Ho giricchiato un po', divertendomi abbastanza, ed accumulando anche un paio di interessanti scoop, dei quali parleremo più avanti.
Questo è il mio breve reportage, con qualche foto ed alcune impressioni, che ci attireranno molte simpatie, come sempre...
Non gli date troppo peso.
Primo pass a mio nome, dal 2010... Primo in assoluto col nome stampato e non scritto a mano! |
Iniziamo dalle celebrità: come non fare una capatina al monumento di Supremo Sbazzegoni, ideatore e primo presidente di LuccaGiornaletto&Giuoco, nell'anno di grazia 1876?
Monumento equestre di Supremo Sbazzegoni. Nel 1944 il cavallo fu rimosso dai nazisti durante l'occupazione e sostituito da una sedia... |
Avevamo già parlato dell'ex Artist Alley, ora Caffé degli Artisti.
Qui trovate l'ultimo post con i riferimenti ai precedenti.Ecco l'ingresso del caffé degli autori |
La realizzazione è peggio di quel che ci aspettavamo. Intanto: forse non è un bar, ma neanche un "caffé" nel senso letterario del termine. Si tratta di una piccola area, ben nascosta e mal segnalata, con un bancone dove si vende il caffé. Punto.
Nella parte antistante, un pugno di (indomiti!) autori, con problemi di illuminazione ed una logistica a dir poco precaria...
Il caffé, o bar, degli autori... |
... non segnalato in giro per la manifestazione... |
Una bella segnalazione, peccato che sia sul retro... |
E' questo il messaggio che vuole mandarci LA manifestazione per eccellenza in Italia, ed una delle maggiori al mondo?
Lo stand Kappa Edizioni, KappaLab e Ronin Manga!! 50 anni di LuccaComics, 25 di Kappa Boys! Chissà cosa ne direbbe Supremo Sbazzegoni? |
Intermezzo: si, i Kappa Boys ci sono ancora! E vi salutano tutti!!
Un imperdibile gadget... |
Come non prendere la favolosa mazza di Negan di Walking Dead?
Solo OTTANTANOVEVIRGOLANOVANTA euri!
Sarà la confusione del cambio distributivo (da Alastor a... tutti!) ma, mentre alcune novità erano già state distribuite, mancava proprio l'attesissimo volume 25 di The Walking Dead: curioso, però, visto che un notissimo sito di vendite online già lo aveva...
Certo: prima la colpa sarà stata del distributore partenopeo, ora verrà data alla confusione generata dalla cessazione del contratto di esclusiva. Tutto giusto.
Ma, al prossimo giro, le scuse saranno finite.
Da fumetteria che vende anche online, posso solo dire di aver perso DUE TERZI delle vendite di questa serie negli ultimi due anni... ovvero, da quando esce in anteprima, regolarmente, al Napoli Comicon ed a Lucca Comics...
Uhm... ecco che capisco il significato allegorico della mazza a OTTANTANOVEVIRGOLANOVANTA euri!!
Intanto, LuccaComics continua ad allargarsi, assorbendo definitivamente, da quel che si dice, Reggio Emilia, fiera semestrale dell'antiquariato. Curioso che si parli di "polverosi" fumetti proprio in una manifestazione dove, a parte gli editori, di giornaletti è sempre più difficile trovar traccia: quasi viene da dire che ce ne erano di più a Romics.
Sulla fiera primaverile, quest'anno intelligentemente anticipata da aprile a febbraio, ho sentito pareri contrastanti: pare che si vendano più albi d'antiquariato che novità. Soprattutto: il pubblico che cerca queste ultime, dopo non averle trovate nella prima edizione, parteciperà di nuovo? O mollerà?
Piazza Antelminelli |
Scusate la pessima foto.
A sinistra, il PalaPanini, a destra il PalaBonelli.
Nel 2008, al posto di entrambi c'erano stand di privati e fumetterie, per farvi capire quanto siano aumentati gli spazi dedicati agli editori ed a scapito di chi lo abbiano fatto.
Nel 2008, però, erano posizionati diversamente, ed il secondo non si vedeva quasi, quando si usciva dal primo: risultato, vendite in calo del 30/50% per tutti gli espositori che all'epoca si trovavano nell'attuale "PalaBonelli", non segnalato e, addirittura, privo di filtro dal lato opposto (quello che, tra un paio di foto, si vedrà coperto dalla coda per le firme dei fan bonelliani).
Il tutto non è un parto della mia fantasia, ma è stato certificato da LuccaComics stessa, che si scusò con una lettera, promettendo una migliore collocazione per l'anno successivo, di fronte alle proteste degli espositori, che si ritrovarono pure parzialmente allagati...
Questo per ricordare chi ha permesso alla manifestazione di arrivare dove è ora, pagandone errori ed idiozie varie, e chi ora ne beneficia: quattro o cinque anni fa, gli editori erano tutti nel padiglione Napoleone: tutti gli altri, erano occupati da negozi, privati e simili. Oggi, questi ultimi li trovate quasi esclusivamente in Corso Garibaldi, con tutti i padiglioni di piazza Napoleone occupati editori di varia caratura, ed intorno tutta una serie di PalaBonelli, PalaPanini, PalaQuelloCheViPare.
Ci credo che poi il pubblico compra sempre e solo novità...
Cosa altro è rimasto da prendere, panini, ramen ed inutili gadget a parte?
Uno stand - per fortuna non nella media - di privati |
Ma attenzione, vale anche per gli editori: al di là dello splendido spazio organizzato da Bao, che è sempre qualche anno luce avanti agli altri, mi è capitato di faticare a capire di chi era qualche stand: poca luce, niente insegne, il termine "allestimento" come se fosse una bestemmia... Proprio non ci siamo...
A proposito di file ed autori (questa qui sotto è quella al PalaBonelli), si è tanto parlato di Miller...
Ma diciamo qualcosa pure su Panini Comics: Manara, domenica, da regolamento, doveva fare una decina di disegni, per i fortunati acquirenti estratti tra tutti coloro che acquistavano quanto previsto presso
Diciamocelo: da quello che si è visto e sentito in giro, e valga questo esempio su tutto, Lion ha nettamente vinto il confronto con Panini nella gestione degli ospiti, mentre questi ultimi non perdono mai il premio simpatia nei confronti delle fumetterie, considerate più o meno come un male necessario... almeno quando non sono Panini Store!
Ad un mio cliente, che provava a tirare il prezzo su un volume da 15 euro, e che spiegava loro che, ad uno sconto "normale" avrebbe potuto tranquillamente prenderlo nella sua fumetteria di fiducia, uno standista - che, ricordiamolo, sia un dipendente o uno scagnozzo assunto in fiera, quando è dietro un bancone RAPPRESENTA Panini Comics - ha detto che il negozio, in realtà, lo fregava, perché le librerie specializzate, prima di fare lo sconto, alzano i prezzi.
Ora, al di là della palese stupidità di una affermazione del genere - come faccio ad alzare il prezzo di un albo senza che il cliente se ne accorga? - è palese quanto discorso sia deprimente e non degno del più importante editore italiano...
Almeno, come ha detto il mio cliente, allo stand Lion gli shopper te li regalavano.
Il che dovrebbe essere alla base della promozione, no?
Insomma: una manifestazione organizzata meglio ogni anno, con spazi che, al di là di qualche scazzo - pagato da espositori e piccoli editori - è cresciuta bene occupando vie e piazze del centro ed aumentando di "volume" di edizione in edizione: basta vedere il traffico di persone in via Fillungo e limitrofe, un tempo ignorate dalla folla, che si muoveva solo tra le mura e piazza San Michele.
Ma che ogni anno ha MENO fumetto: forse più editori, forse più novità.
Ma non può essere solo quello il contenuto commerciale dedicato ai comics, in una delle maggiori realtà del mondo: sarebbe limitativo, e gioverebbe solo ad un mercato annuale, che non crescerebbe in modo normale, ma continuerebbe a drogare i bilanci degli editori, che a loro volta continuerebbero - tranne rare eccezioni - ad investire più in UNA manifestazione che nelle iniziative degli altri undici mesi...
E questo viene dimostrato dalle parole degli espositori: a parte quelli che partecipavano per la prima volta, non ho sentito quasi nessuno contento del risultato. Anzi.
E non crediate che, vedersi ridotto lo spazio, a fiera organizzata, merce comprata, con scaffalature, espositori e quant'altro già pronto e pagato, sia un danno da poco...
Il bello è che questa "tassa" viene pagata dai negozi, mentre ci sono editori con padiglioni interi - che spesso non sanno come occuparli... forse dovrebbero assumere un arredatore o chiedere consulenze a qualche espositore bravo - ed altri addirittura con due o tre spazi in punti diversi.
Nel frattempo i temporary shop continuano a crescere, pagando prezzi folli, non vendendo quasi nulla di fumetto e, spesso, non essendo neanche organizzati: puoi fare una fiera come LuccaComics senza un registratore di cassa, scrivendo le ricevute fiscali A MANO, quando hai una decina di persone in fila nel negozio? Risparmi uno o due centinaia di euro, per fare cosa?
Questo fenomeno, in ogni caso, non può andare avanti ancora a lungo in questo modo...
Dopo dodici ore in pellegrinaggio, almeno, a fine giornata, ce ne siamo andati con stile...
Questi i miei due cent... mi piacerebbe, al solito, ascoltare i commenti di chi legge.
Personalmente ho trovato il caffè degli artisti discretamente riuscito.
RispondiEliminaLa posizione era un po' celata ma era indicato bene e, soprattutto, era veramente vicino allo stand principale di Piazza Napoleone. Il luogo mi è sembrato abbastanza affollato e i disegnatori erano decisamente impegnati e alcuni mi hanno rifiutato delle comission poichè ne avevano prese già troppe e non avrebbero fatto in tempo a farle.
Rimane il fatto che quello è un luogo piccolo, con pochi autori e che quindi è davvero un pezzettino piccolo di Lucca Comics quando, forse, ci si dovrebbe aspettare che i disegnatori siano più al centro dell'evento.
Aggiungo in fine che il Padiglione Giglio di fatto offriva lo stesso tipo di offerta, con disegnatori che vendevano i loro lavori e prendevano commission (seppur raccolti sotto delle piccole etichette)
sulla buona segnalazione, non concordo: era indicato solo lì, non nei cartelli che trovavi in giro. Al giglio c'erano molti autori, ma non era - per costi e realizzazione - una artist alley. Autori ne trovavi, essenzialmente, negli stand degli editori, con uno spazio condiviso.
EliminaNon è, secondo me, la modalità per realizzare degli giusti spazi per loro...
Bellissimo report, molto completo (per quello che hai visto). Grazie per il resoconto sull'artist cafè, visto che dopo il casino che si era fatto, nessuno durante o dopo Lucca ne aveva più parlato. Hai idea se gli artisti ne son rimasti soddisfatti?
RispondiEliminain linea di massima, direi di no...
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