Una nuova rubrica!
Sì, avete letto bene e non è un programma radiofonico! Qui vedrete pensieri in libertà (forse fin troppa libertà) dell'affezionatamente vostro sul mondo del fumetto e ciò che lo circonda, nel bene e nel male. Uno sguardo il più possibile distaccato ma sentito su alcuni temi, grandi e piccoli, che caratterizzano questo mondo meraviglioso... più qualche occasionale approfondimento".
Sì, avete letto bene e non è un programma radiofonico! Qui vedrete pensieri in libertà (forse fin troppa libertà) dell'affezionatamente vostro sul mondo del fumetto e ciò che lo circonda, nel bene e nel male. Uno sguardo il più possibile distaccato ma sentito su alcuni temi, grandi e piccoli, che caratterizzano questo mondo meraviglioso... più qualche occasionale approfondimento".
a cura di Fabio Volino
In un precedente articolo, facevo notare come oggi molti giovani lettori, prima di
acquistare un fumetto, chiedano su uno dei tanti gruppi Facebook
dedicati alla nona arte se valga la pena acquistarlo. Rileggendolo,
sembrava che dessi a questa pratica una connotazione del tutto
negativa, quando invece è del tutto legittimo che qualcuno, prima di
investire i propri soldi in volumi anche costosi, chieda consiglio ad
altre persone. Non posso però fare a meno di pensare che sia
qualcosa di limitante e anche "rischioso", poiché si va a
ricevere il parere di gente (che non si conosce) la quale può avere
gusti diametralmente opposti ai tuoi e che a volte si limita a
dire:"Compralo!" o "Questa storia è un capolavoro/uno
schifo, punto!" senza argomentare più di tanto, anche perché
si sa che i papiri sono mal graditi su Facebook. E a volte (sia detto
senza offesa, mi ci metto io per primo) si risponde senza avere le
giuste competenze per farlo. Non so se possa essere di consolazione,
ma il fumetto non è il solo a subire questo destino, col cinema
succedono cose anche peggiori.
La tecnologia moderna ha
permesso di raggiungere un grande traguardo, quello di velocizzare la
comunicazione tra le persone, anche se queste si trovano a migliaia
di chilometri di distanza. D'altro canto però ha anche in parte
annullato la comunicazione diretta, faccia a faccia, che tanto
contribuisce a non far sorgere incomprensioni sul nascere. Già, il
faccia a faccia, non vuol dire che sia scomparso del tutto. Per il
fumetto il luogo d'incontro per eccellenza è la fumetteria, questa
entità per alcuni imperscrutabile. Come accade in ogni impresa che
presuppone il contatto col pubblico, tale contatto può essere
limitato all'essenziale (il cliente entra, compra quello che gli
serve, paga e se ne va) o divenire più capillare. Il blog che
gentilmente ospita questi miei deliri si occupa anche di questioni
legate al mondo delle fumetterie, in quanto chi lo gestisce ne fa
parte, e quelle (purtroppo) poche volte in cui sono stato da Antani
Comics ho notato un ambiente amichevole, che andava aldilà del
semplice rapporto cliente/gestore. C'è pure un divano, dove i
clienti più affezionati possono sedersi e chiacchierare tra loro. Un
modello di interazione che di certo viene replicato in altre
fumetterie (tra cui quella che frequento io, su nel gelido Nord): il
miglior modello a mio avviso.
Il migliore poiché
permette il raffronto diretto, immediato e senza filtri, oltre che
tra diversi punti di vista, anche tra diverse generazioni di lettori:
partendo da chi proviene dall'era Corno fino a giungere alle più
giovani leve, maschili e femminili. Ora c'è una cosa che io,
giurassico del fumetto sempre giovane e prestante, ho notato: molto
spesso, nei gruppi di discussione già citati, ci si lamenta da parte
dei lettori più "anziani" (fino ad arrivare anche a
pesanti prese in giro) di questa ultima generazione di lettori,
all'apparenza svogliata, che non ha voglia di approfondire un
argomento, ignorante poiché non ha mai letto i capolavori del
fumetto, italiani o esteri. Ora gente ignorante, sia giovane che
vecchia, in giro c'è n'è, ma tutti noi quando abbiamo cominciato
eravamo “ignoranti”... solo che, come ho già scritto, nell'epoca
pre-Internet non potevi chiedere più di tanto in giro. Se avessi
domandato a qualcuno di questi lettori supponenti:"Ma Watchmen
me lo consigli?", ne avrei ricevuto un'occhiataccia e, chissà,
magari non sarei dove sono ora.
Alcuni lettori più
navigati partono dal presupposto che coloro con cui interagiscono via
web debbano avere il loro stesso background e, se così non è, si
ritirano sdegnati. Inoltre sono chiusi a qualsiasi cosa che non
rientri nel loro (impeccabile, sia chiaro) mondo narrativo che con
costanza si sono costruiti in tutti questi anni. Atteggiamento
sbagliato. Nessuno di noi quando ha iniziato sapeva chi fossero Jack
Kirby, Dino Battaglia, Will Eisner, Sergio
Toppi, Osamu Tezuka, Neil Gaiman...
Bisogna saper e voler
coltivare queste nuove generazioni di lettori: sì, alcuni di loro
ergeranno dei muri ("Ah, io leggo solo questo genere e non mi
interessa altro!"), altri però saranno ricettivi. E se devo
dirla tutta, in questi ultimi anni ho trovato molto più gratificante
chiacchierare con gente giovane, giovanissima, che magari Watchmen
non lo conosceva... ma non per questo si precludeva la possibilità
di leggere storie al di fuori dei propri gusti iniziali, per poter
così ampliare le proprie conoscenze! Con chi ha letto le mie stesse
storie ci posso parlare, e anche con piacere, ma provate a immaginare
la sensazione di voler condividere le vostre esperienze di lettura,
il vostro mondo fantastico, con chi ancora questo mondo deve
esplorarlo a pieno: è quasi come tornare bambini. E la cosa è stata
reciproca poiché anche io, pur con tutti i miei anni di lettura,
sono venuto a conoscenza di universi narrativi prima a me ignoti e ho
deciso di esplorarli.
Quindi, cari giovani
lettori (sembro il Presidente della Repubblica quando parlo così),
fate bene anzi benissimo a chiedere consigli su Facebook, ma non
limitatevi a questo. Non fate sì che il vostro mondo si fermi ad
Amazon o EBay. Se avete la fortuna di avere una fumetteria dalle
vostre parti (purtroppo so che in varie zone d'Italia non è così),
andateci e se l'ambiente vi conquista tornateci: se il gestore sa
fare bene il suo lavoro, capirà quale importanza potete avere per
lui. Iniziate a parlare con lui, a farvi consigliare. Poi trovate il
divano e, quando riuscite a conquistarvi un posto, sedetevi e
cominciate a interagire con altri lettori, sia vostri coetanei che
non. E chissà, magari un giorno sarete voi a condividere il vostro
mondo fantastico con persone che hanno appena conosciuto questa
meravigliosa forma di intrattenimento.
Fabio Volino
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