giovedì 31 dicembre 2020

L'Anno che "Andrà tutto bene", meglio noto come 2020

Fine anno: si fa un bilancio.

A questo proposito, uno come me che odia i social e l'utilizzo che se ne fa, non può non apprezzarne l'utilità nel ripercorrere i ricordi: quasi catalogandoli, organizzandoli meglio e dando loro un senso vero, così da poter essere equilibrato nel dare il giusto peso alle cose "belle" e a quelle "brutte".

E il 2020 per me non è un anno da buttare: anzi, sono stati dodici mesi in cui ho capito o rafforzato in me e nella mia attività l'idea delle cose che contano davvero.
Ma andiamo il più possibile con ordine.


L'anno è iniziato benissimo: il ventennale di Antani Comics, che proprio nel 2000 inizio la propria storia su eBazar, quindi sul sito (24 marzo 2000) prevedeva promozioni, iniziative, almeno una ventina di eventi con autori e un restyling del negozio.

Il lavoro era in crescita, ma i primi di marzo arriva la mazzata: la pandemia, che fino a due giorni prima era solo "una brutta influenza" ci insegna uno dei tanti nuovi termini che ci tengono ancor oggi compagnia. E' lockdown.


Per un paio di giorni pare che possiamo stare aperti, ma dal 12 marzo ci salviamo solo grazie all'online.

Coraggiosamente, va detto perché è vero, decidiamo di rimanere aperti, dietro la saracinesca abbassata. Consegne, spedizioni. Andiamo avanti. Forse perché non abbiamo scelta, forse perché intuisco che non si tratterà di una o due settimane. 
Saranno oltre quaranta giorni, fino a dopo Pasqua, quando - in quasi tutta Italia - le librerie (e pochi altri) potranno riaprire al pubblico: quaranta giorni fatti di tante consegne porta a porta, riunioni online coi fornitori grazie all'ALF che prova a cambiare il mondo, migliaia di spedizioni. Tanto e duro lavoro.
Risistemeremo il negozio col nuovo arredamento, che poi ci permetterà anche maggiori spazi e possibilità di distanziamento.

Ma andiamo avanti.



Da Instagram, 12 marzo.
Una luce, nella notte.
Lasceremo accese le luci del negozio, come tutte le sere.
Non per attirare i clienti.
Non per pubblicità.
 Ma per chi ancora c’è e tiene viva la città. Sia un commerciante, un professionista che va al lavoro. Sia chi porta il cane a fare i bisogni, o corre per le strade deserte.
Siano le forze dell’ordine, che pattugliano le vie del nostro centro e fanno il loro dovere senza fermarsi.
Per chi lavora, per chi gira, per chi c’è.
Perché la città è viva. Dorme, ma è viva.
Perché non ce ne andremo, siamo vivi e torneremo a reclamare i nostri spazi.
Siamo vivi nelle cose di tutti i giorni, nel tempo con le nostre famiglie, che ricorderemo a lungo.
Che qualcuno racconterà per tanti anni.

Una luce nella notte.
Tante luci nella notte.


Ed è lavorando in modo diversi, con orari diversi, con maggiore attenzione, che si riscoprono tempi e spazi con la famiglia e le cose che contano: che troviamo tanti clienti pazienti, che capiscono ritardi e problemi, che danno "feedback" - quelli veri, quelli via mail o al telefono, detti a voci, personali e diretti - bellissimi e pieni di umanità: grazie perché lavorate per noi, perché ho i fumetti per i miei figli, perché avete risolto velocemente questo problema col mio pacco. Questo dicono.

Mesi di lavoro dietro le quinte, in cui ricorderò personalmente la gratitudine negli occhi dei clienti quando consegnavi loro - gratis - pacchi coi fumetti, o nella voce quando non ti aprivano perché erano a casa malati.

E penso che anche loro non lo scorderanno facilmente.

Così come i miei figli non dimenticheranno i mesi senza amici, senza socialità se non la terribile Didattica a Distanza, ma anche i giochi, le passeggiate, i biscotti e le ore passate insieme: pochissima TV, tanti giochi, libri e letture. 


Poi le cose sono migliorate: da maggio siamo tornati a lavorare a ritmi crescenti. Anche l'estate.

Fornitori, editori: hanno supportato - chi più, chi meno, chi niente - le librerie, ma in ordine sparso, senza una linea comune, ma con tanta voglia di farsi concorrenza anche in momenti come questo: un ruolo FONDAMENTALE per le librerie è stato svolto da ALF, l'associazione delle fumetterie.
Senza, non so quanti avrebbero rischiato di chiudere.

E con l'inizio dell'estate abbiamo capito che le fiere che avevano rimandato gli appuntamenti all'autunno, forse le avremmo viste nel 2021. Lucca inclusa.

Lucca che si è accanita per cercare di non perdersi: tra campfire, eventi online, annunci roboanti, e personaggi influenti del mondo del fumetto ridottisi a fare l'Amadeus della situazione, Lucca Change ha avuto una differenza fondamentale con Lucca Comics: è stata un flop.
Va detto, perché poi sennò passa il messaggio che "c'è stata ugualmente". Ma no: i Campfire hanno escluso molti colleghi, hanno fatto scelte dubbie, e gli eventi online - come prevedibile, visto che così è stato per tutti - non hanno avuto l'appeal sperato. Ma francamente sono fiero di aver fatto parte - e contribuito a creare - di ALF COMICS AND GAMES, un evento con la peculiarità di voler solo spingere il lavoro e la visibilità di chi partecipava, senza la pecca di essere un paravento per chi lo organizzava.
E su questo punto penso di esser stato abbastanza chiaro.

Parlando di fiere, il 2021 potrebbe non essere diverso: e mi chiedo che senso potrebbe avere farle col le limitazioni che ci sono e ci saranno ancora...

E poi siamo tornati in lockdown: contagi cresciuti, colpa ad aperitivi e vacanze, non a chi non ha vigilato su quello che c'era da controllare o ha allargato troppo le maglie.

E bar e ristoranti pagano: pagano un Natale e un Capodanno bloccati all'ultimo momento, pagano perdendo ulteriori incassi. Un lockdown senza lockdown, obbligando le persone a stare a casa e a lavorare, con "ristori" al minimo e tante cose annunciate e non fatte.

Certo: un compito non facile quello di chi ha dovuto prendere decisioni quest'anno. Ma rimane la forte sensazione che con maggiore responsabilità, unità e ascolto, si sarebbe potuto fare molto meglio: se non per tutti, ma magari conservare qualche posto di lavoro e salvare qualche attività...

A fine anno, poi, abbiamo realizzato un vecchio sogno: allargarci! Finora abbiamo solo esteso l'esposizione, ma è possibile che - burocrazia permettendo - i primi mesi del 2021 vedano un Antani Comics allargato di oltre il trenta per cento, e con ben sei vetrine!


Ecco: ripercorrere i ricordi, organizzarli, spolverarli.
E' questo il compito che ci spetta il 31 dicembre. Non prima, per evitare bilanci parziali, non dopo, per non avere rimpianti o rimorsi inutili. Vanno vissuti i singoli momenti, i ricordi sono solo per questo giorno.

Belo anno a voi!

7 commenti:

  1. Buon 2021 e complimenti per la vivacità e la professionalità con cui gestisci la tua attività ...... By Megacomics (Maurizio)

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  2. Addirittura 6 vetrine! Sei un vero e proprio faro delle fumetterie - complimenti soprattutto per essere riuscito a importi nella vendita online, con tutte le grandi seccature (e le recensioni infami immeritate) che ne conseguono.
    Buon anno!

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  3. Posso farti una domanda, per un parere da scrivere "quando avrai tempo" (mai, immagino!) ?
    Vorrei sapere la tua opinione (che, senza leccate di sedere, è l'unica che tengo in considerazione!) riguardo alla scontistica bloccata al 15%, un anno dopo la sua introduzione. Sta funzionando? Come la vedi, rispetto alla concorrenza delle libreria di generalistica e quelle online?
    Inoltre, domanda più classica e più ostica: quindi, questa DC Panini Italia come sta funzionando?

    Puoi anche non rispondermi qui, ma farci un post fra 2 mesi... tanto leggo sempre :)

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    1. grazie per la fedeltà!
      -si, sta funzionando, almeno dal nostro lato.
      -panini sta facendo diversi casini. i volumi funzionano, le serie meno. Rimandati, vediamoli tra qualche mese...

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  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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