mercoledì 18 luglio 2012

La rivoluzione Me.li. (1): dicono gli editori...


Un anno e mezzo fa è partita Me.Li. Comics, la branca di Messaggerie Libri (grande distributore delle librerie di varia) dedicata al circuito del fumetto. Un modo per essere capillare anche nel mondo delle fumetterie, secondo alcuni, per ghettizzarle e tenerle lontane da quello delle librerie "vere" e delle loro prerogative (reso?), secondo altri.
Come sta andando il progetto? Ovviamente... essendo tutto segreto, nel mondo del fumetto, la "verità vera" non la sapremo mai. Ma possiamo chiedere un po' in giro agli editori coinvolti, ed a quei chiacchieroni dei librai, che non si tirano mai indietro.

Quindi si inizia, ovviamente con gli editori: le domande sono più o meno lo stesse, con alcune variabili in base alle risposte che ci sono state date.Quello che ci premeva di più sapere, come scritto qui sopra, è come vanno le cose rispetto a "prima": un "prima" che, per tutti o quasi, si chiama Pan Distribuzione.

Buona lettura.



Emanuele Di Giorgi, Tunue.

Tunue è stato uno dei primi editori ad approdare a Meli, lo scorso anno.
In primis: quali erano i problemi con Pan?
Il viaggio per approdare a Messagerie è stato lungo. Da tempo cercavamo un distributore unico sia per le librerie che per le fumetterie per razionalizzare la logistica e i rapporti contabili. Già a novembre 2010, però avevamo mandato disdetta del contratto di distribuzione con Pan, perché avevamo chiesto loro due cose per noi ormai indispensabili:
-i dati di vendita non solo globali, ma per ogni singolo punto vendita;
-la possibilità di inserire il reso per particolari iniziative commerciali.
Purtroppo o per fortuna, poi vista l'entrata nel mercato di Meli, Pan non poteva rispondere positivamente alle nostre richieste, perché non erano previste dalle sue politiche commerciali.
Quindi alla naturale scadenza del contratto ossia maggio 2011 siamo passati in Meli. Una nota di merito però in questa situazione va fatta verso il vecchio distributore della libreria: CDA. Perché a marzo/aprile 2011 quando si prospettava la possibilità di poter firmare il contratto con Messaggerie Libri ci ha permesso di rescindere il contratto anticipatamente (sarebbe scaduto a dicembre 2011) senza applicarci particolari penali, se non quelle previste dal contratto e senza metterci i bastoni tra le ruote, ma anzi aiutandoci nel gestire il difficile passaggio del magazzino editoriale.

Come vanno le cose dopo oltre un anno?
Dopo un anno dobbiamo ringraziare il passaggio al nuovo distributore, perché altrimenti, forse non saremmo qui a parlarci. In generale è stato un periodo, che ci ha visti giorno dopo giorno conquistare il cuore della rete vendita, grazie alla cura e qualità delle pubblicazioni, alla forza e alla coerenza del progetto editoriale e a impeccabili materiali di comunicazione.

Lo rifaresti?
Certamente perché la forza che ha Messaggerie, soprattutto, nelle librerie è devastante. Logicamente è un periodo di crisi per tutti, ma proprio quando le piccole barche affondano nei mari in tempesta forse le grandi navi hanno maggiori possibilità di affrontare le burrasche.

Percentualmente, che differenza vedi con l'ultimo anno in Pan, se puoi dircelo?
Il nostro anno migliore in Pan è stato il 2010, mentre i primi cinque mesi del 2011 sono stati disastrosi (poi da giugno siamo passati in Messaggerie).
A questo dato si può dare due interpretazioni: il mercato stava crollando oppure avendo dato la disdetta da Pan Tunué non era più una priorità e quindi si è promosso di più qualcos'altro.
Tralascio quindi il 2011 ora se confrontassimo il 2010 Panini con i risultati di Messaggerie nelle fumetterie (e questo non me lo sarei aspettato) sono comunque migliori quelli di Meli! Quindi anche nel ristretto mondo della fumetteria il passaggio ci ha portato benefici, anche se limitati rispetto al grande incremento che abbiamo avuto il libreria.

Molte fumetterie sono - minimizzo - in polemica con Meli per problemi nelle consegne, sito inesistente, impossibilità di controllare gli ordini e tanti altri problemi, tra cui la mancanza di un reso totale, che sempre Meli concede in libreria di varia. Molti rinunciano a trattare con Meli.
Cosa ne pensi e come ti raffronti a questo problema?
Noi abbiamo dato mandato a Messaggerie di fare il reso e inoltre abbiamo lanciato, in collaborazione con la loro rete vendita, l'importante iniziativa Librerie amiche Tunué, che prevede agevolazioni di pagamento (180 giorni) e altri benefit. Si può migliorare, ma mi sembra che ci sia tutta la volontà di farlo:)

Domandona: quindi mi ufficializzi che il reso, da quest'anno, sarà totale per Tunue?
No non è totale, ma nei parametri che hanno comunicato loro per ogni casa editrice, anche se per noi andrebbe bene anche il reso totale!

Quindi è Meli che non da il reso totale sui vs albi?
Meli non riesce a gestire le singole realtà, perché ha una macchina organizzativa molto grossa e strutturata, per questo si muove a blocchi.

Per finire: quali sono le possibilità di crescita e cambiamento che vedi?
Questa è una domanda da un milione di euro, a cui mi fa piacere rispondere sperando di poter contribuire a alimentare il discorso e il dialogo sul futuro del settore.
Per le fumetterie o come mi piacerebbe chiamarle librerie dell'immaginario mi immagino che:
-amplino l'offerta inserendo romanzi (Harry Potter, Twilight...) ma anche saggistica tematica...
-amplino gli spazi,
-aumentino il fatturato,
-siano considerate librerie a tutti gli effetti, ma questo penso che potrà succedere solo se si raggiunge il precedente punto. Perché purtroppo il giro di affari della maggior parte delle fumetterie è veramente piccolo.

Grazie dell'opportunità di aver potuto raccontare il nostro percorso distributivo e rimaniamo a disposizione per ogni ulteriore confronto.




Daniele Brolli, Comma 22.

Comma 22 è stato uno dei primi editori ad approdare a Meli, lo scorso anno.
In primis: quali erano i problemi con Pan?
I problemi sono oggetto di una causa legale, quindi non posso risponderti in merito.

Come vanno le cose dopo oltre un anno?
La distribuzione MeLi, per sue caratteristiche e storia, non riusciva a rispondere alle necessità di Comma 22, si è deciso quindi di procedere consensualmente a una separazione per quanto riguarda il solo ambito delle librerie specializzate (nota di Antani: quando è stata fatta questa intervista, la notizia non era ufficiale...).

Lo rifaresti?
Certo. La serietà MeLi non si mette in discussione.

Chi vi distribuirà?
Al momento non è stato ancora deciso. stiamo vagliando le offerte.

Come mai ai negozi non sono arrivate comunicazioni ufficiali? Come possiamo gestire gli ordini in questo modo?
La casa editrice non ha rapporti diretti con i librai, quindi non è a noi che vanno chieste comunicazioni ufficiali. D'altra parte ci sono tempi burocratici, quindi penso che la comunicazione avverrà a giorni.

Percentualmente, che differenza vedi con l'ultimo anno in Pan, se puoi dircelo?
Non saprei dare una risposta serie a questa domanda perché le variabili sono tante, prima fra tutte i tempi di crisi.

Molte fumetterie sono - minimizzo - in polemica con Meli per problemi nelle consegne, sito inesistente, impossibilità di controllare gli ordini e tanti altri problemi, tra cui la mancanza di un reso totale, che sempre Meli concede in libreria di varia. Molti rinunciano a trattare con Meli.
Cosa ne pensi e come ti raffronti a questo problema?
Come già detto, non riguarda più Comma 22

In particolare: Comma 22 al momento è l'unico a non concedere alcun reso. Perché?
Cambierà questa cosa?
In passato Comma 22 non ha concesso nessun reso alle fumetterie perché le stesse potevano avviare con MeLi un contratto per la varia, cosa che alcune hanno fatto. Per semplificare un discorso che sarebbe lungo e forse impossibile da fare vista l'aggressività di alcune parti in campo, credo che non si possano chiedere i vantaggi delle fumetterie e quelli della varia insieme, tanto varrebbe, in alcuni casi, mettere una banconota dentro un volume e regalarlo all'utente finale: i costi per l'editore in termini di percentuali, spedizioni e lavorazioni diventano impossibili. In sostanza, se hai più da una parte, devi calare dall'altra. Sempre che tu sia un editore puro, che deve far quadrare i conti con quello che vende.

Tu dici che le fumetterie non possono avere anche i vantaggi della varia.
Ma quali sono i vantaggi delle fumetterie, rispetto alla varia, allora?
Perché Meli "blocca" le fumetterie: pur essendo queste ultime, merceologicamente e legalmente, delle librerie, non possono passare per il canale di queste ultime, ma devono farlo da quello della distribuzione del fumetto.
Ciò crea una disparità.
L'unico vantaggio della fumetteria sulla varia sono 2-3 punti medi, se ci sono, di sconto. Questo a fronte di reso e promozione del tutto diversa.
Sbaglio?
Scusa, ne so poco. Ho sempre detto che ci vorrebbe un tavolo comune per discuterne. E, come sai bene anche tu, in tutta franchezza il problema sono anche alcuni (forse, mi dispiace dirlo, molto più che alcuni) tuoi colleghi: che non sanno parlare in italiano (e non si capisce perché non conoscendo la lingua vogliano commerciare in qualcosa che con la cultura ha a che fare); che invece di parlare abbaiano; che non sentono ragioni perché non capiscono ragionamenti commerciali effettivi ma solo la paura un po' animale di perdere il proprio tornaconto (senza riflettere sugli aspetti del cambiamento in atto)... Non penso che tu abbia difficoltà a essere d'accordo con me: bisognerebbe riformare la classe dei librai. Infatti, se i librai fossero coesi, consapevoli, capaci di avere uno spirito di gruppo, le cose funzionerebbero meglio per tutti. Ci sono librai che prima si lamentano ma se riescono poi a strappare qualcosa per sé col cazzo che aiutano i loro colleghi. E magari se sapessero anche cos'hanno in negozio e non facessero la voce grossa con i piccoli e non si genuflettessero davanti alle major. Sempre problema di coesione, anche qui. Sei d'accordo?

D'accordissimo.
Ma, come dici tu per la questione della comunicazione del vostro divorzio da Meli "non spetta a me farlo".
I problemi dei librai sono tanti, e tutti veri. Ma non si può pensare di risolvere le cose iniziando con le utopie: è difficile coalizzare teste diverse, che lavorano in ambiti diversi, in modi diversi, con condizioni diverse: non siamo minatori, tutti uniti da mattina a sera.
Se, però, già gli editori ed i distributori facessero il loro, di lavoro, tutto sarebbe diverso, no?
Sarebbe almeno un inizio...

Sai, probabilmente è dovuto al fatto che i contratti sono in viaggio e sarà ufficiale a giorni... Questioni burocratiche. Non ne farei un problema nel caso specifico. Poi per il resto è vero che il distributore tende a fare soprattutto un lavoro di intermediazione, e che spesso questo lavoro è solo a suo vantaggio. Ma questa è un'altra storia, non prenderei questo caso come esempio. Direi che andrebbe affrontato il discorso per quello che è.

Per finire: quali sono le possibilità di crescita e cambiamento che vedi?
Nessuna. l'unica speranza al momento è l'azzeramento del sistema. disposto ad accettare tutte le conseguenze che possono derivarne anche per noi. Così c'è troppa ottusità nel sistema, troppa egemonia, poca chiarezza e spesso zero onestà intellettuale da parte di molti.






Francesco Meo, GP Publishing

GP è stato uno dei primi editori ad approdare a Meli, lo scorso anno.
In primis: quali erano i problemi con Pan?
FM: Non solo noi di GP siamo stati il primo editore a scegliere Meli come partner per la distribuzione nel canale specializzato, ma abbiamo anche messo a disposizione la nostra expertise e le nostre risorse per creare di fatto la rete commerciale e la promozione. Fra gennaio e febbraio 2011, io, Enrico Ventura, Alessandro d’Alessio, Luca Baboni e soprattutto Enrica Ruffini abbiamo contattato e anagrafato gran parte dei clienti che hanno scelto di rifornirsi dal principale distributore librario italiano. E se oggi altri editori beneficiano dei servizi di questo eccellente partner è proprio grazie a questo lavoro “dal basso” che abbiamo realizzato noi (e lo dico con tutto il rispetto per le indiscutibili professionalità dei manager di Meli, Meli Comics e dei loro consulenti, sia chiaro).
I problemi non erano con Pan, i problemi erano con tutti e 3 gli operatori della distribuzione che si erano accordati per rafforzare le proprie prerogative soprattutto nei loro stessi confronti e nei confronti del loro rispettivo editore di riferimento. Questa situazione di monopolio andava spezzata, questo era chiarissimo a me e ad altri addetti ai lavori (che per correttezza non cito) già nella primavera del 2010. Diciamo anche che all’epoca in Panini Comics e Pan era in corso un ripensamento e un rimescolamento delle funzioni interne all’azienda dovuto all’uscita di alcuni manager e credo che Panini avesse deciso che era giunto il momento di modificare, dopo molti anni, il meccanismo della vendita diretta i cui oneri, a suo modo di vedere, erano troppo sbilanciati sulle spalle del distributore soprattutto sulle scorte, ma anche sull’economico e il finanziario. La cosa di per sé era rispettabilissima, ma le condizioni che Pan ci aveva proposto per un (pur buono, diamo a Cesare quel che è di Cesare) servizio chiavi in mano erano troppo onerose e opache dal punto di vista delle informazioni sulla rete. Al tempo stesso, strategicamente, GP aveva necessità di essere indipendente perché con l’entrata nel gruppo di Enrico Ventura avevamo deciso di essere noi i registi delle logiche commerciali, promozionali e, di conseguenza, della catena del valore.

Come vanno le cose dopo oltre un anno?
FM: GP è cresciuta molto, sia come programma editoriale che come fatturato. Il consiglio d’amministrazione ci ha chiesto di crescere ulteriormente nel prossimo esercizio. Sarà un’annata – ehm - interessante.

Lo rifaresti?
FM: Certamente.

Percentualmente, che differenza vedi con l'ultimo anno in Pan, se puoi dircelo?
FM: Potrei anche dirti la % esatta, ma non sarebbe un dato realmente significativo se non per una pruderie numerica. Il miglioramento delle nostre performance è dato da un’insieme di concause (brand, licenze, programma editoriale, catalogo, competenze, saving, staff…), limitarsi alla distribuzione sarebbe riduttivo e nemmeno corretto nei confronti dei ragazzi di Pan. Siamo cresciuti parecchio comunque.

In cosa può e deve migliorare Meli, dal vostro punto di vista?
Nel sito per la gestione degli ordini.

Molte fumetterie sono - minimizzo - in polemica con Meli per problemi nelle consegne, sito inesistente, impossibilità di controllare gli ordini e tanti altri problemi, tra cui la mancanza di un reso totale, che sempre Meli concede in libreria di varia. Molti rinunciano a trattare con Meli.
Cosa ne pensi e come ti raffronti a questo problema?
FM: Hai messo insieme molti temi, alcuni dei quali mi sembrano più di pertinenza di Meli che di GP (che di Meli è cliente, ricorda, non emanazione). Comunque sia. L’affermazione “Molti rinunciano a trattare con Meli” mi sembra troppo vaga e un po’ tendenziosa, Francesco. Essendo io il promotore dei miei prodotti, so esattamente quante copie ha comprato il cliente X, quando le ha comprate, quando ha smesso, quando ha ricominciato o, banalmente, se ha aderito a una qualche centrale di acquisto. Non mi risulta di aver perso così tanti clienti negli ultimi mesi, anzi a dire il vero abbiamo aumentato le anagrafiche.
Al tempo stesso penso che sarebbe stupido e arrogante da parte mia non dare retta alle voci e alle richieste dei clienti e degli operatori. Siamo perfettamente consapevoli della natura e della qualità dei problemi di Meli e, credimi, ne sono perfettamente consapevoli anche in Messaggerie. Non credo sia necessario portare acqua al loro mulino, ma la dirigenza Meli – Claudio Fanzini in primis, ma anche tutta la prima linea – è impegnata in prima persona a dare risposte concrete alle lamentele che sono arrivate. Vedrai che presto arriveranno le risposte che cerchi e io sarò il primo a gioire del miglioramento del servizio. O ad arrabbiarmi assieme a te e ai tuoi colleghi se non riusciremo a ottenere le risposte che ci aspettiamo. Inoltre lo staff GP, Enrica in testa, è a disposizione dei clienti per dare una mano su ogni tipo di problematica.
Per quanto riguarda il reso. Posto che mi sembra sempre più la battaglia di una minoranza di operatori, posto che noi per occasioni speciali il reso totale lo abbiamo concesso (come ben sai), posto che esiste Fastbook, mi permetto di fare una brevissima considerazione sulla tipologia di negozio che abbiamo chiamato “Fumetteria” e che la rende diversa da una libreria (so che mi attirerò antipatie, ma tant’è il tema è vasto). Il tuo negozio, a differenza della libreria Alterocca di Terni, gode di scontistiche nettamente superiori. Nel tuo negozio, a differenza della libreria Edison Bookstore di Terni, fai compravendita di materiale usato (anzi è probabilmente lì il tuo vero guadagno, ipotizzo). Il tuo negozio, a differenza della libreria Goldoni di Terni, è specializzato. Insomma, tu vorresti essere trattato come una libreria, ma vorresti contemporaneamente continuare a fare l’usato, a decidere tu i prezzi sulla base delle richieste dei collezionisti, vorresti comunque le promozioni, i cut price, eccetera. E io penso che tu faccia bene a chiederlo (se facessi il tuo lavoro anche io cercherei di portare a casa le condizioni migliori possibili), ma non mi sembra moralmente giusto, se non ottieni tutto quello che vuoi, accusare l’interlocutore di essere scorretto o di trattarti scorrettamente manipolando artificialmente il tuo statuto.
Inoltre. Sai quanto fatturato hanno perso le librerie negli ultimi mesi o banalmente il delta negativo rispetto allo scorso anno? Sei sicuro che sia quella la direzione che vuoi dare al tuo business? Sei sicuro che le fumetterie abbiano la tenuta finanziaria (o la forma mentis) per affrontare il tema del reso intero? Io mica tanto. Anzi, vista la stabilità dimostrata in questo periodo così critico dal “sistema fumetteria” mi sembra una visione suicida andare a modificare gli attuali parametri commerciali.

Per finire: quali sono le possibilità di crescita e cambiamento che vedi?
FM: Credo che la crescita sia direttamente proporzionale alla capacità finanziaria degli editori di migliorare i propri prodotti e le proprie funzioni commerciali, sommata alla capacità delle rete di migliorare il punto vendita, renderlo più attraente e commercialmente competitivo, sommata alla volontà del distributore Meli di capire le particolarità ambiente in cui opera reagendo con maggiore tempestività.


Qui la seconda parte, dedicata ai librai del fumetto che ci hanno risposto.

8 commenti:

  1. Come rispondi al commento sulla compravendita del materiale usato? E' veramente un delta da tenerne così in conto? Thomas

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  2. assolutamente no.
    a parte poche cose estemporanee, poche librerie tengono l'usato.
    pochissime.
    evidentemente, non ne vale la pena.
    altrimenti, quante ne esisterebbero.

    oltretutto... col reso, per me, non c'entra nulla...

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  3. Bel post Antani, questi son articoli veramente interessanti anche per chi non è dentro al mondo fumetto come voi, grazie
    saluti
    andrea f.

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  4. ehilà! la foto di emanuele di giorgi fa parte della mia serie degli "epigoni", da qui http://sonoioche.blogspot.it/2008/10/quellepigono-di-emanuele-di-giorgi.html
    a parte questo, post utile, ma problema molto spinoso...

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  5. scusa se ti ho "rubato" la foto, ma era troppo bella!

    ti offendi anche tu? :DD

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  6. offeso? anzi il contrario! semplicemente diamo a cesare.... etc etc... ;-)

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