Inscatolerà tutto, e si sposterà nella nuova sede.
Un po' come quando va a Lucca Comics: solo che magari ci metterà un po' più di un mese a riprendersi dalla fatica...
E che fine fa un editore quando fa un "trasloco editoriale", ovvero cambia distributore?
Recentemente ci sono stati tanti cambiamenti di distribuzione, tra gli editori.
Soprattutto tra quelli medio-piccoli.
Lasciamo stare il passaggio di Bao e Bonelli con Messaggerie: al di là delle valutazioni di merito, da un punto di vista della comunicazione, la cosa è stata gestita benissimo. Tutti lo sapevano, a meno che non vivessero sulla Luna... ed anche lì ho dei forti dubbi che non sia arrivata la notizia...
Alcuni anni fa, proprio con la nascita di Meli Comics, il "braccio fumettistico" di Messaggerie Libri, ci fu un esodo verso quest'ultimo distributore: soprattutto da Pan Distribuzione, evidentemente delusi, molti editori traslocarono verso la novità del momento.
Ora, lo stesso accade dal lato Alastor-Pegasus Distribuzioni/e, che in pochi mesi ha perso Comma 22, proveniente un paio di anni fa da Messaggerie Libri, Bao, e, pare, qualche pezzo di 001 Edizioni, se non altro Now Comics.
Presto, tempo permettendo - e sicuramente non di sabato! - mi piacerebbe pubblicare una nuova "mappa" della distribuzione, perché pare abbastanza chiaro che, se molti "piccoli" si muovono verso realtà nuove e ben funzionanti, come Manicomix, i distributori storici, StarShop a parte, si stiano concentrando sempre più sugli editori di riferimento (Pan con Panini e Alastor-Pegasus con RW) e pochi altri consolidati.
La cosa che tenevo a sottolineare, però, è che caso Bao-Bonelli-Meli a parte, nessuno comunica questi passaggi: insomma, non è calciomercato, ma tu editore vorrai far sapere alle librerie che, forse, i titoli ordinati da un anno, non li riceverà mai più da A, e che ora sei con B, e e che a B devono ordinarli, almeno se vogliono averli?
E' successo con Comma 22: lascia Alastor - dicevamo - ed approda in Manicomix.
Solo che... su Mega, catalogo dei primi, continua ad apparire come esclusivista!
E, se una libreria non è cliente Manicomix, non ha sicuramente ricevuto la newsletter che annunciava il passaggio. E, caso peggiore: se uno è cliente di un altro distributore, che a sua volta aspetta il materiale da Alastor... campa cavallo, che l'erba cresce.
La cosa è andata talmente sotto silenzio, che neanche i clienti mi hanno chiesto nulla: segno che - newsletter b2b a parte - non se ne è parlato per nulla.
Ma le grandi manovre fervono: si parla di inadempienze, a fronte delle quali altri editori stanno muovendosi o si muoveranno a breve.
O si sono già mossi: il bello è che, come sempre, lo fanno zittizitti, senza fare troppo rumore.
Contattando un paio di loro, viene fuori che le colpe "sono del distributore", che "noi stiamo facendo il possibile", o anche "ma il nuovo non vi ha avvisati?".
Rimango sempre stupito di fronte a queste risposte: è come se io cambiassi locale della mia attività, e pretendessi che i clienti, senza preavviso o pubblicità alcuna, mi ritrovassero.
Certo, molti, per caso o passione investigativa, sarebbero in grado di farlo.
Ma quando decisi - due volte - di cambiar sede alla mia attività, oltre a dare un preavviso di tre o quattro mesi, lasciai, per almeno un semestre, un cartello sulla vetrina del vecchio negozio. Bello e grande. Diceva: "Ci siamo trasferiti", e conteneva indicazioni sul come raggiungerci, oltre ai nostri contatti. In tutto, stimavo, tra preavviso e cartello, per non sapere del trasloco dovevi passare in negozio meno frequentemente di una volta l'anno: saranno stati due o tre a lamentarsi di non averlo saputo...
Insomma: certe volte, ci vuole di più a non farle le cose, che a farle.
A meno che, certo, non si privilegino altri canali di vendita, come il proprio sito, sperando che le librerie prima o poi si accorgano delle mancanze o, grazie a qualche segnalazione dei clienti, si mettano a cercare l'editore desaparecido, per raccogliere ormai qualche briciola tra le vendite.
Salvo poi lamentarsi che le fumetterie spingano solo i prodotti dei grandi editori...
Chi coglie la facilissima citazione? |
Recentemente ci sono stati tanti cambiamenti di distribuzione, tra gli editori.
Soprattutto tra quelli medio-piccoli.
Lasciamo stare il passaggio di Bao e Bonelli con Messaggerie: al di là delle valutazioni di merito, da un punto di vista della comunicazione, la cosa è stata gestita benissimo. Tutti lo sapevano, a meno che non vivessero sulla Luna... ed anche lì ho dei forti dubbi che non sia arrivata la notizia...
Alcuni anni fa, proprio con la nascita di Meli Comics, il "braccio fumettistico" di Messaggerie Libri, ci fu un esodo verso quest'ultimo distributore: soprattutto da Pan Distribuzione, evidentemente delusi, molti editori traslocarono verso la novità del momento.
Ora, lo stesso accade dal lato Alastor-Pegasus Distribuzioni/e, che in pochi mesi ha perso Comma 22, proveniente un paio di anni fa da Messaggerie Libri, Bao, e, pare, qualche pezzo di 001 Edizioni, se non altro Now Comics.
Presto, tempo permettendo - e sicuramente non di sabato! - mi piacerebbe pubblicare una nuova "mappa" della distribuzione, perché pare abbastanza chiaro che, se molti "piccoli" si muovono verso realtà nuove e ben funzionanti, come Manicomix, i distributori storici, StarShop a parte, si stiano concentrando sempre più sugli editori di riferimento (Pan con Panini e Alastor-Pegasus con RW) e pochi altri consolidati.
La cosa che tenevo a sottolineare, però, è che caso Bao-Bonelli-Meli a parte, nessuno comunica questi passaggi: insomma, non è calciomercato, ma tu editore vorrai far sapere alle librerie che, forse, i titoli ordinati da un anno, non li riceverà mai più da A, e che ora sei con B, e e che a B devono ordinarli, almeno se vogliono averli?
E' successo con Comma 22: lascia Alastor - dicevamo - ed approda in Manicomix.
Solo che... su Mega, catalogo dei primi, continua ad apparire come esclusivista!
E, se una libreria non è cliente Manicomix, non ha sicuramente ricevuto la newsletter che annunciava il passaggio. E, caso peggiore: se uno è cliente di un altro distributore, che a sua volta aspetta il materiale da Alastor... campa cavallo, che l'erba cresce.
La cosa è andata talmente sotto silenzio, che neanche i clienti mi hanno chiesto nulla: segno che - newsletter b2b a parte - non se ne è parlato per nulla.
Ma le grandi manovre fervono: si parla di inadempienze, a fronte delle quali altri editori stanno muovendosi o si muoveranno a breve.
O si sono già mossi: il bello è che, come sempre, lo fanno zittizitti, senza fare troppo rumore.
Contattando un paio di loro, viene fuori che le colpe "sono del distributore", che "noi stiamo facendo il possibile", o anche "ma il nuovo non vi ha avvisati?".
Rimango sempre stupito di fronte a queste risposte: è come se io cambiassi locale della mia attività, e pretendessi che i clienti, senza preavviso o pubblicità alcuna, mi ritrovassero.
Certo, molti, per caso o passione investigativa, sarebbero in grado di farlo.
Ma quando decisi - due volte - di cambiar sede alla mia attività, oltre a dare un preavviso di tre o quattro mesi, lasciai, per almeno un semestre, un cartello sulla vetrina del vecchio negozio. Bello e grande. Diceva: "Ci siamo trasferiti", e conteneva indicazioni sul come raggiungerci, oltre ai nostri contatti. In tutto, stimavo, tra preavviso e cartello, per non sapere del trasloco dovevi passare in negozio meno frequentemente di una volta l'anno: saranno stati due o tre a lamentarsi di non averlo saputo...
Insomma: certe volte, ci vuole di più a non farle le cose, che a farle.
A meno che, certo, non si privilegino altri canali di vendita, come il proprio sito, sperando che le librerie prima o poi si accorgano delle mancanze o, grazie a qualche segnalazione dei clienti, si mettano a cercare l'editore desaparecido, per raccogliere ormai qualche briciola tra le vendite.
Salvo poi lamentarsi che le fumetterie spingano solo i prodotti dei grandi editori...
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