I più grandi supereroi della Terra, ma non non della stessa realtà del Marvel Universe classico, alla fine dell'ennesima crisi, che ha messo in ginocchio economia e tessuto sociale di tutto il pianeta, decidono di fare una cosa che in molti hanno pensato, ma fino ad allora nessuno aveva mai osato realizzare (a livello narrativo, eh!): prendono "in prestito" il potere politico negli USA, scelgono ed impongono un modello utopico.
No armi, no criminalità. Lotta alla fame, alle malattie, alla disoccupazione.
Quasi trenta anni fa, il compianto Mark Gruenwald pone le basi per Authority, Kingdom Come e Identity Crisis, e lo fa in modo originale ed innovativo.
Vediamo come.
SQUADRONE SUPREMO
Scritto da Mark Gruenwald e disegnato da Bob Hall, Paul Ryan, John Buscema, Paul Neary.
Un volume di Panini Comics, 29 euro per 368 pp. col, 17x26, cartonato.
Pubblicato nel settembre 2014.
In questo nuovo formato, una sorta di omnibus, ma nel classico formato "comics", Panini ripropone questa storica maxiserie del 1986, con la quale lo scrittore storico di Capitan America e grande esperto ed appassionato di fumetto supereroistico Mark Gruenwald rivoluziona il concetto di supereroe.
Pubblicata per la prima volta in appendice ad Iron Man Play Press, e da allora mai ristampata (parliamo di oltre venti anni fa...), questa importante storia è forse sconosciuta ai più, che magari ne hanno sentito parlare, per poi averne snobbato il recupero, vista la mancanza di una edizione decente.
A questo punto, se non volete qualche piccolo spoiler, non proseguite.
Però leggetevi qui un ottimo resoconto della storia dello Squadrone Supremo.
Hyperion, Nighthawk/Nottolone e Power Princess, sono i Superman-Batman-Wonder Woman dello Squadrone, che in realtà nasce sulle pagine di Avengers decenni prima, come una versione Marvel della Justice League di DC Comics.
Al termine di una gigantesca crisi planetaria, dovuta in parte a colpe di Nighthawk, al tempo presidente degli USA, la nazione più potente del mondo è in ginocchio: economia, esercito, la stessa società sono in piena crisi.
Per questo, lo Squadrone Supremo, decide di fare ciò che nessun supereroe ha mai fatto prima: entrare nel "mondo reale", non fermarsi alla lotta al crimine (anche se "super"), ma andare oltre. Governare gli Stati Uniti!
La scelta, combattuta da Nighthawk, che lascia il gruppo, viene osteggiata da gran parte della popolazione, soprattutto quando i supereroi decidono di eliminare tutte le armi presenti negli USA.
L'apice viene toccato col programma di rieducazione della popolazione carceraria: tramite una macchina ideata dal geniale membro del gruppo Tom Thumb, si impone ai criminali una sorta di lavaggio del cervello, che ne inibisce gli istinti criminosi, impedendo loro di porre in essere qualsiasi comportamento che rechi danno agli altri o violi la legge.
Insomma: un buon esempio di come le migliori intenzioni, portino poi al "lato oscuro".
Tale invenzione, infatti, viene usata anche a fini personali e, ad un certo punto persino dai nemici dello Squadrone, capitanati dal "traditore" Nighthawk, acerrimi oppositori di questo metodo di violazione dei più basilari diritti della persona.
Che poi raggiunga il successo o meno, è questo lungo cammino di rinascita sociale, accompagnato dal contemporaneo "sprofondamento" morale dei membri dello Squadrone, che accettano di porre in essere comportamenti limitativi delle libertà personali, pur di raggiungere il bene comune, ad essere interessante, visto che pone quesiti profondi e di notevole spessore filosofico e sociologico.
Ehi... sono pur sempre fumetti!
Insomma: un volume da non perdere assolutamente, non solo per gli amanti dei supereroi, ma in generale per quelli che non si lasciano sfuggire un buon fumetto, in un anno nel quale, probabilmente, le storie migliori pubblicate sono tutte del passato...
Due le pecche, secondo me.
I disegni: a parte l'episodio di John Buscema e quello di Paul Neary, il migliore ed il peggiore da un punto di vista grafico, il volume è realizzato in parti quasi uguali da un buon Bob Hall e da un pessimo Paul Ryan. Un po' pochino, per gridare al capolavoro...
La seconda pecca è il modo troppo sbrigativo nel quale si racconta di come lo Squadrone risolve i problemi del mondo: non chiedevamo un trattato di scienze politiche, ma qualche pagina in più, senza delegare tutto o quasi al genio di Tom Thumb, avrebbe reso il tutto più realistico.
Per finire, una tirata d'orecchie alla Panini. Ottimo questo formato nuovo, che propone quelli che di fatto sono Omnibus, ma in formato e prezzo più contenuti. Ottima l'idea - FINALMENTE - di riproporre questo gioiello. Ma, da un editore del genere, non ci saremmo aspettati i diversi refusi che si possono trovare soprattutto nelle prime storie. Roba che, se lo avesse fatto la Planeta, li avremmo linciati per settimane... mentre online non ho trovato nessuno che, recensendo il volume, ne parlasse.
Ma, soprattutto, nel volume non poteva e non doveva mancare, insieme alla maxiserie di dodici numeri ed al crossover con Capitan America, la graphic novel finale (Morte di un Universo - pubblicata in Italia solo su Play Special 12 dell'indimenticabile Play Press Editori per Passione), che concludeva non tanto la saga, quanto l'intera storia dello Squadrone.
Si vocifera di una futura edizione in grande formato, ma per essere una edizione completa, in ottimo formato e prezzo, come abbiamo detto, questa assenza si sente. Eccome.
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