mercoledì 2 novembre 2011

Tra Diabolik e The Secret: intervista a Giuseppe Di Bernardo



A breve si concluderà THE SECRET, con il numero 8.
Ho avuto il piacere di ospitarti un mesetto fa per la presentazione degli ultimi numeri della serie, insieme al disegnatore Fabrizio Galliccia, e di leggere tutti gli albi già usciti. Diciamo subito che si tratta di un'opera al di fuori dei classici schemi del fumetto italiano. Innanzitutto: da cosa nasce THE SECRET?
Approfitto per ringraziarti pubblicamente dell'ospitalità, sei stato un padrone di casa impeccabile, come sempre. Sì, "The Secret" è terminato, è stata un'esperienza intensa, ma non saprei confermare se si sia trattato di un'opera "fuori dagli schemi". Ho scritto quello che volevo scrivere. Mi interessava soprattutto l'aspetto filosofico che sta dietro ai personaggi e le teorie che espongono. Come dico spesso, scrivere di questo argomento è sempre stato un mio pallino. Ho iniziato a leggere grazie ai libri di Peter Kolosimo che, per una inquietante sincronicità, è morto proprio il giorno in cui ho acquistato per la prima volta un suo libro. Crescendo sono rimasto affascinato (e traumatizzato) dal best seller “Communion” di Whitley Strieber e da “Intrusi” di Budd Hopkins. In questi volumi si raccontava in modo convincente come gli umani fossero in presenza di una razza aliena che agisce nell'ombra. Questi esseri resi noti da X-files, come "i Grigi", sembravano avere l'abitudine di rapire con regolarità degli individui, fino ad arrivare a prelevarli dalla loro camera da letto. Io non sono uno sprovveduto, conosco bene sia le ipotesi della scienza ufficiale, sia quelle eretiche, ho anche incontrato delle persone che sostengono di aver subito delle "interferenze aliene" e mi sono fatto delle idee. Ancor prima di diventare un fumettista, vent'anni fa, decisi che avrei fatto un fumetto con queste tematiche. Purtroppo ho dovuto aspettare fino ad oggi per vedere questo piccolo sogno realizzarsi. Nelle serie che ho precedentemente scritto era comunque già presente questo germe, come nel terzo episodio di “Cornelio, delitti d'autore” dal titolo “Technozombie”, che trattava del progetto di “microchippare” tutta la popolazione mondiale, un tema portante anche in “The Secret”. Poi, nel 2002, allegato alla rivista “Ufo Notiziario” pubblicai un albetto a fumetti con la supervisione di Roberto Pinotti del Centro Ufologico Nazionale, dal titolo “Presenze”, che trattava il tema delle mutilazioni animali misteriose. In un episodio de “L'Insonne”, invece, ho affrontato il tema del chupacabra, spesso accostato al fenomeno UFO. Però, evidentemente non era ancora il momento giusto, perché questi fumetti sembravano toccare l'interesse solo degli appassionati e non della gente comune. Poi è cambiato qualcosa. Forse grazie alla rete o a trasmissioni come “Voyager” e “Mistero”, certe tematiche sono state sdoganate, oppure è cambiato qualcosa nella consapevolezza delle persone. Ad una piccola conferenza ufologica un distinto signore si è alzato dicendo: “Salve, io sono un avvocato. Vorrei dirvi che sarebbe il caso di smettere di parlare di luci nel cielo, di avvistamenti ecc, perché personalmente sono certo che esistano, perché quando ero bambino, andando in bicicletta, passata una curva mi sono trovato un enorme padellone argenteo davanti. Io so che esistono e vorrei capire cosa vogliono”. In quel momento ho compreso che le persone stavano cambiando atteggiamento. Forse quelle creature, qualsiasi cosa siano, avevano varcato la soglia della nostra percezione, ed erano qui. Ora. Se ne poteva parlare. La cosa più difficile era trovare il bandolo della matassa. In questo campo si dice tutto il contrario di tutto e scovare una teoria unificatrice è stato più complesso che unificare le leggi della fisica moderna.

Come sono andate le vendite? E' vero che tu non conosci i dati?
Dalla casa editrice non mi hanno ancora comunicato i dati ufficiali. Non ho detto che non lo faranno, ma che non l'hanno ancora fatto. Non c'è nessun complotto occulto, per questa volta, solo qualche intoppo nella comunicazione tra casa editrice e autore. E comunque, al momento in cui conoscerò i dati di vendita, non li rivelerò pubblicamente. Leggo molto spesso che si vorrebbero pubblici i dati di vendita. Perdonatemi, ma la ritengo una sciocchezza. Si tratta di dati sensibili che giustamente un editore tutela. Si potrebbero rendere note le tirature, ma le vendite è un tasto troppo delicato che può influenzare il lettore. Della serie: "Questa testata vende poco! Allora è una fetecchia e non la compro più." Il lettore ignora una valanga di fattori che stanno dietro alle politiche editoriali. Si paragonano le pubblicazioni della casa editrice leader con quelle concorrenti, ma è un errore. E' come paragonare la squadra del Barcellona con l'Empoli. Certamente ci può scappare un risultato a sorpresa dato dall'agonismo e dalla determinazione, ma i valori in campo non sono in equilibrio. Non dico, migliori e peggiori, ma condizionati da fattori che stanno fuori dal rettangolo verde.

Non hai tutti i torti, sulle reazioni del pubblico. Ma non pensi che, comunque, un po' di chiarezza in più, come accade in altri mercati, aiuterebbe a capire anche chi, in determinati prodotti, ci vuole investire? Fumetterie, editori, distributori? Non trovi sciocco che non si sappia NULLA DI NULLA dei dati di vendita, almeno da un punto di vista ufficiale?

Sarei d'accordo sulla trasparenza nei confronti di fumetterie ed edicole. Non so come funziona con altri prodotti, ma mi appare sensato che, pur in un accordo di riservatezza, chi commercia il prodotto, debba conoscere come stanno realmente le cose. Ma chi è che non da queste informazioni? Il distributore o l'editore? Mi ricordo che all'epoca della prima edizione de L'Insonne, nel '94, ricevevamo i "tabulati giurati del distributore" con i dati di vendita della nostra serie che, tra parentesi, vendeva 25.000 copie. Bei tempi.

Da quello che ci ha detto l'unico distributore che abbia risposto alle nostre domande, la scelta spetta all'editore.
Torniamo a te: dopo THE SECRET? Diabolik? Altre novità in arrivo? L'Insonne continuerà? Riusciremo, magari, un giorno a vederla raccolta tutta da un editore?
Ho appena terminato un nuovo episodio di Diabolik. Per la prima volta a Jacopo Brandi e al sottoscritto hanno anche fatto fare la copertina. Continuerò ad illustrare il Re del terrore, ovviamente, ma forse ci sono delle novità in ballo. Non ne parlo perché siamo davvero in fase embrionale e i progetti sono come dei piccoli germogli: sono delicati, basta poco per farli morire. quindi bisogna proteggerli.
Capitolo Insonne. Desdemona è sbarcata su iPad e iPhone in una nuova incarnazione. Per un periodo limitato di tempo, il primo episodio "Crimini dimenticati" e le storie brevi, sono da scaricare gratuitamente. Purtroppo il mercato delle applicazioni a fumetti è davvero risicato, ma posso dirti che nel primo giorno di pubblicazione de L'Insonne, sono stati effettuati circa 2.000 download gratuiti ed acquistati un centinaio di episodi a 0,79 centesimi. L'importante è esserci.
Gli autori, tranne un caso isolato, mi hanno messo i loro lavori in mano senza chiedere troppe rassicurazioni. Mi ha fatto davvero piacere questo gesto di fiducia. Una fiducia che ripagherò, e loro lo sanno, con la massima serietà.
Devo dire che Desdemona ha davvero nove vite come una gattaccia. Ha avuto due serie in edicola, albi da libreria, un romanzo, una serie di audiofumetti, un gioco di ruolo, una serie gratuita da leggere on line su Verticalismi e un laboratorio dove tutti possono scrivere e pubblicare le proprie storie de L'Insonne. Questa deejay ci perseguita da diciotto anni e spero che arrivi il momento della sua consacrazione definitiva. Non nego di avere un progetto, anzi più di uno, per riproporvela, ma so bene che sarà difficile e serviranno delle collaborazioni che sto mettendo a punto. Ristampare la vecchia serie però è paradossalmente ancora più complicato. Il nostro ex editore (che ringrazio sempre per l'opportunità data) non l'ha presa bene perché alla conclusione del contratto abbiamo terminato la serie con Arcadia. Spero che in un modo o nell'altro si possa, prima o poi, ristampare tutta la serie per le librerie, magari in cinque raccolte di tre albi l'una.


Nessun commento:

Posta un commento