Scrivevo il 24 marzo 2015:
Oggi, quindici anni fa, davo una spinta definitiva alla mia carriera universitaria, che si avviava alla laurea, e iniziavo a vendere fumetti su internet.Da allora, il 24 di ogni mese, abbiamo messo online una puntata di questa telenovela...
O, meglio: le vendite le facevo già da qualche mese, oggi nasceva, però, Antani Comics, ovvero la prima - orrenda? vintage! - versione del nostro sito.
Questa è la storia. A puntate.
3. LE MOSTRE. SUL SERIO
Dicevo:
il mio amico Michele.
A
poco più di venti anni, amavamo supercazzolare la gente, ed avevamo
a disposizione masnade di collezionisti un po' rimbambiti, gente
strana con richieste assurde, gente assurda con richieste strane. E
del tempo, visto che stavamo entrambi atterrando, senza ammazzarci,
verso la laurea.
Ad
Arezzo, quando arrivò, ci divertimmo. Da qui l'idea di poter fare
altre fiere.
Così,
quando ad aprile capitò l'opportunità di partecipare ad una delle
ultime Expocartoon
(fiera mai troppo rimpianta), la cogliemmo al volo. Ora, passare da
una fiera piccola come Arezzo ad una di ottimo livello come ancora
era la pur declinante Expocartoon di Traini
(spostata per l'occasione dalla vecchia Fiera di Roma, al palazzo del
“Groviera” dell'Eur), e raddoppiare lo spazio (ben tre metri!)
era una vera sfida. Michele costrui delle cassette di legno per manga
e Bonelli (le ho ancora, praticamente integre...), mi feci prestare
un pullmino, e partii (da solo) per Roma. Per strada... ruppi il
cambio, e dovetti farmi raccogliere da Ilaria, che poi mi prestò la
macchina, su cui caricai alla bell'e meglio quello che riuscii a
portare. Arrivai il giovedì a metà mattinata, ed allestii di corsa.
In serata arrivò Michele, che aveva recuperato il pullmino riparato
al volo dal meccanico di fiducia, col resto della roba.
Follia
pura! Dietro lo stand eravamo troppi: c'erano anche Chiara, un'amica
di Ilaria che, gentilmente, ci ospitò a Roma, continuando a farlo
per anni in occasione delle fiere della capitale, ed un'altra amica e
coinquilina, Francesca.
Divertimento
ed incassi. Questi ultimi molto più alti di quelli di Arezzo.
All'Expocartoon
seguì TeramoComix.
Ero
in edicola a comprare Nathan Never, quando mi cadde l'occhio sulla
pubblicità della manifestazione abruzzese che, effettivamente, non
si trovava molto lontana da Terni. Sento l'amico Michele, che mette a
disposizione la Fiat Bravo” dei genitori, e si parte.
Dopo
Teramo, Prato.
Si passa dalla palestra di una scuola della fiera abruzzese, allo
scantinato toscano. Da brividi.
Alberghi
low cost, cene decenti, macchine con poco spazio.
Incassi
buoni.
Quindi
tocca a Rimini
Comix,
in tenda, e dopo l’estate a Pistoia
(da solo!) e la prima di moltissime Romics,
quando era alla vecchia fiera e si incassava decentemente senza
spendere l’ira di Dio per uno stand.
Quando
torniamo dalle fiere, ci fermiamo a prendere una pizza sempre nello
stesso posto.
E
ne approfittiamo per far fuori tutto il monetume e gli spicci
accumulati con l’incasso.
Non
ricordo bene quando, ma ad un certo punto ragiono che è il caso di
tenerli, quei soldi, per dare il resto alla successiva
manifestazione.
Da
quel momento, c’è il salto di qualità: fare le fiere non è più
un evento occasionale. È un lavoro.
E
questo porta al passo successivo.
Prossimamente:
AntaniStory 4: IL NEGOZIO.
AntaniStory 4: IL NEGOZIO.
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