Quindi passo dal "bazar" che si trova vicino al mio vecchio negozio: non ha prezzi bassissimi, né roba di qualità, ma è comodo perché ha tutto. E' gestito da cinesi.
Chiedo tre pile per il telefono di Frozen (Aurora me lo ricorda da settimane...) e, mentre il tizio trova ed inserisce quelle giuste, vado lungo scaffale delle cornici, e ne prendo quattro per metterci gli ultimi disegni fatti dagli autori ospiti.
Mi faccio fare il conto: i due dietro il bancone confabulano a lungo nella loro lingua, e me ne presentano prima uno di quindici e spicci, quindi un altro che supera i venti. Prendo le cornici, guardo i prezzi, e vedo che i conti non tornano.
Glielo dico: "Vengono 2,90!" e mostro l'etichetta col prezzo stampato.
Lei gira la cornice e mi mostra un 3,90 scritto col pennarello.
Mi girano le balle: sono commerciante anche io, e generalmente, ci sto attento. E se sbaglio un prezzo, a meno che non sia un errore marchiano (3,90 invece di 390, ad esempio!), pratico al cliente il prezzo più basso.
Gli lascio le cornici, pago le pile, e me ne vado.
Poi mi viene in mente che, a giorni, devo pagare un anticipo per le tasse del prossimo anno (ed altro) che è di circa ottocento volte l'importo che ho appena pagato in quel negozio: torno indietro e pretendo lo scontrino. Il primo della giornata, ad oltre un'ora dall'apertura... manco fossero una fumetteria...
Questo comportamento, mi ha ricordato quella che spesso è una prassi, nel nostro settore.
Soprattutto tra i privati, ed in fiera: non prezzare le cose che si vendono...
Art. 14, legge 114 del 1998.
1. I prodotti esposti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o all'ingresso del locale e nelle immediate adiacenze dell'esercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, debbono indicare, in modo chiaro e ben leggibile, il prezzo di vendita al pubblico, mediante l'uso di un cartello o con altre modalita' idonee allo scopo.
2. Quando siano esposti insieme prodotti identici dello stesso valore e' sufficiente l'uso di un unico cartello. Negli esercizi di vendita e nei reparti di tali esercizi organizzati con il sistema di vendita del libero servizio l'obbligo dell'indicazione del prezzo deve essere osservato in ogni caso per tutte le merci comunque esposte al pubblico.
3. I prodotti sui quali il prezzo di vendita al dettaglio si trovi gia' impresso in maniera chiara e con caratteri ben leggibili, in modo che risulti facilmente visibile al pubblico, sono esclusi dall'applicazione del comma 2.
4. Restano salve le disposizioni vigenti circa l'obbligo dell'indicazione del prezzo di vendita al dettaglio per unita' di misura.
La legge mi sembra chiara.
E, come tante altre, non servirebbe, se vigesse il buonsenso...
Invece no: nelle fiere, come per tante altre cose, vige il far west. Soprattutto in quelle piccole, in tanti, tantissimi, non prezzano il materiale in vendita. E, quando tu chiedi il costo di qualcosa, danno l'impressione - e spesso è così - che stanno valutando a quanto possono vendertela...
Ne parlai anche qui, con un aneddoto degno di essere riletto. E che chiudevo così:
Ecco: questo è uno dei motivi per cui, spesso e volentieri, i “fumettari” stanno sulle palle a chi compra quello che vendono. Poco importa che siano negozianti, o privati…
Se il prezzo è poco chiaro, se - come mi è capitato altrove - tu venditore butti roba su uno scatolone sotto il tavolo, e quando ti chiedo quant'è mi dici che "sono quasi tutti a un euro, più meno, ma dipende dal pezzo", e che guarda caso, proprio quello che ho preso io, ma proprio quello, costa cinque… Beh, se questo è l’atteggiamento, francamente, più che un venditore, sei un piccolo truffatore.
E non sono io a doverti dire che è giusto che tu stia un po’ sulle palle a chi compra, visto che - indubbiamente - stai pure sulle mie, che sono un (brrrr…) “collega”…
Siamo nel 2015: ci sono tanti, tantissimi modi di verificare prezzi e confrontarli tra di loro.
E i clienti lo sanno.
Possibile che dobbiamo ancora andare avanti coi mezzucci e le abitudini di decenni fa?
E i clienti lo sanno.
Possibile che dobbiamo ancora andare avanti coi mezzucci e le abitudini di decenni fa?
Quante verità, in questo Post.
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