domenica 11 settembre 2016

Le DIECI MIGLIORI Fiere del Fumetto in Italia - #ilMestiereDellaFiera 11

Dall'alto della nostra profonda e plurale umilté, qualche tempo fa ci siamo permessi di fare una lista delle fiere che potevano tranquillamente evitare di invitarci... Eccola: "Le 10 fiere da non fare".
L'intento era ironico, ma non troppo...

Dando seguito a quel post, in questa rubrica, il "mestiere della fiera", parliamo delle mostre del fumetto e di tutto quello che c'è dietro: costi, fattibilità, aneddoti. E, ovviamente, retroscena succosi...


Alcuni mesi fa, lessi questo post lusinghiero.
In sintesi, dopo una breve ma esaustiva introduzione, elencava (motivando) quelle che, secondo loro, erano le migliori dieci fiere del fumetto.
Al decimo posto, c'era addirittura Fumetterni, che stava ripartendo.

Iniziai a scrivere un pezzo, che ho trovato il tempo di finire e pubblicare solo oggi.

Una doppia premessa.

I criteri: non parliamo di affluenza, altrimenti vincerebbero a mani basse quelle che si tengono nelle grandi città, che spesso non sono considerate "di qualità" da parte di chi ne fruisce. E poi, diciamocelo: i biglietti staccati sono un parametro banale ed assolutamente non indicativo. Se mi porti diecimila persone a una fiera medio-piccola, vale molto, ma molto di più di duecentomila a Roma.

Inoltre, specifico che, a parte un paio di eccezioni, debitamente motivate, mi baso sulle mostre che conosco e alle quali sono stato, quindi sulla mia esperienza personale. La quale, mi dice che una buona fiera, è quella organizzata in modo "equilibrato". Ovvero, che sa dare il giusto posto a tutte le sue sfaccettature, che non fa prevalere i cosplayer o l'area games sul fumetto, se quest'ultimo è al centro. Ne abbiamo già parlato: spesso i "comics" si usano come scusa per fare una manifestazione che punta su altro; altrettanto spesso chi organizza non ha neanche l'idea di come sistemare gli spazi e realizzare un programma, e naviga a vista.

Ecco: penso che dare il giusto peso a tutto sia FONDAMENTALE.
Così come considerare centrale il fumetto, implichi puntare SUL fumetto, non SU CERTI tipi di fumetto, tralasciandone altri: separare e porre barriere, che non siano di genere, ma basate su differenziazioni geografiche o dovute a presunte superiorità culturali, è un errore che porta solo a divisioni che non hanno ragione di essere.

Concretamente, penso che il podio sia facile da fare.

1) Lucca Comics, anche se ogni anno ha sempre meno, di "comics", vince a mani basse.
Purtroppo.
Ma una manifestazione di questo livello, che ormai vive di vita propria, non può che essere sul gradino più alto del podio.

2) Come non può non essere che subito sotto, il Napoli Comicon, che ormai è - e di gran lunga - la migliore manifestazione italiana sul fumetto e l'intrattenimento (dopo Lucca): il tutto per quel grandioso equilibrio (concetto spiegato prima, che qui ritroviamo all'ennesima potenza) che esprime nella sua organizzazione, col ricchissimo programma e nel suo esistere come entità. E nella crescita che ha ogni anno.

3) Vi stupisco dicendo Teramo Comix. E stupisco anche me stesso.
Ma questa manifestazione, che esiste da oltre venti anni, da un triennio a questa parte ha vissuto una metamorfosi radicale, passando da un mercatino (e basta) in una tensostruttura in piazza, con un pubblico di passaggio, a una manifestazione ben organizzata, nella quale c'è gente per TRE giorni, sempre e comunque (cosa INEDITA per una fiera "di provincia"), e con le persone che vengono appositamente, fruendo di spazi ben divisi ed organizzati.
Se riescono a mantenersi umili, a correggere alcuni difetti ancora evidenti, e a coinvolgere una realtà come Teramo Heroes, potrebbero stupirci ancora...

Sotto il podio, tutti a pari merito, perché è difficile decidere posizioni che spesso variano per una incollatura, metto Rimini Comix, che ha una mostra mercato che non funziona (troppi espositori, troppi visitatori "casuali" a scapito degli appassionati), ma che è organizzata da tanti anni molto bene, ed ha grande richiamo e l'ARF, che anche se è nata da poco più di un anno, dimostra coerenza ed idee "grandi": quello che le manca, forse è un pubblico "grande", ma non ho dubbi che lo avrà.


Motivazioni diverse, organizzazioni spesso opposte come gusto e sensibilità.
Gli eventi che ho citato, per molti versi, non hanno quasi nulla in comune.
Ma penso che, al di là dei contenuti, l'essere equilibrati nel programmare, il "fare" e il diffondere la cultura del fumetto, le idee chiare e le location ben scelte e posizionate, siano le chiavi per poter realizzare, anche con pochi soldi, delle manifestazioni memorabili.

Tornando al pezzo di cui dicevo all'inizio, devo dire che ho molto apprezzato il decimo posto:

10. FumetterniA settembre ritorna la manifestazione di Terni, organizzata dagli stessi responsabili di Narnia Fumetto, altra felice realtà dalla storia travagliata. Entrambe le manifestazioni offrivano una buona quantità di proposte editoriali e di ospiti di rilievo. L’inclusione in quest’elenco è un sincero augurio e un invito a distinguersi dalla massa.

Non perché lo ritenessi meritato: tutt'ora, dopo il grande successo che abbiamo avuto - a costo zero per l'amministrazione pubblica, giova ricordarlo - penso che sia un bellissimo augurio e basta.
Ma mi è piaciuto, al di là della memoria storica di chi ha scritto, e non è poco in un ambiente come questo, l'invito a distinguersi dalla massa.

In Italia, oggi come oggi, ci saranno ogni anno almeno cento manifestazioni "sul" fumetto.
Non "di" fumetto, ma semplici "Comics and games", tre parole che, come dicevamo, non si negano a nessuno. Noi ci stiamo provando, a fare qualcosa di diverso: forse se, a modo suo, ogni manifestazione medio-piccola lo facesse, cercando una originalità, una buona programmazione, e dando centralità al fumetto, si potrebbe fare una rivoluzione culturale, nel fumetto.
Della serie: meglio venti mostre "di provincia", ben fatte, che una LuccaComics che, alla fine, non lascia nulla di nuovo sul piatto.

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