venerdì 3 aprile 2015

Quando ROMA + FUMETTO fa ARF! Intervista a Stefano Piccoli


A fine maggio saremo nuovamente a Roma, all'ARF 2015.
Se volete sapere cosa è, leggete cosa ci dice un pezzo grosso dell'organizzazione, ovvero Stefano Piccoli...


ARF: finalmente, mi viene da dire, una fiera, a Roma, fatta a misura di... qualcuno di diverso dal porchettaro! Scherzi a parte: cosa ha l'ARF in più di Romics?

Ti dico subito con cosa ha IN MENO, a partire dalle dimensioni: il luogo che abbiamo scelto - l'Auditorium del Massimo dell'Eur - non è una struttura fieristica suddivisa in enormi padiglioni. E' piuttosto un elegante centro congressuale dove sarà possibile passare da un incontro con gli autori all'area espositiva con gli stand, fino alle mostre, in pochi passi. Vogliamo creare un evento "a misura d'uomo" nel quale poter ricreare davvero un dialogo e un confronto tra fumettisti, editori, rivenditori e lettori. Senza caos. Senza le colonne sonore dei videogiochi sparate a tutto volume. Senza l'odore del cibo giapponese preconfezionato o delle ciambelle fritte che impregni tutte le sale!
Allora il confronto con Romics è semplicemente territoriale. Nel senso che sarebbe da pazzi mettersi in competizione con loro e con i numeri che generano. Stiamo facendo due cose DIVERSE nella stessa città, punto. E comunque in una città che grazie al cielo  - con i suoi quattro milioni di abitanti - può concedere spazio ad entrambe le manifestazioni.
Quindi Romics farà la sua cosa e noi faremo la nostra. Che ha proprio una natura differente. A cominciare dalla matrice culturale che gli daremo: le mostre (che saranno quattro, una più bella dell'altra, che annunceremo a breve), gli incontri professionali, i laboratori, le job opportunities, l'attenzione ai bambini, i piccoli lettori di oggi che forse diventeranno i grandi lettori di domani, no? Tutti aspetti che riportano il fumetto al ruolo di protagonista assoluto, e che - negli ultimi anni (come tendenza generale) - le mostre mercato italiane stanno sempre più trascurando, preferendo orientarsi al cosplay, al videogioco, al cinema, alle "star" di Youtube e via dicendo. Scelte che danno ragione in termini di numeri, siamo d'accordo. E che di fatto non stiamo nemmeno criticando, sia chiaro.
Quindi ben venga Romics se, al di là del suo stesso nome, si sta trasformando nella fiera dell'entertainment a 360 gradi. Ma noi facciamo altro. Siamo cinque autori di fumetti che - con entusiasmo, passione e competenza - stanno costruendo un vero Festival di fumetto.


Avete già un piano per ripeterla? Cosa avete in mente?

Beh, ovvio che non stiamo lavorando all'ARF! come un progetto una tantum. L'idea è proprio quella di creare un appuntamento fisso con il fumetto di qualità e lo storytelling, che cresca e migliori di anno in anno. La prima edizione la stiamo pensando come una sorta di edizione Beta, quella che pianterà il seme. Sapendo che abbiamo ancora tantissime cose da imparare. Sicuramente commetteremo degli errori, ma - facendo tesoro di essi - calibreremo al meglio l'edizione successiva. Alla quale, per inciso, stiamo già pensando, non fosse altro che per tutte quelle mostre e quegli autori che non siamo riusciti ad avere quest'anno. Ma se in soli sei mesi siamo riusciti a costruire tutto questo, non riesco a non credere che con un intero anno di tempo nulla potrà fermarci!
Per quanto mi riguarda, io sto già proiettando l'ARF! al futuro, con un lungo lavoro di investimento "dietro le quinte" i cui risultati vedremo nei prossimi cinque anni.


Come caratterizzerete la mostra mercato? Poche fumetterie e più autori/editori?
L’idea originale era quella di avere SOLO editori, in antitesi alla tendenza imperante di mostre mercato con più stand di ramen, lenti a contatto colorate, gadget, ciambelle fritte e cioccolaterie che non di fumetti. Per dare anche in questo un’identità forte al Festival, che non è semplicemente una “fiera”.
Una scelta però sin troppo integralista, che ha necessitato di qualche piccola apertura ad altro. Rimanendo comunque nell’ambito del fumetto, sia chiaro. Quindi anche la presenza delle scuole, di qualche libreria/fumetteria molto selezionata (che portino all’ARF! cose diverse tra loro) e di autori con il proprio stand.
Per riallacciarmi a quanto dicevo prima, prevarrà dunque l’odore della carta - che amiamo tutti! - piuttosto che quello di cibo riscaldato al microonde!
Le aree espositive dell’ARF! allestite a stand avranno quindi la stessa coerenza editoriale del resto della manifestazione. La parte “commerciale” rispecchierà i contenuti del Festival: le straordinaria capacità del fumetto come linguaggio e come espressione artistica, il talento degli autori, la potenza delle storie.

Grazie ed in bocca al lupo!

Nessun commento:

Posta un commento