Dall'alto della mia profonda umilté, qualche tempo fa mi sono permesso di fare una lista delle fiere che potevano tranquillamente evitare di invitarci... Eccola: "Le 10 fiere da non fare".
L'intento era ironico, ma non troppo...
L'intento era ironico, ma non troppo...
Dando seguito a quel post, in questa rubrica, il "mestiere della fiera", parliamo delle mostre del fumetto e di tutto quello che c'è dietro: costi, fattibilità, aneddoti. E, ovviamente, retroscena succosi...
Oggi tocca a Cartoomics, che inizia tra poche ore.
Avevamo già citato di questa fiera milanese, utilizzandola per farci due conti in tasca, spiegando cosa significa prendere uno stand, e cercare di guadagnare da questo lavoro, ma senza entrare davvero nel merito della manifestazione
Qui sotto ci limitiamo a riportarvi quanto scritto come reportage nel 2010, quando questo blog non esisteva.
Cartoomics 2010: lo stand (avevamo "brutte" intenzioni...) |
Questo reportage è la versione riveduta e corretta di quello apparsa sulla pagina FB di Antani Comics ben sei anni fa...
Cartoomics è andata male. Malissimo. Vendite scarse? Ci può stare. Non siamo stati gli unici a lamentarci per questo, ma fa parte del mestiere.
Avevamo scelto di fare Milano perché erano anni che volevamo provare quella piazza. Quindi, spinti dai colleghi espositori, che ne parlavano bene, e da un amico nell'organizzazione, ci eravamo impegnati anche in uno stand (ed una esposizione!) notevole, con migliaia di fumetti a metà prezzo, offerte a 1 euro, e tanto altro. Insomma: per Cartoomics avevamo avuto un impegno paragonabile a quello di Lucca, con giorni e giorni di preparazione. E soldi investiti.
Invece...
-prima della fiera, tante storture. Decine di pagine di moduli da riempire, tante cose poco chiare, tanta "burocrazia";
-all'arrivo, ci fanno scaricare su un piano diverso (!) da quello della manifestazione. Questo perché... nell'altro ci sono gli espositori arrivati prima che, una volta finito, dovrebbero liberare il posto. Ma nessuno vigila, nessuno fa rispettare le regole (massimo due ore di permanenza), e tutto va a tarallucci e vino. Per la cronaca: generalmente lo scarico del materiale "costa" una o massimo due ore. A Cartoomics, di ore ne abbiamo spese ben cinque, con una sforzo fisico mai provato, e con oltre due ore perse ad aspettare che venisse riparato il montacarichi...
-l'allestimento finiva alle 18. ALLE 18! Orario assurdo, mai trovato in una delle tante fiere fatte (anche le peggiori, come Romics e Torino Comics!). Ce ne eravamo accorti alcuni giorni prima (non era scritto nel contratto, né sul sito, né in alcuna delle comunicazioni arrivateci). Fortunatamente è stato prorogato di un'oretta, ma era assolutamente un palliativo rispetto al tempo buttato aspettando il montacarichi.
-la chicca: il parcheggio, A PAGAMENTO (ovvio... quando spendi 2300 euro per uno stand, devono anche farti pagare il parcheggio a parte... persino Romics, un parcheggio te lo da gratis...). Pagato, ci presentiamo la mattina del primo giorno di fiera per entrare e... il cedolino datoci il giorno prima non era valido. Perse due ore per entrare. Due ore di allestimento e lavoro buttate via...
-segreteria espositori: ovviamente lontana dalla mostra mercato, ovviamente con persone che non sapevano nulla. Ovviamente i responsabili non si rintracciavano. In questo, unica nota positiva, l'ottimo - e presentissimo - Ivan, che ci ha messo la faccia. Spesso... senza "poteri", ma almeno lui c'era...
-la seconda chicca: sabato sera, per un ritardo di pochi minuti, hanno chiuso l'auto dentro il parcheggio, e siamo dovuti tornare in taxi. Tutto questo, in presenza del responsabile del "commerciale", che nulla ha potuto!
-tanti altri piccoli e grandi disagi, soprattutto la sensazione forte di essere "tollerati" dall'organizzazione, quando siamo noi espositori a fare la mostra mercato portando, tra l'altro, una barca di soldi alla fiera.
Milano non ci vedrà per un bel pezzo...
Da quello che ho sentito da colleghi ed utenti, e letto sui social, relativamente agli ultimi anni di Cartoomics, francamente, devo dire di non essermi MAI pentito di questa scelta...
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