mercoledì 25 settembre 2013

Svelate le miniserie di Batman!

Qui parlammo della promo BATMAN: MORTE DELLA FAMIGLIA, lanciata da Lion Comics ed Alastor, suo distributore e partner, tre mesi fa.

Di cosa si tratta? Della morte di un comprimario fondamentale della saga batmaniana, e se non sapete CHI, probabilmente, avete vissuto gli ultimi mesi in un igloo...

Una promo lunga e complessa, nella gestione delle quali l'editore novarese (in combutta col distributore partnenopeo) si è saputo creare un nome, negli ultimi due anni: al di là del successo, infatti, non siamo i soli ad esserci lamentati per la macchinosità degli eventi DC in Italia, oltre che per le difficoltà connesse all'accesso a tali eventi...
Ovviamente, non parlo da un punto di vista editoriale, quanto di quello commerciale/distributivo, che più mi preme.



Fulcro del tutto, al di là di variant, supervariant, e chi più ne ha più ne metta, le due miniserie V ed M, il cui contenuto è stato custodito meglio del terzo segreto di Fatima, e il superalbo speciale. Ma, ripeto, qui ne ho già parlato, e credo in modo abbastanza chiaro.
Mentre lo speciale, probabilmente, ripubblicherà in edizione limitata la storia con la morte del personaggio in questione, delle prime due non si sapeva nulla.

Pochi minuti fa, Alastor ha, come si dice ultimamente anche in Italia con un termine che nella nostra lingua rende veramente male, dando luogo anche a doppi sensi interessanti, "rilasciato" le cover delle suddette miniserie.

Eccole.



BATMAN SPECIALE VITA DI ROBIN N.1 [DI 4]
(ex "miniserie V") - 16,8x25,7, S, 32 pp, col. € 2,95
Un tuffo nella storia dell'Uomo Pipistrello e dei suoi compagni di mille battaglie. Gli alleati, i nemici, le tragedie e i drammi in due misteriose miniserie speciali dai contenuti esclusivi che accompagneranno le nuove drammatiche saghe batmaniane. Morte della famiglia e Requiem. Niente sarà più come prima!





BATMAN SPECIALE UNA MORTE IN FAMIGLIA N.1 [DI 4] (ex miniserie "M") 16,8x25,7, S, 48 pp, col. € 3,50
Un tuffo nella storia dell'Uomo Pipistrello e dei suoi compagni di mille battaglie. Gli alleati, i nemici, le tragedie e i drammi in due misteriose miniserie speciali dai contenuti esclusivi che accompagneranno le nuove drammatiche saghe batmaniane. Morte della famiglia e Requiem. Niente sarà più come prima!


Al di là delle... chiamiamole "sinossi", dalle quali non si capisce nulla, si intuisce che una mini ripubblicherà alcune storie Golden Age, mentre l'altra si dedicherà alla storica saga "Una morte in famiglia", nella quale muore il secondo Robin, Jason Todd, recentemente tornato.

Lasciamo al nostro pubblico l'onore e l'onere di commentare.

Per quanto ci riguarda... niente sarà più come prima!

65 commenti:

  1. Prenoto subito venti copie di ogni miniserie ma solo con la variant Super Fess e il cofanetto al cioccolato dove poterle raccogliere, altrimenti se le possono tenere!

    (sono un collezionista serio io, mica cassi...).

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  2. Indubbiamente questa promo condurrà ancor più a fondo la Lion. Lo dico e lo ridico dal '78: la Lion deve lasciare i diritti DC. Ha fatto più sfracelli lei, che i Cartaginesi quando ero in Italia con Annibale (bei tempi!).
    La sinistra ed i magistrati, con l'aiuto dei comunisti infiltrati nell'editoria nostrana, hanno dato vita a quel pastrocchio che è la Lion, che sta conducendo in Italia e nel mondo la DC alla rovina. Ogni minuto che passa, 123413,2 fan di Batman mollano la collana.
    L'ho detto e lo ripeto.
    Oh.

    Erich.

    (si scherza, eh!)

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    1. Al di là del tuo malcelato tentativo di prenderti gioco di me, ironizzando sulle opinioni che ho espresso in altri commenti, hai fatto centro!
      Tu ci scherzi sopra, ma, nei fatti, la gestione DC dal gennaio 2012 ad oggi è stata un totale fallimento (a mio giudizio).
      Tu, invece, sei convinto che tutto quanto fatto dalla Rw/Alastor siano cose eccezionali. Contento tu!

      P.S.: che la sinistra abbia piazzato suoi esponenti di provata ideologia socialista in ambienti della magistratura, della direzione generale dei ministeri e del mondo del giornalismo, è un dato di fatto. Fanno questo e volentieri si prostituiscono ai poteri forti stranieri, perchè, vedi, essi sono disposti a tutto pur di realizzare la chimera socialista. Sono sempre loro che ogni giorno contribuiscono a rendere più debole l'Italia. Nell'ambito del fumetto internettiano, la sinistra domina la scena. Di sinistra sono sia Rw che Panini (se leggi cosa scrivono nei loro editoriali o nei pezzi sui cataloghi Anteprima e Mega, te ne potrai rendere conto).

      P.P.S.: hai scritto poco del FALLIMENTO di Wonder Woman.

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  3. Anch'io ho chiuso definitivamente con la Lion, almeno da sabato pomeriggio (purtroppo questo sabato mi sa che avrò una ricaduta ;___;).

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    1. Amo la DC e sono in continua ricaduta da anni... Direi anzi che al fondo mi son messo a scavare così tanto da far concorrenza alla fossa delle Marianne.
      Il mio spacciatore di fumetti ha tentato di spiegarmi il come ed il perché è difficile avere le due mini in questione e lo speciale finale. Dice che dovrebbe ordinare quantitativi osceni per averli e che a quel punto sarebbe anche costretto a rincarare il prezzo di copertina per rifarsi delle perdite.
      Morale, io non riuscirò ad averle e la cosa mi mette un attimo di tristezza. Direi che il tutto lo trovo abbastanza scorretto e davvero non so con chi prendermela, oltre che sperare in un nuovo effetto Watchmen con tiratura limitata al primo ordine... (e poi non ti preoccupare che se fanno fetecchia li mando al macero in edicola).
      Mi consolerò con gli albi della Glénat e le ristampe della Play, editori che, a suo tempo e con tutti i loro difetti, mi consentirono di comprare liberamente i loro albi.

      Che ne dici tetsuyatsurugi, mettiamo su una società di trivellazione oceanica? Abbiamo più speranza di trovare il petrolio o le mini della Lion? :D

      Brub!

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    2. Tra un pò per poter comprare gli albi Lion dovrai essere parente stretto con discendenza in linea diretta (no cugini di terzo grado) dell'editore ^_^.

      In effetti è molto probabile che nelle isole di Tonga e Samoa l'editore DC del luogo li pubblichi meglio della Lion, ma chi sono io per dirlo.

      Nelle edicole di Atlantide invece, mi dicono che Flash vada forte perchè tutti vanno matti per Aquaman (almeno un posto sulla Terra dove gli eroi DC vendono c'è...anzi, no, è sott'acqua, come non detto -___-).

      Hai voglia a trivellare...

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    3. Così mi togli tutte le speranze!
      Avrei dovuto mandare una mail al mio spacciatore di fumetti chiedendogli sospendere la casella per qualche mese, giusto il tempo di prenotare MDFRTDBCYFI da Antani... almeno lui li sorteggia, metà, ma li sorteggia... XD

      Brub!

      P.s.
      Quella di Flash ad Atlantide è troppo bella! :D

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    4. In realtà Antani riesce a farsi mandare una copia sola per ogni mini, ci scansiona le copertine e poi rilega le stesse storie dai Batman Glenat con una Morte in Famiglia, che tanto avevano pure il formato maggiorato (e in appendice le prime storie di Bats da Detective Comics, così si piglia quella con le prima apparizione di Robin, e pure le seguenti).

      Ne deve avere decine di copie con le mosche che ci girano attorno (come sulla cacca), stipate nel sottoscala.

      Capito che furbo?

      E li spaccia poi per fumetti "freschi", ancora "fumanti" da che sono appena "sfornati"...

      (in che mondo viviamo...)

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    5. (...e che brutta "aria" che tira!)

      XD

      Brub!

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  4. [ Off-topic ]

    Conoscete questo genio assoluto?

    http://www.figuresinaction.com/

    Brub!

    [ Off-topic ]

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    1. No, ma lo seguo.
      Quando salda li faceva, mi leggevo con gusto i toyfare...

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    2. Ma questo è decisamente più dirompente!

      Quelle col Goldrake man fatto morì :-))

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  5. Nell'articolo ci sono alcune imprecisioni.

    - Rw non è un editore novarese. Certo, hanno la sede a Novara, ma questo non significa che siano novaresi. In realtà, sono tutti napoletani.

    - Rw e Alastor sono la stessa cosa. Le proprietà sono identiche. Per cui, più che parlare di editore novarese, è più lineare dire di un editore italo-arzanese.

    P.S.: riguardo a chi ci saluterà nella suddetta saga, tutti sanno che si tratta di... (basta leggere qualche sito in lingua inglese o Wikipedia.com e il gioco è fatto). Ma sappiamo di chi stiamo parlando, no? La DC ha fatto la stessa cosa nel 1988, poi circa dieci anni dopo lo ha riportato in vita. Ora come si può non pensare che il candidato sia la spalla più recente di Batman?

    La soluzione: mollare la Rw ora e subito. Non comprare più niente di quanto pubblicano. E' la sola via per liberare la DC dalla cattiva gestione attuale.

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    1. piglialo in culo tu e novara.. a prescindere

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    2. Per ora, a prenderlo in culo, sono solo i lettori, tipo quelli che si sono ritrovati con un cofanetto destinato ad accogliere la seconda annata della serie di Wonder Woman e che ora non avranno possibilità di colmare (se non con albi di "un'altra" serie!)... ovviamente a prescindere.

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  6. -non mi sembra che qui si siano lesinare critiche alla Lion. Ma mai per partito preso...

    -un editore che ha sede ha Novara è "novarese". Qui non ci piove...

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    1. Eppure, le critiche "per partito preso" fanno parte del dna della sinistra italiana: l'avversario politico non merita altra sorte che la distruzione ottenuta con tutti i mezzi possibili e immaginabili.

      Ciò detto, ho dato un'occhiata ai vostri articoli in cui, diciamo così, "avreste" criticato la Rw/Alastor, ma le ho ritenute molto blande. Forse perché avendo tu un negozio, non vuoi inimicarti un editore/distributore con cui lavori.
      Se è così, lo capisco perfettamente...

      P.S.: le mie critiche non sono mai state per partito preso, ma sempre giustificate, illustrate e sufficientemente commentate. Ovviamente, trattandosi di un editore schierato a sinistra, non può certo riscuotere la mia simpatia.

      P.P.S.: la sede può essere anche in Groenlandia, per quanto può apparire, ma, da un punto di vista sostanziale, conta la sede effettiva e l'ambito territoriale in cui l'attività viene svolta. Sono tutti napoletani a cui centri come Arzano, Frattamaggiore, Afragola, ecc. sono luoghi molto familiari.

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  7. Comunista!
    (...e geografo!)

    Brub!:)

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  8. A proposito, si potrebbero citare le millemila discussioni sui forum dove i lettori si lamentano proprio di queste tipografie arzanesi, afragolesi, ecc., a cui attribuiscono il livello disastroso della stampa e del confezionamento degli albi.

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    1. Sti cazzo ti terroni novaresi...

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  9. Credo che dalle parti del novarese non li conosca proprio nessuno, ma se vai dalle parti di Arzano, Frattamaggiore, ecc., sono ben noti. Tra l'altro, tolti i 4-5 "editor" raccolti sui forum di sinistra per formare la redazione che campeggia sugli albi, siano tutti della zona di Napoli.

    Non che essere napoletani o di Napoli siano negativo. Massimo rispetto per Napoli o i napoletani, che apprezzo moltissimo. Ho solo voluto correggere un errore insito nell'articolo in cui si parlava di un "editore novarese", quando in realtà sarebbe stato più corretto parlare (come in effetti è) di editore napoletano. Ho poi voluto mettere in chiaro che alastor e Rw sono la stessa cosa. Le proprietà sono le stesse.
    Dopo l'abbandono della Planeta, alla alastor pensarono (come poi hanno fatto) di subentrare agli spagnoli e così hanno fatto. Anche in Spagna, l'ex-distributore della Planeta, cioè El Catalogo del Comic, ha fatto la stessa cosa. Si fanno chiamare Ecc Ediciones, ma sono una diramazione del vecchio distributore planetario.
    Solo in Francia le cose sono andate diversamente: lì i diritti appartenevano alla Panini. Poi alla DC hanno deciso che era venuto il momento di porre fine alla scellerata gestione dei loro diritti nella repubblica transalpina e affidarono tutto alla Dargaud, che ha creato l'etichetta Urban Comics.

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  10. Quello che tu definisci "blando", io lo considero motivato e senza partito preso.
    In ogni caso, non mi sembra di esserci andato leggero.
    Ma le opinioni sono - come sempre - soggettive.

    Unica cosa che è OGGETTIVA è che una azienda si definisce come "del" luogo in cui ha la sede. Non conosco tutti i dipendenti Lion di Novara, e non ho dubbi - se lo dici tu - che siano tutti di Napoli.

    Solo... non per questo l'azienda smette di essere "novarese".
    Fattene una ragione.

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  11. Confondi i concetti di "blando" e "motivato". Quello che io sostengo è che le tue critiche contro Rw/Alastor siano state blande. Non ho mai detto che non fossero motivate.
    Diciamo, per venirti incontro, che le tue critiche siano state motivate, ma ciò non toglie, secondo il mio punto di vista, che siano state al contempo blande e prive di reale sostanza.
    Capisco anche che hai assunto questo atteggiamento perché, vendendo prodotti Rw/Alastor, non vuoi inimicarti il partner.
    Aggiungo, altresì, che si... ci sei andato leggero. Con toni a metà strada tra lo scherzoso e una supercazzola, come se fosse antani... ma conosci la filastrocca del conte Mascetti, giusto?

    Per il resto, però, hai sbagliato. Una azienda non si definisce per il luogo in cui ha sede legale, ma per il settore in cui opera. Quello di sede legale è un concetto formale, talvolta scelto sulla base di ragioni di opportunità o di politica aziendale.
    Sono tantissime le aziende italiane che hanno sede in un certo luogo (a volte, l'estero), ma operano da tutt'altra parte e con personale che non ha alcun collegamento culturale e sociale con il luogo in cui è stabilita la sede legale.
    Da un punto di vista sostanziale, quindi, Rw/Alastor è azienda napoletana, come la sua proprietà.
    E ripeto, senza che con ciò voglia assumere che essere di Napoli sia un fatto negativo.
    Ho solo corretto un tuo errore piuttosto grave nell'articolo che hai citato.
    Altro errore è quello di considerare Rw e Alastor come realtà distinte, quando in realtà anche le pietre sanno che le proprietà sono le stesse e senza scendere in ulteriori tecnicismi che non capiresti mai.

    Per quanto mi riguarda, difendo la mia decisione, in qualità di consumatore, di non comprare alcun prodotto Rw/Alastor, ritenendo che partecipare al giro d'affari di questa società attraverso l'acquisto dei loro prodotti sia dannoso per il futuro della DC in Italia, così come lo era ai tempi della Play Press. E non posso fare a meno di consigliare anche altri nel fare la stessa cosa.

    P.S.: non c'è garanzia di continuità di una testata. Si comincia a collezionarla e poi la serie chiude e va in libreria o finisce per essere fagocitata in altre, alimentando una confusione deleteria che non rispetta il lettore. Il FALLIMENTO di Wonder Woman ne è la prova.

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  12. Erich... fatte 'na vita.

    Guarda tutte le volte che ho parlato di Lion e dei loro problemi, leggi bene. Se devo insultarli o prendermela con tutto quello che fanno PER PARTITO PRESO (perché, cazzo, non sbaglieranno tuttotutto, no?), è un conto.
    Se, invece, uno ha anche l'intelligenza di vedere e poi criticare, credo che ci possa stare, no?

    Poi leggiti il sottotitolo del blog...

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  13. Ormai, ti sei fissato con il PARTITO PRESO. Credi o fingi di credere che le mie critiche siano fondate su elementi personali. Ma sbagli. Questo atteggiamento, fondato sull'odio personale, è tipico della sinistra. IO NON ODIO.
    Il mio punto di vista è semplice: con l'inizio dell'epoca Rw/Alastor è cominciato lo SFACELO TOTALE DELLA DELLA DC IN ITALIA per tutta una serie di motivi che non ti qui a ripetere, ma che se vai sui forum, compresi quelli di sinistra, avrai modo di leggere.
    Sempre dal mio punto di vista, quelle che tu chiami critiche serrate verso Rw/Alastor io non le ho notate (ma ho letto cosa hai scritto).
    Altra cosa: non c'è bisogno di insultare. Non esiste il diritto di insultare, ma esiste il diritto di critica, che, per quanto mi riguarda, non traspare dai tuoi articoli.

    Credo che, ormai, i nostri punti di vista siano precisati: tu credi che io critichi per partito preso e in questo sminuisci la rilevanza di quello che dico; io credo che tu non abbia mai criticato seriamente Rw/Alastor e nelle occasioni in cui hai scritto qualcosa, in realtà non ti sei distaccato da toni compromissori.

    Ciò posto: restano i due errori nel tuo articolo. Rw/Alastor è azienda napoletana (anche se "l'articolazione" Rw ha sede, diciamo così, a Novara, ma potrebbero averla anche in Svezia, senza che ciò sposti di un millimetro la sostanza delle cose). Rw e Alastor sono la stessa cosa e non due aziende autonome.

    P.S.: credo che il sottotitolo del tuo sito sia poco appropriato alla realtà attuale del mercato del fumetto italiano. Ma è solo ciò che penso io.

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  14. rw ed alastor sono due aziende autonome. Con la stessa proprietà, magari, non ho fatto visure camerali per poterlo dire, ma due aziende separate. Con sedi diverse.

    la fiat è un'azienda torinese. E se i suoi dipendenti fossero in maggioranza bolognese, sarebbe anche lei di bologna?

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    1. E' chiaro che stai sprecando il tuo tempo con un razzista. Li riconosci subito in quanto iniziano sempre dichiarando il "massimo rispetto per..." e poi aggiungono "ma è solo per correggere e precisare...".
      Che Lion sia novarese o napoletana è rilevante solo per un razzista.

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    2. Rw e Alastor non sono aziende autonome. Le proprietà sono identiche. Sono controllate dalle stesse persone. Le visure camerali sono inutili, esprimendo solo dati formali. Per fortuna, la legge è attenta alle varie forme di controllo. Un po' come le varie aziende Enel, che rispondono sostanzialmente alle direttive di un unico consiglio di amministrazione. Il concetto di sede è solo formale. Ma vedo che da questo orecchio non ci vuoi proprio sentire. Ok, sei libero di insistere. Sappi, però, che i lettori più attenti sono a conoscenza di questa realtà da diverso tempo. Siccome a pensare male spesso ci si indovina, come dice il vecchio adagio, sono sempre più convinto che la tua difesa di concetti formali risponda unicamente al fine di non inimicarti un fornitore.
      Aggiungo, altresì, che il tuo paragone sulla Fiat è completamente privo di senso.

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    3. Per rispondere all'accusa ridicola di Luca, mi vedo costretto a ripetere per l'ennesima volta che nei miei interventi ho solo corretto un errore di rappresentazione di una dimensione puramente sostanziale, sulla quale si voleva far prevalere una fallace valutazione formale.
      Avrei fatto la stessa cosa se l'azienda Alfa avesse sede a Bologna e il cento operativo fosse a Milano.
      Sapere la vera origine territoriale di una azienda è importante perché i lettori devono capire l'origine del prodotto, rientrando tale elemento tra quelli la cui conoscenza fa parte dei dati che i consumatori hanno diritto di conoscere. Per dirla in breve, oltre ai comodi dati formali, è importante rappresentare anche la realtà sostanziale.
      Pertanto, credo che Luca abbia letto male o non ha capito un cazzo di quello che ho scritto. Invito, quindi, il buon Luca a leggere con attenzione prima di uscite così infelici, che alimentano più di un dubbio sulle sue effettive capacità di capire ciò che qui viene scritto.

      P.S.: penso alle millemila discussioni sui forum in cui i lettori si dimostrano incazzatissimi contro le varie tipografie frattesi, afragolesi, ecc. per la qualità scadentissima delle stampe dei fumetti. Cosa si deve dire: che tutti quei lettori sono razzisti? O forse sarebbe più corretto affermare che sono lettori che pretendono un prodotto stampato come si deve? Al buon Luca l'ardua sentenza.

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    4. Sentenzio con grande piacere... non sei un razzista. Sei un imbecille razzista.

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    6. Per rispondere al buon Luca, che credo sia una persona molto simpatica, anche se non possiede i mezzi necessari per capire ciò che legge, che le sue critiche nei miei riguardi, alla luce delle precisazioni fornite, continuano a suonarmi ridicole.
      A volte, essere intelligenti è più semplice che essere in malafede. Ma il gusto non è lo stesso. La sinistra fa della malafede una delle sue principali armi di lotta. Chi ci crede, come il nostro buon Luca, finisce per essere travolto dal marasma. Chi non ci crede e non casca in simili trappole, si sganascia dalle risate.

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  15. Con tutto quello che è successo dopo l'apertura del blog, inimicarmi un fornitore è l'ultimo dei miei pensieri, guarda Erich...
    Per il resto, non capisco cosa cambia se dici "napoletano" o "novarese". O forse sei tu che non capisci che è un semplice aggettivo, che si limita ad essere utilizzato per non ripetere sempre LION, LION...

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    1. Francesco apprezzo molto la grinta e la passione che metti nella gestione di questo sito, che trovo molto interessante. E dove ognuno può esprimere le sue opinioni (due regole che la sinistra italiana non conosce, come si evince da ben altre piattaforme virtuali).
      E tuttavia, mi sono limitato a correggere due errori nel tuo articolo. Tutto qui. Tu parlavi di editore novarese. Il che può essere vero dal punto di vista formale. Ma non lo è dal punto di vista sostanziale.
      Tu ritieni che Alastor e Rw siano aziende diverse. Il che può essere vero dal punto di vista formale. Ma non lo è dal punto di vista sostanziale, visto che le proprietà sono identiche.
      In questo non c'è niente di male. Un imprenditore può possedere due imprese senza problemi. E tutti sanno, caro Francesco, che al vertice di Rw ci sono le stesse persone (parlo in senso sostanziale) che governano Alastor.
      Ma anche in questo non c'è niente di male. Quello che è sbagliato è rappresentare ai lettori una realtà non coincidente con quella effettiva.

      P.S.: ti costa tanto ripetere Lion, Lion, ecc.? Io non ci vedo nulla di sbagliato.

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    2. "Gol del Verona. Gli scaligeri segnano con Toni".
      "Gol del Verona. Il Verona segna con Toni".
      Quale suona meglio?

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    3. No, vedi, il fatto è che... noi siamo in quattro. Come se fosse antani anche per te soltanto in due, oppure in quattro anche scribài con cofandina? Come antifurto, per esempio.

      P.S.: senza contare che la supercazzola prematurata ha perso i contatti col tarapìa tapiòco!

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    4. Ma...LOL

      ^__^

      Erich che fa la supercazzola ad Antani è troppo da incorniciare!

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  16. Ho rimosso alcuni commenti, perché qui si tollera tutto, critiche al sottoscritto comprese, tranne insulti (soprattutto gratuiti, ancor di più se fatti da anonimi) e poco altro.

    Per favore, non obbligatemi a premoderare i commenti.
    Grazie

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    1. Beh, Francesco, non posso che unirmi a te in questo messaggio. Hai ragione: gli insulti non possono essere tollerati. Finora ho espresso le mie idee in modo pacato e con termini adeguati (anche civili). Poi c'è chi non condivide certe idee e invece di confutarle con altri argomenti, si abbandona agli insulti.
      Prendiamo il buon Luca. Il poveretto pensava di provocarmi con parole tipo "razzista" o "imbecille". Io ci ho riso sopra (e continuo a riderci). Lui pensava di scatenare chissà quale ondata di insulti. Invece, ha ottenuto l'unico risultato di farmi sganasciare dalle risate. Ti racconterò un segreto: io considero gli emiliani, i liguri, i campani, i pugliesi, i lombardi, i siciliani, ecc. tutti uguali. Sono tutti italiani. Il Paese è unico e tutti i cittadini sono uguali. Però, ci sono precise identità culturali che vanno ben rappresentate, specie quando fanno sentire la loro influenza nel modo tipico di presentare certi prodotti. E in ciò è il senso della mia sottolineatura della sostanziale napoletanità di rw/alastor.

      Per quanto riguarda gli insulti, Francesco, io penso che chi, ad un certo punto, ne fa uso, rivela la sua debolezza: non ha più argomenti. E crede di rimediare alla sconfitta, abbandonandosi ad una marea di offese verso un contraddittore di cui non è stato in grado di contrastare le ragioni.
      Quando si insulta, si ottiene un unico risultato: si rafforzano quegli argomenti che, con gli insulti, si pensava di indebolire. La storia, anche recente, è piena di esempi di questo tipo.
      In definitiva, quindi, chi insulta ha solo perso una buona occasione di evitare una figuraccia o di contenere la sua stupidità.

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    2. Visto? Solita storia, "tutti uguali, ma...". Per erich l'imbecille razzista (ridi pure, da imbecille altro non puoi fare) son tutti uguali ma le identità culturali influenzano il modo di presentare certi prodotti.
      Hanno tradotto batman con "o' pipistell!" e sostituito il dinosauro della caverna con una statua di san gennaro?
      No, e proprio perché a tuo dire l'appartenenza geografica condiziona il risultato sei un imbecille razzista, e se tutti te lo dicessero magari impareresti pure qualcosa invece di riempirci delle tue puttanate razziste e fasciste.

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    3. Erich. A parte passare la tua vita a far pippe di righe e commenti su Lion, ecc... Hai qualche impegno al di fuori di internet?... Ora non dico lavoro perché c'è laccccrisi. Ma una donna? amici? Te lo ripeto simpaticamente insieme a Francesco: Fatte 'na vita perché sangue cattivo così per un editore non ce n'è motivo, a prescindere dalla passione che hai sulla DC. E lo dico da lettore (anche) DC.

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  17. Io ricordo di quando si "parlava male" della Panini, sui vari forum. E se ne parlava male MOLTO e per magagne minori di quelle che la Lion propina ormai settimanalmente a tutti i suoi lettori, fra albi stampati male, politiche editoriali volte a "mungere" come se non ci fosse un domani (vedi i Sandman Deluxe, con l'ultimo volume, diventato due tomi smilzi, dallo stesso prezzo dei vecchi). Ma il fatto è che sembra non si possa muovere alcuna critica alla Lion (non mi riferisco ovviamente a questa sede,eh) sul web: sulla bacheca Facebook tantissimi interventi vengono moderati (e la cosa ci sta tutta, chi insulta in ogni caso fa la parte del fesso, visto che anche altri utenti arrabbiati tenderanno ad ignorarlo) e molti utenti bannati, quando magari hanno solo posto una critica, magari moderandola con foto o altro (ricordo di uno che postò un paio di video sui prodotti Lion da Facebook, il giorno dopo i videoe rano spariti); su DCLEAGUERS idem, non si può parlare perchè vige una politica di "tutti felici per forza"; su Comicus non ne parlo, visto che "si deve parlare per forza del fumetto in sè e non delle edizioni", qualora uno avanzi qualche critica magari spunta Preacher dal nulla così,tanto per fare (e non è voler essere cattivi a dire quest,perché è proprio quello che avviene,basta leggersi qualche topic in area DC).

    Cioè, io alla fine mi chiedo:se Lion lavora male (e così è,ormai credo sia assodato),perché continua ad essere lì,mese dopo mese, ormai anno dopo anno? Alla fine il "succo" è sempre lo stesso: si parla, si lanciano insulti, si fanno post chilometrici su bacheche/forum et similia, che magari nessuno legge perchè chilometrici, ma mese dopo mese, settimana dopo settimana, si continua ad aprire il portafogli per poi incazzarsi. A me questa cosa fa tenerezza, ma suscita in me anche una forte incazzatura verso i lettori, che alla fine sono quelli col coltello dalla parte del manico: lavori male? Ok,non ti compro nulla e ti lascio affondare fra le tue pubblicazioni. E si, non tirate fuori la scusa dell'inglese, perché nel 2013 tale barriera di fatto non esiste più.Ok,magari non si è "ferrati" abbastanza, ma bastano un paio di mesi da autodidatta,vocabolario alla mano,per leggere qualsiasi comics si voglia senza problemi,perchè l'inglese utilizzato, nel 99% dei casi, è proprio spiccio (l'1% invece è rappresentato da autori tipo Moore, Gaiman ecc.).

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  18. Concordo con te ad ogni livello.
    Se si critica senza presunzione, maleducazione e con intelligenza, si può dire tutto.
    E, in generale, concordo anche col "se si critica non si può sempre comprare"...

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  19. E' vero. Sulle pagine facebook degli editori e sui forum (tutti di sinistra, senza esclusione) non si possono criticare/attaccare gli editori, le loro scelte (quasi sempre folli) e la qualità delle pubblicazioni. Il motivo è semplice: a questa gente non piacciono le critiche, perché vedono in ognuna non già lo sprone al miglioramento, ma una minaccia agli utili. Poi c'è un motivo personale: si ritengono (per motivi noti solo alla loro fantasia) al di sopra di ogni errore. Chi ha torto è sempre il lettore, che deve solo comprare e stare zitto. Inoltre, ritengono che tutte le critiche sono rivolte in malafede.

    Per contrastare le critiche adottano sistemi semplici. Su facebook bloccano i commenti e buttano fuori chi non si uniforma alla loro regola principale: "se vuoi scrivere qui, devi scrivere che quello che facciamo ti piace, altrimenti te ne vai a fare in culo".

    Lo stesso accade sui forum. Qui, però, hanno dovuto adottare una strategia diversa: hanno assunto, in via diretta o indiretta, proprietari, admin e moderatori delle community. "Visto che lavori per noi, da oggi in poi farai in modo che sul tuo forum si posti solo cose belle di noi. Altrimenti, ti mandiamo a fare in culo". In realtà, è possibile, secondo la legge italiana, difendere la libertà di espressione quando viene lesa e chiedere il risarcimento dei danni. Anche se, nella maggior parte dei casi, chi viene bannato o espulso da community o pagine facebook, se ne fotte altamente, manda a fare in culo l'admin o moderatore di turno e nella maggior parte dei casi, visto che è insoddisfatto della testata, smette di comprarla, oltre ad augurare il fallimento sia dell'editore che della community.

    Alla fine si fanno comunque i conti con la realtà: le vendite calano e le testate chiudono. Si può citare il caso di Longwei (sui forum vigeva la regola del divieto assoluto di critica verso questo fumetto), che dopo la terza uscita su una tiratura di 35.000 copie, se ne vendeva solo il 10%. Si può citare la recente chiusura di Wonder Woman della Rw/Alastor, che è stata addirittura salutata nell'editoriale come la risposta più naturale al grande successo di pubblico della testata!

    Quindi, non è vero che chi critica alla fine compra lo stesso. A parte l'ovvia incidenza della crisi economica, chi critica, nella maggior parte dei casi, se non è un pazzo, smette di comprare le testate se si accorge che le sue critiche non vengono considerate. Io, per esempio, non compro nulla della Rw/Alastor, che considero, per la sua politica editoriale, solo un ostacolo allo sviluppo della DC in Italia. Allo stesso modo, non compro nulla della Star Comics da quando chiusero anticipatamente Trigger, non compro nulla della microeditoria, della Panini mi limito a 4-5 testate essenziali (anche se di malavoglia). Di Bonelli ho smesso di comprare da anni. Di Eura/Aurea stesso discorso: stop a tutti gli acquisti. D'altra parte, non posso permettermi di più. I sacrifici, quando si può, si fanno solo quando ne vale la pena.

    Per quanto riguarda gli albi in lingua originale, anni fa conveniva. Quando il prezzo era di 1,25$. Ora è di 3,99$ per una storiella di 22 pagine non è più conveniente.

    In conclusione, non serve a nulla bannare i lettori e ignorare le loro critiche (o pensare, come fa Antani nei miei riguardi, che siano rivolte in malafede). Alla fine, ha sempre ragione il lettore. Le testate chiudono, gli editori falliscono e tutto il giro d'affari si riduce.

    Gli editori pensano: va bene, rompono il cazzo scrivendo post chilometrici, ma poi da bravi coglioni, anche se bannati, comprano lo stesso.
    Non è così, i bravi (anzi, i cattivi) coglioni si incazzano di più e non comprano più. E quando le testate o gli editori chiudono, si esulta. Sarà un'esultanza del cazzo fine a se stessa, ma le soddisfazioni non hanno prezzo.

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    1. mai pensato alla "malafede". Penso più - almeno in parte - al "partito preso". :)

      Però, purtroppo, devo concordare che molte delle cose che dici sono vere.

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    2. Tra "malafede" e "partito preso" non c'è differenza.

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    3. Malafede = dici cose sapendo che non sono vere, o te le rigiri come ti pare, in modo disonesto, per "vincere" a livello dialettico. Ma sapendo che menti o comunque ci marci.

      Partito preso: hai una tua visione del problema e, a torto o a ragione, tutto quello che lo riguarda lo vedi in quel modo. Quindi, nella mia ottica, critichi sia quello che è "sbagliato", che altre cose che possono essere "giuste".

      Mi scuso per la poca chiarezza, ma sto al lavoro in fiera :)

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    4. Caro Francesco, io continuo a non vedere differenza a livello concettuale. Comunque, resta una mia opinione.
      Buon lavoro.

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  20. Invece secondo me, riallacciandomi al discorso sopra, quelli che si lamentano e smettono di comprare sono pochissimi.
    Se fossero di più, ad esempio, alla Lion avrebbero sicuramente cambiato tipografia, non si sarebbero limitati a dire (come hanno fatto) "I problemi ci sono, ne siamo a conoscenza, ma per motivi contrattuali non possiamo farci nulla". Non esiste. A meno che nel contratto che si è firmato veniva palesemente scritto che la qualità degli albi stampata ogni mese sarebbe stata quella che troviamo ogni settimana in fumetteria/edicola (non conosco i termini precisi, ad esempio "utilizzo di carta X, inchiostro Y, tipo di stampa Z").
    Ecco, se si è firmata una cosa del genere, significa appunto acconsentire ad una determinata resa finale, quindi non ci si può far nulla. Se così è,l'errore sta a monte, si è cercato quindi di stampare risparmiando. Se così non è, significa che uno dei termini del contratto è venuto meno (la resa finale del prodotto), quindi posso scogliere quel contratto (e magari si deve ricorrere ad avvocati o che so io).

    Per il discorso prezzo degli albi originali, è verissimo. Ma è altrettanto vero che praticamente tutti gli spillati vengono raccolti in TP, molto più economici (e dalla qualità migliore) di un qualsiasi volumetto Lion. Quinsi se comprare la singola uscita è molto più oneroso,basta attendere quei 6 mesi per mettere le mani sul ciclo, spendendo meno.

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    1. Concordo. Non penso che il contratto preveda delle cose del genere. Sarebbe da folli.

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  21. Quelli che si lamentano e smettono di comprare non sono pochissimi. Non sono tantissimi, ma nemmeno pochissimi. Credo ci siano pochi dubbi su questo aspetto.

    La cattiva resa di stampa degli albi Rw/Alastor/Lion è una caratteristica che ha accompagnato e continua ad accompagnare i loro prodotti. Non si tratta di critiche isolate. Perfino sui forum dove è difficile esprimere critiche, la cosa viene detta e ridetta.
    Sotto questo aspetto, si può registrare un grosso passo indietro rispetto alle edizioni Planeta (ma gli spagnoli avevano molti più soldi da spendere). Le vendite dell'editore napoletano/novarese (così, Francesco sarà contento!) non sono all'altezza di quelle Panini.
    Inoltre, hanno investito una grossa somma (mezzo milione di euro all'anno alla DC per cinque anni) per stampare Superman e soci. Non hanno le stesse entrate della Panini e quindi non possono investire nella qualità dei loro prodotti (se è per questo, nemmeno comprano licenze di Indipendenti come fa la Panini).
    Credo non possano fare di più. Il livello mostrato finora è, credo sempre, il massimo che possono fare.
    E', quindi, indifferente che i lettori si lamentino o meno. Questo è il piatto e ci si deve accontentare.
    Chi non si accontenta o non concorda, non è obbligato a comprare. Io, ad esempio, non compro nulla da loro. Non avrebbe senso, infatti, comprare fumetti stampati male e poi passare giornale sui forum a litigare.

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  22. Su questo non condivido. Non esiste che "ci si debba accontentare", perché spesso ravanando fra le copie che sono presenti in fumetteria si trovano albi nettamente migliori di altri, quindi il succo è che la maggior parte della tiratura è stampata male, tuttavia una piccola parte è stampata bene. Ergo,è una cosa che si può fare anzi,si DEVE fare.

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  23. Ma già il fatto che tu debba "ravanare" tra le copie (quante, poi?) presenti in una fumetteria, è indice del fatto che questo editore lavora male.
    Ma non è questo il "succo" del discorso.
    Quando parlavo del "doversi accontentare", mi riferivo alla qualità complessiva dell'offerta Rw/Alastor/Lion, che, almeno per quanto mi riguarda (ma, in ciò, credo di interpretare la volontà della maggioranza dei lettori), non è soddisfacente.
    Poi, che dalla insalatiera afragolese esca qualche copia meno sbiadita delle altre, ci può anche stare.
    La domanda è: perché ridursi così?

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  24. Ah, su questo hai completamente ragione. Avevo frainteso, il doversi accontentare è ovviamente riferito al fatto che la Lion meglio di così non lavorerà mai,e su questo concordo.
    Come concordo che il dover ravanare sia ridicolo...e per quelle persone che si servono in edicola? Poche non sono,e a loro, a meno di avere fortuna (dato che in edicola è grasso che cola che arrivino un paio di copie ad albo), l'albo non lo cambia nessuno.

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  25. Non è da escludere che i diritti, con qualche formula, non passino alla Mondadori nel 2014.
    Per la DC in Italia sarebbe una rinascita, anche se probabilmente l'editore milanese punterebbe con collane a volumi simili a quelle Planeta.

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  26. Mah, ora come ora tutto sarebbe meglio della Lion. Fare di peggio sarebbe arduo, mentre per presentare un prodotto migliore rispetto a quello odierno costerebbe veramente poca fatica.

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  27. Per presentare degnamente la DC in Italia servirebbero 10 ingredienti:

    1 - buone storie. Purtroppo, in questo momento in America vige il regime del New 52 e le poche cose meritevoli di pubblicazione potrebbero essere raccolte in una testata mensile antologica di 72 pagine.

    2 - un editore con grandi mezzi economici. La Planeta faceva a questo caso, ma un po' il crollo del mercato, un po' la campagna diffamatoria condotta sui forum di sinistra, l'hanno spinta a mollare. La speranza potrebbe essere la Mondadori presieduta da Marina Berlusconi (anche se quest'ultima potrebbe essere dirottata al comando supremo di Forza Italia 2, il nuovo partito di destra italiano).

    3 - redazione formata da personale professionale. Con questo termine indico persone che come unica loro occupazione si dedicano al fumetto e non fanno altro. Persone regolarmente assunte con contratti a tempo indeterminato, pagate con soldi veri (e non rimborsati con fumetti in omaggio, come sogliono fare alcuni). Supervisori regolarmente assunti con contratti a tempo determinato.

    4 - una grandiosa campagna promozionale sui mezzi di informazione (televisioni, internet e giornali) organizzata e gestita da professionisti del settore. Ciò che la Planeta non ha mai fatto (ma solo perché ingannata da soggetti italiani che le hanno rappresentato una realtà inesistente). Occorre portare nel mondo del fumetto persone che il fumetto non lo hanno mai letto. Creare, quindi, una base potenziale di almeno 80-100.000 potenziali nuovi clienti (in luogo dei 1.800 circa di oggi).

    5 - un ufficio legale attivo. Internet è una foresta priva di regole. Proprio per evitare di cadere negli stessi errori della Planeta, è necessario che ogni insulto/offesa/diffamazione direttamente o indirettamente riferita alla nuova struttura editoriale sia contrastato con tutti i mezzi legali necessari.

    6 - piano editoriale fondato esclusivamente su volumi ed albi monografici.

    7 - potenziamento della presenza nelle librerie (per i volumi) e nelle edicole (per gli albi). Abbandono delle fumetterie.

    8 - creare una struttura distributiva propria. Tagliare ogni rapporto con gli attuali distributori.

    9 - ricerche di mercato (sono costose, ma necessarie, se si vuole creare un grande mercato).

    10 - la Marvel è un pericolo. Va assimilata e inglobata nella nuova struttura editoriale. Sarà pubblicata con criteri leggermente differenti da quelli previsti per la nuovo DC.

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  28. Ma cosa c'azzeccano i forum di sinistra e Forza Italia 2?

    Mancano i vegani nel post.

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