'Italia del calcio batté 4 a 3, in quella che è stata definita la più bella partita di calcio di sempre, la Germania, io non c'ero.
Quando fu 3 a 1, e mondiale, ero piccolo. Ricordo più i festeggiamenti che la partita.
Ma ricordo molto, molto bene il 2006, e la vittoria che portò la Nazionale a Berlino, a vincere la finale della Coppa del Mondo. Partita aperta, bellissima. Incerta, ma praticamente dominata.
Coi due meritatissimi gol finali.
Se c'è una squadra che merita rispetto, calcisticamente parlando, è la Germania.
Una nazione che, paradossalmente, non ci ha mai rispettato, a livello mediatico. Forse per invidia, forse perché ci temono, ma magari sono tutte storie che ci raccontiamo per darci un senso di nobiltà e superiorità. Calcistica.
Ma stavolta sarà ancora più dura.
Da oltre dieci anni la Germania sta investendo sui vivai per far crescere (anche) la Nazionale di calcio, rea di aver perso troppo negli ultimi quindici anni (zero titoli, ma una lunga sequela di finali e semifinali dopo l'europeo 1996), e i risultati le stanno dando ragione.
Vengono da 15 vittorie consecutive.
Noi, però, da 7 risultati utili alle fasi finali.
I numeri, quindi, stavolta verranno smentiti, almeno al 50%.
Anche perché i numeri non ci vanno in campo, se non sulle spalle di chi ci mette gambe, cuore e testa.

Se vinceremo, forse, un domani, ci sarà una generazione di giornalisti RAI che smetterà di citare il 1970, il 1982... smetterà di paragonare tizio a Tardelli e caio a Paolo Rossi. Smetterà di parlare di "accerchiamento" e "silenzio stampa". La finirà di parlare di preistoria, e farà collegamenti e paragoni un po' più moderni.
Magari, ma qui sogno, smetterà di lamentarsi della banalità delle risposte dei calciatori, e di incazzarsi se vanno, però, fuori dal tracciato.
Perché... guai a criticarli, eh! I giornalisti non si toccano.
E ognuno ha le sue idee di formazione. Fosse stato per loro, non saremmo arrivati neanche agli europei...

Certo: se, visto che è sport, si partisse almeno alla pari, sarebbe uno spettacolo migliore.
I cinque giorni di riposo dei tedeschi, contro i tre concessi all'Italia, gridano allo scandalo. Sarebbe bastato invertire la semifinale della Francia con quella della Germania, e tutto sarebbe stato più equo. Ma Platini, lo stesso che scommise per il biscotto nel 2004, ha troppo da fare il politico, per ricordarsi dello sport...

E poi. E poi.
La Merkel, per Italia-Germania del 2006, indossava lo stesso vestito vistole, sei anni dopo, nella partita con la Grecia.
Non possiamo dare loro la soddisfazione di farci fuori.
Almeno stasera, svuotiamoglieli i pub, e mandiamoli tutti a nanna entro le 23, 23,30 massimo...


mercoledì 27 giugno 2012

Scusate.


Leggo qui, e mi dispiaccio.
"Antani e il suo blog dal nome rubato, è gradito qui meno che a Lucca".
E mi devo scusare.
Non era mia intenzione rubare qualcosa, come "pronto/i" o "resa/e", ma è stato davvero mascalzonesco non pensarci prima.
Questo mi ha fatto riflettere un po' sulla mia vita.

A venti anni realizzavo una fanzine, dal nome Pollicino.
Non ho mai ringraziato pubblicamente Charles Perrault, né tantomeno chiesto il permesso agli eredi per l'utilizzo del nome del personaggio.
Gliel'ho rubato senza pensarci.

Pochi anni dopo, quando inaugurai Antani Comics, non mi resi conto che avrei dovuto parlarne prima con il sig. Monicelli, e magari anche con Pietro Germi, che però nel frattempo era spirato. Fortunatamente ho saputo che questo funesto evento era avvenuto prima dell'apertura del negozio, altrimenti la mia coscienza non avrebbe retto il colpo, ed avrei dovuto chiedere la riesumazione del corpo.
A parlarne ho le lacrime agli occhi... rubare a un grande come Monicelli...

Narnia Fumetto! Narnia Fumetto!
Ma nel 2005, quando iniziammo a lavorarci, ho chiesto i dovuti permessi alla Disney per usare il nome?
Anni, decenni di intrattenimento Disney nella mia vita: da Biancaneve a Topolino.
E come li ringrazio io? Rubandogli il nome!

Due anni fa, ho chiamato mia figlia Aurora.
Ma ho mai pensato che due miti come Eros e Michelle si potessero offendere?
Quella è anche una canzone coperta dal diritto d'autore... forse potrei cavarmela interpellando la S.I.A.E.?
Ho rubato anche il nome di mia figlia...

E ci credo che mi escludono da Lucca. Antani l'avrò rubato ad Amici Miei, ma "Comics" a chi, se non a loro? Credo proprio di essermela meritata...



Recentemente, ho avuto una illuminazione, ed ho scoperto perché per i bulli non tifa mai nessuno.
Perché... come diceva il padre del protagonista, su Preacher, al figlio: "Fa sempre la cosa giusta. Devi essere uno dei buoni, figlio mio... perché di cattivi ce ne sono già troppi".
Appunto.

Ps: Mi accorgo solo ora che ci sono ricascato. Quindi mi scuso solennemente con Garth Ennis e Steve Dillon, perché gli ho rubato (o si dice "citato"?) una frase...

martedì 26 giugno 2012

La terza volta di DI GIANDOMENICO

Carmine Di Giandomenico potrà essere simpatico, antipatico.
Può piacere o meno.
Ma ha passione e te la trasmette. Quando ci parli, e ti rccconta i suoi progetti, le sue idee, ti porta dalla sua parte. Ed è un artista a tutto tondo, no sa parlare solo di fumetti (ma li legge... eccome!).
Avevamo intervistato Carmine qui, mentre qui parlavamo della sua singolare protesta.
Sabato scorso lo abbiamo ospitato per la terza volta, facendo un bel pienone di appassionati, nonostante il caldo atroce. All'apertura, con oltre mezz'ora di anticipo, c'era già un codazzo di oltre dieci persone (di cui un solo ternano, ma vabbeh... che polemizziamo a fare?).
Il pomeriggio è passato in un attimo, e il disegnatore teramano ha realizzato ben sedici disegni ad appassionati provenienti da tutto il centro italia: Roma, Perugia, Orte, Rieti, Foligno.

Un grazie a Carmine, per la pazienza e l'arte, per la giornata passata e l'amicizia, e a tutti coloro che sono venuti: sfidare il caldo per farsi decine o centinaia di chilometri denota una notevole passione. Oltretutto se, come consigliavano i politici quando c'erano i referendum, si è rinunciato ad una giornata di mare... cosa che i ternani proprio non sanno fare...

Vi lascio alle foto, in fondo qualche considerazione.










Per finire: l'incontro previsto con Gianluca Gugliotta per sabato 30 giugno slitta a data da destinarsi.
Appena riusciremo a concordare una nuova data con l'autore, ve ne faremo partecipi.
Il prossimo evento, forse l'ultimo per un po' (ma ne riparleremo) è quello con la disegnatrice di X-Factor Emanuela Lupacchino il 21 luglio prossimo.

Ora siamo un po' presi da diverse cose, come la chiusura delle nomination per i Leoni di Narnia Fumetto e le questioni legate a Lucca Comics (ne parliamo qui e qui), ma a giorni, forse ad ore, torneremo con qualche post "piccante"...


venerdì 22 giugno 2012

Il Reboot DC in Italia (6): Reboot o Rebut?



Abbiamo più e più volte parlato del Reboot DC del New 52, "importato" in Italia da Lion Comics.Qui trovate tutti i nostri post, nei quali presentavamo l'evento, intervistavamo il disponibilissimo direttore editoriale Lorenzo Corti, criticavamo e commentavamo qualche scelta.Ora: a quasi due mesi dall'uscita dei numeri 1, un resoconto generale: come è andata, come poteva andare.
Il Reboot è stato un evento storico per il fumetto mondiale.
La Lion, coadiuvata da Alastor, ha fatto un lavoro discreto da un lato, pessimo per altre cose.
Si poteva fare di meglio? Si.
Gli aspetti apprezzabili sono stati, essenzialmente, la "mancata anteprima" al Comicon. Mi spiego meglio: un editore diverso (Panini in primis, a ruota tutti gli altri), avrebbe sicuramente portato i titoli PRIMA ad un salone (Lucca, il Comicon di Napoli in questo caso) per POI distribuirli ai negozianti, come da loro prassi. Invece, gli albi del Reboot sono stati inviati alle fumetterie in modo che potessero averli prima della manifestazione partenopea. Il che, di questi tempi, non è poco, e denota una certa attenzione.Ho sottolineato questo particolare, perché per me, venditore, è fondamentale anche la tipologia di appoggio e sostegno del distributore.
Per il resto, mi sento di dire che, mentre è buona la confezione editoriale, anche se la stampa e il lettering sono da migliorare ancora, e fantastico è l'espositore creato ad hoc, tante altre cose sono da rivedere.
Innanzitutto: è paradossale che, dopo i numeri "zero" di gennaio, anche il Reboot sia a cavallo di un ponte, anzi due. Come avevamo detto ad inizio anno, il giorno festivo, che fa slittare la distribuzione (se ci sono disguidi anche di diversi giorni), fa perdere l'effetto contemporaneità, che crea attesa e commenti in giro per la rete. Così, la scelta di far uscire tutto al Comicon, porta Alastor ad inviare le uscite in tre scaglioni diversi (espositore compreso) a cavallo tra il 25 aprile (un mercoledì) ed il 1° maggio (martedì). Personalmente, pur essendo reboot point, ho avuto la possibilità di esporre il tutto il 3 maggio! Poi, va detto che le variant hanno ulteriormente tardato. L'effetto reboot, quindi, non c'è stato: il "giorno unico" per vedere tutti gli albi nei punti distributivi, è miseramente saltato.
Da ultimo: i cofanetti, croce e delizia! Le prenotazioni erano bassissime, ma quando si è sparsa la voce di quanto fossero ben fatti, c'è stato un assalto. Risultato? Esauriti ed in ristampa.
Possibile che non ci fosse il modo di farli vedere tramite i cataloghi?

Allo stesso tempo: in ristampa quasi tutti i numeri uno, mentre le variant ed ultravariant erano esaurite (non ordinabili) già prima dell'uscita.
Quindi, la domanda è questa: se pure è stata ottima ed apprezzabile la politica di fare le variant "vere", nel senso di "a tiratura realmente limitata", come è possibile che i numeri uno siano andati subito sold out? Alastor e Lion, sia su Mega che sul sito dell'editore, hanno imputato (più o meno velatamente) la colpa alle fumetterie, ree di scarsi ordini. Ma come potevano i negozianti rendersi protagonisti di chissà quali cifre di acquisti, sia considerando il momento economico, che -soprattutto- la scarsa confusione e credibilità che aveva il reboot già prima delle uscite delle nuove serie?

E qui veniamo al tasto maggiormente dolente: la promozione.
Ne accennavamo qui.

Il Reboot DOVEVA essere un evento vero e proprio. Se ne doveva parlare.
Doveva essere sulla bocca di tutti.
L'albetto promozionale doveva girare, le fumetterie dovevano essere tappezzate di manifesti.
Magari si poteva realizzare un bel video pubblicitario, fatto per bene.
Invece? Poster e manifesti sono arrivati dopo l'uscita dei numeri 1, come le vetrofanie.
L'albetto gratuito, bella "arma" promozionale, è uscito tardi e solo in fumetteria.
Insomma, una pubblicità "discreta" rivolta però al solito circuito, mentre poteva essere (e DOVEVA essere) puntata verso un circuito diverso e più ampio. Ovviamente non parlo di pubblicità televisiva, ci mancherebbe: ma tra questa e niente c'è un abisso di scelte.

E poi, ripeto: ritardi degli espositori, serie che arrivano a singhiozzo, anticipi per i Reboot Point molto risicati già dai numeri 2. Il Reboot Day era il 27 aprile: il 27 aprile tutti i negozi dovevano avere albi ed espositori. Magari qualcuno il 26, ma NESSUNO il 28.
La critica più importante, alla fine, è che il Reboot non ha coinvolto. Soprattutto i negozianti.
Ed è riuscita a farlo con un buon materiale, sia narrativo che "umano", visto che continuo a pensare che sia Alastor che Lion, viste le persone coinvolte, possano fare di meglio.
E, a chi parla di dati di vendita alti, posso solo dire che, in primis, questi andranno valutati tra qualche mese. Ma, soprattutto che, essendo segreti e inconoscibili, rimarranno assolutamente non valutabili. Purtroppo.


Qui un altro genere di Reboot...

mercoledì 20 giugno 2012

Carmine Di Giandomenico da Antani il 23 giugno!

Carmine Di Giandomenico, quando, ancora giovane ed imberbe, nel 2007, "debuttò" da Antani Comics


Avevamo intervistato Carmine qui, mentre qui parlavamo della sua singolare protesta.
"Singolare" perché, seppur condivisibile, non aveva trovato eco alcuno da parte di altri autori.
"Singolare" perché è raro trovare qualcuno, in questo mondo, che dice quello che pensa.
"Singolare" perché ci ha messo la faccia. La sua, e quella di nessun altro.

In attesa di (ri)trovarlo sabato, gli abbiamo chiesto alcune cose.

-Come è finita la querelle con la Panini? Hai avuto risposta?
Si ho avuto risposta, gentilissima e sopratutto molto chiara che mi ha fatto capire moltissimi tasselli..., ma non ho avuto la liberatoria per renderla pubblica. E dopo la risposta, la mia posizione presa si è rafforzata.
Quindi le cose restano così come sono andate e con le decisioni prese. Io da una parte e Panini dall'altra. Con serenità e tranquillità.

-Un tuo commento sulla vicenda?
Mi verrebbe da citare una frase di Miller ma mi astengo. Lascio perdere qui la storia già ampiamente discussa in rete con insulti ricevuti gratuitamente da tutte le parti ecc... lasciamo perdere... và...

Lo rifaresti?
Lo rifarei senza problemi, forse mi prenderei più tempo per riformulare la lettera in maniera più chiara, perché è stata interpretata male e usata contro di me inserendoci discorsi che non rientravano in quello scritto. Dove si è volutamente distorcere il discorso spostandolo il tema della lettera su gelosie artistiche, grazie all'intervento di uno e più fake. Ma non importa... è andata così... pazienza. Mentre il problema non è tra autori, ma è tra me e casa editrice italiana e delle sue scelte editoriali.

Faccio l'avvocato del diavolo: cosa rispondi ai fan che dicono: "ma io che c'entro con la polemica con Panini Comics? Perché devo perdermi la possibilità di vedere l'albo autografato? Se anche l'autore ha ragione, così non danneggia me, lettore e collezionista?"
Il lettore non viene danneggiato, anzi, forse per certi aspetti, se ci si sofferma a ragionare seriamente, escludendo la questione Giandomenico/Panini, i LETTORE MEDIO, e passatemi il termine viene rieducato, sul vero valore di un originale rispetto ad una ristampa.
Ripeto ai lettori privi di albi originali, realizzerò un schizzo a parte autografato, se lo vorranno.
Come ho già fatto a Teramo Comics e a Lanciano e devo dire che la cosa non ha dato tanta fastidio, ma anzi, sicuramente più curiosità.
Comunque l'ultima cosa che vorrei, è penalizzare il lettore. E più di questa mia disponibilità non so che fare. MA sulla mia posizione non torno indietro.

-Sabato sarai da Antani Comics. Tra le tue ultime fatiche, Fantastic Four 600, Iron Man 500 e Annual 1, e cose più datate come La Dottrina o Oudeis, o Battlin' Jack Murdock, per citare gli albi che avremmo disponibili per l'evento, cosa consiglieresti ad un lettore? Perché?
Cosa consigliare al lettore? Oddio e che ne sò... Mica passo dentro la sua testa e passioni..., mica sono io a dirgli cosa comperare..
Di certo gli direi di iniziare a comperare almeno avvenimenti particolari in originale, più che ristampe in italiano, perché con il cambio si risparmia se fai un bell'ordine, e il valore, che tra qualche anno potrebbe avere quell'albo, sarà maggiore rispetto ad una ristampa in italiano perché è edizione originale al 100%.
Durante fiere ed incontri, non firmerò gli albi Panini, ma farò il disegno su un foglio al lettore di turno che non ha le copie originali in americano, per ringraziarlo del suo apprezzamento nei confronti del mio lavoro.

Ricordando che abbiamo già ospitato l'autore teramano ben tre volte (due in negozio ed una alla scorsa Teramo Comix), vi aspettiamo sabato 23 giugno 2012 alle ore 16!

Attenzione: le modalità per avere un disegno dell'autore sono indicate QUI.

martedì 19 giugno 2012

E' ufficiale: Fumetterni addio.


Ora è ufficiale: quest'anno non faremo Fumetterni, la mostra del fumetto di Terni, organizzata sia nel 2009 che nel 2010.
E, visto che, dopo la richiesta per il 2011, la seconda chance (il bando per la cultura del Comune), ci è stata preclusa, ora ci giocavamo l'ultima carta, ovvero una interessante proposta per il 2012: portare la manifestazione in centro, con delle tensostrutture, per facilitare i visitatori ed aiutare anche l'asfittico commercio delle vie principali della città, penalizzate dalla ZTL e dall'aumento degli affitti (tante attività storiche si stanno trasferendo in periferia, impoverendo uno dei -commercialmente parlando- centri storici più "ricchi" d'Italia).
Ad oggi nessuna risposta ufficiale e definitiva, ma solo incontri interlocutori, il che ci porta a dire che, per quello che ci riguarda, l'esperienza Fumetterni è conclusa.
Dispiace a me in primis, e credo anche di poter parlare a nome di tutti i ragazzi dello staff, che hanno sparso lacrime e sudore per essere "profeti in patria", ma evidentemente il proverbio è veritiero. Ringrazio, e di cuore, espositori e pubblico che, spesso, continuamente, ci chiedevano notizie dell'evento. Sul sito ufficiale, potete trovare lo "storico" della manifestazione, e le lunghe liste di ospiti, con nomi molto prestigiosi. Sappiate che entrambe le edizioni sono state organizzate con non più di due mesi di preavviso da parte del Comune, ed in mezzo a difficoltà di ogni tipo...

Siamo sempre aperti a parlarne, ma a questo punto la palla passa definitivamente in mano alle istituzioni, che hanno le nostre proposte, idee, e contatti.
Grazie a tutti per averci creduto.



(Gipi nell'edizione 2010)

giovedì 14 giugno 2012

Editori Creativi #4: saper vendere


Generalmente siamo portati a pensare che, se siamo venditori, vendere di più è meglio che vendere meno. E che ogni occasione di vendita a costo zero o quasi, è ancor meglio che starsene a casa in pantofole.
Eppure i nostri editori non la pensano così.
Spesso non si preoccupano di farci avere gli albi: loro stampano, e li finisce il lavoro.
Oppure, talvolta, cercano di "rifilarci" qualcosa... sapete, come quando ci sono i saldi ed i negozianti tirano fuori i fondi di magazzino...
Ecco una bella e recente casistica...

Pensiamo a Star Shop. Alcune settimane fa, arriva una newsletter.
"Con l'uscita del nr. 4, si è chiusa la miniserie KEPHER.
Ordina tutti gli arretrati per completare la collezione!"
E via la lista degli arretrati, con prezzi e dettagli.
Sconto maggiorato? No.
Ma informazioni errate: Kepher 4 non completa la collezione. La collezione è CHIUSA, la serie è stata sospesa dall'editore, regista di questa "promozione".
Ditemi: quante miniserie sospese avete acquistato, in vita vostra? Trigger va alla grande, eh?
E' questa l'informazione che meritano le fumetterie? O i distributori ci vedono come cassettoni in cui gettare, magari in modo differenziato, i loro scarti?

Decido di invitare Pino Rinaldi.
Ovviamente, con un fumetto da presentare, ovvero Willard the Witch, uscito nel 2009 per i Giganti dell'Avventura dell'Eura. Ebbene: nonostante un mese abbondante di anticipo, l'editore non solo non ha mai risposto a me, ma non l'ha fatto neanche alle mail inviate dall'autore stesso! Oltretutto, il distributore per le fumetterie, non ne aveva disponibili e non avrebbe fatto in tempo a rifornirsi.
Fortuna ha voluto che un'altro grossista ne avesse delle copie (tra l'altro quasi tutte fallate, ma questa è un altra storia), ma ancora oggi mi chiedo il perché della mancata risposta dell'Aurea/Eura. O, vedendo come arrivino i loro albi in fumetteria, forse non dovrei chiedermelo. Alice Dark chiude? Ci credo: mi è capitato, pur avendola in abbonamento presso il distributore, di ricevere un numero DOPO i successivi due, e lo stesso capita con John Doe del quale, ad esempio, a fine maggio, mi sono arrivati i numeri di marzo ed aprile.
Non parliamo, poi, dei tempi che ci mettono gli arretrati a tornare in negozio: talvolta si parla di anni...
Ci chiediamo poi perché il pubblico si disaffeziona o, più semplicemente, i negozi non ordinano più certi prodotti?

Per finire, un altro capolavoro: il fumetto di Twilight, Fazi Editore.
Proposto sotto Natale 2010, con una promozione ed una possibilità di reso.
Due numeri.
Il primo venduto, rese le copie invendute, tenute un po' di scorta, visto che era andato.
Il secondo: da mesi e mesi riproposto sulle pagine di Mega, uscito DA UNA VITA in libreria di varia, in ordine ormai da inizio 2012... MAI ARRIVATO.

Ma che le facciamo a fare le promozioni?
O sono fatte MALE o promuovono prodotti scadenti e/o che non possiamo più avere.
A chi giova?
Sicuramente alla fumetteria NO, visto che poi la figuraccia coi clienti la fa chi è in prima linea...

martedì 12 giugno 2012

Momenti di Gloria #6

QUI trovate i precedenti post!

Seguiti.
-"Scusi, ma questo volume ha un seguito"?
-"Si, guardi, c'è scritto numero 1, è il primo di una serie".
-"Ma non è conclusivo?".
-"No, non è AUTOconclusivo".
-"Ma continua sempre in questo?"
-"No, in un altro..."
-"Ah... ma sempre così?"

Idee.
-"Se vorrei proporre una mia idea per un fumetto, cosa devo fare?".
Seguono alcune mie spiegazioni...
-"No, no, ma io ho solo una idea, poi dovrebbero farlo altre persone, il fumetto!"

Online.
-"Salve! ti và bene lo stesso se invece di versare i soldi sulla tua carta postepay, i soldi per il pagamento,vengono prelevati dalla mia carta postepay?"

Tra clienti.
-"Si, si, è una specie di imitazione di Dylan Dog, ma a me non piace."
Allungo l'orecchio: parlavano di Martin Mistère!

Al telefono.
-"Pronto, volevo dirle..."
-"Scusi se la interrompo: se mi chiama sul fisso invece che sul cellulare, è meglio, perché prende molto male qui...".
-"Si, va bene. Le volevo dire..."
-"Se mi chiama sul fisso invece che sul cellulare, è meglio, perché prende molto male qui...".
-"Si, le volevo dire..."
Cade la linea. Non lo sapremo mai...

Coppia.
Tour del negozio.
Guardano, toccano, commentano.
Lui le spiega personaggi ("Questo è Goku, mezza scimmia, mezzo uomo"), supereroi ("Spawn è questo. Spawn è quello. Ha questi poteri (...) Sai... ho visto il film"). Figuratevi lei interessatissima!
Passano a fianco agli Zannablù, e come tutti leggono i titoli e ridono. Leggono tutti i titoli ad alta voce. Comprarne, ovviamente, non se ne parla.
Vede il manifesto di Narnia Fumetto "Ma dove la fanno esattamente?". "A Narni". "Ma Narni-Narni?". No, Narni-Umbertide, vicino a Narni-Gorizia...
"Eh... io sono appassionato di fumetti da poco...".
"Cosa leggi?".
"Nana".
Via, mica male considerando che la serie è ferma da 26 mesi!
"Eh... vorrei leggere, ma co' 'sta crisi...".
Piove anche sul fumetto, governo ladro!

Consigli.
Entra... "Leggo solo One Piece, mi consigli qualcosa del genere?".
Consigliati una decina di titoli.
Esce con... l'ultimo numero di One Piece...

Editori.
E' pure una bella ragazza: "E' uscito XXX".
-"Uhm... il titolo non mi dice nulla... Ti ricordi l'editore?".
-"No".
Cerco che ti ricerco...
-"Ma dove l'hai visto?".
-"Sul sito Planet Manga".
Sic.
Per la cronaca, pure il titolo era sbagliato...

giovedì 7 giugno 2012

Lucca no. (2)


Ne avevamo parlato qui, di come Lucca Comics avesse escluso Antani Comics dal novero degli espositori. Eravamo pessimisti, ma qualcuno ne ha parlato. Ecco la "rassegna stampa":

Ostracizzare Antani Comics
Il blog di Max di Mondi Sommersi di Lecce.

Antani Comix ospite sgradito a Lucca Comics & Games?

Antani Comics escluso da Lucca 2012 (parte 2)

Lucca: Museo e Fiera, polemiche recenti

L'elefante e il topolino.
Il blog della Libreria 901 di Torino.

Lucca comics chiude (ancora) la porta in faccia ad Antani Comics
Il blog di NonaMeraviglia.

Qualcuno ha riportato la notizia, qualcun'altro ha pure commentato.
L'importante è che se ne parli. E se ne parli. E se ne parli ancora.
Perché questa E' una notiza.


Avevo detto che il discorso era chiuso, che non ci saremmo più tornati.
E avevo intenzione di rispettare quanto sopra.
Poi.
Poi se ne è parlato in tutte le salse. Sono state dette cose intelligenti, ma anche tante idiozie, molte senza cattiveria o intenzione. Qualcuna si.
E mi sono accorto di due cose:
1-che pur avendo esaurito l'argomento dal mio punto di vista, avevo comunque saltato alcuni passaggi, dandoli per scontati, mentre forse era il caso di spiegarli;
2-che c'erano, comunque, alcune domande poste qua e là (alcune da gente che commentava un post che non aveva mai letto...), che meritavano approfondimento e risposte.

Per questo, presto torneremo sull'argomento: giusto il tempo di raccogliere le idee e decidere i dettagli di alcune azioni da intraprendere, delle quali sarebbe sciocco parlare ora e qui.
Solo i cretini non cambiano idea e sicuramente ho sbagliato ad essere così perentorio: ma è meglio errare che esser cretini, no? Anche perché l'errore si corregge...

mercoledì 6 giugno 2012

Ma perché non apri una fumetteria?


Visto il successo del precedente post, ormai GRANDE CLASSICO del blog, eccovi un bel sequel.
Ma con altro tono: perché chi è interessato ad aprire una fumetteria, è spesso "de coccio", e forse è bene sbatterci, qualche volta, sulla realtà.
Eppoi si tratta di passione, dai!! La passione è bella e morbidosa!

Quindi vi invito: ma perché non aprite una fumetteria?
Pensate ai tanti vantaggi, che ora vi elencherò.
In primis, una pubblicità garantisce che si può aprire anche con 9900 euro. Asterisco.
Come? No, non andate a leggere cosa dice l'asterisco, troppa fatica.
Concentriamoci sulle cose che contano.
GNOCCA!
Chi ha detto "Gnocca"?
Dicevamo: aprire una fumetteria.
Prima cosa: spese legali, Camera di Commercio, burocrazia.
Trovate un commercialista che pensi alla pratica. Gli date... quanto? 10-20 euri, e siamo apposto. Con altri 50 di bolli e marche, e tasse, saremo a posto.
Imposte sui rifiuti, Siae, affissioni ed insegna: ma credete davvero che tutti paghino queste tasse? Maddai! Sarà una invenzione dei media!
Quindi: siamo a 70 euro di spese.

Poi: l'arredamento.
Con 500 euro vi comprate tutto il legno, colla e chiodi che vi servono.
Con un po' di attrezzi che vi presterà vostro zio, e qualche amico che vi aiuterà -dovete averne per forza se volete aprire un negozio: come fate per le caselle, sennò? Chi vi lascerà centinaia di euri di fumetti prenotati ma invenduti, altrimenti?- potrete costruire dei mobili SU MISURA.
Solo dopo averli fatti, nel garage del sempre utile zio, sarà ora anche di cercare il locale in cui aprire l'attività. Mi raccomando: PRIMA i mobili, POI il locale! Sennò dove li mettete?
E siamo a 570 euro di spese.

Locale: non cercatelo in centro, che costa, ma più periferico possibile.
Tutte storie che la gente gira solo in centro: speculazioni delle agenzie immobiliari, che poi guadagnano le percentuali sugli affitti. E' tutto un magnamagna, dai!
In centro pagate un locale 2000 euri al mese, magari proprio sul Corso del vostro paesino? In periferia, molto in periferia, ne spenderete 300! Ovviamente, e questo mi sono scordato di dirlo, più è piccolo il paese o la città in cui aprite, meglio andrà: meno rotture di scatole, nessun concorrente, un po' di pace, che sennò vi tocca sempre a lavorare.
E se poi, nel vostro paese di 342 anime, c'è già una fumetteria, MEGLIO! Dove si mangia in uno, si mangia in due! Ci penserete voi, semmai, a farli chiudere, che si sa, gli appassionati di fumetti non sono abitudinari, vanno dove si trovano meglio, seguono la qualità! E voi gliela darete!
Riassumendo: 300 euro di affitto, due mesi di anticipo: 600 euro totali.
E siamo a 1170 euro totali.

Ora l'allestimento: compriamo i fumetti.
Qui vi chiedo di non badare a spese. Come? Non vi danno il reso, e magari vi fanno pure sconti bassi e pagamento immediato, visto che siete all'inizio? E ALLORA???
Come farebbe, poi, il distributore a ricomprarvi tutto a due soldi, quando tra un anno (ad essere ottimisti) chiuderete? Come farebbe a guadagnare alle vostre spalle, consigliandovi titoli invendibili ed irrendibili? SPENDETE, SPENDETE!
Almeno venti o trentamila euro. Facciamo quaranta, che il figlio del distributore si deve comprare l'apparecchio.
Questa voce non la contiamo nel totale, d'altronde i fumetti si rivendono, no? Quindi che senso ha inserirli nei costi?
Ma, un attimo, qualcuno qui sopra ha scritto: "Tra un anno chiuderete"?
Ma... GNOCCA!
Eh?
Dicevamo?
Ah, siamo a 1170 euro allora.
Ed abbiamo sistemato locale, comprato mobili e fumetti!
Uff!

Pubblicità.
Nota dolente.
Ma non avete una stampante? Allora scaricate qualche software crakkato, che tanto nessuno controlla (consiglio i modernissimi Paint e Publisher), ci buttate una bella immagine di Naruto e della Vedova Nera (un po' pecoreccia, che la gnocca attira sempre... "GNOCCA?"... "Eh?"), li stampate a raffica, e poi li fate portare in giro dai vostri amici. Fate una bella pagina su Facebook, e la storia è finita!
Costi: cartuccia stampante, 15 euro, un caffé offerto a tre amici (ed è pure troppo!): 3 euro.
E siamo a 1188 euro.

E poi fate un bel rinfresco, metteteci tanta roba, tanti alcolici.
Almeno 500 euro!
E alla cassa metteteci la vostra ragazza o vostra cugina, con un bel vestito scollato.
O voi stesse, se siete una donna.
Tutto, per la cultura!

Tot. 1688 euro.
Se li avete, potete REALIZZARE UN SOGNO!*
Non ne vale la pena, per quattro spicci?




*Il tono di questo post è volutamente ironico.
Tanto chi arriva a leggere queste righe, e si prende la briga di farlo fino in fondo, sicuramente lo avrà già capito.
Chi, invece, non dovesse capirlo, decidesse di aprire una fumetteria, e un domani volesse farmi causa, venga pure a trovarmi.
Sotto il bancone c'è il mio avvocato. Una doppietta stile far-west.
So say we all!
GNOCCA1

domenica 3 giugno 2012

Enrique Breccia e la bicicletta

Recentemente, ho preso la (bella?) abitudine di fare un consuntivo, qui sul blog, degli incontri con autori in negozio: abbiamo parlato -per rimanere nell'ultimo mese- di Pino Rinaldi, Alessandro Vitti e David Lloyd. Toni non troppo seri, tante foto, e quando ci vuole, anche qualche critica.
Perché di critiche ce ne sono state: agli "appassionati" locali, spesso disattenti; ai giornalisti (anche qui dovrei usare le virgolette) autoctoni, che non se ne sono accorti per niente che, in una settimana, sono sfilati sotto i loro occhi sia il creatore della maschera di "V", tanto usata ed abusata negli ultimi anni, che uno degli ultimi maestri del fumetto sudamericano, al quale tanti loro colleghi avrebbero fatto una intervista senza farsi supplicare...

Ma, per onestà intellettuale, quando le cose vanno diversamente, mi sento di doverlo dire...
E diciamolo subito, allora: quando la prima immagine che ti capita, di venerdì (prefestivo!) mattina, dopo una settimana abbastanza dura (per motivi personali) è quella qui sotto, come non essere di buonumore?

...oltretutto, sapendo che, il giorno stesso, ovvero venerdì 1° giugno, stai per ospitare un vero mito del fumetto mondiale: Enrique Breccia.

L'autore arriva presto, accompagnato da Carmelo di 001, editore che mi ha dato la possibilità di organizzare questo evento. E' molto disponibile, e francamente mi sento abbastanza intimidito nel trovarmi davanti cotanta leggenda...
Dalle 15,30, per la prima volta in anticipo, e fino alle 18 circa, Breccia realizza una quindicina di disegni per il pubblico presente (e anche qualche assente) ed una decina di "dediche".
Tutta roba di alta qualità: presto, se i clienti mi assistono, la vedrete qui.
Ecco qualche foto dell'evento.






Nell'ultima foto, qui sopra, Breccia chiacchiera con Stefano Andreucci, narnese d'adozione, e disegnatore di Zagor, Dampyr e Tex.
Come dicevo, l'autore se ne è andato alle 18 circa: quasi tutti coloro che sono venuti prima, ed hanno "beccato" il disegnino, erano di fuori Terni. Nel tardo pomeriggio si sono svegliati gli autoctoni, che però poco hanno potuto chiedere, se non qualche dedica: peccato.
Ma, se alle 15 riesce ad esserci un discreto pubblico da Orte, Perugia, Rieti e Roma, lo stesso varrebbe per i ternani, no?
Al di là di qualche polemica spicciola, comunque, l'evento è stato interessantissimo, anche nella fase finale, in cui mi sono fermato con un gruppo di clienti a parlare di fumetti, autori e dintorni.
Una vera atmosfera da... fumetteria!
Ogni tanto, capita.

(Se vi serve una bici, venite a prenderla qui davanti ad Antani Comics, in via Armellini a Terni!)

venerdì 1 giugno 2012

Segnalazioni: fumetto e terremoto, Lanciano


E' iniziato tutto su Facebook, per colpa di Alessio Fortunato e il piano di battaglia è stato elaborato con Giuseppe Di Bernardo, Alessio stesso e Carlo Bocchio. L'immagine promozionale provvisoria per arruolare autori è opera di Carmine Di Giandomenico.
Altri che mi scordo di citare mi perdoneranno, ma sono notoriamente rimbambito.
Qui il gruppo Facebook dell'iniziativa Terremoto in Emilia: un aiuto concreto.

Come funziona?
Ne stiamo parlando, presto maggiori notizie.



Segnao, poi, una fiera, organizzata dall'amico Ciccio di Lanciano (al secolo Luca Veronesi).


Sono stato a Lanciano nel Fumetto: la consiglio a chi vuole visitarla ed è in zona, per farsi un week-end o una giornata di relax in mezzo ai fumetti. E ci sono tantissimi autori!