domenica 1 luglio 2012

Vincere non è importante, è l'unica cosa...


Vincere non è importante, ma l'unica cosa che conta (G. Boniperti)

L'altra sera, dopo la partita con la Germania, sono uscito di casa in macchina, ho scelto una abitazione a caso, di quelle senza bandiere e senza sentore di "tifo" immediato, quindi sono entrato scassinando una finestra. Ho legato i residenti al divano, piantato degli aghi nelle palpebre per far tenere loro gli occhi aperti, e, mentre vedevano la registrazione di Italia-Germania, ho puntato una pistola alle tempie dei loro figli, per costringerli a sorridere e commentare positivamente.
E così hanno fatto molti altri, in tutto il paese.
Questo deve essere sicuramente successo, altrimenti non si spiega il perché dell'astio di molti verso chi segue il calcio, verso i tanti commenti su FB. Perché dire che "non interessa" per poi commentare acidamente, per criticare il casino che c'è in giro, o dire che dalle urla che si sentono Balotelli deve aver fatto cento gol, è da persone disturbate.
Perché a me non interessa il ballo latino americano, ma non critico chi lo fa.
Non interessa il Burraco, ma non vado a leggermi i gruppi FB degli appassionati per deriderli.
E, allo stesso tempo, non voglio rotture di scatole da chi non è interessato alle mie passioni, perché non ha il diritto di metterci bocca, in quanto -appunto- non interessato.

Detto questo, vinceremo.
Non sono scaramantico, non sono neanche uno che ha paura di dirlo perché "poi se perdiamo faccio una figuraccia". Vinceremo non perché siamo più forti, perché la Francia nel 2006 era più forte di noi, ma perse. Vinceremo non perché "dobbiamo" farlo, perché si può perdere anche con onore, come ha fatto il Portogallo con la Spagna in semifinale, e nessuno è stato passato per le armi. Vinceremo non per gli scandali, perché si, cimentano il gruppo, ma non sono quelli a farci vincere.
Vinceremo perché abbiamo un gioco e un'anima. Perché siamo coesi, in crescita, e la Spagna no.
Vinceremo perché, al talento, abbiamo finalmente unito la programmazione.
Poi, si può anche perdere, si può tornare a casa a mani vuote.
Ma, me lo sento, non stavolta.

E quanto è bella questa squadra: un centrocampo che cuce il gioco in modo fantastico, e non da spazi agli inserimenti degli avversari. Un capitano come Buffon, che si incazza -pur avendo vinto- per le occasioni concesse, e lo fa in modo sacrosanto. Due attaccanti atipici, che hanno saputo essere complementari. Un bello spirito di gruppo, cementato come solo polemiche, attachi e vittorie sanno fare...
Quando, con l'Inghilterra, siamo arrivati ai rigori, eravamo tutti pronti a perdere.
Quando Montolivo ha sbagliato, abbiamo tutti capito che avevamo perso.
Ma non loro non si sono spaventati, hanno rimontato e vinto contro una squadra senza anima.

Un'anima ce la abbiamo: se la mettiamo in campo, stavolta saremo campioni.
E con merito.

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Beh, tanto irrispettoso non sono, altrimenti il tuo commento, che non condivido in gran parte, l'avrei cancellato.
    La sera vado a dormire e, generalmente, mi addormento come un bambino.

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  3. direi caro another smile che hai fatto un bell'elenco di luoghi comuni...pensa che se al posto del calcio ci mettessi il governo funzionerebbe lo stesso......oppure potrei metterci berlusconi, la lega, o quello che preferisci....e in ogni caso se il calcio non ti piace nessuno ti obbliga...

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