Quando nacque, mi ispirai a due blog ormai chiusi, quello di Max Favatano per i contenuti, e quello di Roberto Recchioni per il nome:
La "Resa" è la possibilità di restituire -riferita al nostro mercato- le copie invendute, ottenendone in cambio altro materiale o uno soldi (sotto forma di "nota credito") da parte dell'editore o del distributore: non si tratta quindi di copie non diffuse, quanto di copie distribuite ma non arrivate all'utente finale!Normale e scontata in libreria, spesso annunciata ma mai realizzata pienamente in fumetteria (che poi sempre una libreria è!).Pur non essendo -ma ne parleremo!- a mio parere l'unico problema che assilla noi negozianti e tutto il sistema distributivo, è al momento centrale nella discussione riguardante i tanti cambiamenti che andrebbero fatti per salvare l'editoria a fumetti. Per questo motivo, prendendo spunto da uno dei blog più famosi in rete, ho voluto dedicare il nome di questo spazio alla "resa".
Quanto è cambiato in questi otto anni?
Forse tutto, forse niente.
Se vediamo gli operatori sul mercato, i nomi della distribuzione, molte cose sono diverse: non ci sono più Alastor/Pegasus, Alessandro è stato fagocitato da Manicomix, che è diventata una realtà molto importante, al pari di Terminal, prima solo marginale nel mondo del fumetto.
In realtà, però, per rimanere nell'esempio, Alastor è ancora operativa da un punto di vista pratico come "commerciale" di Lion; Alessandro, come fornitore di novità, non è mai stato molto attivo.
Sono veri cambiamenti?
Un discorso analogo si può fare per il reso: tante offerte, tante chiacchiere.
Il reso, quando viene concesso, incide sulle vendite, aumentandole: il perché è spiegabile in tanti modi, ma il più semplice è quello intuitivo, perché se hai reso, ordini con più tranquillità - quindi di più - e sicuramente questo ti porta ad avere maggiori quantitativi di merce, quindi più probabilità di vendita, stante quello che è il tempo di approvvigionamento.
Ma gli editori non ci sentono: non vogliono rischiare e non parlano di reso, se non in modo limitato, e comunque non contrattualizzato. E le fumetterie, piene di cadaveri editoriali, si intristiscono e diminuiscono gli ordini. Come da sempre.
E tra meno di tre settimane c'è Lucca: gioia dei fan, male del sistema.
Non la manifestazione in se: ma il modo in cui viene gestita, togliendo ai nostri fornitori le energie per un mese, riempiendoli di incassi che li saziano per così tanto che si scordano del Natale, proponendo - se ci riescono - iniziative solo all'ultimo minuto.
Insomma: otto anni di blog si festeggiano, come tutti gli anniversari.
Fare un pezzo è faticoso, richiede tempo e impegno, ore ed ore - spesso notturne - sacrificate alla vita ed al lavoro "vero". Cosi come si pagano le ripicche di chi si offende per un pezzo o un commento e poi ti da vita maledetta.
E non so, francamente, quanto possa aver cambiato nell'ottica di un mondo troppo grande e troppo strutturato: forse niente.
Ma c'è un ottica che mi lascia sperare: i tanti riscontri che ho. Online, in negozio, soprattutto in fiera. Alcuni colleghi, ma tanti e tanti non addetti ai lavori che mi seguono e ringraziano, e non si rendono conto che sono loro il primo motore di questo blog.
E sono loro che andrebbero ringraziati di cuore.
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