Abbiamo richiesto recensioni... ed i nostri amici continuano ad accontentarci!
Oggi parliamo di uno dei migliori mangaaka in circolazione, Mitsuru Adachi.
Premetto che sono convinto che Rough sia il vero capolavoro di Adachi. Se non l'avete letto non avete altra scelta che farlo. Se l'avete letto fate le vostre considerazioni e decidete se continuare a leggere questo articolo.
Adachi è un mangaka dallo stile inconfondibile, personaggi stereotipati, disegno pulito, storie di ragazzi tra le medie e le superiori. Ma quello che lo distingue per davvero dalla maggior parte degli autori che scrivono manga su ragazzi per ragazzi è il punto di vista esterno. La storia non è filtrata dagli occhi dei protagonisti, i pensieri non sono esplicitati nelle vignette, è il modo stesso in cui racconta, con il susseguirsi delle immagini spesso anche senza testo, a dare profondità e un taglio in un qualche modo più adulto. Poi c'è anche lo sport, le battute e le autocitazioni. Sottolineo: "poi" ed "anche".
Ricordo che la Star Comics fece quasi fatica a finire di pubblicare Rough, cambio formato, tempi di attesa. Poi finalmente Adachi venne riconosciuto anche in Italia e cominciò la pubblicazione della maggior parte delle sue opere.
Oggi possiamo leggere in contemporanea due manga di Adachi: Nine (1978-1979) e Mix (in corso di pubblicazione).
Ho letto solo i primi due numeri di entrambi, non so come si svilupperanno e non ho letto altre recensioni, ma non posso fare a meno di notare con un certo rammarico che il nuovo Adachi sta diventando quasi esclusivamente un "poi ed anche". Il confronto è così evidente tra fumetti che hanno trentacinque anni di differenza anche se Nine è tutt'altro che un capolavoro.
Dov'è finito l'Adachi che ti fa emozionare, davvero ormai ha giocato tutte le sue carte? Mi pare che ormai si accontenti come Yamato del suo terzo posto ai nazionali.
Peccato.
Oggi il mio consiglio ricade su Nine, se poi siete degli inguaribili romantici come me date una possibilità anche a Mix. Chissà che tra tanti "poi ed anche" l'Adachi vecchio, quello che fa buon brodo, non ricompaia anche nelle sue nuove pubblicazioni....
Gg
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaperché eliminarlo?
EliminaVolevo modificarlo ma non si poteva. Lo riformulo qui :)
EliminaSintetizzando, io la produzione di Adachi la dividerei in queste categorie:
- le raccolte di storie brevi
- le opere lunghe precedenti a "Touch"
- le opere lunghe sportive da "Touch" (un vero e proprio spartiacque) in avanti sino a "Cross game", che è l'ultima opera lunga sportiva in ordine temporale
- le opere lunghe non sportive scritte da "Touch" in avanti
- la produzione posteriore a "Cross game"
Le sue cose migliori sono le storie brevi e le serie lunghe sportive. Siccome le serie sportive sono tutte (dalla prima all'ultima) delle variazioni sul tema della prima ("Touch"), il mio consiglio è di partire dall'ultima ("Cross game") che è un po' la summa e l'apice di questa sua produzione. (avvertenza: il disegno delle opere degli anni 80 e primi 90 è veramente invecchiato male).
Le opere lunghe non sportive sono pessime. Le opere precedenti a "Touch" sono troppo datate sia per disegno che per trama, situazioni e caratterizzazione dei personaggi per poter essere godibili (le potrebbero apprezzare quelli che amano il manga molto vecchio stile degli anni '70).
Le opere posteriori a "Cross game" sono le opere di un uomo (Adachi ha 70 anni ormai, gente) che ha una gran voglia di andare in pensione.
In tutto questo, secondo me ROUGH è un'ottima opera, forse la migliore. E non è neanche troppo lunga...
EliminaCosì come ho introdotto l'articolo... se dovete leggere uno ed un solo manga di Adachi... leggete ROUGH!!
RispondiEliminaIn generale, però, perchè fermarsi ad uno?