lunedì 8 dicembre 2014

L'undicesima fiera da non fare

Avevamo parlato delle 10 fiere da non fare.
Alla fine, una lista con qualche nome, tra le righe, ma soprattutto con le caratteristiche che aveva, a nostro parere, una fiera "sbagliata". Senza presunzione, ma con l'esperienza di chi, di manifestazioni, ne ha fatte ben più di cento, vedendone di tutti i colori.

L'avevamo definita "un veloce e, spero, divertente (ma non per questo meno veritiero), decalogo sulle mostre da evitare".

Da oggi, ne aggiungiamo una undicesima.





Riassunto delle "puntate precedenti. Ecco le 10 fiere da non fare:

1-LE MANIFESTAZIONI ALL'APERTO. "Tanto non piove", è la risposta dell'organizzazione. Per esperienza (di chiunque, credo...), anche se è maggio o giugno, può sempre piovere. Statisticamente, posso dire che, nel 90% dei casi, ha piovuto anche se era estate. E basta poco per rovinare un fumetto...
Sia chiaro che per fiere all'aperto intendo quelle "dal gazebo in giù", ovvero con copertura uguale o inferiore a quella di un gazebo. Dalla tensostruttura (vera!) "in su", ovviamente, sono considerate al chiuso.
E, poi, dai... che risposta è "tanto non piove"?

A queste si aggiunge la chicca, dettami dall'organizzatrice di una fiera autunnale. Cosplayer, tanto per dirla tutta.
Visto che, l'estate 2014 è stata, meteorologicamente parlando, disastrosa, a fronte di una mi richiesta sulla qualità della tensostruttura, e sulla presenza della fondamentale pavimentazione, mi risponde: "Con l'estate che abbiamo avuto... vuoi che piova ad ottobre???".

Una variazione sul tema "tanto non piove". Il che è come dire che un assicuratore ti copre una auto nuova per la responsabilità civile ma non per il furto, motivando così: "Tanto chi te la ruba?".

2-QUELLE CHE SI SVOLGONO IN UN CAPOLUOGO DEL PIEMONTE E SONO ORGANIZZATE DA UN EDITORE. QUI se ne parla.
Questa è una regola "ad personam", ovvio.
 

3-QUELLE ORGANIZZATE IN UNA CITTA' DAL NOME SIMILE A LUCA. Voi direte: "E che ti ha fatto Luca?"
Eh... è una lunga storia, ma se non la conoscete, probabilmente, siete sul blog sbagliato.  

4-QUELLE ORGANIZZATE DA COSPLAYER. Non è razzismo (credo). A Narnia Fumetto, il cosplay contest è organizzato da cosplayer. Ma non la fiera. 
La mia impressione, viste precedenti esperienze e molte mail ricevute, che il cosplayer tenda ad organizzare manifestazioni per divertirsi coi suoi amici: per questo ha tutto il mio rispetto, ma non il mio tempo. Mi lasci la possibilità di divertirmi IO coi miei, di amici, rimanendomene nella mia città, invece di andare nella sua a buttar tempo e soldi...  
5-QUELLE CHE SI TENGONO IN LUOGHI DIVERSI DA "AL CHIUSO". "Eddai che non piove!"
Aridanghete! 


6-QUELLE ORGANIZZATE "SOPRA" AD ALTRE FIEREQuestione di rispetto. C'è un calendario di date già storicamente bloccate, e se si gira in rete è pieno di link utili (forse questo è il migliore): quando organizzi una manifestazione non puoi sovrapporti ad altre.
Per due motivi: il primo è che rischi di passare inosservato e di farti "coprire", mediaticamente, da altri. O, nel caso inverso, di togliere spazi e pubblicità a chi viene prima di te.
Il secondo è che obblighi appassionati, collezionisti, editori ed espositori a scegliere.
Ma, siccome ogni anno ci sono fine settimana liberi, ed altri con (fino a) cinque o sei fiere in contemporanea, forse è il caso di informarsi un po', quando si stabiliscono le date...
Certo, se si parla di eventi piccoli o medio piccoli, e distantissimi tra di loro, è un altro discorso.
 

7-QUELLE GRATIS. Stand gratis, no biglietto per i visitatori.
Si, è fighissimo.
Ma, poi, la fai pubblicità, tu organizzatore? "Eh, no... la pubblicità COSTA!", ti senti rispondere.
Allora... perché non mi fai pagare un prezzo (decente) per lo stand, e non chiedi un piccolo obolo per l'ingresso, INVESTENDO in pubblicità, in modo che qualcuno possa sapere che esisti?
E poi... TUTTI gli eventi che valgono, chiedono soldi. Anche molti.
Perché il fumetto deve sempre costare poco, e gli eventi ad esso collegati, se validi come contenuti e offerta, essere gratuiti?
Poi... se volete offrire lo stand gratis, e fate pubblicità... beh, chi sono io per rifiutare?
Anche se mamma mi ha insegnato a diffidare delle cose che sembrano troppo belle...
  

8-QUELLE CHE... "SI, DOVREMMO FARE PURE PUBBLICITA' SU INTERNET... Evvai! All'alba del 2013, ve ne siete accorti! Ed ora, magari, inviteremo pure qualche autore di fumetti che scriva o disegni qualcosa che esce ancora oggi?

9-QUELLE CHE NON SONO AL CHIUSO. Anche se, magari, in estate non piove.
Quindi, implicitamente, quelli che organizzano fiere AL CHIUSO in estate, sono tutti pirla. 
10-QUELLE CHE... NON VALE LA PENA. Perché, si, è bello stare coi colleghi e gli amici.
E' bello fare le mostre ed avere il contatto con la gente.
Ma stare in fiera - che, ripeto, è un lavoro spettacolare - è, appunto, un lavoro.
Quindi, se per vari motivi, non porta frutti, è meglio starsene a casa, tra famiglia e amici, a vedere crescere i figli.
Che le fiere passano, ma anche le altre cose (quelle che contano).

E da oggi aggiungiamo il punto numero 11:

11-QUELLE CHE... "GIA FACEVAMO LA FIERA DEL [aggiungere categoria a piacere], E ABBIAMO PENSATO DI AGGIUNGERE IL FUMETTO PERCHE' TIRA. Tira, come no! E allora, insieme alla fiera della bocciofila, quando non a quella del francobollo, o delle racchette da tennis usate, mettiamoci pure il fumetto. Tanto... viene un sacco di gente, vedrai che compreranno. E, già che ci siamo: non mettiamo uno o due stand per provare. No: mettiamone dieci. O venti.

Mi è successo diverse volte, e di solito evito. Perché... va bene provare a vendere ad un pubblico generalista, già lo faccio in negozio. Ma in Italia leggono in pochi. I libri. I fumetti ancora meno.
Ora: andare a Poggio Morbidone Alto a fare la fiera del sugo di castrato, per vendere tre Uomo Ragno, quattro Naruto e due Topolino, per sentirmi pure dire che qualsiasi cosa costi più di uno o due euro è un furto... no, grazie.

Se tu, organizzatore, non porti quello che può essere il mio pubblico, non mi serve venire.

L'anno scorso partecipammo ad una fiera dell'antiquariato a Bastia Umbra. Qui il resoconto (si parla anche di questo post... ci abbiamo messo un po' di tempo a farlo!).
Una Waterloo.

Il discorso è sempre quello: perché se non sei appassionato se non conosci un settore, non ci lavori, non hai idea di quelle che sono le dinamiche, devi aggiungere degli espositori di quello ad una fiera di un "tutt'altro" che tu organizzi già (e magari pure bene, eh!)?

E, per finire, sempre Bastia Umbra, ma organizzazione diversa (per chi non lo sapesse, c'è un bel centro fieristico...): Expo Regalo 2014.
Già dal sito, non si vede la parola fumetto.

Ero in predicato per andarci, poi qualcosa non mi è filato, ed ho mollato.
E, da quanto mi ha detto chi ci è stato, ho fatto benissimo.

L'idea comunicativa, era questa: manifesto con scritto EXPO REGALO. Piccolissimo inserto con logo UMBRIA PLAYER, con all'interno mini scritta con varie cose, tra cui COMICS.
Questa la pubblicità per il fumetto. Punto.
Sul sito niente, sulla pagina FB niente o poco più. Ah, si: la scritta "comics".

Se trovo foto dei manifesti (quelli che si vedono online, come quello in apertura di questo post, non recano menzione di Umbria Player), le pubblico per darvi una idea migliore.

Un bel week-end, quindi. Si, a casa.

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