Dopo il solo fumetto, stavolta tocca all'accoppiata film/fumetto de Il Ragazzo Invisibile, al cinema ora...
Finalmente anche in Italia ci siamo discostati dalle solite
commediole e cine-panettoni natalizi, che sinceramente erano in declino da
diversi anni. Il premio oscar Gabriele Salvatores si butta sul genere “supereroe”
e ci regala un film davvero interessante come non se ne vedono spesso nel
nostro paese.
Interessante pure questo genere cross-mediale, la storia
viene raccontata nel film, in un libro e anche in un fumetto! Visto il genere
quest’ultimo non poteva mancare e per realizzarlo sono stati scelti il fior
fiore degli autori del Bel paese, Cajelli, Camuncoli, Dell’Edera e Vitti. I tre
albetti di poche pagine fanno da prologo/quadro alla storia raccontata nel
film. Se nel film ci troviamo alle prese con il vero “ragazzo invisibile”, nel
fumetto ci viene presentata e meglio spiegata la storia che ci porta agli
avvenimenti che si svolgono in Italia. Riusciamo così a familiarizzare bene con
personaggi che nel film compaiono spesso, sono importanti ma non sono
centralissimi.
La trama del film è la classica avventura di un giovane (questa
volta di Trieste e non di New York!) che scopre di avere un super potere. Emarginato,
deriso e offeso dai bulli della scuola, il giovane eroe si prenderà prima la
sua rivincita per poi fare i conti con le responsabilità che le sue nuove
capacità comportano. Fortissimi i richiami ai supereroi con superproblemi di
casa Marvel; nel film infatti non tardano ad arrivare i classici cliché sui
supereroi, presentatici da una bambinetta senza peli sulla lingua che però
sanno molto di citazione e tributo verso i fumetti classici piuttosto che di
derisione o di disinformazione verso questi.
Questa storia tocca punti importanti per la vita del giovane
protagonista, i primi amori, i dissidi con una mamma single che svolge un
lavoro un po’ troppo in vista, quello del poliziotto, per un ragazzino che tutto vorrebbe fuorché
essere al centro dell’attenzione. Tutte queste tematiche si renderanno importantissime
nel risolvere il caso dei molti ragazzini scomparsi in città. Qui troviamo
anche la maggior parte della vera azione del film, l’arrivo di inquietanti
personaggi dalla Russia e lo scontro con altri super esseri.
Salvatores dimostra di saperne molto sul genere, cita molti
personaggi e sfrutta trame classiche già molto conosciute per arricchire la sua
che già è molto appassionante. Una piccola nota dolente per la recitazione, i
ragazzini non sono proprio il massimo e forse un po’ di dizione non avrebbe
guastato; invece attori come Veleria Golino e Fabrizio Bentivoglio non sembrano
essere al meglio come in altri film. La vicende del film fanno lo stesso
apprezzare un ottimo prodotto e come direbbe Ortolani, anche il casting fatto
dai canguri sembra ormai un marchio di fabbrica dei film sui supereroi!
Interessanti sono anche le vicende narrate nel fumetto
ambientati anni prima rispetto al film in un campo di concentramento dove si
studiano altri super dotati, che aggiungono dettagli e suspense alla trama del
film. Inoltre sono ben mescolate e riescono a migliorarsi a vicenda senza
spoiler are l’uno i racconti dell’altro.
I finali dei due prodotti sono molto simili, concludono degnamente la
storia ma lasciano aperti molti spiragli per futuri sequel, che accrescerebbero
quella che pare essere l’inizio di una nuova categoria di supereroi, quelli
Italiani.
Il ragazzo invisibile è quindi un ottimo film realizzato da
un grande regista, coadiuvato da un fumetto creato da altrettanti fuoriclasse del loro genere,
si completano a vicenda e ci presentano qualcosa che in Italia siamo abituati
solo a importare dagli Stati Uniti, sperando che questo possa essere soltanto
un inizio piuttosto che solamente un esperimento perfettamente riuscito.
Luca Bellucci
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