giovedì 20 ottobre 2016

Lion porta Miller a Lucca (parte 2): forse è il caso di spiegarsi

Spesso, quando scrivo un post, mi scordo di precisare alcune cose, cui magari avevo pensato in fase di ideazione. Talvolta, invece, leggendo commenti a quanto pubblicato, o magari relativi in generale all'argomento trattato, mi vengono in mente nuovi spunti.

Qui sotto, alcuni approfondimenti riguardo al post di ieri, relativo alle modalità diffuse da Lion per avere un autografo di Frank Miller a LuccaComics.


Esiste una vignetta più "storica" di questa?

Premessa.

Quando si critica qualcuno, che non ci ha massacrato la famiglia o fatto comunque un torto personale imperdonabile, bisogna usare un po' di misura.
Lion è un editore: i cofanetti dell'anno quinto, che hanno sei mesi di ritardo, i gadget del Batman Day, che non arrivano, sono indubbiamente delle giuste occasioni per lamentarsi, fare dell'ironia, magari iniziare a non comprare i loro prodotti.
Ma gli insulti no.
Si può dissentire, si può essere anche duri, magari DOPO aver cercato di capire le ragioni altrui: perché, ricordiamolo, non siamo tutti editori. Anzi, ve lo dico: non siamo tutti organizzatori di eventi ad alti livelli. E, dire "non mi piace, non compro ed invito gli altri a non farlo", è ben diverso dall'indicare una parte del corpo dove "possono mettersi quell'albo"...

Le modalità scelte dall'editore, in questo caso, mi sembrano, come detto, eque.
Cento euro non sono pochi, è vero: ma quante volte pensate, in vita vostra, di avere la possibilità di VEDERE Frank Miller? Soprattutto, però, va detto che, anche se con poco anticipo, le regole sono CHIARE e non c'è la famigerata estrazione.
Certo, alcune cose sarebbero da spiegare meglio: ad esempio, sarà possibile entrare e vedere l'autore all'opera, anche senza voler comprare il volume? Perché, poi, riservare il volume alla sola prevendita? Chi sarà in fiera, senza aver saputo di questa possibilità, vedrà sfumare ogni possibilità di acquisto...

Ma, detto questo, il livore visto in rete mi è sembrato eccessivo: per carità, critichiamo Lion/Alastor per mille motivi, sono in prima fila. Ma, almeno, per ragioni reali e con tanto di argomentazioni...

Il punto vero è però un altro: non importa cosa tu faccia, quanti e quali autori o attività promozionali riesca a mettere in piedi... c'è sempre chi prova a comportarsi in modo scorretto.

Organizzo eventi dal 2004: a fine anno avrò superato i centocinquanta. Nel frattempo, ho messo in piedi undici mostre mercato, spesso ospitando anche una cinquantina di autori per edizione: di internazionali, negli anni, ne avremo avuti una trentina. Quindi, so bene di cosa parlo.

All'inizio, non obbligavo i clienti ad acquistare nulla, per avere autografo e firma: ricordo che, ad un evento particolarmente importante (e costoso), pur col pienone in negozio, non riuscii a vendere tutte le copie che mi ero prefissato. E il fumetto costava 3 euro!

Negli anni ho toccato con mano questo fatto: se imponi un acquisto (dopotutto si tratta di una presentazione!), la quasi totalità dei clienti aderirà. Chi non dovesse farlo, non è comunque realmente interessato ai fumetti o all'autore, in realtà, ma solo a caccia di disegni gratis.
Se non li obblighi, difficilmente i clienti compreranno: solo alcuni, quelli più "educati" ed intelligenti, capendo l'impegno ed apprezzando l'investimento, effettueranno acquisti in negozio. Ma non di rado, mi è capitato di persone (non li chiamo "clienti"), che sono venute per un autore, si sono fatte fare disegni ed autografi, e se ne sono andate senza acquistare.

E, nonostante da anni, ormai, ci sia la regola dell'acquisto, ed abbia addirittura elaborato un regolamento, appena abbasso la guardia, mi ritrovo con torme di scrocconi che provano a fregarmi. Ed uso questi termini a ragion veduta.
Organizzare eventi può non essere una attività a fin di lucro: talvolta mi capita di farlo a solo scopo promozionale. Ma devo dire che ormai metto in piedi un incontro solo se ho la quasi certezza di andarci almeno in pari, con la possibilità non remota di realizzare un utile. Ospitare un autore costa, tra pubblicità, vitto e spese di viaggio, dai duecento ai quattrocento euro, considerando anche la possibilità di pernotti e spostamenti particolarmente costosi. Questo significa, coi margini medi di una libreria, che si DEVONO incassare dai seicento ai milleduecento euro SOLO coi libri venduti durante l'evento stesso.
Per questo, il conto è semplice: sapendo quanto sono prezzati gli albi venduti durante la presentazione, so quanto devo vendere già prima.

Eppure, il cliente medio, questo pare non capirlo e, provando a fregare chi organizza, dimostra non tanto furbizia, come molti - purtroppo - penseranno, quanto scarsa lungimiranza: se una tipologia di attività, infatti, non funziona, col tempo il negoziante perderà interesse nell'organizzarli...

Per cui, leggete il piccolo post dello sconosciuto titolare di una microfumetteria, e pensate che, se questo ne sa TANTO più di voi, chi organizza un evento come quello di Miller a Lucca, a tanti altri, sapendone TANTO più del libraio, ne sa TANTOTANTO più di voi.
Fatevi piccoli.
Poi, con garbo, suggerite la vostra idea ed il vostro punto di vista.
Fate le vostre critiche, PRETENDENDO una risposta tanto quanto dimostrate al vostro interlocutore educazione e disponibilità.

Ma, insomma: pensateci bene, che se spendete questi cento euro, vi portate via un ricordo di Frank Miller.
Mica capita tutti i giorni.

Altrimenti, quei cento euro portateli da Antani Comics: troverete il modo di uscire soddisfatti!

10 commenti:

  1. Certo che devo essere l'unico al mondo che ama i fumetti, anche troppo, apprezza gli autori, ma se ne frega bellamente di disegni e (soprattutto) autografi ?

    Credo farei pazzie solo per l'acquisto di tavole originali o disegni "seri" fatti su misura come in alcune fiere, ma dannarsi (e arrabbiarsi) per un autografo... boh.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sull'autografo ti do ragione. Sulle tavole in parte. Sui disegni originali no.
      Ma è il bello del "gusto" :)

      Elimina
  2. Anche io sono contro gli scrocconi, gli approfittatori, quelli che aspettano che un disegnatore esca dl bagno per chiedergli il disegnino ecc... ma ci vuole un senso della misura: 100 euro per una firma sono una cosa indecente.
    Con 100 euro paghi una commissione a qualsiasi disegnatore famoso d' oltreoceano e hai un disegno tuo , originale, chinato che manco è paragonabile a una firmetta su un foglio.
    Che se io voglio la firma di Miller, gli mando un assegno da 10 euro così che se vuole incassarlo deve rigirarmelo ed ho la sua "preziosa" firma pagandola poco e niente.
    E quel tuo "ma quante volte pensate, in vita vostra, di avere la possibilità di VEDERE Frank Miller?" mi fa venire i brividi, manco parlassimo di Dio in Terra , ma di un povero vecchio fascistoide e con qualche rotella fuori posto .
    Se poi voglio togliermi la sfizio di vedere Miller, lo vodo benissimo a Lucca alle conferenze senza dover comprare niente di suo, eh.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Anche io sono contro gli scrocconi, gli approfittatori, quelli che aspettano che un disegnatore esca dl bagno per chiedergli il disegnino ecc... ma ci vuole un senso della misura: 100 euro per una firma sono una cosa indecente."

      anche per me: infatti non mi metto in fila.
      punto.

      con 100 euro, paghi una commission a qualsiasi autore famoso? Fammi nomi e dimmi che tipo di commission, vediamo... Io non credo...

      Se miller ti fa tanto schifo, perché tanti problemi?

      Elimina
    2. Il problema non è Miller quanto il precedente che potrebbe creare una situazione simile se avesse successo: se adesso puoi farti fare l'autografo da un autore comprando un albo dal prezzo accessibile, dopo avremo il tetto minimo dei 50 -100 euro di spesa .
      D'altronde una volta ( in "ere geologiche" come dici te) ti facevano il disegnino senza che comprassi nulla, poi qualcuno ha cominciato a chiedere l'acquisto obbligato ed è diventato la procedura standard.
      Mi auguro che Miller ed RW si trovino lo stand per le firme semi-deserto in modo che imparino una sana e severa dose di umiltà.

      Elimina
    3. non credo: Miller è un pezzo unico.
      Detto questo, non capisco a cosa serve e cosa valga il disegno senza acquisto obbligatorio... Gli operatori dl mondo del fumetto non sono onlus...

      Elimina
    4. ... che una volta gli autori erano a portata del pubblico e facevano un disegno a chiunque lo richiedesse( in fondo, coem disse John Buscema, " se campo di questo mestiere è grazie a loro" )
      E parlo anche di pezzi grossi come Go Nagai ( che a importanza non ha nulla da invidiare a un Miller) che nella Lucca del 92 facevano disegni a chiunque ( oggi se becchi la firmetta è già tanto) .
      Non sono una Onlus ?
      Vero, ma d'altronde la vacanza all' estero con vitto e alloggio tutto pagato mi sembrano un equo scambio, no ?
      Ora molti stanno diventando come fottute rockstar viziate , che pretendono sempre più (da editori e lettori) e concedono sempre meno.
      Tanto di cappello a gente come Zerocalcare, che nonostante il successo , stà anche 5 ore di fila a fare disegnini pur di accontentare tutti quelli che hanno comprato i suoi volumi e hanno fatto KM per vederlo.

      Elimina
    5. ma ZC non è miller né nagai. Al momento è una moda: che sta durando perché è bravo.

      Nagai e Miller sono due divinità del fumetto.
      E, ti prego: 20-30 anni fa, il mondo del fumetto era molto, molto diverso. C'erano sicuramente più lettori, più interesse di oggi verso gli autori. Vai a vedere l'età media di chi sarà in fila a Lucca: probabilmente, sono gli stessi di 24 anni fa...

      Elimina
    6. E' vero che ZC non è un Miller o Nagai, ma ci sono autori moooolto meno famosi di lui che fanno le primedonne, quindi figurati .

      Elimina
  3. La polemica montata è inutile sono d'accordo. Le regole sono queste, chi vuole può aderirvi

    RispondiElimina