martedì 22 gennaio 2019

George Perez annuncia il ritiro

Tra le decine di migliaia di fumetti che ho letto, se devo fare il nome di un disegnatore, uno solo, che rappresenti al meglio il genere supereroistico, non posso che dire George Perez.
Kirby, Colan, John Buscema e altri appartengono ad una generazione precedente, fondamentale per codificare il linguaggio dei supereroi e, aggiungendoci anche Will Eisner, di tutto il fumetto USA.

Perez, però, fa parte di un gruppo di autori, come Byrne, Miller, e tanti altri che non cito, che tra la fine degli anni settanta e tutti gli ottanta, hanno aggiornato e riscritto il genere, forse per l'ultima volta, o comunque in modo molto più grandioso rispetto a tutto quello che c'è stato dopo.

Non è questo il luogo per disamine approfondite o per l'elenco di tutto quello che ha fatto questo immenso autore: mi va però di citare alcuni degli esempi della sua arte e del suo contributo al mondo del fumetto...




Gli Avengers.
Quando non erano famosi, se non tra i fan, con Perez ebbero due momenti d'oro: negli anni settanta, e nei novanta, con uno spettacolare ciclo scritto da Kurt Busiek. L'immagine "classica" dei Vendicatori non può che essere quella di Perez: tanto che fu proprio lui a disegnare, nei primi anni duemila, il team-up dei team-up, quello con la Justice League.




I Teen Titans: da lui immaginati su testi di Marv Wolfman, sono la serie che negli anni ottanta sfidava lo strapotere degli X-Men. In gran parte inediti in Italia, meriterebbero una edizione integrale in grado di valorizzare la bellezza, l'importanza e la modernità che trasudano tutt'oggi quelle pagine...





Crisis on Infinite Earths: il Crossover più importante di tutti i tempi, uno dei pochi ad avere effetti reali, duraturi e devastanti, e non solo su un personaggio o gruppo, ma su un intero universo narrativo. Una operazione pianificata per anni e realizzata con una perizia e un approfondimento mai visti per il mondo dei comics. Testi sempre di Marv Wolfman, disegni ovviamente di George Perez...


Ci sarebbero molte altre storie da citare, dai Fantastici Quattro a Sachs & Violens, passando per l'incredibile rilancio di Wonder Woman post Crisis (in gran parte inedito in Italia), e l'ormai famossissimo Infinity Gauntlet (almeno in parte). Ma con un autore così prolifico, e a livelli così alti, ci vorrebbero ore di lavoro solo per fare una lista.


Quello che ci conforta, oltre a tutta la sua arte che resta come nostro patrimonio, è che George, pur acciaccato, si godrà una serena e meritata vecchiaia (qui potete leggere il suo messaggio integrale), proprio grazie a quelle pagine da lui disegnate e da noi venerate per decenni.

Grazie di tutto, George.

2 commenti:

  1. L'unica "stranezza" se così si può dire è che i successi li ha sempre avuti in ambito "major", Marvel e DC.
    A differenza di altri autori non ha voluto o potuto distaccarsi da quelle produzioni cercando un successo completamente personale (anche in collaborazione con scrittori).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. vero, ma penso non abbia mai avuto la necessità/opportunità di farlo. Senza dimenticare comunque l'ultraverse e sachs e violens

      Elimina