lunedì 7 novembre 2011

Caro Presidente della Repubblica...

Gianni Letta, 76 anni

Mario Monti, 68 anni

Lamberto Dini, 80 anni


Caro Presidente Della Repubblica,
abbandono temi fumettistici, legati ai cari "giornaletti", a me più consoni, per farle una richiesta.
Il Governo cadrà, il Governo non cadrà: non dipende da me e poco mi interessa in questo momento, purché si faccia il bene dell'Italia intera. Ma, cadesse, e non dovessimo andare immediatamente alle elezioni, questi sono i nomi che si fanno per il nuovo governo "tecnico".
Non scendo in temi strettamente politici, visto che non mi compete.
Ma una cosa salta all'occhio, oltre alla somiglianza tra i primi due ed alla profonda diversità del terzo: la carta d'identità è spietata, sono "vecchi". Mi scuso per il termine forte, anche lei non è proprio giovanissimo. Ma questo è il problema: l'Italia non è, citando un film, un paese per giovani. Si parla di disoccupazione giovanile, di disagio giovanile, di precariato. E si trascura il fatto che, a partire dai livelli più alti, lo spazio per gli anziani c'è sempre. Ma non per i giovani.
Si dirà: va bene, questo è un governo tecnico, temporaneo, poi, una volta risolta l'emergenza, si farà una nuova Italia. Ma è una bufala. La "nuova Italia", che dà spazio ai giovani non si farà: perché, altrimenti, rimandare?
Siamo in un paese che non sa cosa sia la meritocrazia, che ignora la responsabilità personale, in cui si campa di condoni, e si "ruba" ad ogni livello, sperando di farla franca. E personalmente penso che ogni cittadino abbia delle "azioni" del proprio paese, un po' come per le società. Tali titoli sono, come quantità, inversamente proporzionali all'età, visto che più si ha da vivere, più si dovrebbe avere voce in capitolo, mentre chi più ha vissuto, ha anche contribuito di più a far arrivare il paese dove è ora. Perché, sempre parlando di responsabilità individuale, QUALCUNO il paese, ce lo ha fatto arrivare dove è ora.
Sarà vero che spesso si accampano scuse, ma vorremmo un segnale di cambiamento, di discontinuità. In un paese in cui, da decenni, chi ci governa potrebbe essere nostro nonno, mi piacerebbe vedere uno zio, o un cugino al potere. Si dirà: chi garantisce che un giovane sia competente? Che sia in gamba? Che abbia i giusti requisiti?
Risposta: e chi ci garantisce che un "vecchio" li abbia? Chi ci dice che non è troppo colluso col potere, con formazioni politiche, con altri gruppi di interesse?
D'altronde, Garibaldi combatteva per l'Italia a quaranta anni, e il primo Presidente del Consiglio d'Italia aveva cinquanta anni...
Potremmo continuare con gli esempi, ma mi permetto, sempre dal basso della mia esperienza, qualora volesse insistere con persone "di esperienza", di darle qualche consiglio:


82 anni


92 anni


102 anni

Sempre parlando di miei miti, le avrei suggerito anche i miei nonni (classe 1914 e 1917) e il mitico Christopher Reeve (classe 1952), ma ormai sono passati a miglior vita, quindi sono oltre le nostre possibilità.
In bocca al lupo. A noi.

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