Quindi, in questo post, scriverò solo una serie di appunti "a caciara" sul 2018.
Sperando di leggere anche qualche vostro commento, che fa sempre piacere.
Pino Rinaldi da Antani Comics nel maggio 2012 |
Nell'anno in cui se ne sono andati Stan e Steve ci sarebbe poco altro da dire alla voce "autori e scomparsi". Ma il blog è mio, e la copertina voglio darla a Pino Rinaldi, qui sopra in una foto con la figlia da Antani Comics (2012) nella prima di una lunga serie di apparizioni tra negozio e fiere insieme al sottoscritto.
Nell'anno in cui se ne è andato, è impossibile per me non ricordarlo con tanto affetto e rispetto:
Lo invitai in negozio, giunse in compagnia della figlia, per uno degli eventi che ricordo con maggior piacere. Poi, come dicevo, nacque una certa simpatia: venne a Narnia Fumetto, si sedette davanti al temporary shop a "Lucca Fuori", per disegnare su una cassetta di legno per i propri fan (come da foto qui sopra...), fu premiato, sempre a Narnia Fumetto col "Leone di Narni" alla carriera, e disegnò anche la grafica dello stand - sempre per la nostra manifestazione - a Romics di cinque anni fa. La trovate qui.
Un autore umilissimo, rispettoso dei fan ("sono loro che mi danno da mangiare", diceva), disponibilissimo con tutti, col quale ci fu da subito una grande sintonia reciproca, dalla quale scaturirono molte collaborazioni, divertenti e lavorativamente appaganti.
Mi manca moltissimo, come Dino, come Otello, e tutti quelli che rendevano più piacevole e sopportabile un lavoro spesso solitario e difficile.
Difficile: non come il 2017, ma comunque molto impegnativo, quest'anno ha visto tante conferme.
Delle vendite online: a scapito di quanto si crede, questo genere di attività non si risolve nel mettere un fumetto o più in un pacco, chiuderlo, appiccicarci una etichetta e fare la fila alle poste. No: il "prodotto" va portato fino a casa del cliente, prima (con promozione o uso di piattaforme, social...) in modo che lui ti scelga, visto che non ha obblighi geografici, a differenza del negozio fisico. Una volta fatto, va seguito fino a quando il pacco gli arriva, perché la spedizione è responsabilità di chi vende. E, essendo questo mio appannaggio esclusivo - nonostante siamo in tre in negozio - vi confido che seguire una decina di migliaia di spedizioni, ogni anno, con tutto quello che implica (reclami, disguidi, insulti) è un lavoro a parte. Il negozio da molte soddisfazioni e meno problemi: il cliente lo hai davanti, ci parli, ti vede, e le difficoltà sono altre; l'online è duro anche perché non c'è confronto fisico, incazzarsi, ricevere insulti gratuiti è quasi pane quotidiano, nonostante la stragrande maggioranza di clienti onesti e corretti. E non ci sono orari.
Dicevo: siamo in tre. Quest'anno per la prima volta, e con una "formazione" che è rimasta sempre la stessa. Un grazie a Frisio e Anne che mi sopportano, spesso, e condividono questo percorso con me. Non è sempre facile, ma penso che Antani Comics sia un buon ambiente di lavoro, soprattutto vedendo cosa accade spesso nel mondo reale...
Mondo reale che comprende anche Terni, città in cui è difficilissimo organizzare qualsiasi cosa.
Uno dei fiori all'occhiello del lavoro del negozio di quest'anno, è stato ospitare Gipi, sia qui che al cinema. E, appunto: qualsiasi evento fatto in questa città vale doppio, e l'affetto del pubblico poi te lo conferma.
Come una conferma è stato che il mondo del fumetto è un settore a parte. L'abbiamo detto tante volte, non è possibile avere fornitori fermi un paio di settimane sotto Natale. Tutti abbiamo diritto alle ferie, a stare con la famiglia, ma non rifornire i negozi in quello che è oggettivamente il miglior periodo per il lavoro di quasi chiunque durante l'anno, è assurdo. Un grazie a Manicomix che è rimasto aperto, ma tutti devono e possono fare di meglio, compresi gli editori che a volte preferiscono tenere la merce in magazzino, piuttosto che fare promozione e venderla...
Per il resto ho poco da dire: questo blog è rimasto un po' al palo, soprattutto negli ultimi mesi, ed è stata forte la tentazione di chiuderlo. Ma credo di avere ancora molto da dire, soprattutto perché, come confessavo un anno fa, c'è un gran bel progetto in ballo, saltato ad inizio anno per motivi tecnici, ma che entro qualche settimana ufficializzeremo. E si tratta delle cosa più impegnativa mai fatta da quando ho aperto il negozio...
Il 2018 non è stato un "2017+1": quando hai una attività devi sempre ricordarti che la palla è in mano tua. E, anche se burocrazia e difficoltà - non dimentichiamo che questo è stato l'anno della nuova legge per i sacchetti, la privacy, la fatturazione elettronica - fanno di tutto per metterti alla prova, sei tu che hai in mano il tuo destino e il lavoro tuo e di chi ti circonda. Tue sono le scelte, tue le mosse da fare per riuscire al meglio.
Mi ricordo sempre questo passo del "Venditore di almanacchi" (un collega dei librai in fondo!) di Leopardi: "Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?"
Favoloso 2019 a tutti.
ps: il ringraziamento principale va, come sempre, ai clienti "che ci danno da mangiare" come diceva Pino, ma che è sempre e comunque un piacere e un onore assistere nell'acquisto delle proprie passioni. E lo dico seriamente.
Mentre il ricordo va a tutti i colleghi che hanno chiuso: tanti anche quest'anno. Speriamo troviate una nuova strada in questa vita, sicuramente il mondo del fumetto è meno ricco senza di voi...
Ma la figlia l'ha disegnata ?
RispondiEliminaBel lavoro Pino, sulla carta e fuori !
francesca è una bellissima ragazza e una figlia splendida.
Eliminapino una persona grandiosa.