venerdì 27 settembre 2013

Topolino in fumetteria!

Se ne parla da mesi (sicuramente non siamo stati i primi), ecco finalmente il comunicato ufficiale.



Panini S.p.A. è lieta di annunciare di aver perfezionato l’accordo con The Walt Disney Company Italia per l’acquisizione del ramo di azienda dei periodici Disney in Italia: a partire dal 30 settembre 2013 sarà quindi Panini l’editore di Topolino, Violetta, I Classici Disney, Paperino, Principesse, e di tutto il variopinto parco di testate sino ad oggi pubblicate da Disney Italia, assicurando continuità rispetto al patrimonio e l’alta qualità di storie e fumetti che hanno accompagnato e divertito intere generazioni di italiani.

Questi titoli vanno a integrare il già vasto portafoglio del publishing Panini, che sotto i marchi Panini Comics, Panini Magazine e Panini Books edita oltre 1.700 pubblicazioni all’anno in Italia, da Naruto a Cioè, da Rat-Man a Star Wars, da Hello Kitty a World of Warcraft, oltre all’intero parco titoli Marvel, che Panini gestisce con successo da quasi due decenni.
Attraverso questa acquisizione, entra a far parte di Panini lo staff di Topolino e dei periodici Disney, che da una nuova sede ubicata a Milano continuerà a produrre i contenuti del settimanale Topolino e degli altri titoli disneyani, leader assoluti in Italia nel settore dei periodici per ragazzi.

Il primo appuntamento in edicola è fissato per mercoledì 2 ottobre, giorno in cui uscirà il primo numero di Topolino targato Panini Comics, il 3019, un albo da collezione che avrà una copertina da consegnare agli annali della storia del fumetto, in cui Mickey Mouse interpreta la mitica “rovesciata Panini”, iconico simbolo degli album di figurine “Calciatori”. Il maestro Giorgio Cavazzano ha voluto così marcare nel suo disegno questo epocale passaggio di testimone, il secondo nella vita della testata dopo quello da Mondadori a Disney Italia nel 1988 con il numero 1702.
Per tutti i collezionisti, uscirà anche una preziosa versione “variant” dell’albo, con una copertina in materiale speciale color verde, che sarà disponibile allo stand Panini Comics durante le principali fiere di settore di ottobre e novembre, e nelle migliori fumetterie.

Aldo H. Sallustro, amministratore delegato Panini S.p.A., ha così commentato l’acquisizione:
“E’ con grande soddisfazione che accogliamo Topolino e le testate Disney all’interno delle attività editoriali Panini. Da sempre Panini è in prima linea per divertire, intrattenere e anche educare i ragazzi di tutte le età, ed è motivo di orgoglio poter continuare a farlo attraverso periodici che già sono nelle storia dell’editoria e della cultura di questo paese, e continueranno a esserlo negli anni a venire grazie all’impegno nostro e di tutta la nostra squadra, Questa acquisizione consolida il nostro ruolo di editore leader in Italia nel publishing per ragazzi, e rende ancora più saldi i rapporti con Disney, di cui siamo licenziatari esclusivi per le figurine da decenni, e con cui siamo già in relazione nel settore publishing grazie alle licenze Marvel e Star Wars.”.



Al di là di queste righe, che ieri ed oggi tutti abbiamo letto dappertutto, rimane una considerazione di fondo: Topolino arriverà in fumetteria. Come tutti gli altri fumetti Panini Comics, verrà infatti distribuito anche nei negozi specializzati.
Dopo gli arretrati Bonelli un paio di anni fa, un altro passo per poter avere una offerta sempre più completa: sia mai che qualche fan Disney scopra che ci sono altri fumetti, o viceversa che qualcuno riscopra Topolino & Co.


19 commenti:

  1. E arriva in fumetteria...già con la variant....

    Sono MOLTO deluso dalla mancanza di qualsivoglia cofanetto dove poterlo raccogliere (ecco!).

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    1. L'altro giorno ero in fumetteria ed un ragazzo si lamentava del fatto che la Panini non facesse cofanetti come la Lion con queste parole: "lo prenderei anche Superior Spiderman, ma senza cofanetto non so dove metterlo!".
      Tu ci ridi, tetsuya, ma qui... no, niente, c'è solo da ridere. :)

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    2. ^_____^

      Io in effetti ci scherzo, ma so che là fuori in realtà è peggio (tra un pò vorranno i cofanetti per metterci dentro gli altri cofanetti!).

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  2. Come si può commentare questa ennesima trovata della Panini? In primis, sottolineando che non si vive di sola Marvel. Lupoi lo fece capire già verso la fine del 1995, quando la Panini iniziò ad editare manga di buon livello. Se avessero insistito solo con Spider-Man e soci, avrebbero chiuso di lì a pochi mesi.
    E così Panini cominciò lentamente a pubblicare tutto quello che si poteva pubblicare. Più diversificava la sua offerta, maggiori erano le chance di non fallire.
    Perché Panini ha comprato i diritti Disney? Molto semplice: l'Uomo Ragno vende poco più di 5000 copie, mentre Topolino, nonostante sia in crisi nera da anni, tira ancora le sue circa 40.000 copie! Per Panini, tirare così tante copie è un risultato straordinario, mentre per Disney Italia non lo era più.
    Fino a pochi anni fa, Topolino vendeva più di 300.000 copie, mentre l'Uomo Ragno faticava a tirarne circa 15.000! All'epoca, Panini non avrebbe avuto la forza economica di comprare le licenze di Topolino, mentre Disney Italia non avrebbe mai ceduto un prodotto che assicurava utili così elevati.
    Poi i tempi sono cambiati. Le vendite di Topolino sono colate a picco e così l'hanno svenduto al migliore offerente (Panini).
    Non so fino a che punto, però, questa acquisizione sia stata vantaggiosa per Panini perché la Disney gli ha imposto di sobbarcarsi l'intera macchina produttiva e tutti i dipendenti impiegati nella realizzazione degli albi, compresi macchinari, risorse, diritti, ecc.
    Quindi, non dovranno limitarsi, come sono abituati a fare da sempre, a stampare prodotti già realizzati (traducendoli). Dovranno, invece, investire nella produzione!
    E poi si dovrà vedere se, effettivamente, le vendite aumenteranno perché è chiaro che con quarantamila copie nel medio periodo nemmeno Panini potrà andare avanti per molto.
    Siccome la Panini, che è di sinistra, non rientra tra le mie preferite e di cui non approvo la politica editoriale, non posso che giudicare negativamente l'acquisizione di Topolino.

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    1. Questa della panini che è di sinistra ce la devi spiegare, io pensavo che fosse votata al capitalismo e (quindi) al liberismo più sfrenato e (quindi) di conseguenza fosse di destra.

      (stavolta è colpa mia se erich dilaga, lo ammetto)

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    2. Vedo che come sempre snoccioli dettagli non pubblicizzati e chicche inedite!

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    3. Panini, RW (ora sono curioso di vedere i prossimi editori che prenderai di mira)... Ma stai tentando di mettere in atto una sorta di mini boicottamento? Cosa è? Una nuova strategia on line finalizzata a rilevare case editrici in base al fatto che tutto ciò che non fai tu, loro lo fanno male. Datti una calmata Erich, perché sei simpatico e curioso ma pure molto ma molto ridicolo.

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  3. Caro Tetsuya, l'ironia è una dote che non ti avrei mai attribuito. Ma forse devo ricredermi. Cioè, davvero pensavi (o pensi ancora), che alla Panini non siano di sinistra? Davvero pensavi (o pensi ancora) che chi è imprenditore deve essere per forza di destra?
    Umm... è venuto il momento di svelarti un segreto, figliolo. Anche gli imprenditori si dividono in persone di destra e persone di sinistra. Ormai anche il socialismo si è modernizzato. Si può essere di sinistra ed imprenditori senza problemi. Gli stessi politici di sinistra, da Bersani a D'Alema, altro non sono che imprenditori della politica. Il fare politica è l'oggetto principale della loro attività d'impresa.
    Ciò posto, è difficile non affermare che Lupoi e tutti gli altri non siano di sinistra.
    E cosa c'è di male in questo? Perché, essere di sinistra è forse una cosa cattiva? Una vergogna da nascondere?
    Assolutamente no.
    Lupoi e gli altri sono di sinistra. Un sentimento (quasi) che traspare da ogni loro parola. Una cosa è sicura, però: non sono di destra. Su questo ci puoi scommettere.
    La Panini è votata al capitalismo sfrenato? Umm... beh, dovremmo intenderci sul concetto di "capitalismo sfrenato". Io direi che c'è una logica di compromesso in tutto questo: Lupoi ama l'universo Marvel. Grazie a lui e alla sua bravura, ancora oggi leggiamo la Marvel in italiano. Però, il Lupoi attuale sa (lo ha imparato bene, credo), che senza denari non si può pubblicare nulla. Per pubblicare la Marvel (che io considero una casa editrice di sinistra) servono soldi. Occorre fare gli imprenditori.
    A sinistra si può essere imprenditori se "il fare gli imprenditori" diventa uno strumento per procacciarsi le risorse necessarie per far andare avanti certe idee socialiste.

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    1. Erich, carissimo, non ti riconosco più!
      "Essere di sinistra è forse una cosa cattiva? Una vergogna da nascondere? Assolutamente no."
      :D

      Brub!

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    2. Caro Erich, ti sorprenderà, ma ero serissimo, semplicemente ho sempre ignorato l'orientamento politico di tutte ste case editrici, badando più (a torto o a ragione) ad altri parametri (ma ho letto con un certo interesse di questa tua visione, e quindi ho pensato bene di approfondire!).

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    3. @ Brub!

      Ehi, non starete per scatenare altri 105 commenti eh!

      Aspettate la prossima puntata della mia rubrica (cribbio!).

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    4. @ tetsuyatsurugi

      "stavolta è colpa mia se erich dilaga, lo ammetto"

      Parole tue! :D

      Brub!

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    5. Ma porc...mi sono dato la zappona sui piedi da solo...

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  4. E' difficile ignorare l'orientamento politico delle case editrici, specie quando esso incide su ogni aspetto della politica editoriale.

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    1. Erich. Ma sei lo stesso che pubblica sul sito Fumetto d'Autore con il nome "Ricky"? Così per curiosità. Tolto l'orientamento politico che citi ma le cifre che tiri fuori te le inventi? Si possono giocare al Lotto?

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  5. Si, sei autorizzato a giocarti al Lotto le cifre che tiro fuori dalla mia fantasia. Però, se vinciamo, facciamo a mezzo. Ricky di Fumetto d'Autore? No, io sono Fonzie!

    L'orientamento politico che cito è quello vero di quelli che lavorano in Panini Comics. Ma, ripeto, c'è qualcosa di male ad essere di sinistra? O è qualcosa che non si deve dire?
    In realtà, a loro non dispiace essere definiti di sinistra. Si arrabbiano solo quando (e parlo in generale di tutti quelli di sinistra) gli ricordi che le loro idee non sono verità oggettive, ma punti di vista che, nel confronto con altrui idee, valgono esattamente quelle degli altri. In gergo si chiama civile confronto democratico delle idee. Ma siccome loro partono dal presupposto che le loro idee sono migliori delle altre a prescindere, è più che normale che in tutti i Paesi socialisti o ex-socialisti, certe idee e modelli di vita sono stati imposti con l'uso della forza.

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    1. Questa cosa dell'orientamento politico delle case editrici sembra interessante ed ammetto di non averci mai pensato. E possibile citare qualche esempio concreto di come l'orientamento politico si manifesti nelle scelte editoriali?

      Brub!

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