giovedì 26 luglio 2012

La rivoluzione Me.li. (2): parola al libraio...


Abbiamo iniziato a parlare della rivoluzione (presunta?) che Messaggerie Libri, nella sua divisione di Me.Li. Comics ha portato nel mondo del fumetto ad inizio 2011.
QUI c'è il punto di vista degli editori, più o meno soddisfatti del cambio di distribuzione.
A seguire, il commento di quattro librai, che hanno risposto alla nostra domanda:
"Da un anno e mezzo, diversi editori hanno scelto Messaggerie Libri. Le vendite di questi editori, da quando è cambiato il distributore, sono migliorate o peggiorate?
Perché secondo te?
E come è cambiato il tuo modo di trattare questi editori?"

Buona lettura.

Corrado Morale, dipendente Libreria 901, Torino
Sì, sono peggiorate per alcuni (GG Studio e Comma 22) e sono migliorate per altri insieme al proprio catalogo (Coconino, Tunuè, Edizioni BD). Invece, trovo che, il passaggio non ha giovato assolutamente ai manga della Jpop (operatori un pò stralunati, vogliono solo i propri elenchi elettronici, fallati o gli errori vengono affrontati con assoluta impreparazione logistica e complicazioni burocratiche da fare invidia agli impiegati di "Brasil"), le vendite degli stessi non migliorano, dal nostro punto di vista abbiamo notato, addirittura, un calo.
GP, inizialmente, ha subito un calo (anche se la media dei titoli viaggia sui 7/8 pezzi di venduto) ma ora gli arretrati hanno avuto un buon incremento di vendite; alcuni titoli sono veramente buoni (I am a hero, Billy Bat, Kingdom) e gli operatori sono svegli, riesco a lavorare con il mio database e fanno delle ottime campagne con diritto di reso totale.
In definitiva l'elemento più scomodo di tutti è lavorare con almeno 4 cataloghi diversi, per non parlare delle complicazioni amministrative!!
Il dato positivo, e su questo non ci piove, sono fatture a 60 gg e una media di sconto del 38%; inoltre abbiamo il diritto di reso su tutto, escluso i manga.

E come avete il reso?
Abbiamo il reso perchè nel 1998 siamo nati come libreria, il fatto di essere specializzati nel fumetto è iniinfluente, per il gigante Meli siamo e rimaniamo tali.


Salvatore Rizzuto Adelfio, Altroquando, Palermo
Della Coconino prima prendevo quasi tutto, almeno 1 copia. Adesso solo su ordinazione. Gli altri editori BD, J-pop, Comma22 e soprattutto GP non li ordino più. Della GP qualcosa è presente perchè arriva dalla distribuzione da edicola.


Roberto Palaia, Fumettopoli, Reggio Calabria
Devo segnalare che l'intera gamma dei titoli degli editori passati a Meli ha avuto un drastico calo di vendite. Più del doppio per quanto riguarda le novità, in quanto il lettore è totalmente all'oscuro delle uscite, nonostante i miei sforzi nel promuoverli. Alla fine il tempo impiegato non vale la pena per il rientro economico che si ha.
Anche per gli arretrati la situazione seppur leggermente migliore, di mese in mese, vedo sempre un peggioramento. Tempi molto lunghi per i rientri e il clienti si scoraggia facilmente fino a non ordinare più i titoli degli esclusivisti Meli.
Editori come Tunué, Comma 22, Coconino, GP, BD, sono oramai scomparsi nella mia Fumetteria. Prima del passaggio a Meli avevo delle vendite non esagerate, ma comunque costanti.
Adesso solo Jpop continua a vendere, ma sempre in costante calo. Ritengo che concluse le serie in corso, il cliente si fermerà ad acquistare questa casa editrice. Mi auguro di no in quanto la JPOP (come la BD) mi ha dato sempre grosse soddisfazioni, in termini di vendita e grande disponibilità con l'editore.
Molto materiale lo porto solo su ordinazione. Son stato costretto tagliare questi editori semplicemente per motivi di tempo. Non si può perdere 15 minuti per controllare se un solo titolo risulta in ordine. per poi perdere altri 15 minuti per ricontrollare un altro titolo e così via.


Max Favatano, Mondi Sommersi, Lecce
Parlando a nome della mia attività, le vendite sono peggiorate, direi azzerate. A parte qualche eccezione, come Jpop e qualche titolo GP, del resto non prendo più nulla. MeLi non mi vuole come cliente da quando gli ho fatto notare che i diritti di una "fumetteria" sono IDENTICI a quelli di una libreria, in quanto alla camera di commercio, l'unico luogo a far testo per identificare un'attività commerciale la mia libreria (come certamente quasi tutte le altre) figura esattamente come la Feltrinelli. E mi hanno tagliato fuori sia come libreria che come fumetteria :)
Con il felice appoggio degli editori di fumetti si sono inventati questa differenzazione tra le attività, annullandone il reso (a tutti) e tagliandomi fuori dalla distribuzione. Per fortuna già non si vendeva molto di questi editori, ora dal mio negozio sono quasi scomparsi. Investo su altro e buona lì, contenti loro contenti tutti.
Per i titoli che prendo di Jpop e GP ho ridotto tutto a quanto mi ordinano i clienti e li prendo da altri subditributori e/o colleghi grazie all'AFuI. I clienti man mano vedo che stanno completamente abbandonando anche questi due editori, che nel mio negozio erano baluardi del manga, spostandosi su Goen e le solite Panini e Star Comics. Francamente non vedo l'ora che il passaggio sia totale, così non avrò più a che fare con questo delirante modo di lavorare e di essere presi in giro da parte di questi mostri del marketing.


Susanna, libreria RenComics, Torino
Innanzitutto vorrei ringraziare Francesco per questa opportunità e per gli articoli che pubblica sul suo blog. Essendo io stessa ancora inesperta in questo lavoro, devo dire che mi risultano molto istruttivi. Ma parliamo di Meli.
All'inizio non capivo bene il funzionamento di Meli e, devo ammettere, che tutto mi sembrava molto confuso; soprattutto in considerazione del fatto che Pandistribuzioni mi ha "viziato" non poco con il suo sito ordini, rendendo il mio lavoro più semplice. Tornare ai form in excel è stato un incubo. E lo è ancora in realtà. Faccio fatica e sono sempre in ritardo. A causa di questo sistema contorto, ho sempre trascurato molto gli editori trattati da Meli, e ad oggi posso dire, sbagliando.
Meli in realtà mi ha aperto un mondo. Ho compreso diverse cose legate alle fumetterie, e se a Francesco non dispiace, vorrei sfruttare quest'occasione per rispondere personalmente agli editori che hanno espresso il loro parere in un articolo del blog. Sono pienamente d'accordo con Daniele Brolli quando dice che il sistema distributore/libraio andrebbe riformato in toto. Pienamente d'accordo. Credo sia ora di eliminare l'idea di 30 anni fa, che vedeva le fumetterie come negozi atti unicamente al collezionismo, dove tra un negozio e una bancarella, non fosse per i costi di gestione, non c'era differenza. Oggi le fumetterie sono librerie a tutti gli effetti e dovrebbero avere lo stesso tipo di trattamento economico di qualunque libreria. E' come se alle librerie specializzate in viaggi (negozi che ultimamente vanno molto, non chiedetemi perchè) venissero applicate condizioni diverse di qualunque libreria. Già, la fumetteria essendo incentrata in un ambito collezionistico può trattare l'usato. Ma cari editori siete proprio certi che sia così? Avete mai visto il form degli studi di settore di una fumetteria? Secondo me no. Certo, la fumetteria può vendere l'usato, come qualunque altro negozio, ma, per legge, almeno a Torino è così, per poterlo fare necessita di una autorizzazione espressa del Comune. Quando ho sottolineato questa cosa a chi sta dall'altra parte mi è stato detto che tanto l'usato non lo si scontrina, di conseguenza non risulta l'entrata e neppure l'uscita. Volevo una katana!!!!!!!!!!!!!!
A parte che la legge dice che il materiale librario non è soggetto a scontrino, quindi gli scontrini sono affar mio, ma mi chiedo, qui parliamo di attività commerciali o del mercato saraceno???????
Scusatemi, forse sto divagando, ma non posso credere che esistano delle visioni così fuori dalla realtà (forse allora siamo al mercato saraceno!!!!!!!!), qui non si vuole vedere perchè non conviene farlo.
Quindi, visto che poi vi annoio, se si tratta di una fumetteria per come la intendete voi, usato, nuovo, collezionismo e bla bla, fate come volete voi, ma se si tratta di una libreria specializzata in fumetti, che quindi non tratta usato, non tratta il collezionismo e chi ne ha più ne metta, deve avere le stesse condizioni da libreria.
Pertanto prima di stereotipare il mercato secondo i vostri metri astrusi, almeno prendetevi la responsabilità di controllare le visure camerali, invece di fare di tutta un'erba un fascio secondo i propri comodi.
Un'ultima cosa per Emanuele: è vero, i nostri fatturati sono bassi, ma con questo sistema ingrassiamo solo gli editori; io, personalmente, non rischio su un sistema che mi penalizza e che consapevolmente mi impedisce di crescere.

3 commenti:

  1. a causa del trattamento dispari fumetteria/libreria sono in causa con Me. LI.
    e c'è di mezzo anche l'antritrust, ma come fa giusìtizia italiana, probabilmente se ne parlerà 2015.

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  2. Francesco Meo, nell'altro post, fa dell'inserimenti anagrafica sul sito Meli, il suo orgoglio.

    segnalo che è a causa di questo inserimento che, Fumettopoli, come le altre fumetterie anagrafate da GP, subiscono il diverso trattamenti di diritti con le librerie.
    Al contrario, chi si registra direttamente dal sito, verrà considerato libreria, ed avrà gli stessi diritti (reso, pagamento, ecc...).

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