lunedì 18 marzo 2019

Capitan Marvel, il film. Una recensione

Tra sabato e domenica sono "dovuto" andare due volte al cinema a vedere Capitan Marvel (per carità: NON Captain, ma Capitan!): prima per lavoro, poi con la famiglia.
Avevo aspettative molto basse, stante qualche recensione di amicidiamici... invece devo dire che ho trovato un film bello, ben fatto, con una discreta aderenza al fumetto, personaggi ben caratterizzati, una protagonista bella quanto ben calata nella parte (ma solo io ci ho rivisto Elisabeth Shue?) e un retrogusto politico di un certo livello.

Non poco per un film su un "giornaletto", no?



Inevitabile qualche spoiler... per cui, prima di proseguire, andate al cinema...


Qui trovate una bella recensione di  qualcuno che sa farle meglio di me, mentre qui c'è un pezzo recente sulla Carol Danvers dei fumetti: personaggio sicuramente diverso da quello del film - non si possono condensare cinquanta anni di vita fumettistica in due ore di film! - ma che ben viene reso dalla carismatica ed ironica Brie Larson. Citazioni a iosa per gli anni ottanta e novanta, tanti richiami a film polizieschi, a Top Gun, colonna sonora deliziosa (ci sono anche i Nirvana) e mai ingombrante.


La storia in breve.
Pianeta Hala. Vers è una Kree con superpoteri e immemore del proprio passato, che si ritrova, dopo una battaglia coi cattivissimi Skrull, sulla Terra. Lì si mette alla ricerca di una scienziata, il cui nome è stato tirato fuori dalla sua testa dagli alieni mutaforma mentre la torturavano.
Sulla Terra, si allea con l'agente dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury, allo scopo di far luce sulla questione.
In sintesi: la scienziata era Mar-Vell una Kree traditrice, che stava portando avanti un esperimento per salvare gli Skrull, vittime di una insensata persecuzione da parte del suo popolo. Vers, in realtà, è Carol Danvers, un capitano dell'aeronautica che scortava stava scortando la prima durante un attacco dei Kree: la scienziata è stata uccisa, e la pilota ha distrutto l'esperimento per non farlo cadere in mano ai cattivi. Nell'esplosione, ha ottenuto dei superpoteri: i Kree le hanno poi fatto il lavaggio del cervello, limitandola nell'uso delle sue abilità, per addestrarla come loro arma.


Alcuni scivoloni ci sono: qualcuno può spiegare a cosa serviva quel motore cui stava lavorando Mar-Vell, visto che alla fine gli Skrull non se ne possono servire per fuggire dalla Terra? O era tutta una copertura per la colonia di mutaforma che si trovava sul nostro pianeta? Inoltre, nell'adattamento italiano, Nick Fury parla di wi-fi, che nel 1995 non esisteva...

Superato questo, è da sottolineare il messaggio politico, palese e chiaro: gli Skrull non sono in guerra, ma vengono massacrati e perseguitati dai Kree. Nell'universo Marvel "reale" i due popoli hanno combattuto da tempo e senza esclusione di colpi: per questo l'immagine dei Kree rappresentati come eroici guerrieri senza macchia, cozza con la versione fumettistica più di quanto lo faccia quella degli Skrull "profughi" perché nel film nessuno dice che questi ultimi siano buoni. Semplicemente, potrebbero essere solo un gruppo di superstiti della guerra, braccati dagli eterni nemici.
Ma fa effetto vedere un semplice film di supereroi con un messaggio tanto chiaro: "Per metà della mia vita ho combattuto una guerra vergognosa" afferma Mar-Vell, Kree "pentita" che lavora per salvare i nemici di storici del suo popolo.

La scena in cui Carol Danvers, in una lotta impari con la Suprema Intelligenza, sblocca i propri poteri, traendo forza dai propri ricordi di bambina, ragazza e adulta, rende l'idea della potenza di questo personaggio, più volte caduto, ma mai rimasto a terra troppo a lungo.

Fatevi un favore e andate al cinema a vederlo: Capitan Marvel vi colpirà...

Nessun commento:

Posta un commento