domenica 23 ottobre 2016

A Lucca, a Lucca, a Lucca! Ma anche no!

Come ogni anno, sta per arrivare LuccaComics.

Come quel fastidioso raffreddore di inizio autunno, quando cambia la stagione.
Come quel doloretto che, con l'età, spunta periodicamente e sempre più fastidioso, o i problemi intestinali dopo aver mangiato troppo.

Anche quest'anno, purtroppo, dobbiamo comunicare che Antani Comics, come sempre, funzionerà al cento per cento: il negozio sarà aperto, se troviamo un autore non impegnato a Lucca proveremo ad organizzare qualcosa per i bambini il giorno di Halloween; faremo spedizioni, risponderemo alle mail, prenderemo prenotazioni ed aggiorneremo sito e blog.
Avremo persino le novità che distributori ed editori lasceranno uscire (bontà loro!) prima di Lucca!

Il tutto, con continuità, come gli altri trecentosessanta giorni dell'anno: perché noi lavoriamo PER i nostri clienti, a differenza di chi sospende la propria attività per ALMENO una settimana, allo scopo di andare a vendere succulente anteprime ai... clienti dei suoi clienti!

E quello non è "colpa di Lucca", ma solo di chi, da molti anni, ha creato "questa" Lucca, ovvero un buco nero che assorbe energie e possibilità di crescita, buttando risorse che non ritornano al sistema, ma solo a se stesso. Con cose tipo questa, insomma.

Leggete ad alta voce questo post, che condivido dalla bacheca della pagina FB della miglior (e di gran lunga) fumetteria d'Italia, Comic-House di Sarzana.

Fatelo per almeno due o tre volte!



Oh. In extremis, ma ce l'abbiamo fatta. 
Ecco quella che gli abbonati hanno appena ricevuto per posta. La famosa, attesa e bramata "mail lucchese" 2016!

Ehi, tu. Sì, dico a te. 
Chiudi gli occhi.
Fai un bel respiro.
Conta fino a tre. 
Non a voce alta. Conta fino a tre nella tua testa. 
Ho detto non a voce alta. Vabè, ho capito, lasciamo stare.

Immagina un grande prato verde. No, non quel verde lì, metti giù le cartine e ascolta.
Ci sei? Ecco. Ora immagina una città moooolto antica, con le mura. Una città toscana.
NON.
DIRE.
QUEL.
NOME.
Quella, sì, proprio quella. Ce l’hai?
Ok. Ora immaginati a passeggio per le vie del centro. Solo che non sono come tutti gli altri giorni. Oh, no. 
Passi per la strada tra Darth Vader e Topolino, ti guardi attorno ma non c’è nemmeno un’ambulanza della Neuro. E’ tutto vero. Tutto.
Ci sono dei tendoni grandi, molto grandi. E per entrare serve il biglietto.
Ecco. La prima risposta è NO, CAZZO, NON LI VENDO I BIGLIETTI DI LUCCA, VA BENEH?

Ok. Dovremmo esserci. Allora: mettiamo che ti sei procurato un biglietto. No, non mi interessa come. Sì, lo so che sono cari. MI FAI FINIRE, maledettatté?
Uff. 
Hai sto minchia di biglietto. Sei entrato in un padiglione. Cosa vedi?
Sì, grazie al cazzo. Fumetti. Poi? Disegnatori, ok, ok. 
Oh, ecco, ci siamo. Proprio quello. Quel fumetto che hai prenotato tu. E anche quell’ALTRO fumetto che hai prenotato tu.
TUTTI i fumetti che hai prenotato tu. 
Che fai?
No. Quello no. Ti arrestano, se lo fai in pubblico.
Ok. Allora? 
COSA?
Li compri???
Sai quella cosa che dicevamo prima, quel verbo là, “prenotare”? Ecco. Devo aggiungere altro? Devo spiegarti che li avrai tutti doppi, se ora li compri?

Ah, bè. Se ti piace così. 
Come dici? Quando arriveranno? E io che minchia ne so… ehm. Non ho detto veramente così. Volevo dire “presto, caro, presto”. 
Oh. Bene. Dovremmo aver finito. Ora conto fino a tre. Tu ti sveglierai, sarai vestito da Pippo, e ricorderai queste quattro cose:
- Non ce li ho i biglietti per Lucca!
- Se ti compri le robe prenotate, poi le ricompri anche a Sarzana
- #staisereno, come diceva quello, che la roba arriva
- Cosa cazzo ci fai vestito da Pippo?

Sottoscriviamo in pieno...

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