giovedì 14 novembre 2013

Ken Parker cavalcherà ancora?



Torna Ken Parker.

Un po' di storia.
KP è una serie IMPRESCINDIBILE per ogni amante del fumetto.
Fumetto d'autore. Capolavoro. Caposaldo. Basta?

Partita a giugno 1977, creata da Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, la serie regolare è durata - con periodicità spesso irregolare - fino al nr. 59.

Quindi, sono stati realizzati degli albi speciali - ristampati insieme alla prima serie nei sessantadue albi della "serie oro" (cinquantanove originali e, appunto, vari extra) - per poi passare al KP Magazine.


Bonelli ha, quindi, ripubblicato quest'ultimo in tredici volumoni da edicola, cui sono seguiti quattro speciali inediti. E qui arriviamo al gennaio 1998. Poi più nulla, se non sporadiche ristampe.

La più importante di queste ultime, qualche anno dopo per Panini Comics: la KP Collection.
Per la prima volta, l'intera serie in un formato leggermente più piccolo del bonelliano, in quarantadue volumi in b/n, oltre a tre albi finali che contenevano storie varie di Berardi e Milazzo. 


La storia rimane in sospeso e per anni si alternano voci su una impossibilità di una ripresa del personaggio, con quelle di un "prossimo" finale, necessario per accontentare i lettori.

Ora, la news di cui sopra.


Ci sarà una ristampa in bianco e nero, destinata alle edicole il cui formato è ancora in fase di definizione, e che prevederà la riproposizione di due episodi per albo. A questa si affiancherà una serie di volumi a colori, destinati alle librerie, che ospiteranno una selezione delle storie ritenute più rappresentative e importanti, per un totale di circa 50 libri. 
La colorazione di queste storie sarà supervisionata dagli autori e sarà affidata a uno studio estero. Berardi ha fatto dichiarato che tutti i testi saranno rivisti, e in alcuni casi modificati, andando a correggere i refusi e rivedendo un lettering in alcuni casi penalizzante. È annunciato anche un inedito, del quale non esiste ancora una sceneggiatura: dovrebbe uscire nel 2015, sarà ovviamente disegnato da Ivo Milazzo. Pubblicato inizialmente in bianco e nero, dovrebbe essere poi raccolto in volume.  L’accordo stipulato con Mondadori prevede inoltre una ristampa delle altre opere di Giancarlo Berardi e di quelle di Ivo Milazzo, che entreranno a far parte del catalogo dell’editore e finalmente disponibili per i lettori.

A Lucca, per le Edizioni Spazio Corto Maltese, è uscito un inedito: un portfolio con tredici tavole inedite, al modico prezzo di 100 euro.

E qui sorgono una serie di dubbi sull'operazione.

Un finale dopo SEDICI anni di assenza, che saranno quasi DICIOTTO (se e) quando verrà pubblicato?
E, come "scusa" per fare una ulteriore ristampa?

E il prezzo "da antiquariato", per sole tredici tavole inedite?

Infine: perché la ristampa INTEGRALE in edicola, e in fumetteria/libreria una SELEZIONE di storie, si a colori, ma in formato "lussuoso"? Chi comprerà la seconda, incompleta e costosa, a fronte della prima, integrale ed economica?

Ho sempre capito - per ovvie necessità lavorative - le necessità commerciali.
Anzi: spesso "sprono" il sistema ad essere maggiormente "commerciale" e meno "passionale".

Ma qui ce ne stiamo passando...

1 commento:

  1. Al di la' dell'entusiasmo iniziale da parte degli appassionati per questa operazione, credo che tu abbia dato voce ai dubbi di molti, Francesco: da una parte, il parziale senso di deja-vu rispetto all'edizione "Ken Parker Collection" della Panini, in cui si era gia' accennato ad un possibile proseguimento della saga, salvo poi comunicare (nell'ultimo volume della raccolta, mi pare, o giu' di li') che non se ne sarebbe fatto nulla causa scarso seguito; dall'altra, la sensazione che si guardi molto al fondo pensione di Berardi e Milazzo (da qui la ristampa dei lavori dei due). Non dubito delle intenzioni serie di Mondadori, che vuole (ri)entrare a passo di carica in un settore (quello del fumetto) colpevolmente trascurato in tempi recenti, ma anche Mondadori fara', alla fine, i conti con il mercato e la domanda. Anch'io mi chiedo, infine, il senso di presentare a colori solo un "best of", invece dell'intera opera.

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