L’evento è di grande importanza nel mondo dei Comics e data ormai di diversi anni, eppure a molti la notizia dell’acquisto di Marvel Comics da parte della Walt Disney suona come una novità, forse perché per ora l’operazione è stata indolore.
Eppure l’arrivo dei numerosi super-eroi di Marvel a Topolinia e Paperopoli non è cosa da poco. Sia dal punto di vista dell’investimento finanziario (quasi tre miliardi di euro), che forse a noi appassionati lettori interessa poco; sia per la taglia del catalogo di personaggi che cambiano casacca (pare che siano circa 5.000!); sia per i budget colossali che Disney può stanziare per finanziare e promuovere le nuove avventure dei nostri eroi su tutti i supporti possibili e immaginabili.
È forse il momento di fare un bilancio delle prime impressioni su questo deal. Alcuni osservatori sono entusiasti e non è difficile capire le loro motivazioni: è chiaro che Disney non spende una fortuna per comprare un tesoro e lasciarlo in cantina. Disney intende investire nel patrimonio (che alcuni definiranno culturale) della Marvel e questo significa che migliaia di ore di entertainment supplementari verranno messe a disposizione dei fans che saranno disposti a pagarle.
Il rovescio della medaglia non è da meno e vorrei precisarne due aspetti: il primo riguarda la necessità per Disney di fare fruttare il suo investimento, e qui il rischio è di vedere un abuso dell’immagine dei super-eroi, vittime di un marketing eccessivo che potrebbe lederne l’immagine o perlomeno diluirla. L’eccesso di attività destinate a monetizzare marchi già oggi molto popolari (pensiamo a Hulk, all’Uomo Ragno, a Iron-Man e a tanti altri) rischia di portare il mercato a saturazione e il pubblico a un’indigestione che sarà difficile curare. Non sarebbe la prima volta che il proprietario dei diritti di un personaggio ne sacrifica l’immagine sull’altare dei profitti. E in ogni caso, dovendo recuperare tre miliardi, la qualità di alcuni prodotti potrebbe non essere al livello di quella che abbiamo conosciuto negli anni d’oro della Marvel. Per fortuna, possiamo contare sul fatto che Disney ha una reputazione da difendere e miliardi di consumatori da non deludere, ciò che dovrebbe limitare al minimo le produzioni raffazzonate.
Il secondo aspetto problematico è quello della compatibilità delle avventure dei super-eroi con il mondo Disney, da sempre attento a evitare come la peste messaggi di guerra, sangue e violenza. E non solo quelli. È difficile immaginare che la Disney sia così miope da decidere di edulcorare artificialmente un universo Marvel che (mi perdonino i trombettieri puri e duri) ha fatto della forza bruta il suo valore più diffuso. È semplicemente assurdo immaginare la Disney trattare il mondo di Hulk come quello di Nonna Papera, ma il problema esiste e i managers del colosso americano stanno cercando la chiave giusta per risolverlo con meno danni possibili. Ne volete la prova? La Marvel aveva venduto anni fa i diritti di decine di super-eroi a Playtech e Cryptologic, società che producono slot machines per i casinò online, un terreno minato per la Disney così attenta alla sua immagine aziendale. Chi visita VegasMaster trova ancora tutte queste slots, ma ancora per poco e indovinate perché? Proprio perché appena completato l’acquisto della Marvel, Disney ha dichiarato che le concessioni per l’uso dell’immagine dei suoi personaggi nelle slot machines rispettive (inclusa la riuscitissima I Fantastici Quattro slot machine di Playtech) non saranno rinnovate alla fine del contratto in corso. Una decisione dal costo elevatissimo, che prova la disponibilità di Topolino a sacrificare una barca di soldi pur di restare fedele alla sua immagine politically correct. E che prova che la quadratura del cerchio non verrà trovata senza accettare compromessi importanti.
Marvel Fan
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