O entrambe le cose? E, semmai, più l'una o l'altra?
Ne parliamo qui sotto...
promozionesostantivo femminile
Nel linguaggio pubblicitario, il complesso delle attività organizzative preliminari, svolte da particolari uffici di un'azienda commerciale o industriale per l'incremento delle vendite o l'affermazione di un prodotto sul mercato.
Caro Marchese del Grillo... è "promozione" o, come la pajata, è... |
Sgombriamo il campo dagli equivoci, altrimenti partono domande asfissianti e quote delle scommesse su chi sia il fantomatico standista: si parla degli albi Valiant da parte di Star Comics.
Detto questo - che nel contesto di questo post ci interessa poco - ammetto che, generalmente, non mi fido di quello che dicono i clienti, perché parafrasando il Dr House, "mentono sempre". Non volontariamente, di solito, ma faciloneria e superficialità sono all'ordine nel giorno nel leggere: scorrono di fretta un titolo, guardano di corsa una immagine, e si fanno una idea di qualcosa, che poi ti riportano come verità assoluta.
Ultimo esempio: faccio un post per parlare di un mio fornitore che fa una svendita scandalosa a Lucca, pubblicando una foto di un cartello pubblicitario e un tizio mi massacra di telefonate e mail perché... ha capito che io vendo quei prodotti a quel prezzo!
Di un intero post, non ha letto manco una riga!
Nel caso specifico, però, mi fido ciecamente del cliente ed amico, perché lo conosco da venti anni, perché so che è uno attento, e perché spesso e volentieri mi riporta notizie "utili", che sono sempre affidabili e mai, mai, negli anni, si sono rivelate false o mal riferite. In ogni caso, verifico la notizia per via diretta, lamentandomi col mio distributore.
Questo perché, ripeto e ripeto ogni volta, non mi va di fare polemiche pretestuose, su fatti non certi.
Se devo metterci la faccia, voglio esser certo di quello che scrivo.
Sul mio profilo FB, scrivo due righe su questa offerta scorretta verso i negozianti.
Ricevo varie risposte: clienti che rimpiangono di non aver aderito, colleghi stizziti.
E un altro editore che difende Star Comics: a Lucca si fa attività promozionale, è il suo slogan...
Quindi, al di là delle polemiche sul singolo evento, mi va di chiarire due cose, ovvero:
-Una offerta al 50% è legale? Ed è promozione?
-A Lucca, si fa questa benedetta attività promozionale?
Dunque, sgombriamo il campo da equivoci: c'è una legge, la cosiddetta Legge Levi del 2011, che dice questo:
Art. 2 Disciplina del prezzo dei libri1. Il prezzo al consumatore finale dei libri venduti sul territorio nazionale e' liberamente fissato dall'editore o dall'importatore ed e' da questo apposto, comprensivo di imposta sul valore aggiunto, su ciascun esemplare o su apposito allegato.
2. E' consentita la vendita dei libri ai consumatori finali, da chiunque e con qualsiasi modalita' effettuata, compresa la vendita per corrispondenza anche nel caso in cui abbia luogo mediante attivita' di commercio elettronico, con uno sconto fino ad una percentuale massima del 15 per cento sul prezzo fissato ai sensi del comma 1.
3. Ad esclusione del mese di dicembre, agli editori e' consentita la possibilita' di realizzare campagne promozionali distinte tra loro, non reiterabili nel corso dell'anno solare e di durata non superiore a un mese, con sconti sul prezzo fissato ai sensi del comma 1 che eccedano il limite indicato al comma 2 purche' non superiori a un quarto del prezzo fissato ai sensi del predetto comma 1. E' comunque fatta salva la facolta' dei venditori al dettaglio, che devono in ogni caso essere informati e messi in grado di partecipare alle medesime condizioni, di non aderire a tali campagne promozionali.
4. La vendita di libri ai consumatori finali e' consentita con sconti fino ad una percentuale massima del 20 per cento sul prezzo fissato ai sensi del comma 1:
a) in occasione di manifestazioni di particolare rilevanza internazionale, nazionale, regionale e locale, ai sensi degli articoli 40 e 41 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112...
Quindi, sia chiaro: l'editore può vendere col 15% di sconto, al massimo, al pubblico; può fare uno sconto del 25% se organizza una campagna (condivisa coi negozi!), di quelle che spesso vedete pubblicizzate anche su questo blog; può fare il 20% in altre particolari manifestazioni: da verificare se ci rientri Lucca Comics, ma non ci interessa nel merito, visto che l'editore in questione faceva il 50%.
E sgombriamo il campo da altri equivoci: mi è stato detto "e se un albo lo vende a prezzo pieno e uno lo regala?", oppure "e se fossero dei pack?".
Non erano pack; non c'era obbligo di acquisto di più albi per avere il 50%. In ogni caso, se regali un albo, fai il 100% di sconto: ovvero più del 25% massimo, e quindi sei sempre nel campo dell'illegalità, anche se non era questo il caso.
Il caso è di un editore che fa il 50% puro: scorretto e fuori da quanto permesso dalla legge.
Il resto delle ipotesi, sono trucchetti o elusioni, comunque puniti dalla legge.
Che poi la Levi non sia il massimo della vita, o possa non piacere è altra cosa: posso essere d'accordo, ma è quello che abbiamo per far fronte ai grossi colossi di vendite online. All'estero, sui libri, in paesi molto più civili del nostro, non puoi fare sconti: in Francia, il 5% massimo, comprese le spese di spedizione!!
E, magari, questo giova ad avere prezzi più bassi: perché se permetti sconti, c'è chi può farli e chi non ha abbastanza margine per farcela, ma se non li permetti, magari, puoi fare prezzi più bassi, il che mette tutti sulla stessa base di partenza, eliminando la concorrenza sleale!
Detto questo: e la promozione? A LuccaComics c'è?
Certo che si.
Gli editori, in generale, fanno promozione? Certo che si.
I distributori fanno promozione? Le fumetterie?
Si.
Ma diciamocelo: la maggior parte del lavoro di spinta del prodotto, la fanno i negozianti, sul territorio e con la loro clientela online, se ce l'hanno, e chi produce il libro, editore e/o autore, se sono bravi.
Se sono bravi.
Bastava confrontare lo stand Bao, a LuccaComics, con quello 001/NowComics/NovaFumetto/Hikari: tre lettere contro una trentina, ma se trovate le foto del primo e le paragonate a quello del secondo, vi rendete conto di quanto dico. Ovvero che, si, l'editore fa promozione: se è un bravo editore. Sennò no.
E LuccaComics è una GROSSA occasione per far soldi.
Grossa.
L'editore, che da i suoi prodotti al distributore - generalmente - a metà prezzo circa, a Lucca, come (ma molto di più che) a tutte le altre fiere, vende a prezzo intero, guadagnando (NON incassando) il TRIPLO di quello che fa di solito. E lo fa con fumetti del quale è monopolista: solo lui, in quel momento, ha le proprie novità, e sempre più spesso si organizza per portarne il più possibile.
Ora: è promozione, quella?
Lo è se l'editore invita la clientela a comprare sul proprio sito. E lo è solo per lui.
Lo è, per le fumetterie, se le invita ad acquistare da loro.
Lo è se porta autori, e fa crescere l'appeal del proprio prodotto.
Lo è se PRIMA e DOPO LuccaComics, rende disponibili i propri prodotti, celermente, nei negozi specializzati: perché è inutile che invogli un cliente a venire in negozio, se poi questo non trova quello che cercava.
Insomma: io sono convintissimo che questa attività ci sia.
Ma sono anche convinto che, nella stragrande maggioranza dei casi, oltre ad essere secondaria, rispetto alle vendite, sia episodica e, probabilmente, anche un po' casuale.
Al solito, sono apertissimo a qualsiasi (educata) dimostrazione del contrario.
Purché sia una tesi supportata da fatti ed idee, non giustificativa di quella che, di fatto, rimane una grandissima scorrettezza verso le fumetterie, ovvero l'anticipo di uno o più mesi di novità attese dai lettori, in un solo week-end...
Se parti dal presupposto che l'operazione Valiant alla Star Comics (dopo il flop della Panini) appariva disperata fin dall'inizio, non dovresti meravigliarti della svendita con lo sconto del 50%. Ovviamente, chi ha comprato nelle fumetterie a prezzo pieno o con lo sconto del 10% si sarà sentito fregato. Per non parlare delle fumetterie! Una supercazzola in piena regola degna del Conte Mascetti!
RispondiEliminaNon sono così convinto che ci siano problemi di vendite.
EliminaDavvero? Qui abbiamo ricostruito un po' la vicenda dei diritti Valiant... http://comixarchive.blogspot.it/2016/11/diritti-valiant-dal-flop-della-panini.html
RispondiEliminasi, ma sono sempre opinioni.
EliminaNon dati.
Tu li vedi così, ma ti pare che se questi volumi avevano una forte domanda, l'editore li avrebbe svenduti al 50%? Suvvia e prendiamo atto di una crisi generale che sta stritolando il sistema.
RispondiEliminae a te pare che l'editore continuerebbe, in perdita, ad investire continuamente in nuovi titoli e nuove serie?
Elimina