Oggi, quindici anni fa, davo una spinta definitiva alla mia carriera universitaria, che si avviava alla laurea, e iniziavo a vendere fumetti su internet.
O, meglio: le vendite le facevo già da qualche mese, oggi nasceva, però, Antani Comics, ovvero la prima - orrenda? vintage! - versione del nostro sito.
Questa è la storia. A puntate.
La
mia ragazza, Ilaria, che poi è diventata mia moglie (ma questa è
un'altra storia), mi aveva regalato un modem. Un 56k.
Il
mio compleanno è l'8 marzo, ma mi riprometto di non utilizzarlo fino
al 24: ho l'esame di Procedura Civile (un mattone, 4 libri di 1500
pagine in totale) da passare. Lo passo, grazie anche ad una
bravissima assistente ed una botta di culo. Voto: 24.
24
marzo, 24 il voto.
Il
giorno stesso, misi online il mio primo sito:
web.tiscalinet.it/setemper.
Spazio
gratuito offerto da Tiscali (che sarebbe stato anche l'operatore
telefonico scelto per il mio negozio... ma questa è un'altra
storia): grazie all'orrendo sito, realizzato con Publisher (brrr...)
ed ad Ibazar, l’antenato di eBay, iniziano le prime vendite.
Un
passo indietro: perché vendere fumetti?
Innanzitutto:
passione per i fumetti, altrimenti non li avrei avuti.
Ma, soprattutto, passione per il commercio.
Ma, soprattutto, passione per il commercio.
Infine:
doppioni e materiale di cui liberarsi, ed offerta bassa da parte di
un venditore online dell'epoca. Mi dissi: “Posso provarci io”.
Da
vendere tout court, a comprare (anche per) vendere, il passo
fu breve.
Il
sito migliorò (iniziai a usare Dreamweawer, acquistai un dominio
“.com” nel 2001, quindi fu la volta del “.it”), il materiale
girava, iniziavo a pagare affitto e tasse universitarie da solo, ed a
togliermi qualche sfizio: nell'estate 2001 presi un computer
portatile, un Toshiba Satellite (usato), che all'epoca mi sembrava
fantascienza, e costava più di un milione del vecchio conio...
Aneddoti
dell'epoca: Ibazar, con la pubblicità di Platinette; un blocco di
diverse migliaia di euro preso e rivenduto (in gran parte) al volo,
prima di pagarlo o addirittura di vederlo...
C'era
improvvisazione, per molti versi, ma anche voglia di imparare e di
crescere.
Non
avrei mai pensato di farne una professione, ma intanto apprendevo
come farlo.
Imparai
l'html: il sito realizzato con gli indementicabili “frame” era
carino.
Cominciai
a raccogliere gli indirizzi mail dei clienti, organizzando le prime
newsletter, con offerte e proposte sfiziose. La particolarità della
prima versione del sito era che... non c'erano i prezzi: invitavo il
cliente a farmi la sua proposta.
Il tutto, all'inizio, era dovuto al fatto che, essendo un privato, non me la sentivo di fare prezzi: a vedere come sono organizzati i “privati” di oggi, professionalità, magazzini su magazzini, prezzi altissimi... forse all'epoca fui eccessivamente prudente. Anche perché non era davvero una professione, quanto un “lavoretto” da tempo libero.
Intanto,
rischiando di tasca mia, ma sempre reinvestendo, mi creai un piccolo
magazzino. Tenevo gli albi in parte a casa mia a Terni, ed in parte
nell'appartamento che condividevo con Luca e Silvio a Perugia, visto
che ero ancora universitario. Ma, come detto poco fa, con la
soddisfazione di pagarmi tasse ed affitto, almeno nella parte finale
della mia carriera.
Le
difficoltà maggiori erano quando dovevo spostare il materiale per
fare una spedizione unica: muovendovi con il treno, non era difficile
trovarmi con dei borsoni carichi di fumetti! E, ovviamente, non
avendo l'auto, a Perugia andavo a fare le spedizioni a piedi,
nell’ufficio postale che distava quasi un km... tutti di salite e
discese (conoscete Perugia?).
Prima
di avere un computer mio, che arrivò comunque quando “lavoravo”
già da oltre un anno, mi muovevo su internet tramite i vari internet
point che affollavano Perugia, salvando dati e spedizioni nelle mail.
Preistoria,
all'epoca di smarthphone e tablet!
Prossimamente:
AntaniStory 2: LE MOSTRE
AntaniStory 2: LE MOSTRE
Ti conobbi tra iBazar e setemper. Ti lovvo. 035
RispondiEliminaIo ti ho sempre odiato. Sappilo.
EliminaAhhh, che ricordi mi suscitano nomi come Publisher e DreamWeaver! I miei bei siti amatoriali che però mi fecero conoscere dove speravo di essere conosciuto (no, non nel campo dell'orologeria...) e mi portarono lontano. A tutt'ora, quando scrivo per internet, scrivo direttamente in html, non uso bottoni o scorciatoie: html puro, con i sui tag :)
RispondiEliminaBella storia e bell'inizio di carriera, mister Antani!
Grazie :)
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