mercoledì 9 ottobre 2013

Tra Romics e Tiferno: c'è qualcosa di terribilmente marcio...

Come vanno le fiere?

Come vi avevo annunciato, la settimana scorsa mi sono diviso tra Romics e Tiferno Comics (Città Di Castello). Alla fine, mi sovviene una riflessione: è normale guadagnare di più alla seconda, piuttosto che alla prima?

Ricordo che stiamo parlando di una delle fiere più grandi, Romics (seconda o terza sul podio nazionale), paragonandola ad una buona manifestazione di provincia.

O c'è "qualcosa di terribilmente marcio in questo paese"?






Adesso molti diranno: ma "Romics non è una fiera di fumetto", o sottolineeranno con termini diversi come la letteratura illustrata non sia preponderante nel cartellone della manifestazione romana.

E perché: a Lucca Comics? O al Comicon di Napoli? Sicuramente il fumetto incide molto di più in queste due manifestazioni, ma in un programma che è comunque molto più ampio e, soprattutto, vario.
Videogiochi, caramellari e tantissime altre cose, insomma, sono presenti anche nelle altre due fiere che, insieme a Romics, occupano il podio delle realtà di settore italiane.

Ma quale è, essenzialmente il problema? Io ho parlato di guadagno, non di incasso.
Il problema sono i costi.
Costi che, in molti ambiti e settori, a fronte della crisi, scendono.

Invece, nel fumetto, aumentano i prezzi di biglietti e stand. Se va bene, rimangono inalterati.
Romics, che ad aprile, per la prima edizione primaverile, aveva fatto uno sconto agli espositori, ha rinormalizzato i prezzi per questa tornata autunnale, facendo presumere che non scenderanno nuovamente nel 2014.

Ma visto che gli ingressi lievitano, non sarebbe il caso di diminuire i costi per gli espositori?
L'organizzazione, così, vedrebbe inalterato il proprio (cospicuo) guadagno, e permetterebbe agli espositori - suoi primi clienti - di andarsene a casa contenti. Senza considerare che, se scendono le spese per chi è in fiera a vendere, probabilmente calano anche i prezzi al pubblico...

Altrimenti, se gli incassi calano, ed i costi rimangono inalterati, ci aspettiamo una debacle, o quanto meno un grande ricambio, negli espositori della prossima edizione...
Vedremo...

Romics: tanti gli espositori scontenti, quest'anno

Intanto, in fiera, si sono viste le solite cose.

Ma anche peggio.
Tipo FROM HELL (mica bruscolini) ristampato dalla Magic dopo un anno di assenza dagli scaffali, senza essere annunciato e senza pubblicità alcuna, tanto è vero che, fino a pochi giorni fa, non era ancora ordinabile.

A Romics era presente il disegnatore Eddie Campbell, e probabilmente (e giustamente) il volume è stato venduto in quantità.
Oltretutto, in giro per la manifestazione, lo si trovava con lo sconto - illegale, ma ormai è prassi - del 20%.
Se i distributori non ce l'hanno ancora, ad oggi, chi può averlo dato agli espositori di Romics? Mah...

Altre "stranezze" le ho elencate qui. Ah, per correttezza, specifico che non tutte le variant degli albi di Nagai erano disponibili allo stand Jpop. Sempre di "errore" si tratta, ma sicuramente meno grave di quanto paventato.

Per quanto riguarda le variant di Batman e le miniserie "ultralimitate", evento dell'anno, V ed M, ormai non ci stupiamo più del fatto che vengano comunque vendute in fiera.
Per quanto mi riguarda, ci penserò bene prima di aderire ad altre promo.
E non credo che sarò il solo.
Male che vada... le prenderò in fiera...


Città Di Castello: tanti visitatori alla domenica,
peccato per la pioggia del sabato

Qui un interessante reportage sul Cosplay Contest della domenica: anche qui, cose da brividi, che ci fanno capire come i problemi non sono solo del "fumetto"...
La news è stata riportata anche dall'ottimo ComicsBlog.

Insomma: la crisi si estende alle fiere, quantomeno agli incassi di queste ultime, mentre per ora sembra non toccare le biglietterie.
Ci vorrà molto perché si possa cominciare a cercare una soluzione?

8 commenti:

  1. Il problema è che in questo Paese nessun ha coraggio di dire chiaramente la verità. Dopo aver fatto un bel pranzo siamo arrivati alla frutta

    RispondiElimina
  2. La crisi ha investito anche le fiere del fumetto. E' un dato di fatto. Te ne accorgi quando passeggi tra gli stand e noti che non c'è più l'entusiasmo di 15-20 anni fa.

    RispondiElimina
  3. In riferimento alla legge Levi, in particolari occasioni (tipo fiere), lo sconto può arrivare al 20%.
    E comunque sconto libero per i libri d'arte, fuori catalogo, usati, vecchi di ventidue mesi etc etc.
    Il problema è che il tanto "ventilato" abbassamento dei prezzi da parte delle case editrici, grazie a quedta legge, non c'è stato.
    Assolutamente.
    Ti arriva il testo originale in .pdf nella tua casella di posta.
    Baci a tutti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. conosco bene la legge levi. Il discorso del 20% riguarda gli editori, non i negozianti. Infatti io mi riferivo a questi ultimi.

      abbassamento prezzi: non dipende dalle fumetterie, ma dagli editori. Ho sempre detto che preferei un prezzo onesto e più basso invece degli sconti.
      Sconti fatti "di default", ma anche saldi e svendite, svalutano il mercato, non aiutano.
      meglio prezzi più bassi.

      Elimina
  4. Non vorrei mettere voci maligne in giro, la mia è solo una semplice ipotesi visto quello che è successo quest'anno a Romics con la gara di cosplay, ma visto che praticamente l'organizzazione della fiera sembra aver "venduto" la gara a Italia 2 per le riprese del programma, mi verrebbe da pensare che abbiano ricevuto un qualche compenso in cambio da Mediaset, altrimenti non si spiegherebbe come abbia potuto imporsi tanto sull'organizzazione della gara di cosplay. Questo sospetto unito ad alcuni rincari per biglietti e stand mi porterebbe a pensare che l'organizzazione della fiera punti più allo spremere quattrini edizione per edizione, che ad un'effettiva longevità della manifestazione.

    RispondiElimina