domenica 8 luglio 2012

NarniaFumetto intervista DAVE GIBBONS




Lo abbiamo intervistato noi: non c'è trucco, non c'è inganno.
E ve ne diamo alcuni spicchi, in anteprima, mentre la versione integrale della bella chiacchierata con l'autore inglese sarà pubblicata su www.narniafumetto.com mercoledì 11 luglio.

Tutto questo, prima di conoscerlo di persona, a Narnia Fumetto, l'8 e 9 settembre 2012.

L'intervista è stata realizzata da Luisa Rosati.
Si ringraziano Tommaso Menchini Fabris e Walter.

D:Troppe cose sono cambiate in più di vent’anni perché si possano fare paragoni: l’atteggiamento degli autori, la maturità (e a volte il cinismo) dei lettori, la situazione politica mondiale. Tuttavia, secondo lei quale potrebbe essere la “mezzanotte” che dei moderni Watchmen dovrebbero affrontare?
R:È una domanda interessante (...) Oggi, però, credo che si tratti più che altro di un insieme di “mezzenotti” minori, non so se mi spiego. Eventi di portata più limitata, come attacchi terroristici, portati con armi nucleari, biologiche o con munizioni di tipo più convenzionale. Credo che si sia perso il senso di una guerra fronte contro fronte, a vantaggio di una sensazione di corrosione sovversiva dei valori di quella che noi definiamo civiltà. A questo punto, non sono nemmeno sicuro che la “mezzanotte” esista. E credo che la situazione politica mondiale si sia diversificata molto, e certamente una delle superpotenze, la Russia, ha perso completamente la sua influenza sull’etica morale.

D:Come si è svolto il suo passaggio da disegnatore ad autore completo? Quali sono stati gli ostacoli maggiori che ha dovuto superare?
R: (...) Alcune opere sono state da me sia scritte e disegnate, e si è trattato di un impegno piuttosto gravoso, anche perché si potrebbe avere l’impressione di fare la stessa cosa due volte. Prima la evisceri ben bene scrivendola, poi ci passi sopra di nuovo da capo per disegnarla, e infine un’altra volta ancora per inchiostrarla. Uno dei problemi di noi artisti, infatti, è sentire che il proprio lavoro diventa stantio: ti sembra di avere già raccontato quella storia, o già detto quella battuta. In questo caso, diventa difficile. Io preferisco quando posso combinare lo scrivere per altri disegnatori con il disegnare storie scritte da altri, ed è quello che cerco sempre di fare, perché apprezzo moltissimo il processo di collaborazione, e ritengo che il prodotto finale che ne deriva sia spesso molto migliore delle singole parti. Mi piace quella sensazione di arricchimento reciproco che si ottiene quando si lavora insieme a qualcun altro.

D:Lei ha collaborato alcune volte con la casa di produzione di videogiochi Revolution Software. Qual è il processo creativo dietro al contributo di un fumettista alla lavorazione di un videogioco? Quali sono i passaggi, e, se ce ne sono, le difficoltà di adattamento delle proprie abilità? E come cambia il fumettista, alla fine?
R:L’aria che si respira nell’ambito dei videogiochi è la stessa che nel mondo del fumetto. Di solito si incontra lo stesso tipo di entusiasmo, e questo è fantastico (...)

D:Le polemiche (specie su internet) sembrano essere il pane quotidiano del mondo dei fumetti anche in Italia. Lei ritiene che si tratti di un aspetto di questo ambiente da cui non si può fuggire?
R:A mio parere, internet è un ambiente molto volubile e molto reattivo. Ogni questione può essere portata a livelli parossistici dalla gente che imperversa nelle discussioni con i tipici commenti esagerati. È facile fraintendere il tono di una discussione per iscritto, per cui io tendo a tenermi alla larga dalle polemiche su internet. Non ho veramente né il tempo né la voglia di farmi coinvolgere da tali discussioni. Mi piace rendere chiaro il mio pensiero quando è giusto farlo, e, anche se in questo momento ci sono alcuni argomenti su cui non voglio espormi, alla fine lo farò sicuramente (...)

D:Ultimo ma non ultimo: la nostra fiera del fumetto si è fregiata della presenza di molti altri autori internazionali come David Lloyd, Bryan Talbot e Alfonso Font. Tutti loro hanno avuto un’opinione molto positiva di Narnia Fumetto. Lei ha avuto da loro qualche tipo di feedback? O ha avuto magari qualche altro motivo per accettare il nostro invito?
R:Sono stato piacevolmente sorpreso dal vostro invito. Mi ricordo che Bryan Talbot mi raccomandò Narnia e ho sentito anche qualcun altro parlarne molto positivamente. È poi una zona veramente gradevole. Mia moglie ed io amiamo tantissimo viaggiare verso località interessanti mai viste prima, e siamo impazienti di vivere quest’esperienza. Per me sarà fantastico incontrare i fan italiani, chiacchierare con loro, rispondere alle loro domande, fare sketch e firmare autografi. Non vediamo l’ora di incontrarvi!
Grazie per la vostra intervista.Spero di non essere stato troppo opaco o evasivo nelle mie risposte…
ECCO LA VERSIONE INTEGRALE dell'intervista.



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