Non c'era nessuno? Tranquilli... era ancora l'allestimento! |
Fumetterni riparte.
Dopo ben sei anni, torna ad occupare un posto nella vita di questa città.
Abbiamo scelto con cura le date, quelle del decennale dalla prima manifestazione che abbiamo organizzato, quella Narnia Fumetto che partì nel 2006, fece da apripista per le prime due Fumetterni, datate 2009 e 2010, e si è poi conclusa nel 2013. Le date sono sempre le stesse, quelle che, dal 2006, al 2014, abbiamo "bloccato" con la nostra presenza, mai sovrapponendoci ad altri nel massimo rispetto.
Non so che seguito avrà questa manifestazione: se sarà un "one-shot" o l'inizio di una nuova storia, come lo è stato nel 2006 con l'ottimo debutto. Non so cosa faremo il prossimo anno.
Stavolta, non c'è programmazione.
Stavolta c'è la unicamente la "solita" voglia di fare al meglio quello che ci è riuscito già per ben dieci volte. C’è l’impegno massimo che, come sempre, metteremo in quello che facciamo, certi di organizzare un evento ben equilibrato, che avrà tutto quello che serve per appassionati, famiglie, e "giovani di tutte le età" che vorranno partecipare, dal fumetto, al gioco d'annata, dal cosplayer, al gadget del momento, per passare dal collezionismo alla lettura, facendo anche un po' di cultura.
Certo: non è stato facile. Privi di qualunque contributo pubblico, con la difficoltà di trovare sponsor in un momento economico come questo, abbiamo puntato su chi ha sempre creduto in noi: il pubblico e gli addetti ai lavori. Per questo abbiamo chiesto un modico biglietto (2-3 euro, e 5 per chi volesse abbonarsi), per questo abbiamo riempito gli spazi della mostra mercato in pochi giorni, anche puntando sui prezzi scontati offerti agli espositori: e voi ci avete ripagato con partecipazione ed affetto. E saranno i vostri contributi a rendere possibile Fumetterni: perché, se era ghiotta la tentazione di fare una fiera gratuita, più importante è stata la nostra forza di puntare ad un evento che fosse ben pubblicizzato, realizzato in sicurezza, PAGANDO chiunque lavorasse per noi.
E un altro grazie va ai tanti autori che verranno: loro ci hanno creduto più di tutti, e siamo contenti di ospitarli, perché sono il cuore della manifestazione, coloro che "fanno" fumetto.
Infine, un grazie a chi ci ospita, il CLT, Circolo Lavoratori Terni, ed al pazientissimo staff: cosa c’è di meglio di quello che una volta era un “dopolavoro”, per ospitare chi intrattiene, chi fa cultura, tra mura che trasudano la storia di questa città industriale?
Unitevi a noi, a Fumetterni!
Ovviamente, il programma lo trovate in cartaceo in giro per Terni, da Antani Comics, in fiera e... in digitale qui sul sito ufficiale www.fumetterni.it
ps: una nota personale.
Giorni fa, un autore mi ha scritto che è importante sentirsi a casa quando viaggi nei vari porti. e non è affatto scontato che questo succeda. Da voi però è così che mi sento...
Giorni fa, un autore mi ha scritto che è importante sentirsi a casa quando viaggi nei vari porti. e non è affatto scontato che questo succeda. Da voi però è così che mi sento...
Nei giorni scorsi, per la prima volta da qualche anno, cercando qualche file diventato improvvisamente utile, mi sono imbattuto in mille ricordi. Le introduzioni che scrivevo per i vari albetti (ne abbiamo fatti, eh!), per i programmi delle manifestazioni.
Ed ho ripensato all'entusiasmo che abbiamo sempre avuto, la passione che ci abbiamo messo, e alla sete di colori.
E i momenti neri, le incazzature, le mancanze ed i tentativi di fregarci.
La facilità con cui chi non fa questo lavoro, sa intromettersi, per portartelo via e sminuirlo, per il gusto di sentire una importanza che non gli appartiene, e mai lo farà: perché noi non siamo importanti, né mai lo saremo, ma abbiamo saputo dare importanza a quello che abbiamo fatto...
E la vita si nutre di questo, non della calma piatta a cui molti tentano di costringere la loro esistenza, per seguire la paura che lega ogni loro passo.
Quando iniziammo a fare fiere, avevo trent'anni. La mia vita lavorativa era iniziata da poco, ed in modo goffo e scanzonato mi muovevo per il mondo.
Oggi pomeriggio, mentre mi ero appartato per lavorare, ho sentito da lontano un richiamo: "Papà, papà". Quindi ho visto i miei due figli, otto anni complessivi, che mi correvano incontro (per poi deviare verso i giochi del parco del CLT... ma vabbeh... non si può avere tutto!).
In quel momento, ho visto i colori di quello che stavamo facendo.
Non il grigiore di una vita normale. Una vita tranquilla.
Ma i colori. I colori di chi insegue con tutto se stesso quello che vuole realizzare: il suo progetto. Chiaro, mai sfocato o indefinito.
Ed ho ripensato all'entusiasmo che abbiamo sempre avuto, la passione che ci abbiamo messo, e alla sete di colori.
E i momenti neri, le incazzature, le mancanze ed i tentativi di fregarci.
La facilità con cui chi non fa questo lavoro, sa intromettersi, per portartelo via e sminuirlo, per il gusto di sentire una importanza che non gli appartiene, e mai lo farà: perché noi non siamo importanti, né mai lo saremo, ma abbiamo saputo dare importanza a quello che abbiamo fatto...
E la vita si nutre di questo, non della calma piatta a cui molti tentano di costringere la loro esistenza, per seguire la paura che lega ogni loro passo.
Quando iniziammo a fare fiere, avevo trent'anni. La mia vita lavorativa era iniziata da poco, ed in modo goffo e scanzonato mi muovevo per il mondo.
Oggi pomeriggio, mentre mi ero appartato per lavorare, ho sentito da lontano un richiamo: "Papà, papà". Quindi ho visto i miei due figli, otto anni complessivi, che mi correvano incontro (per poi deviare verso i giochi del parco del CLT... ma vabbeh... non si può avere tutto!).
In quel momento, ho visto i colori di quello che stavamo facendo.
Non il grigiore di una vita normale. Una vita tranquilla.
Ma i colori. I colori di chi insegue con tutto se stesso quello che vuole realizzare: il suo progetto. Chiaro, mai sfocato o indefinito.
Fumetterni andrà bene perché ce lo meritiamo.
Al di là di chiacchiere, presunti nemici, abbiamo fatto per sei mesi quello che sapevamo fare: non al meglio a livello economico, ma al massimo per le nostre competenze e forze.
E ci siamo divertiti: non sempre, ma spesso.
Divertiti, ma mai come un bambino di due anni, che ha attraversato con due occhi spalancati un parco pieno di meraviglie.
E ci siamo divertiti: non sempre, ma spesso.
Divertiti, ma mai come un bambino di due anni, che ha attraversato con due occhi spalancati un parco pieno di meraviglie.
Fumetterni 2016 la dedico a Lorenzo, quello che c'è ora, e quello che non c'è più, che oggi avrebbe oltre un secolo, ma che cent'anni di vita non mi basterebbero per ringraziare per tutti i fumetti che mi ha comprato, e per tutti i colori che ci ho trovato dentro...
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