Dall'alto della mia profonda umilté, qualche tempo fa mi sono permesso di fare una lista delle fiere che potevano tranquillamente evitare di invitarci... Eccola: "Le 10 fiere da non fare".
L'intento era ironico, ma non troppo...
L'intento era ironico, ma non troppo...
Dando seguito a quel post, in questa rubrica, il "mestiere della fiera", parliamo delle mostre del fumetto e di tutto quello che c'è dietro: costi, fattibilità, aneddoti. E, ovviamente, retroscena succosi...
Oggi tocca a Mantova Comics, la cui undicesima edizione inizia domani.
Il nostro stand alla prima Mantova Comics: era il maggio 2006 |
Mantova Comics mi è sempre piaciuta. La città è spettacolare, l'organizzazione è seria e capace (anche se negli ultimi anni ha tirato un po' i remi in barca). E c'è un bel pubblico.
Gli inizi non sono stati dei migliori: nel 2006, anno della prima edizione, ricordo che gli stand - pur inutilmente belli negli allestimenti - erano messi malissimo. La fila esterna, infatti, era girata verso il muro, ed aveva la parete davanti! "Inesperienza", pensai.
E, infatti, dall'anno dopo si migliorò.
Gli incassi sono sempre stati altalenanti, e la manifestazione in sé mi ha dato sempre l'idea di essere sul punto di fare il salto di qualità. Per farvi capire, Mantova è una delle pochissime fiere italiane che visiterei da privato, se potessi.
Ha un buon mercato, i prezzi non sono altissimi - anche se riducendo gli allestimenti si potrebbe far pagare molto meno... ma questo è un discorso troppo complesso da affrontare qui - e il pubblico è di buona qualità. Ed hanno iniziato da subito ad ospitare tanti (ed anche grandi) autori, in un momento in cui non lo faceva quasi nessuno.
Riguardo agli ospiti, va detto che, negli ultimi anni, si sta un po' "defumettizzando": youtuber, ospiti neanche strettamente collegati al fumetto (tipo l'attore che impersonava il Cugino Itt della Famiglia Addams... giuro!). E le vendite a picco.
Mi piaceva talmente tanto farla che, ultimamente, viaggiavo la notte tra giovedì e venerdì, per arrivare in tempo per l'apertura ed allestire per pranzo (tanto l'incasso del venerdì era comunque basso...): e questa soluzione, unita alla ripartenza domenica sera, mi permetteva di risparmiare abbastanza (su albergo e noleggio furgone) da potermela rischiare...
In ogni caso, si trattava di novecento km in tre giorni (lavorativi!) con due soli pernotti!
Nel 2014, per la prima volta, avendo dei problemi familiari, ho mandato due scagnozzi.
Nel 2015, ho scelto - dopo nove edizioni - di non partecipare.
E lo stesso ho fatto quest'anno.
Continuo a credere che sia ora che le grandi fiere capiscano che sia il caso di abbassare i costi per gli espositori, visto che coi biglietti guadagnano sempre di più, tagliando magari qualche spesa inutile, come gli allestimenti per gli stand, che possono essere sostituiti dai tavoli... Perché "andare in pari" è "andare in perdita" e... se i fumetti non si vendono, vedrete che alla fine, ci rimetteranno tutti, dagli editori al cliente finale, passando per gli autori e gli organizzatori di eventi...
Questa è, o meglio dovrebbe essere, la sensibilità che una organizzazione capace deve mettere in conto, quando realizza un evento che non è solo per il pubblico, ma coinvolge gli addetti ai lavori.
Ricordo, sempre nell'ambito Mantova Comics, una protesta relativa al 2011, anno in cui la fiera fece un brusco passo indietro, impedendo a chi aveva il biglietto di rientrare dopo essere uscito, e costringendolo - di fatto - a rimanere dentro tutto il giorno, o in alternativa a ripagare il biglietto.
Questa è una lettera indirizzata non tanto all'organizzazione, quanto alla proprietà della location, il Palabam:
ALL’ATTENZIONE DELLA PROPRIETA’ DEL PALABAM DI MANTOVA
I sottoscritti espositori della mostra “Mantova Comics” lamentano l’inopportunità di impedire ai visitatori di rientrare dopo essere usciti dalla struttura anche se provvisti di tagliando di ingresso senza pagare di nuovo l’ingresso per i seguenti, evidenti motivi:
-l’impossibilità di riporre in auto i propri acquisti ha causato un evidente limite alla capacità di proseguire nella spesa;
-la mancanza all’interno della struttura di uno sportello bancomat ha ulteriormente peggiorato la stessa situazione;
-la mancanza di prese elettriche (fino all’anno scorso gratuite e da quest’anno proposte a prezzi incommentabili) ha reso impossibile l’utilizzo dell’apparecchiatura POS ai commercianti, non essendoci la possibilità di ricaricarli;
-la sensazione di “ingabbiamento” ha reso questa manifestazione odiosa verso il pubblico;
Considerando che questa scelta è stata presa unicamente allo scopo di favorire il bar interno va rilevato che:
-venerdì pomeriggio lo stesso bar si è addirittura dimostrato non all’altezza, consideranco che malgrado la scarsissima affluenza aveva addirittura finito i panini!
-l’attesa anche per un caffè ha raggiunto tempi biblici, scoraggiando soprattutto gli espositori (che pagano, caro, il banco per cercare di lavorare, non per star al bar);
-se anche si cercasse di giustificare la scelta per evitare frodi agli ingressi, la doverosa precisazione è che qualunque fiera, ad eccezione di questa, sa gestire la stessa situazione senza intrappolare nessuno;
Il tutto si aggiunge ad una cronica incapacità e mancanza di volontà e disinteresse ad accogliere le critiche degli espositori (ad esempio sulla storicamente disastrosa situazione degli inutili venerdì), aggravata dall’inedita e scomoda scelta dei braccialetti come pass, oltre che dalla prorompente scortesia e maleducazione degli addetti ai controlli.
Invitiamo pertanto la proprietà a riconsiderare queste scelte per le manifestazioni future, e possibilmente a considerare un indennizzo di qualunque forma per i disagi e i danni arrecati, onde evitare massicce defezioni da parte degli espositori.
Cordialmente (segue lista).
nb. ci scusiamo per la “forma” della presente, redatta precedentemente anche al computer, ma ci è stato impossibile trovare una segreteria, un punto accrediti o una “area pro” attrezzata con una stampante.
(segue la lista degli oltre cinquanta firmatari)
Manco al Salone del Libro/Torino Comics 2006 ci fu una tale movimentazione di espositori!
Ma questo è quello che dovrebbe accadere sempre, quando c'è una mancanza di rispetto reiterata verso chi sta lavorando: l'ho voluta postare perché, un po' di memoria, non ha mai fatto male a nessuno...
Buona Mantova Comics 2016.
La novità di quest'anno è che non c'è la Panini. Inoltre come l'anno scorso non c'ènessun cartello o striscione appeso fuori dal Palabam che iindichi che all'interno ci sia una fiera del ffumetto. L' unico e quello del Festival della cucina MANTOVANA. Va bene risparmiare ma così si esagera.
RispondiEliminal'assenza della panini potrebbe essere una buona notizia: eliminare i grandi editori/distributori, non è che positivo per le vendite dei negozianti. Certo... a saperlo prima!
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