lunedì 21 dicembre 2015

Italy Comics: intervista a Paolo Accolti Gil (che compie 50 anni!)

Su Mega 222, pag 150 (in fumetteria da pochi giorni, come di consueto a ridosso della scadenza degli ordini) abbiamo letto questo:
ITALYCOMICS NEWS
Doveva succedere prima o poi, dopo anni di una Lucca Comics più proficua della precedente doveva arrivare il momento della curva di- scendente, certo non ci aspettavamo un 30% in meno ma se viene meno gente (anche se parliamo sempre di numeri che qualsiasi altra manifestazione si sogna) e quella che viene ha talmente tanti padiglioni da visitare che difficilmente un solo giorno può bastare, il calo di vendite è una conseguenza inevitabile. Resta comunque la soddisfazione che Annihilator si è dimostrato un successo e anche lo slipcase è stato apprezzato come la giusta ciliegina sulla torta confezionata da Grant Morrison. Per quanto ci riguarda, terminati A Game of Thrones e Annihilator, questo è il momento di fermarci per un po’ e dedicarci alla diffusione di quanto fatto finora che ancora raggiunge solo una
piccola parte delle fumetterie italiane. Certo, c’è ancora da completare Irredimibile ma la domanda è: per chi? Dei lettori iniziali che si dividevano tra spillati, volumi e Boom! Magazine, stando alle richieste che ci sono arrivate per l’ultimo blocco di uscite, ne resterebbero meno del 10%. Tradotto vuol dire che se prima erano 1400 oggi sono meno di 140...e lo so che è impossibile e il dato cozza con l’interesse dei nuovi lettori che ci rosicchiamo a Lucca (e solo lì) ogni anno però il dato al momento in cui scrivo è questo e se non cambia dovrò agire di conseguenza. Chiudere a sei numeri dalla fine? No, ma tiratura veramente amatoriale per gli ultimi numeri e prezzi conseguenti per almeno pareggiare i costi che aumenterebbero esponenzialmente. Come evitare tutto questo? Be’, se segui Irredimibile e sei su facebook o altrove a parlare di fumetti parla di questa serie; se avevi smesso di seguirlo perché pensavi che non l’avremmo completata, be’, ti abbiamo rassicurato più e più volte e ormai manca pochissimo, che ne dici di riprendere dove avevi lasciato? Questo mese vi riproponiamo quindi tutti i volumi della serie, per gli albi anch’essi sono sempre disponibili dal 4 in poi (e già, all’inizio andava esaurito) e la vostra fumetteria potrà ordinarli facilmente. Finito il piagnisteo è l’ora degli auguri e forse dei commiati, Buon Natale a chi ci legge e speriamo in un 2016 ricco di avventure. Per quanto ri- guarda i commiati mi riferisco a questi editoriali, dato che non è detto che nei mesi a venire continueremo a restare in questa sezione più spaziosa del Mega. Vada come vada buone letture natalizie a tutti e regalate tanti cofanetti completi di Annhilator che ve ne saranno grati!
Paolo Accolti Gil 



Paolo Accolti Gil, che ha appena compiuto cinquant'anni, è nel mondo del fumetto da decenni. Prima comproprietario della fumetteria All American Comics, redattore per Comic Art e Star Comics, attualmente si occupa ancora di fumetti, vendendoli e producendoli come libraio ed editore, sotto il marchio Italy Comics.

Leggendo la dichiarazione di cui sopra, lo abbiamo contattato per chiedergli maggiori dettagli.
Ecco cosa ne è venuto fuori...



Cosa significa, esattamente: "questo è il momento di fermarci per un po’ e dedicarci alla diffusione di quanto fatto finora che ancora raggiunge solo una piccola parte delle fumetterie italiane"?
Mollate, come editore?


Be’, essendo la nostra una realtà amatoriale che non vive principalmente di questo (tutt’altro) non è che ho l’obbligo di far uscire tot pubblicazioni al mese e se decido di fermarci per un po’non vuol dire mollare del tutto. Vuol dire esattamente quello che ho scritto, rafforzarci sulla diffusione, leggi distribuzione, che è la nostra unica grande pecca, prima di mettere altra carne sul fuoco. Che senso ha pubblicare capolavori come Annihilator se poi raggiungo solo una piccola parte della platea reale? La mia esternazione derivava dal fatto che abbiamo terminato finalmente la pubblicazione di A Game of Thrones e di Annihilator e quindi a parte pubblicazioni sporadiche come può essere quella di Howard Lovecraft rimane da concludere solo Irredimibile tenendo presente il fatto che Frankenstein è fermo in USA a causa dei problemi di salute di Bernie Wrightson. In realtà poi qualche cosa bolle sempre in pentola, sono tentato di riprovarci col Free Comic Book Day, sonderò il terreno con un gruppo facebook creato apposta per il rapporto diretto con le fumetterie e anzi approfitto del tuo spazio molto seguito anche dai colleghi per invitare chi non l’ha fatto ad aderire al gruppo Italycomics per Fumetterie. Solo titolari di fumetterie naturalmente.


I cali di vendite, al di là del fatto fisiologico e della crisi, credete siano dovuti pure ad errori vostri?
Ad esempio: le uscite a singhiozzo (alcuni numeri ravvicinati, e poi nulla per mesi), o - almeno inizialmente - la compresenza di volumi, spillati e magazine?

Le uscite a singhiozzo hanno sicuramente influito ma quelle non sono un errore, sono purtroppo una inevitabilità dettata dal dover risparmiare stampando più numeri insieme, la compresenza di spillati e volumi e magazine per quanto riguarda i titoli Boom! certamente non sono stati un errore, anzi mi pento di non aver proseguito Boom! Magazine con il solo Irredimibile dentro, sebbene sarebbe stato identico ai tp, perché di fatto i suoi lettori si sono volatilizzati. In teoria avrebbero dovuto proseguire Irredimibile in spillato o più probabilmente in volumi ma dato che invece sia spillati che volumi sono sempre meno richiesti dalle fumetterie servite da Alastor, il dato apparente è che il Plutoniano li abbia inceneriti. Il mio grande errore è stato purtroppo un altro ma prima di parlarne va fatta una premessa. Una gran parte di questi cali di vendite sono dettati dal fatto che Pan e Star Shop non distribuiscono i nostri volumi da quando abbiamo vietato ad Alastor di rifornirli, divieto che dovette scattare per due motivi, prima di tutto perché avevano deciso di toglierci da Anteprima, un segnale di ostilità che avevano riservato solo agli ex amici esclusivisti scappati via da loro chissà perché e poi per quanto riguarda la sola Pan quando  indicò come non usciti nel sito per fumetterie tre volumi che invece erano usciti da mesi, di fatto bruciandoli. Si poteva restare, praticamente solo per gli abbonamenti, con un distributore che non presenta le tue novità e che quando escono le indica come non uscite ai suoi clienti? Per me no, naturalmente per quelle fumetterie che erano solo interessate a continuare a ricevere le copie in abbonamento di A Game of Thrones e Irredimibile i cattivi eravamo noi che volevamo solo tutelarci e tutelarli. Certo, un imprenditore pragmatico avrebbe detto “e teniamoceli almeno per gli abbonamenti”, io invece mi sono detto “ma perché uno che apertamente cerca di farmi sparire dovrebbe ricevere un solo centesimo dal mio lavoro?”. E qui veniamo al mio grande errore: ragionare da gestore di libreria che cerca di avere l’offerta più ampia possibile usufruendo di più distributori e ragionare da collezionista di fumetti che se Antani non ce l’ha lo va a comprare da un’altra parte. Errore madornale perché quanto si è verificato invece è stato che le fumetterie si sono rifiutate di ordinarli da Alastor mentre i lettori che su Anteprima già non ci vedevano da tempo magari neanche hanno saputo che i titoli uscivano e comunque non hanno favorito le poche fumetterie che invece hanno continuato a volerci nel loro personale catalogo. Ecco, aggiungi a questo le uscite a singhiozzo e la miscela mortale è pronta. Aggiungi anche che nel frattempo Alastor era diventato, buon per lei, prima il distributore di riferimento per Planeta e poi per se stessa con RW. Anche qui abbiamo peccato, e non solo noi, di ingenuità, sperando che un ex distributore puro più forte potesse rafforzare tutti…così non è stato. Per questo, tornando alla prima domanda, non possiamo fare altro che auspicare che sempre più fumetterie si rendano conto dell’utilità di rivolgersi a distributori puri di esperienza come Alessandro o giovani e intraprendenti come Manicomix e per questo molto attenti alle esigenze del cliente e non dell’editore di riferimento.


Sempre mercato USA: come vedi le fumetterie? Che differenze di problematiche hanno, rispetto a quelle italiane?

Beh, mentre qui abbiamo vasta scelta di distributori e possiamo decidere da chi far imballare male i fumetti lì vige un monopolio della Diamond e quindi puoi subire e basta. Battute a parte, mentre le arrabbiature legate all’incapacità dei singoli addetti sono all’ordine del giorno, si opera invece con un sito favoloso e in continuo miglioramento e aggiornamento e le promozioni degli editori sono all’ordine del giorno. Poi lì si ragiona in tutt’altro modo, gli editori fanno prezzi di copertina che per noi abituati alle edicole sarebbero folli, ma quel prezzo di copertina consente ai distributori di ricevere e fare sconti che qui ci sogniamo e che arrivano per gli editori principali oltre il 50% (piccolo inciso polemico, lì nessuno si sogna di rinfacciare a un piccolo editore che sconta il 10% in meno della Marvel, perché per tutti è palese che lui è piccolo e la Marvel no di certo). Questi alti sconti consentono poi a loro volta ai comic shop di scontare al pubblico quanto vogliono (cosa che qui è vietata per legge). Insomma, dover gestire un comic shop è certamente più facile che gestire una fumetteria italiana dal punto di vista dell’ausilio che si riceve dal proprio distributore, anche se lì le novità mensili a disposizione sono nell’ordine delle migliaia e non delle centinaia.


Discorso italiano, invece: il problema è sempre il solito, l'incapacità dei distributori di spingere e promuovere qualcosa, anche coi colleghi. E la sorta di "cartello" che esiste tra Star-Panini-Alastor?

Già, il cartello… quello che fa sì che in oltre venticinque anni di attività non mi sia mai arrivata una telefonata da parte di un distributore che cerchi di convincermi a comprare da lui… e se esisteva prima figurati ora che almeno due su tre di quelli che citi sono distributori interessati a vendere le proprie produzioni. A loro quest’equilibrio va bene così, magari hanno calcolato che sopprimere gli altri due comporterebbe svantaggi superiori ai vantaggi (dovendo assumere altro personale per esempio ma anche accollandosi tutti i rischi direttamente). Chi ci rimette è chi non è stato in grado di fare a sua volta cartello malgrado qualche tentativo che ti ha visto anche protagonista. La grande speranza si chiamava Messaggerie e si è visto che grande prova di forza abbia dato, metà di quelli che sono scappati da Pan per andare da loro sono dovuti riscappare di nuovo o comunque aprirsi ad altre realtà per non restare ingabbiati. In questi ultimissimi mesi assistiamo invece a fughe da Alastor (a Pan credo non sia rimasto nessuno che possa scappare). Insomma, agli editori non distributori non resta che cercare una distribuzione interessata a promuovere e vendere e non a promuovere e vendere il proprio prodotto e per fortuna queste realtà esistono, penso ad Alessandro o a Manicomix, ma la domanda rimane “le fumetterie si decideranno a servirsi anche da loro o alla fin fine chissenefrega che tanto tra Panini, RW e Star la fumetteria si riempie bene lo stesso”?. Fino a qualche anno fa la mia risposta sarebbe stata pessimistica, oggi noto una maggiore apertura da parte delle fumetterie, sia per una professionalità che le porta a non volersi far dettare l’ampiezza della proposta da altri sia forse per una rivalsa verso quei distributori-editori che ripagano la fedeltà vendendosi in proprio le cose o magari aprendoti un negozio concorrente in zona (SERIAMENTE, ma le fumetterie si rendono conto che di fatto forniscono i propri dati di vendita a qualcuno che potrebbe usarli per programmare l’espansione dei propri punti vendita sul territorio?). Altro che conflitto di interessi! E sì che un consorzio di fumetterie unite avrebbe tutte le armi per far passare la voglia di certe scorrettezze e per ottenere condizioni migliori, basterebbe davvero poco ma ci vorrebbe una cosa che si chiama unità, che non ci sarà mai (e loro lo sanno bene) e quindi inghiottire i rospi e andare avanti. Detto questo, devo anche dare un colpo alla botte: dando per assunto che ormai queste due entità sono ormai identificabili come editori che investono nella distribuzione e non il contrario, è ovvio che se danno spazio a un concorrente con i propri mezzi il conto che gli presentano sia salato. Anch’io risponderei “se non ti sta bene fatti il tuo catalogo mensile e portalo nelle fumetterie di tutta Italia se ci riesci”. Difatti assistiamo a editori con maggiori risorse economiche come Bao che fanno esattamente questo. Maggiore confusione per lettori e fumetterie? Senz’altro ma al momento mi appare inevitabile.

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