sabato 31 dicembre 2011

Quelli che il 2011...


Si cominciano a leggere in giro giudizi sui "contenuti" di questo 2011 che sta finendo.
Voti, commenti, Oscar.
Ma l'anno si avvia velocemente alla fine, e mi piacerebbe concluderlo facendo una lista di chi o cosa lascerei in questi ultimi dodici mesi, un po' come gli oggetti vecchi che i nostri nonni buttavano, allo scoccare della mezzanotte, dalla finestra...

Siccome, però, è periodo di buonismo, non voglio fare nomi... li lascerò al vostro intuito...

Ieri parlavo con un cliente, che mi diceva, in soldoni: se ordino un cofanetto di arretrati di un celebre personaggio in calzamaglia nera, diciamo -per non fare nomi- un certo monarca di un sentimento che è sinonimo di paura, l'editore mi garantisce l'evasione di quanto richiesto in 45 giorni, e se li prendo da te, ci mettono due anni ad arrivare?
Ad occhio e croce, tra l'altro, mi sembra che gli anni siano stati tre.
E... non sono "anni" in senso metaforico, ma "raccolte complete" di 365 giorni...
Iniziamo, quindi, col lasciare nel 2011 gli editori che non sanno fare il proprio lavoro...
Come anche quelli che hanno cambiato da poco nome, assumendone uno legato ad un metallo prezioso: oltre che gli arretrati, quelli fanno arrivare anche le novità con un discreto ritardo, rispetto all'edicola!

E che dire di quell'editore, che ha il nome della nazione della quale non pubblica nulla?
Ha prima abbandonato la distribuzione, provando a farlo da solo, ed ora sembra che voglia tornare sui propri passi.
Vedremo...

Continuiamo con gli editori che portano a Lucca valanghe di novità, e magari vengono osannati per il catalogo e la politica aggressiva, oltre che per la più bella edizione di un magnifico volume (il cui nome è uguale alla prima metà del maggior editore italiano, mozzato a metà)!
Se pensassero pure a far fare ai loro autori i tour che promettono, senza aspettare anni...

E lasciamo nel 2011 pure i distributori che, come abbiamo più e più volte detto, hanno ignorato il Natale, mettendo qualche offerta o promozione, o semplice riferimento, nei cataloghi di dicembre, i cui ordini si fanno in questi giorni (ben dopo del passaggio di Babbo Natale).
Un responsabile del commerciale no, eh?


Me la sarò presa soprattutto con gli editori, ma ho da poco finito di leggere (dopo una vita spesa per trovarlo tutto) Transmetropolitan, che è un cazzo di fumetto (non un "bel" fumetto o un "fumetto del cazzo, che significa altro), sul quale conosciuto Mitchell Royce.
Chi non l'avesse letto, sappia che è nell'olimpo dei capolavori assoluti, come Preacher o Sandman, a mio modesto giudizio, e che è necessario recuperarlo e assaporarlo: casualmente, la RW/Lion sta per ristamparlo, a dieci anni dalla prima (ed unica) edizione.
Dunque, il tizio di cui parlo qui sopra è l'editore del protagonista.
Sul numero 51 della serie originale ("Un editore tosto"), il giornalista Spider Jerusalem (il protagonista, appunto) è in difficoltà estrema, si trova in una situazione senza via d'uscita. Interviene, come un Deus Ex Machina il suo editore, il Mitchell Royce di cui vi parlavo, che gli toglie le castagne dal fuoco, dicendo: "Tu raccogli le prove e scrivi le storie. Questo è quello che fai. E' il tuo lavoro.
Io sono un editore. Questo significa che io faccio tutto il resto.
(...) E sai perché? Perché tu sai solo scrivere, e io ho dovuto imparare a fare tutto il resto."

Parole sante.

giovedì 29 dicembre 2011

La vita pericolosa del fumettaro



-"TE SPACCO IL CULOOOOOO!!"
-"Eh?"
-"TE SPACCO IL CULOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!"
-"Vaaa bene, grazie e arrivederci".

La vita del libraio è piena di seccature, fatture da pagare, codici a barre da sparare. Bollette, clienti scemi. Ma anche di pericolo!
Come non raccontare del tizio che mi ha minacciato al telefono, di cui qui sopra, la cui prole (ultramaggiorenne) aveva aperto una casella nel mio negozio (per chi non lo sapesse: il servizio "casella" è quello che ti permette di prenotare le novità, facendotele accantonare dalla tua libreria di fiducia). La simpatica discendenza del cafone di cui sopra, decide di chiudere questo servizio, perché... "sai la crisi (...) è un periodo di magra...". Commenti a parte, scelta legittimissima. Solo che ho l'ardire di dirle che deve "prendere almeno le cose che sono già da parte, e le uscite imminenti".
Tra gli "ehm" ed i "mah..." della risposta, intuisco che difficilmente passerà.
Ci siamo abituati, noi librai, alle cose prenotate, spesso ordinate appositamente, e poi lasciate in negozio. Contratti, anticipi, altri mezzi di tutela: si usano, ma non si possono fare per tutto, per ogni singolo abbonamento (prendete per buona questa mia affermazione: non è questo il punto del discorso!). Solo che... mentre le librerie e le edicole, le cose possono rimandarle al fornitore, noi no.
Mando diversi solleciti alla prole fedifraga del buzzurro di cui sopra, e ben oltre due mesi dopo, e qualche chiamata e diverse mail di sollecito, le tolgo le cose che ha da parte, e vado oltre, inviando una mail con la lista di cose che aveva da parte, ad eterno promemoria del suo comportamento sleale (ed illecito: diciamocelo, chi prenota una cosa, è tenuto a ritirarla...).
E, diciamocelo, anche stufo di dover rincorrere clienti, cui offro un servizio GRATUITO in cambio di vantaggi, sconti e buoni omaggio (credo che le fumetterie siano le uniche a non far pagare un servizio che da al cliente solo vantaggi...).

Mi arriva una ultima mail, di cui alcuni estratti qui sotto:
"mi sono già informata anche all'associazione consumatori. NON LO PUOI FARE, ok? Non sono obbligata a prendere un qualcosa che poi ho deciso di non prendere (...) Ho già detto che comunque non è stato corretto da parte mia, ma non sono comunque obbligata. (...) Non sono obbligata a pagare qualcosa che comunque non ho consumato, nè tantomeno visto da lontano (così mi hanno detto). Per tornare all'esempio che mi hai fatto tu, se vado in ristorante, ordino, e se poi decido di andarmene per fatti miei, non mi arriva la fattura a casa, perchè non ho consumato, nè devo dare spiegazioni al venditore, che mi ha dato un servizio di cui io consumatore non ho potuto usufruire."

Fermo restando della risibilità giuridica di tali motivazioni (voglio provare ad andare al ristorante, ordinare, e poi andarmene...), alla mia mail di risposta, giunge la chiamata dell'incazzato genitore, che mi urla le minacce di cui sopra. Minacce, tra l'altro, udite anche da dei clienti, visto che il tizio urlava al telefono.

Non è una vita pericolosa, quella del libraio?
Ricredetevi: presto, anche un film con Daniel Craig: "Agente 007: licenza da libraio"!


sabato 24 dicembre 2011

A Natale siamo tutti più buoni...



Buon Natale.
E' stato un anno difficile, tra poco sarà tempo di bilanci.
Ma Buon Natale.
Buon Natale ai "fratelli" librai, specialmente quelli fumettosi, in particolare i tanti dell'Associazione Fumetterie. Ne abbiamo viste quest'anno, eh?
Ma di cambiamenti in corso ce ne sono tanti...
Noi lo sappiamo bene che "Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno", perché noi per il nostro sogno lottiamo ogni giorno...
Buon Natale ai miei clienti, affezionati, pazienti e curiosi. A quelli che ti frugano il negozio, o chiedono consigli, dando un senso al tuo lavoro: GRAZIE. A quelli che prenotano, o che prendono le cose che hanno ordinato, e lo fanno per tempo. GRAZIE.
("Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica").
Buon Natale al mio distributore principale, che tra piccoli casini, qualche intoppo, mi semplifica spesso la vita, e, in otto anni di alti e bassi, si è meritato la mia piena fiducia come nessun altro.

E, per favore, stavolta un po' di carbone ("Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce") a chi cambia la parola data, chi non rispetta patti e il lavoro altrui. Chi finge amicizia, per poi fregarti appena può. Chi ti mette in difficoltà. Chi non sa fare differenze, e continua a sbagliare le scelte.
Magari, un po' di carbone ci (a tutti, quando serve) aiuterà ad essere migliori.
"Evitiamo la morte a piccole dosi" e mettiamoci tutti in gioco.
Buon Natale.

giovedì 22 dicembre 2011

Mario Brega, e il fantasma del Natale, ormai passato...



"Guarda che t'ho fatto a 'sto negozio... Te l'ho rifornito de tutta la roba... ciò speso li mijoni, ma è tutta roba de prima qualità"

Ne parlavo qui.

Il Natale è stato commercialmente ignorato dai distributori.
Ho anche mandato una mail ad un rappresentante dei quattro distributori principali, ormai otto giorni fa: "Sul mio blog ho pubblicato tempo fa un post sul natale e le promozioni dei distributori. O, meglio, l'assenza di promozioni!
Mi piacerebbe farne uno con le "risposte" dei distributori stessi.
Ti va?
Grazie".
Ovviamente ho allegato il link.

"Ah Sergio... so quattr'anni che ingrani co' sto' lavoro...
Qui dentro è già ingranato tutto..."

Risposte? Zero

La saggezza di Mario Brega, ci giunge in soccorso.
E' scomparso da quasi venti anni, ma in questi momenti le sue frasi ci sono sempre di supporto: grazie, Mario, e buon Natale anche a te, ovunque tu sia.

"Come so' ste' olive?"
"So greche..."

Intanto, da oggi, quotidianamente metteremo solo ed esclusivamente sulla nostra pagina Facebook, una "offerta del giorno", cui chiunque potrà aderire.
E saranno tutte offerte vere, in qualche caso pure con le spese di spedizione comprese.
Le ciofeche le lasciamo agli altri.
Gli auguri anche: contiamo di essere qui anche i prossimi giorni!

"A Sergio... pensa che è mi fija..."

mercoledì 21 dicembre 2011

Intervista ad Alex Bertani (Panini Comics)


-Alex Bertani, Senior Marketing Manager: quale è il tuo ruolo esatto in Panini Comics?
Coordino il lavoro di tutto il reparto marketing, ci occupiamo, di concerto con le redazione editoriale, della SCELTA dei prodotti da pubblicare, di COME realizzare le pubblicazioni (formati, paginazioni, materiali, tirature, ecc …) e di come promozionarle (copertine speciali, variant, campagne promozionali, e via dicendo). Ma soprattutto siamo quelli che in definitiva hanno la responsabilità dei risultati economici della divisione, un ruolo più complesso e delicato di quanto possa sembrare da fuori (in genere le critiche e gli insulti dei lettori più scontenti sono tutti per noi).

-Lucca è passata da poco più di un mese: quanto conta all'interno della vostra programmazione?
E’ un momento importante, come anche tutte le altre fiere a cui partecipiamo, un momento in cui ti confronti coi tuoi lettori, li vedi in faccia, ci parli, ascolti le critiche in diretta, i suggerimenti e qualche volta anche i complimenti (anche se in genere quelli vengono dati più per scontati). Forse non traspare moltissimo, ma ragioniamo molto e spesso sugli input e sui giudizi dei lettori (peraltro non di rado abbastanza contraddittori). A Lucca ne incontri e ne ricevi più che in ogni altra fiera, questo la rende particolarmente importante, più che sulla “programmazione” come tu dici vale come momento di confronto. Anche temporalmente cade proprio quando stai ormai lavorando sui progetti dell’anno a venire, diventando così l’occasione migliore per “svelarli” e iniziare a parlarne ai lettori.

-A tutte le fiere, in particolare a Lucca, portate molte anteprime. Questa prassi spesso provoca molte proteste nei librai, che sanno di perdere parte delle vendite. Non credi che sarebbe il caso di far distribuire tali novità prima delle fiere, nei negozi, anche solo di qualche giorno? Così non perdereste l'effetto "anteprima", e non scontentereste il libraio...
E’ una discussione vecchissima, ci sono posizioni diverse e temo non si incontreranno mai. Partecipare alle fiere, con tutto il “circo” che ci portiamo al seguito è, almeno per Panini, un costo importante, se non ci fosse un parziale contrappeso ottenuto grazie agli incassi allo stand, sarebbe difficile pensare di poterle fare, almeno così come oggi concepite. La fiera, permette ai lettori di conoscere nuove collane, nuovi fumetti e nuovi personaggi, è una promozione importante per tutto il settore, permette di parlare coi redattori, ma soprattutto di incontrare gli autori, soggettisti e disegnatori, alimentando un volano di interesse per il mondo dei fumetti che inizia in fiera e spesso continua … in tutte le fumetterie. Sono un momento importante, l’equivalente dei concerti per chi ama la musica. Può essere che con le anteprime le librerie perdano (una o due volte all’anno non di più ..) qualche copia, ma credo che ci sia anche in prospettiva un beneficio ben più importante anche se forse meno immediato e tangibile. Se vogliamo limitarci invece alle cose tangibili mi limito a ricordare che spesso il programma editoriale viene arricchito con speciali extra, venduti poi in tutti i negozi (e che senza le fiere non verrebbero editati) e che dovrebbero ripagare le librerie delle copie eventualmente perse sulle collane regolari. Tutte le volte che tramite PAN abbiamo dato la possibilità di diminuire preventivamente gli ordini abbiamo ricevuto “adesioni” molto limitate e che comunque venivano regolarmente annullate da successivi riordini. So di rendermi antipatico ma ritengo sia un tema un po’ sopravvalutato.

-Il tuo ragionamento fila. Ma, allo stesso tempo, pensi che rendere quelle novità disponibili qualche giorno prima in fumetteria, vi porterebbe danni? Se non altro, eviterebbe al libraio quel fastidioso commento "ma tu ancora non ce l'hai?", che spesso ti fa sentire tanto un ripiego della distribuzione...

Ripiego della distribuzione?? Le fumetterie sono la “colonna vertebrale” di un sistema che negli anni fa ha permesso al fumetto di uscire dalle “sabbie mobili” di una crisi che altrimenti lo avrebbe strozzato, lo so io, lo sanno gli altri editori e lo sanno anche i lettori, quegli stessi lettori che conoscono perfettamente il meccanismo con cui gli editori (ormai molti) finanziano le loro partecipazioni alle fiere, (noi purtroppo solo in parte) e che vengono al nostro stand sapendo perfettamente che troveranno quelle novità in fumetteria nelle settimane successive. Molti infatti non le comprano perché li hanno già “in abbonamento” presso il loro negozio. Nessun “ripiego” credimi.

-Anche sul nostro blog, stiamo parlando spesso di dati di vendita. All'estero -pensiamo al mercato USA- vengono ufficializzati, da noi mai e poi mai. Da chi dipende? Quali sono, ad esempio, le vostre motivazioni?
C’è un tema di riservatezza che in Italia e trasversale a tutti i settori, lo stesso motivo per cui nessuna fumetteria affigge in bacheca gli incassi giornalieri del proprio negozio. Non capisco bene perché tutti si aspettano invece che gli editori mettano i loro conti “in piazza”. Cui prodest? Chi lo fa (editori certificati ADS) lo fa solo per ottenere introiti pubblicitari, c’è un “do ut des”dietro, ma non è certo il nostro caso. Lasciami dire però che Panini da anni è uno dei pochi forse unici editori che mensilmente circolarizza a tutti con totale trasparenza le proprie classifiche di vendita con le top 10 divise per settori. Aggiungo che a volte ci sono clausole di riservatezza nei contratti con alcuni licenzianti che, anche legalmente parlando, ci suggeriscono un minimo di riserbo su questi dati.

-Panini Comics vende anche direttamente al proprio pubblico, e lo fa con prezzi scontati. Secondo te, questa prassi, non crea una concorrenza coi negozianti?
Anche qui vecchia polemica, penso di no, lo sconto è un parziale rimborso delle spese di spedizione che chi acquista tramite il sito deve purtroppo sostenere (potremmo anche dire che facciamo il prezzo pieno e abboniamo le spese postali sarebbe uguale e forse nessuno si lamenterebbe, questione di trasparenza). La convenienza di un lettore medio è decisamente di recarsi in una fumetteria e comprare l’albo li, scegliersi di persona la copia senza difetti fisici, con uno sconto (ANCHE le fumetterie vendono con sconti di vario tipo sul prezzo di copertina) e senza pagare spese di trasporto. Il servizio on line (dati geo-statistici alla mano) è un servizio conveniente SOLO per chi abita in zone NON coperte da fumetterie che in Italia sono più di quello che si pensi.

-Diritti DC: sembra che in Italia non si trovi un editore stabile che riesca a portare avanti decentemente le pubblicazioni di questo materiale. Pensi che sia una casualità, o che sia legato a uno scarso valore dei prodotti DC? Voi siete mai stati in corsa?
Ora DC in Italia ha un nuovo editore e mi sembra ben attrezzato per fare un buon lavoro. Panini pubblica i fumetti DC in diversi paesi esteri, non esiste nessuna pregiudiziale verso questi prodotti, però, per una serie di valutazioni che non sto ad elencare, alla fine non abbiamo sottoposto nessuna proposta formale alla DC per ottenere la licenza per l’Italia

-I Classici come vanno? Farete mai un "secondo giro" per Iron Man, FQ o Cap? Vanno discretamente, abbastanza per sopravvivere almeno, contiamo di proseguire con un secondo, un terzo e poi successivi giri dei vari personaggi. Sempre sperando i lettori continuino a seguirci. Da vecchio lettore Marvel queste collane mi piacciono da impazzire.

-I diritti dell'Avatar, non erano in mano a BD?
Credo non esistesse un contratto “master” di Avatar, ma singole licenze per singole collane.


Pubblicherete altro?

Si.

-Su Anteprima, generalmente, non indicate i numeri USA contenuti dalle vostre serie e dai vostri volumi, e lo stesso vale per la durata dei manga. Non potrebbero essere dati utili per gli acquirenti?
Un buon suggerimento che prenderemo certo in considerazione, anche se, per la parte manga almeno, buona parte delle collane che editiamo è ancora in corso di pubblicazione anche in Giappone, il che rende la cosa inattuabile

-Argomento "allegati da edicola". Spesso ristampano cose uscite poco tempo prima in volume. I negozianti se ne lamentano e, soprattutto, ho letto che molti lettori vi linciano sulla vostra pagina FB. Fermo restando che spesso i toni sono eccessivi, non credi che si potrebbe stabilire una semplice regola di distanza temporale tra l'edizione da fumetteria e quella da edicola?
Hai perfettamente ragione, in passato c’è stata qualche “ingenuità” di programmazione, in futuro, almeno nelle nuove colane del 2012, questo NON dovrebbe più avvenire.

-Il vostro "must" del 2011?
Scegliere tra le circa 1000 uscite annuali del 2011 è un impresa impossibile, metto da parte i dati di vendita e mi affido il mio gusto personale di lettore onnivoro; volevo IZNOGUD in italiano da sempre: intelligente e divertentissimo, cosi come la riproposta in un bellissimo formato delle geniali opere di Van Hamme (Thorgal e XIII), in campo Marvel Deadpool è stata una ventata di novità e leggerezza mentre tutto il mondo “Vendicativo” è veramente da tripla A, tra i manga il maestro Asano (grandisismo), Bakuman (originale e di spessore) e Black Butler lontano dalle mie corde di lettore ma molto interessante. Infine come dimenticarsi di Nirvana? Mi fermo qua, se no non smetto più.

-Cosa puoi anticiparci per il 2012 (almeno a sensazioni)?
Per il 2012, il problema di scegliere qualcosa è ancora maggiore, avremo un programma smisuratamente vasto e variegato, potenzieremo notevolmente settori in passato meno presidiati come il fumetto USA extra major (in cui abbiamo opzionato una incredibile quantità di ottime cose) partiremo per esempio con una batteria di titoli d’eccezione come Crossed (Ennis), The Goon, ElephantMen, Morning Glory, Kirby Genesis, Cap Swing (sempre di Ennis) e non sarà che la punta di un iceberg che prenderà forma in seguito, senza dimenticare le numerosissime novità/sorprese nel campo del fumetto francese (che io amo tantissimo). Anche sulle aree nostre più tradizionali non dormiremo certo sugli allori spingendoci persino su proposte più originali e inconsuete del solito: le novità in campo Marvel saranno tantissime, nuove collane e tanti colpi di scena, torneranno testate dal “sapore antico” e intensificheremo la riproposta delle storie classiche che tante attenzioni stanno ricevendo dai lettori. Pure per il pubblico manga, ci sono alcune “bombe” in arrivo, manga che in patria hanno ottenuto consensi di pubblico e di critica enormi (e per una di queste non escludiamo un operazione promozionale veramente incredibile…) affiancati, come nella nostra abitudine da opere più elitarie, decine e decine di serie nuove ai blocchi di partenza; ce ne sarà veramente per tutti i palati. Insomma, come si dice in questi casi, restate sintonizzati!

Grazie e buon anno!

lunedì 19 dicembre 2011

NarniaFumetto 2011 - Beneficenza: dopo le aste, le vendite!

Marco Santucci

Michele Rubini




Mauro Laurenti

Maurizio Di Vincenzo
Andrea Del Campo



Alessandro Chiarolla


Massimo Carnevale


Alessandro Bocci


Stefano Andreucci


.
Fabiano Ambu



Dopo le aste di beneficenza, ora vi allieteremo con alcune vendite di beneficenza, sempre legate a Narnia Fumetto, sempre con l'obiettivo di devolvere i fondi ricavati INTERAMENTE per effettuare acquisti di materiale per il reparto pediatrico dell'ospedale Santa Maria di Terni, in base alle indicazioni forniteci dal personale dello stesso.
Stavolta si tratta di litografie a tiratura limitatissima: le immagini che vedete sono quelle utilizzate per le stampe che, durante la scorsa manifestazione, abbiamo regalato ai visitatori dello stand Bonelli. Rispetto a quelle, però, stante la stessa qualità di stampa e della carta, quelle che vendiamo ora sono in formato gigante (48x33 cm, circa il doppio!), sono tutte autografate (tranne quella di Di Vincenzo, per un disguido), e realizzate a tiratura limitatissima (4 copie cadauna!).
Il costo è di 25 euro cad., fino ad esaurimento scorte!

Le vendite sono organizzate per conto dell'Associazione Culturale Amici Miei, che rilascerà ricevuta per l'acquisto. Per effettuare un acquisto è necessario scrivere all'indirizzo info@antaninet.it, oppure chiamare lo 0744.471523.
PAGAMENTO: dovrà essere effettuato tramite bonifico, il prima possibile.
Le spese di spedizione sono di euro 8 per corriere, 4 per piego di libro raccomandato.

domenica 18 dicembre 2011

Autori, promozione e metodi


Da anni ormai organizzo incontri con autori.
Lo faccio perché mi piace, perché ritengo che sia una delle attività che una fumetteria "debba" fare, prima di vendere parrucche per cosplayers, se vuole diventare una vera e propria "libreria del fumetto". Oddio... non che siano molte le librerie di varia che organizzano incontri. Sicuramente non le fumetterie: numericamente parlando, credo che in Italia siamo in pochissimi a farlo: Arcadia di Bergamo, un tempo, Comic House a Sarzana.
L'affluenza non è sempre altissima, ma spesso è soddisfacente. Purtroppo la vita di provincia, persa tra calcio locale e Grandi Eventi Culturali, non porta moltissimo pubblico, quindi non posso lamentarmi se viene soprattutto gente da fuori...
Sarcasmo a parte, due erano i punti che volevo sollevare con questo post.
In primis: a chi interessa organizzare questi eventi? Agli editori? Ai negozianti?
All'autore meno che a tutti, perché spesso non ha rientro, se non le spese, e ci perde pure del tempo. Ma diamo pure per scontato che l'autore promuova se stesso, e saltiamolo, in questa disamina, dicendo che lo fa "per passione" e/o "per amicizia".
Fumetteria: effettivamente ha un ritorno in pubblicità, ma se fosse solo quello, con gli oltre cento autori che ho invitato in neanche otto anni, ormai camperei di rendita.

In tutto questo, cosa fa l'editore?
Tecnicamente, l'editore dovrebbe occuparsi di tutto quello che esula dalla parte creativa del libro/fumetto: dal creare la confezione, a farlo arrivare sugli scaffali dei negozi, passando per promozione e diffusione, e concludendo il tutto cercando il feedback da parte dei venditori, per capire al meglio cosa ha funzionato e cosa no, riversando l'esperienza corrente sui futuri prodotti. Parte di questo lavoro è delegata al distributore, ed è anche uno dei motivi per cui gli diversi editori si sono rivolti a Messaggerie: quest'ultimo, infatti, è l'unico vero "distributore", a fronte degli altri che sono "grossisti". La differenza è che questi ultimi trattano anche materiale che non hanno in esclusiva (Pan vende anche il materiale Star Comics, che è di Star Shop), mentre Messaggerie ha solo i propri esclusivisti in catalogo, e non commercializza altro. Ma, cosa più importante: dà la possibilità agli editori con cui lavora, di essere informati sul come e dove vende i propri prodotti. Un esclusivista di Messaggerie, SA dove vende, SA dove è carente, e dove può intervenire. Inoltre, il distributore è sempre fornito dei suoi prodotti, ed è in grado di rifornire in tempo reale e a costi contenutissimi i punti vendita.

Dicevamo: il lavoro dell'editore. Supportare gli incontri con autori fa parte di tale lavoro.
E ci sono due cose che costano ZERO, ma che spessissimo l'editore non fa: concedere un sovrasconto al negozio che crea l'evento, anche passando tramite distributore; aiutare nella diffusione (ufficio stampa) delle notizie relative allo stesso.
Costo zero perché concedere un sovrasconto, a fronte del fatto che, spesso, per promuovere prodotti, si partecipa a delle manifestazioni che hanno dei costi, rientra nella logica dell'investimento che si calcola per la promozione di un albo. Il sovrasconto, inoltre, è poi compensato dalle vendite.
L'ufficio stampa, o chi per lui, è poi un impegno che consiste nello scrivere due righe, da girare a giornalisti e siti di settore. Se il sottoscritto riesce, ogni volta, ad avere uno o più articoli di giornale, a far girare la notizia su diversi siti, figuriamoci cosa può portare la spinta di un editore, che è sicuramente più autorevole e degno di attenzione.

Creare un evento costa dai 150 ai 500 euro: viaggio, pasti e pernotto dell'autore, pubblicità (in vari modi). Diciamo in media, tenendoci bassi, 200 euro. Questo significa che, solo per rientrare delle spese, e considerando uno sconto medio (detratte spese di spedizione) degli albi da presentare, il libraio deve realizzare 600 euro da QUEL materiale. Traduzione: considerando un prezzo medio nel nostro esempio di 15 euro a volume, 40 volumi.
40 volumi, e vado in pari.
Cioé: faccio spendere ai miei clienti 600 euro, che magari avrebbero impiegato altrimenti, anche nel mio negozio, generando un guadagno per la mia attività, per andarci in pari.
E l'editore dove è?
Solo aumentando lo sconto dei dieci punti percentuali, farebbe scendere a trenta copie il punto di pareggio. Con una seconda accortezza, ovvero quella di organizzare una seconda tappa in un altro negozio (non troppo vicino), ci darebbe la possibilità di realizzare un altro risparmio, "smezzando" le spese con il collega libraio. Risultato: dover vendere 7-8 copie in meno per andarci in pari.
Ci vuole tanto?
Fermo restando che tutti i tour cui ho partecipato, tranne rarissime eccezioni (penso al BD DAY, o a qualche autore straniero mandatomi dal mio distributore) sono stati organizzati dalle fumetterie stesse...
Ripeto: ci vuole tanto?

Per finire, due parole sulla stampa locale.
Qui sotto trovate gli sforzi relativi ad uno degli eventi più importanti, a livello di peso mediatico dell'autore, che ho realizzato negli ultimi mesi, ovvero il "team-up" tra Gipi e Giacomo Monti.
Se il secondo è poco conosciuto, il primo, tra il lavoro di regista e il ruolo di autore di culto, sancito con la pubblicazione di LMVDM allegata a L'Internazionale e all'intervista di Daria Bignardi, è sicuramente più che noto.
Ebbene, persi tra la locale compagine dello sport nazionale, e le dovute quanto spesso vuote critiche all'amministrazione locale, ecco cosa hanno prodotto i quotidiani della mia attenta città...




Ovvero: copia e incolla dai comunicati, e due righe.
Un giornalista presente, un tentativo di intervista. Nulla di nulla.
E dire che, l'autore di punta di quest'anno di Lucca Comics (mica della prima fieretta locale), intervistato da tutti e sulle pagine di tutti i giornali, l'avevamo portato noi, tre anni prima, a Narnia Fumetto, tra l'indifferenza locale.
Che differenza possono fare un buon ufficio stampa e dei giornalisti attenti, eh?

Tanto perché ci piace farci sempre nuovi amici...

NB: piccolo aggiornamento. Quando parlo di negozi che fanno incontri, potrei citare anche Mondi Sommersi, Fumettopoli di Reggio Calabria e il Panstore di Padova, come diversi altri. I due, oltre al mio, che ho messo nella "lista" iniziale sono (siamo!) quelli che ne fanno -da quello che vedo- di più. Tanto per chiarire :)

venerdì 16 dicembre 2011

DC/Planeta/Alastor: la fine della fine?


Dopo quanto detto qui e qui un comunicato ufficiale.

ALASTOR s.r.l. Gentili clienti, rendiamo noto che a seguito della verifica tecnica successiva alla dichiarazione del 29\11\2011 in merito al blocco della distribuzione, l’Editorial Planeta ha disposto unilateralmente il lancio delle novità secondo un calendario distributivo ancora da definire. Alastor procederà conseguentemente con tutte le risorse a sua disposizione per proteggere al meglio gli interessi dei lettori, del mercato e dell’editore DC Comics. Non appena avremo ulteriori comunicazioni sarà nostra cura diramarle immediatamente


Traduzione: probabilmente la settimana prossima escono gli spillati, successivamente il resto.

Come dicevamo qui, accadrà tutto dopo Natale.
Non so di chi è la colpa, ma sicuramente non delle fumetterie.

mercoledì 14 dicembre 2011

Le fumetterie su un fumetto?


Volevo scrivere una serie di consigli per letture natalizie (regali da fare a se stessi o ad altri), ma non è facile farlo, vista la carenza di novità di spessore e di tempo (poi vi informerò su un progetto che si sta realizzando!).
Potrei rimandarvi a chi lo ha fatto, anzi, lo faccio e basta: l'amico Max sul suo blog (qui e qui); inoltre vi ricordo questi titoli da me pubblicizzati un mesetto fa.
I problemi di fondo ci sono. Dicevo: mancano novità di spessore, perché -incredibile ma vero- la distribuzione fumettistica (unico settore del commercio) NON SUPPORTA IL NATALE. Forse perché qualcuno non ha ricevuto i suoi bei pacchetti natalizi, da piccolo, forse perché gli hanno svelato troppo presto che...
SPOILER
... Babbo Natale non esiste!

In tutto questo bailamme, ci si è messo pure uno dei più grandi editori del mercato, decidendo unilateralmente (e, probabilmente, al di fuori delle regole contrattuali), di stoppare, proprio sotto Natale, la distribuzione delle proprie novità e di tutto il proprio catalogo.
Ne parliamo anche qui.
Probabilmente tutto finirà bene: si metteranno d'accordo, oppure litigheranno, andranno in tribunale, e qualcuno vincerà. Sicuramente, oggi, qualcuno ha perso: i lettori, e soprattutto le fumetterie.

Ma questo lungo incipit, è solo per informarvi di questa comunicazione, che è girata proprio oggi:

La TUA Fumetteria nel MARVEL UNIVERSE !
Il TUO Logo sulla cover variant di Spider-Man !
A integrazione dell’Anteprima 244 segnaliamo che: Spider-Man 576 in uscita il 23/02/2012 avrà anche una speciale variant cover che potrà essere personalizzata con il logo a colori della tua fumetteria (...). Ogni copia riporterà il prezzo di copertina di € 5,00.
(...)
Ogni Fumetteria riceverà le copie ordinate direttamente, e non potrà acquistare copie singole delle altre fumetterie.
Tuttavia sarà possibile ordinare lo speciale Superpack per collezionisti che conterrà 1x di tutte le variant di tutte le Fumetterie che hanno aderito all’iniziativa (quante saranno lo sapremo solo a fine raccolta adesioni). (...)
Sull’Anteprima 245 in uscita a Gennaio verranno presentate le caratteristiche del superpack e verrà data la possibilità di ordinarlo.

Antani Comics, ci sarà! O, almeno, proverà a fare di tutto per esserci!
Fico, eh?

lunedì 12 dicembre 2011

Intervista a Mauro Paganelli (Edizioni Di/Il Grifo)

Mauro Paganelli, a sinistra, con due figuri che non è necessario nominare...

Conosco Mauro Paganelli da diversi anni: è un editore anomalo, uno di quelli che "si sbatte" per vendere i propri prodotti. Non è di quelli che aspettano le prenotazioni, stampa e... via il nuovo volume. Lui fa fiere: ne fa tante. Ma non fa solo Milano, Napoli, Roma, Lucca: lo trovi a Città di Castello, Arezzo, Narni, in posti di provincia. E' uno che ci crede, e sa sporcarsi le mani col lavoro del distributore e del negoziante.
Con un po' di ritardo sui tempi di realizzazione, ecco una breve intervista a Mauro Paganelli

-Mauro Paganelli: Il Grifo, Edizioni Di Hai pubblicato Pratt, Crepax, Toppi, Battaglia, Manara, Pazienza, Liberatore e Frezzato, solo per fare alcuni nomi. Sei una leggenda del settore. Da quanti anni sei in sella? Dicci qualcosa di te.
Leggende sono gli autori che ho pubblicato, praticamente tutti. Ho solo cercato in questi 33 anni di esaltare la parte artistica più invisibile degli autori di fumetto e molti di loro sono stati al gioco, dandomi la possibilità di pubblicare delle cose estremamente originali e belle.

-Eppure, continui a fare fiere su fiere: quante l'anno? Soprattutto, spesso ti si vede anche in posti sperduti, non solo a Lucca, Romics e Napoli, come fanno i "grandi editori". Credi molto nella promozione, o è solo un discorso legato alle vendite?
Fare l’editore è un po’ una missione, anche un po’ ecumenica, diffondere il “verbo”, far conoscere gli autori: anche nei posti più sperduti c’è qualcuno (molti di più di quelli che si pensa) disposto a giocare la tua partita e a riconoscere le cose belle ed investire in autori che amano (o intuiscono di amare) profondamente: non necessitano di una grande conoscenza del settore (fumetto) per capire che sono delle cose che cercavano e finalmente hanno trovato. Prima valutano e poi mi chiedono chi è e con grande stupore scoprono una parte nascosta degli artisti noti per altri motivi: è molto emozionante.
Questo poi crea una ricaduta sulle librerie e sulle vendite on line.

-Recentemente ci sono stati diversi sommovimenti di mercato: grandi editori che acquistano "pesci piccoli" dell'editoria a fumetti, e magari riescono anche a proporre una loro distribuzione (pensiamo a Rizzoli che compra Lizard, e che rende acquistabili i propri albi anche attraverso la varia), nuovi distributori che provengono dalla varia (Meli Comics, GP Promotion). Pensi che riusciranno a "smuovere" un mercato abbastanza arroccato sulle proprie posizioni?

Parlare di distribuzione mi mette in imbarazzo, intanto perché non esiste un distributore realmente indipendente, che io conosca, e poi perché penso che sia un mestiere superato, se si cerca qualcosa oggi si può trovare al di là dei classici circuiti; quello che manca è la causalità, ci sono molti lettori che amano andare in libreria (non faccio distinzione tra librerie di varia e fumetterie) e trovare qualcosa per caso senza averla cercata, ma scoperta. Il libraio e il distributore sembrano non pensare a questo fattore casuale che invece è il fulcro di tantissime Fiere.

-Fumetterie: in cosa sono carenti? Dove potrebbero rischiare di più? Cosa manca, invece, a distributori ed editori?
Nel mercato del fumetto alla fine nessuno vuole rischiare niente tutti amano andare abbastanza sul sicuro, e allora c’è solo noia, cose già viste o prevedibili: che vado a fare in libreria? Questa è una domanda che mi immagino come lettore.

-Secondo te, una fumetteria è una libreria? Le due attività sono assimilabili? Perché?
Sono assimilabili perché il centro è il lettore che è sempre lo stesso, anche se mentalizza in modo diverso: un po’ più deluso di prima e annoiato, ma comunque uno che ama la carta e la stampa e il mistero che racchiude una carta stampata.

-Ultima domanda: come è andata Lucca?
A Lucca si conserva ancora il gusto della scoperta, del nuovo, della novità, e sono i lettori, gli appassionati che vengono proprio per questo ed è il solo posto dove sono sicuri di essere appagati...
Lucca è Lucca come si suol dire.

domenica 11 dicembre 2011

Fumetterie: gente di frontiera...


Mi sono sempre considerato un privilegiato, nel fare questo lavoro: non è che “mi piace il lavoro che faccio”, ancora meglio... “faccio il lavoro che mi piace”: sono entrato nella vita lavorativa dalla porta, senza scorciatoie o ripieghi. E così molti miei colleghi.

Da quando è nata l'A.Fu.I. (Associazione Fumetterie Italiane), parlando con altri negozianti, però, mi sono trovato a riflettere che il nostro è, per molti versi, un lavoro da Far West, “di frontiera”, in un mercato senza regole (e con le poche che ci sono vetuste all'inverosimile), in cui il più forte la fa da padrone. E il tutto ignoto ai più!

In primis, le fumetterie sono considerate un mercato di serie “C”, per gli editori. Prima vengono le edicole, nuovi templi in cui edificare magnifiche raccolte de “le saghe migliori di tutti i tempi”: decine di collane, pubblicate dal 2003, quando iniziarono “I classici del fumetto di Repubblica”, il cui scopo primario sarebbe diffondere la cultura del fumetto, allargare il mercato della lettura, ma che servono ad un unico scopo, scontatissimo: far fare soldi agli editori (avete mai letto un riferimento all'esistenza delle fumetterie, o una lista di punti vendita, in un allegato editoriale di Panorama, L'Espresso, o del Corriere della Sera?). Poi vengono le librerie: avete fatto caso al sempre maggior numero di editori che distribuisce anche nel mercato delle librerie di varia? Ed ai commenti entusiastici, come se le librerie fossero la nuova Mecca? Ecco, diciamolo: le librerie hanno il reso! Quindi, se prendono il fumetto sfigatissimo dell'editore Taldeitali, e non lo vendono, poi possono restituirlo. Per le fumetterie, questo non esiste, se non fosse per timidi, estemporanei ed episodici tentativi...
E, domanda da un milione di dollari: perché uno stesso distributore (sia Pan che Alastor), che lavora con le librerie di varia e con le fumetterie, riesce a gestire il reso per le prime e non per le seconde?
Anni fa l'A.Fu.I. proposte un reso del 5% del fatturato. Senza risultati, ovviamente! Tanto per gradire, le fumetterie rimangono una sorta di pattumiera per il distributore/editore, stante l'impossibilità a rendere: le vendite fatte in quel ramo distributivo sono certe e anticipate, perché il negoziante ordina dai due ai sei (!) mesi prima della data di uscita!
Mi si dirà: ma le librerie hanno scontistiche molto più basse, anche di dieci punti! Non è vero: lavorando coi distributori da libreria, si possono spuntare percentuali che saranno anche minori, ma solo leggermente, ed a fronte di alcuni interessanti "bonus": nessuna penalizzazione per l'acquisto di arretrati, spese di spedizione molto più basse, velocità di reperimento e spedizione nettamente più alta. Questo vogliamo dirlo?

Altro problema è dato dalla reperibilità degli arretrati. Con i distributori che si fanno la guerra, e che spesso sottostimano la distribuzione da fumetteria, possono passare anche sei mesi (o più!) perché un arretrato torni come “reso”. Ah... ovviamente, con la distribuzione libraria, il tutto è peggiorato: prima venivano coinvolte solo le serie “da edicola”, ora anche i volumi...

Andando avanti: cosa fanno editori e distributori con la crisi in atto? Poco o nulla! Sono state le fumetterie (e qualche editori “illuminato”) a promuovere e diffondere iniziative come il Free Comic Book Day (perlomeno fino ad un paio di anni fa...), che potrebbero portare migliaia di nuove leve in fumetteria. E sono pochi gli editori che, come le Edizioni BD/Jpop, rischiano promozioni sulla propria pelle: il BD Day, realizzato nel 2008 e nel 2009, ha visto sconti maggiorati e dei numeri "1" di nuove serie manga a prezzo promozionale per i lettori.
Il BD Day è stato premiato a Lucca 2008 come miglior initiativa editoriale dell'anno col P.Fu.I. (Premio delle Fumetterie Italiane).

Quarto punto: le mostre mercato: e ve lo dice un negoziante che ne organizza due, ed espone ad una decina di altre, ogni anno. Gli editori anticipano le uscite a venire (talvolta del mese in corso, ma non è raro vedere un volume distribuito quattro o cinque mesi prima), e questo causa essenzialmente due ordini di problemi: il primo è una perdita di vendite per i negozi, sia del luogo, che anche lontani (pensate a Lucca: i visitatori si muovono da tutta Italia!), che vedono sfumare acquisti, magari già prenotati. E questo è il danno minore: il punto è che, se l'editore inizia questa pratica con regolarità, e la ripete di fiera in fiera, concentrando il grosso delle uscite in due-tre-quattro momenti dell'anno, e diluendole in distribuzione dei mesi successivi alla fiera, la gente inizia ad acquistare sempre più in occasione di questi eventi, snobbando i negozi (che “non hanno mai le novità!”), che a loro volta diminuiranno le prenotazioni! Sembra assurdo...

Avrei tanto ancora da dire, soprattutto visto che leggo in giro che le fumetterie sarebbero delle “edicole con qualche volume in più” o, meglio, delle “Naruterie”, perché non espongono tutto quello che esce, dando fiducia ai piccoli editori. Sarà anche vero: ma senza un reso vero, come si può, visto il momento, investire nei piccoli editori, che non si promuovono e lasciano tutta l'attività promozionale al distributore (che spesso si limita al catalogo) o alla fumetteria? Lamentarsi, senza rimboccarsi le maniche, non serve.

Grazie dell'ascolto.

NB: questo articolo è stato originariamente pubblicato nel numero della rivista Comic Soon uscito per il Napoli Comicon 2009, ovvero due anni e mezzo fa. Risistemandolo e limando qualcosa, mi ha veramente stupito quanto poco abbia dovuto aggiornarlo...

giovedì 8 dicembre 2011

NarniaFumetto 2011: partono le aste di beneficenza!

Ecco i disegni, realizzati dagli autori che hanno aderito all'iniziativa durante la scorsa Narnia Fumetto (2, 3 e 4 settembre 2011). Da oggi e fino al 17 dicembre, ore 18, saranno all'asta (a partire da 1 euro di base) e verranno venduti al miglior offerente. I fondi ricavati saranno devoluti INTERAMENTE per effettuare acquisti di materiale per il reparto pediatrico dell'ospedale Santa Maria di Terni, in base alle indicazioni forniteci dal personale dello stesso.
Sotto ogni immagine, l'autore, le dimensioni della stessa e lo stato attuale dell'asta (cronologia offerte, importo raggiunto).
Le modalità della singolar tenzone per aggiudicarseli, sono in fondo a questo post.
Le foto e l'elaborazione delle immagini, sono di Chiara Lanfiuti Baldi e Federico Cerri Ciommei (sembrano dei fake, ma non lo sono!).


Stefano Andreucci (qui l'immagine in grande formato) - dimensioni: 42x30
OFFERTA: 40 euro nick.kebra



OFFERTA: 120 euro Acceleratore a folle

OFFERTA: 65 euro Skalda


Esad Ribic (qui l'immagine in grande formato) - dimensioni: 70x90
OFFERTA: 70 euro Apoklyps


OFFERTA: 115 euro Squinzio


OFFERTA: 115 euro Squinzio

NB: le due immagini qui sopra, quella rappresentante Kit Carson (di Raul Cestaro) e quella di Dylan Dog (di Gianluca Cestaro) possono essere unite in un unico "poster gigante". Altrimenti, quella di Dylan Dog, può essere accostata a quella qui sotto di Lucrezia (di Silvia Ziche).


OFFERTA: 65 euro Pietro


Daniela Di Matteo ed Elena Casagrande (qui l'immagine in grande formato) - dimensioni: 70x100
OFFERTA: 90 euro crispus.allen


OFFERTA: 80 euro gordonblade


Pasquale Qualano (qui l'immagine in grande formato) - dimensioni: 70x100
OFFERTA: 50 euro Ragno

NB: le due immagini qui sopra (Hulk by Qualano e Thor by Maresca), volendo sono componibili in un unico grande poster!


Mauro Laurenti (qui l'immagine in grande formato) - dimensioni: 48x43
OFFERTA: 80 euro Andrea

Emanuela Lupacchino (qui l'immagine in grande formato) - dimensioni: 70x100
OFFERTA: 115 euro Ragno


Darick Robertson (qui l'immagine in grande formato) - dimensioni: 70x100
OFFERTA: 70 euro Skalda

RISULTATO FINALE: 1075 euro totali, per 29 iscritti alle aste.

Come si partecipa alle aste?
PREMESSA: sono aste a fine benefico, quindi improntate -se ci fosse mai bisogno di dirlo- alla massima correttezza.
Le aste sono organizzate per conto dell'Associazione Culturale Amici Miei, che rilascerà ricevuta per l'acquisto. Per partecipare è necessario iscriversi (gratuitamente, ovvio!), inviando una mail all'indirizzo info@antaninet.it, indicando nome, cognome, telefono e un nickname (per la privacy). Le aste inizieranno giovedì 8 in giornata, e finiranno sabato 17 alle 18 circa. E' possibile iscriversi in qualunque momento, anche prima dell'inizio; le offerte potranno essere inviate (per e-mail, per via telefonica, o di persona presso Antani Comics) non appena sarà online il post definitivo delle aste (entro l'8 dicembre) e fino al termine delle stesse. Sotto l'immagine di ogni disegno, inseriremo il nickname di chi sta vincendo, con indicata la sua offerta. Periodicamente, cercheremo di ricordare a chi si è iscritto via mail, la situazione delle aste: la base di partenza sarà di 1 euro.
PAGAMENTO: dovrà essere effettuato tramite bonifico, entro lunedì 19 dicembre. I vincitori verranno contattati entro il 17 dicembre.
Per urgenze, richieste varie ed altre info: info@antaninet.it, 0744.471523, 328.4122189.
Le offerte (indicate in rosso) saranno aggiornate in tempo reale, con qualche ritardo possibile nelle ore notturne (!) e la mattina di domenica e lunedì (il negozio è chiuso).
Le spese di spedizione sono di euro 10, ed i disegni sono disponibili in negozio per essere visionati dal vivo.


Se volete aiutarci a pubblizzare le aste, pubblicate questo banner sul vostro sito o blog:



Ringraziamo quanti dovessero farlo.

mercoledì 7 dicembre 2011

Get a Real Life...



Alberto Sordi mi ha insegnato a diffidare profondamente di chi si prende troppo sul serio, perché chi non sa ridere di se stesso, in realtà non è una persona seria...

Quando ho aperto questo blog, l'ho fatto perché avevo cinque minuti da perdere, e tanta voglia di scrivere. Mi inorgoglisce vedere che è seguito, ma francamente ho una vita, e non conto i click.
Allo stesso tempo, non mi permetto mai di insultare qualcuno, soprattutto se non lo conosco, se non so cosa ha fatto, perché lo ha fatto, e se non ho la possibilità di farlo davanti alla sua faccia, non dietro un nickname, o per piaggeria...

Un off-topic che molti non capiranno, ma sicuramente necessario...

martedì 6 dicembre 2011

8 anni fa, oggi.

Il primo scontrino!

Otto anni fa, proprio oggi, inauguravo il mio negozio.
Ero giovane ed incosciente, e non sapevo quali erano le difficoltà.
Le prime settimane, i primi mesi, furono DIFFICILISSIMI.
La solitudine dietro quel bancone, nel negozio freddo e vuoto, era terribile.
Oggi, otto anni dopo, posso solo ringraziare la mia forza di quei giorni, chi mi è stato vicino (i pochi clienti sopravvissuti... tanti, come il tizio della foto qui sopra, il PRIMO ACQUIRENTE del negozio, sono spariti, spesso lasciando decine quando non centinaia di euro di materiale in casella...). Otto anni dopo...
Sembra ieri... no, non è vero.
Già facevo questo lavoro su internet ed alle fiere, ma il negozio è stato un totale cambio di prospettiva.
Quando fondammo l'Associazione Fumetterie, me ne resi pienamente conto.


Seconda sede, via Pacinotti, 14 aprile 2006 (al centro della foto c'è anche mia madre!)

In otto anni ho cambiato tre sedi, organizzato 87 eventi, dato vita (con un bel gruppo di clienti e amici) a Narnia Fumetto (6 edizioni) e Fumetterni (2 edizioni), partecipato ad oltre sessanta fiere. Credo di avere un piccolo merito per aver diffuso la cultura del fumetto da queste parti, se ora i giornali ne parlano di più.
Quest'anno, una piccola soddisfazione è stata quella di arrivare secondo nella classifica delle "Migliori fumetterie del mondo", redatta da Bao Publishing. Secondo dietro dei mostri come Comic House di Sarzana, e davanti a molti "giganti" di tutta Italia.

28 novembre 2009: la terza ED ULTIMA sede del negozio

Ad oggi, che dire? Che finalmente, nella nuova sede, mi sono tolto lo sfizio di risistemare tutto, che il negozio finalmente mi soddisfa anche come sistemazione. Che il momento è particolare: tanti sono i problemi a livello economico, ma teniamo botta davanti a tutto, "costretti" dal mercato a frammentare i nostri acquisti, a fronte delle nuove realtà distributive.
Ma, se leggete qui sotto, sabato festeggiamo alla grande.
E lo facciamo con Emiliano Mammucari, un autore bravissimo, che presenterà la sua ultima fatica, "Lezioni spirituali per giovani fumettari".
Venite, tornate...
Chi ci ama, so già che ci sarà!


A sabato!

domenica 4 dicembre 2011

DAVVERO?? Intervista a Paola Barbato


Mentre, tardivamente, segnalo QUI una bella intervista al sottoscritto da parte de Lo Spazio Bianco, vi presento un "botta e risposta" con Paola Barbato. Scrittrice, sceneggiatrice, ospite da Antani Comics svariati anni fa, quindi ideatrice della storia dell'albetto di Dylan Dog per Narnia Fumetto 2009 e finalmente presente alla manifestazione umbra nel 2011, ha da poco lanciato una interessantissima operazione: DAVVERO.

Paola Barbato, saltiamo i convenevoli: il grande pubblico ti conosce come scrittrice, in particolare di Dylan Dog, oltre che di narrativa.
Ci spieghi cosa è il DAVVERO, che da poco ha visto la luce, con un grande successo, su internet?
"Davvero" è una cosa strana. E' nato come un'idea, un principio, il principio che finché non si prova a fare una cosa non si può dire se funzioni oppure no. Da ragazza leggevo "Candy Candy" e "Il giornalino", mi piacevano le storie romantiche e crescendo ho iniziato a leggere anche alcuni manga, gli shojo o i josei (ho imparato solo ora le definizioni giuste). Quando i fumetti ho iniziato a scriverli mi sono accorta che in Italia un prodotto così non esisteva proprio. Se volevi leggere storie di vita vissuta ambientate in Italia potevi serenamente spararti, se invece volevi leggere vicende romantiche, intimiste o emotive dovevi andare a cercarle nelle pieghe di alcune serie, da "Dylan Dog" a "Gea", da "Julia" a "Lazarus Ledd". Ma erano proprio scampoli. Mi sono chiesta perché. In Italia il fumetto giapponese ha un grande seguito e sono molte le storie ambientate nella quotidianità ad essere amatissime. Un altro esempio a cui a volte avvicinano "Davvero", ma che per me è assolutamente un parallelo troppo alto, è "Strangers in paradise" di Moore. Perchè non provarci anche noi? Così ho proposto un soggetto a varie case editrici (Bonelli esclusa) e c'è stata una levata di scudi: un fumetto di questo genere (QUALE genere? Ancora non s'è capito) in Italia non funziona. Non va. Non ha pubblico. Ma come? Proprio gli innovatori (o quelli che si dichiaravano tali) non volevano nemmeno tentare? Così ho deciso di provarci io, volevo vedere, volevo capire: questo pubblico c'è o non c'è? Il solo posto dove potevo fare questa prova in tempi brevi e con feedback immediato era il web. Ovviamente non potevo provarci da sola, avevo bisogno di disegnatori. Non potevo pagarli, quindi ho ragionato: quante tavole possono essere sufficienti per la narrazione di un episodio senza sfociare nello sfruttamento? Insieme a Matteo Bussola, il mio compagno e disegnatore dell'episodio 1, abbiamo stabilito che 6 tavole potevano andare (anche se per me iniziare e concludere un episodio in 6 tavole significava far saltare tutti i miei parametri di narrazione, ritmo, scansione degli eventi). A questo punto ho pubblicato un bando, ho offerto la visibilità e il richiamo che il mio nome poteva avere (poco o tanto che fosse) in cambio di 6 tavole. Le cose sono state subito chiare: non c'erano soldi, ma le tavole restavano ai disegnatori che potevano farne l'uso che volevano e il loro nome sarebbe stato pubblicizzato al massimo nel progetto. Sono arrivate ad oggi circa 200 prove (e continuano ad arrivare). Subito anche alcuni colleghi si sono offerti, e a loro ho deciso di affidare le puntate a partire dalla 14, quando cioè, il progetto si sarebbe retto sulle proprie gambe senza facili richiami a nomi noti. La terza colonna della serie è stato Oscar Celestini, amico di vecchia data, che si è offerto di occuparsi dei colori. Poi di coloristi ne sono arrivati altri, alcuni inesperti, altri navigatissimi: il progetto li incuriosiva e volevano farne parte. Infine Manfredi Toraldo, anche lui incuriosito, si è proposto per il lettering. Così, piano piano, nell'arco di due mesi si è creata una squadra, ma una squadra vera, all'americana, dove tutti sono in contatto con tutti, tutti vedono le cose di tutti, tutti danno una mano a tutti. "Davvero" non è più solo un progetto mio, è diventato un esperimento condiviso in cui tutti danno una mano. Raccontiamo un anno di vita di Martina, diciannovenne bresciana sempre vissuta nell'agio e nella bambiagia che, senza colpi di scena eclatanti o improbabili drammoni, esce di casa improvvisamente per affrontare, del tutto impreparata, la Vita Reale. L'autonomia, il lavoro, i soldi, la condivisione degli spazi, imparare che i tuoi parametri non sono un dogma assoluto, capire i tuoi limiti e scoprire le tue capacità, il coraggio, il dolore, l'amicizia, l'amore. Come nella vita normale, la vita di tutti.

Lamentavi su FB "E' incredibile quanto "Davvero" dia fastidio. Mai vista una cosa simile". Cosa intendevi?Mah, ci sono state reazioni drammatiche già quando "Davvero" era solo un'idea. Diversi colleghi mi hanno scritto cercando di dissuadermi, dicendo che non ero "seria", non ero "professionale", che non potevo affidarmi a disegnatori poco esperti e che avrei dovuto chiedere solo la partecipazione a colleghi navigati. In questo modo però gran parte dell'idea base del progetto sarebbe saltata. Perché questa era un'occasione perfetta per dare spazio a disegnatori nuovi, se si fanno lavorare sempre i soliti noti o si aspetta che un disegnatore sia diventato un professionista affermato prima di dargli visibilità non si va molto lontano. Una volta che il progetto si è evoluto allora in molti sono entrati a gamba tesa sulla questione "soldi", cercando di farmi passare per una sfruttatrice. Ma i ragazzi sono adulti e vaccinati, sapevano che quelle sei tavole non gli avrebbero fruttato soldi ma solo visibilità, ed è abbastanza offensivo affermare che siano stati circuiti. Del resto neanche io ci guadagno nulla, in questa fase tutto in "Davvero" è gratis, compresa la app che dalla puntata 6 verrà resa disponibile e scaricabile per Iphone e Ipad. In compenso hanno avuto tutti quanti il tempo che volevano per consegnare, ci siamo accordati in anticipo sulle disponibilità e sui tempi, nessuno è stato forzato a lavorare velocemente. Ci sono i mostri che consegnano praticamente subito, come Walter Trono, e quelli che hanno bisogno di un paio di mesi. C'è una bella differenza con chi ti chiede di fare un numero mostruoso di tavole in tempi strettissimi e ti paga una miseria (per poi guadagnarci). Se anche solo uno dei ragazzi trarrà giovamento (o troverà lavoro) grazie all'esposizione avuta attraverso "Davvero" io sarò ben felice. Le critiche comunque mi sono arrivate solo dal mondo del fumetto, da colleghi conosciuti e non, tutti inalberati come se avessi rubato loro qualcosa (magari ho solo fatto qualcosa che loro non hanno avuto il coraggio di fare, o che a loro è andato male). Ma non vedo dove stia il furto nell'avere prodotto gratis qualcosa che in Italia non c'era, l'ho fatto per principio e per passione, insieme a delle persone che si sono offerte di lavorare con me e che hanno abbracciato (stretto) l'esperimento. Dove sta la lesa maestà? Non sarebbe più semplice dire "non mi piace, non lo leggo" senza inutili dietrologie? Io loro non li leggo, potrebbero semplicemente ricambiare il favore. :)

Beh... cosa ti aspettavi? Conosci un po' l'ambiente? Quanto durerà la serie? Quale è l'obiettivo che vi siete prefissati?
Mah, magari dagli amici mi sarei aspettata un "in bocca al lupo" tipo dieci giorni prima dell'uscita. Ma sono un'ingenua.
Non ci siamo prefissati nulla, per ora. Le puntate in lavorazione attualmente sono altre 29, in fase di assegnazione fino alla 50. Ma non c'è nulla di scritto, nulla di stabilito, navighiamo a vista e ce la stiamo godendo tutta. E' un'esperienza davvero bella di pura passione e voglia di fare. Il resto, se verrà, sarà ben accetto, ma per ora non ci pensiamo.

Se arrivasse un editore con la giusta proposta? Qualcuno si è fatto vivo?
Sì, qualcuno si è fatto vivo, ma c'è tempo. Per ora "Davvero" ha un suo percorso sul web, e intendo seguirlo. Ci sarà un momento per pensare -eventualmente- a pubblicare, ma prima voglio capire BENE se questo progetto ha raggiunto dei risultati. E per questo ci vuole pazienza, obiettività e tempo.

Ti ringrazio per la disponibilità e la completezza delle risposte.
In bocca al lupo!