lunedì 28 agosto 2017

Quando nasce un Re

Da piccolo, sono stato svezzato a pane e supereroi.

Di fumetti ne leggevo tanti: da Il Giornalino (all'epoca una delle migliori riviste del settore) a Topolino, passando anche per Diabolik: ma i supereroi, all'epoca, erano i miei preferiti. I personaggi Disney non si evolvevano, e ad un certo punto iniziavano a stancarmi. Idem Diabolik.
Le serie "d'autore" iniziavano e finivano.

I supereroi, pubblicati all'epoca dalla Corno, avevano invece una propria storia, spesso ultradecennale.
Soffrivano, si innamoravano, crescevano; nascevano amori ed amicizie. Morivano.

Iniziai anche a conoscerne gli autori: John Buscema era quello dal tratto elegante, raffinato, e con un fratello che all'epoca consideravo scarso, ma che mi avrebbe fatto ricredere dieci anni dopo. Gene Colan era quello che usciva dalla pagina, con anatomie inesistenti ma... se le faceva lui!
John Romita disegnava deliziosamente l'Uomo Ragno ed il suo cast di comprimari, Gwen e MJ su tutti... Ditko non lo amavo, troppo sporco, come Gil Kane.
Tra tutti, spiccava ovviamente il Re, Jack Kirby.

Potente quanto grezzo ad un primo impatto.
Maestoso, senza paragoni con altri suoi colleghi.
Ed era "il Re".
Tutti avevano un soprannome, ma il suo zittiva tutto il resto.




Non lo apprezzai per molti suoi lavori classici, come i primi Thor o Fantastici Quattro - seppi anni dopo che erano realizzati di corsa, vista la mole quotidiana di lavoro che aveva un disegnatore che portava avanti da solo svariate testate ogni mese - ma per storie successive, da "Fantastici Quattro: Terrore al Campus", con l'apparizione di Dragon Man e Reed che chiede a Sue di sposarlo, o con l'albo in cui Odino spiega a Thor come è possibile che esista Don Blake... fantascienza "spinta", macchinari impossibili. Forza, potenza, dinamismo.

Quando Capitan America, o Thor, o la Cosa, combattevano, le pagine di quei "giornaletti" vibravano di emozioni e vitalità.

Quando nel 1994, stesso anno di nascita di Marvel Italia, il Re ascese ad un più alto rango nell'ordine dell'universo, mi sentii ancor più in dovere di leggere le sue opere.
Avevo diciotto anni, e ricordo che pochi mesi dopo, all'università, quando cominciai a poter usare regolarmente una connessione ad internet, una delle prime cose che scaricai fu una ricca collezione di suoi bozzetti e matite, che conservavo gelosamente.

Due lustri dopo, per il decennale della sua scomparsa, accettai di partecipare al tour promozionale del libro realizzato da Comicus.it, "Tributo al Re", ed ospitai gli autori Marco Rizzo, Francesco Siena e Daniele Tomasi, presso il mio primo negozio, in piazza dell'Olmo a Terni:

Verrà presentato presso il nostro negozio, il libro JACK KIRBY TRIBUTO AL RE che Comicus.it e Pegasus Distribuzione hanno preparato in occasione del decennale dalla morte dell'indimenticato "Re dei Comics", grazie ai contributi di numerosi artisti italiani ed esteri che hanno voluto rendereomaggio al creatore di icone come Hulk, Capitan America, i Fantastici Quattro etc.I proventi dell'albo (che sarà venduto al prezzo di copertina di 5 euro) verranno devoluti in beneficienza all'associazione ANT Onlus, da anni impegnata con serietà nella lotta ai tumori.

Oggi, tredici anni dopo, si celebrano i cento anni dalla nascita del Re.
A parte una mostra al Wow di Milano, non ho visto in giro eventi degni di nota.
Erano annunciati un paio di volumi il King Size Kirby (ne parlammo qui in occasione di un pesce d'aprile!) puntualmente pubblicato da Panini Comics, e la raccolta di Kamandi che, come da tradizione, Lion non è riuscita a far uscire in tempo.

Oltre a questo, non mi risulta nulla.

Nell'anno che ha dato i natali a due maestri del fumetto, Eisner e Kirby, non ci sono state iniziative di sorta volte a promuovere il loro lavoro, ad evidenziare l'influenza che hanno avuto nella realizzazione di fumetti nei decenni successivi alla loro vita "produttiva" e nella nascita di nuovi autori e nuovi stili di disegno, né proposte volte a far conoscere le loro opere alle nuove generazioni di lettori.

Indubbiamente, il fatto che Kirby sia nato quando editori e distributori hanno da poco ripreso il proprio lavoro dopo la pausa estiva, e magari stanno usando le poche forze per pensare già a Lucca Comics, incide. Nel momento in cui scrivo, nella cartella "in corso" della mia posta ho una quindicina di promozioni da vagliare o pubblicizzare: sconti al pubblico, nuovi manga di vecchi autori, Batman Day, Free Comic Book Day (l'ennesimo), Rat-Man Day, cut-price, box celebrativi, edizioni on demand o variant...

Ma niente che parli di questo grande autore, o che mi dia degli strumenti per farlo apprezzare a chi non lo conosce, e non sa che quello che legge è dovuto, sicuramente, almeno in parte alla sua opera ultradecennale.

Da domani, cercherò di farlo io, "ad personam", regalando qualche fumetto d'epoca, raccontando e spiegando.

Ma questa mancanza mi sembra l'ennesima occasione culturale e, perché no, anche commerciale persa da un settore che non sa fare promozione, soprattutto quando si tratta di iniziative (o autori, come in questo caso) trasversali e che rischiano di spingere anche opere di altri editori concorrenti...

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