martedì 24 marzo 2015

#AntaniStory 1: 24 marzo 2000

Oggi, quindici anni fa, davo una spinta definitiva alla mia carriera universitaria, che si avviava alla laurea, e iniziavo a vendere fumetti su internet.

O, meglio: le vendite le facevo già da qualche mese, oggi nasceva, però, Antani Comics, ovvero la prima - orrenda? vintage! - versione del nostro sito.

Questa è la storia. A puntate.

 
La mia ragazza, Ilaria, che poi è diventata mia moglie (ma questa è un'altra storia), mi aveva regalato un modem. Un 56k.

Il mio compleanno è l'8 marzo, ma mi riprometto di non utilizzarlo fino al 24: ho l'esame di Procedura Civile (un mattone, 4 libri di 1500 pagine in totale) da passare. Lo passo, grazie anche ad una bravissima assistente ed una botta di culo. Voto: 24.
24 marzo, 24 il voto.

Il giorno stesso, misi online il mio primo sito: web.tiscalinet.it/setemper.
Spazio gratuito offerto da Tiscali (che sarebbe stato anche l'operatore telefonico scelto per il mio negozio... ma questa è un'altra storia): grazie all'orrendo sito, realizzato con Publisher (brrr...) ed ad Ibazar, l’antenato di eBay, iniziano le prime vendite.

Un passo indietro: perché vendere fumetti?
Innanzitutto: passione per i fumetti, altrimenti non li avrei avuti.
Ma, soprattutto, passione per il commercio.
Infine: doppioni e materiale di cui liberarsi, ed offerta bassa da parte di un venditore online dell'epoca. Mi dissi: “Posso provarci io”.

Da vendere tout court, a comprare (anche per) vendere, il passo fu breve.
Il sito migliorò (iniziai a usare Dreamweawer, acquistai un dominio “.com” nel 2001, quindi fu la volta del “.it”), il materiale girava, iniziavo a pagare affitto e tasse universitarie da solo, ed a togliermi qualche sfizio: nell'estate 2001 presi un computer portatile, un Toshiba Satellite (usato), che all'epoca mi sembrava fantascienza, e costava più di un milione del vecchio conio...
Aneddoti dell'epoca: Ibazar, con la pubblicità di Platinette; un blocco di diverse migliaia di euro preso e rivenduto (in gran parte) al volo, prima di pagarlo o addirittura di vederlo...

C'era improvvisazione, per molti versi, ma anche voglia di imparare e di crescere.
Non avrei mai pensato di farne una professione, ma intanto apprendevo come farlo.
Imparai l'html: il sito realizzato con gli indementicabili “frame” era carino.

Cominciai a raccogliere gli indirizzi mail dei clienti, organizzando le prime newsletter, con offerte e proposte sfiziose. La particolarità della prima versione del sito era che... non c'erano i prezzi: invitavo il cliente a farmi la sua proposta.
Il tutto, all'inizio, era dovuto al fatto che, essendo un privato, non me la sentivo di fare prezzi: a vedere come sono organizzati i “privati” di oggi, professionalità, magazzini su magazzini, prezzi altissimi... forse all'epoca fui eccessivamente prudente. Anche perché non era davvero una professione, quanto un “lavoretto” da tempo libero.

Intanto, rischiando di tasca mia, ma sempre reinvestendo, mi creai un piccolo magazzino. Tenevo gli albi in parte a casa mia a Terni, ed in parte nell'appartamento che condividevo con Luca e Silvio a Perugia, visto che ero ancora universitario. Ma, come detto poco fa, con la soddisfazione di pagarmi tasse ed affitto, almeno nella parte finale della mia carriera.

Le difficoltà maggiori erano quando dovevo spostare il materiale per fare una spedizione unica: muovendovi con il treno, non era difficile trovarmi con dei borsoni carichi di fumetti! E, ovviamente, non avendo l'auto, a Perugia andavo a fare le spedizioni a piedi, nell’ufficio postale che distava quasi un km... tutti di salite e discese (conoscete Perugia?).

Prima di avere un computer mio, che arrivò comunque quando “lavoravo” già da oltre un anno, mi muovevo su internet tramite i vari internet point che affollavano Perugia, salvando dati e spedizioni nelle mail.

Preistoria, all'epoca di smarthphone e tablet!


Prossimamente:
AntaniStory 2: LE MOSTRE

4 commenti:

  1. Ti conobbi tra iBazar e setemper. Ti lovvo. 035

    RispondiElimina
  2. Ahhh, che ricordi mi suscitano nomi come Publisher e DreamWeaver! I miei bei siti amatoriali che però mi fecero conoscere dove speravo di essere conosciuto (no, non nel campo dell'orologeria...) e mi portarono lontano. A tutt'ora, quando scrivo per internet, scrivo direttamente in html, non uso bottoni o scorciatoie: html puro, con i sui tag :)
    Bella storia e bell'inizio di carriera, mister Antani!

    RispondiElimina