Abbiamo già parlato del Marvel Now, e ne riparleremo ancora ed ancora, visto il successo.
Dopo aver presentato il "piano dell'opera" in Italia, un annetto fa, analizzando anche le serie che sarebbero state pubblicate da li a poco da Panini Comics, è stato il turno degli Avengers, recensiti dell'amico Andrea Avolio, competentissimo collezionista ed esperto conoscitore del fumetto USA.
Ora, sempre grazie alla tastiera del succitato collaboratore... si parla degli X-MEN!
Innanzitutto volevo porgere con
tutto il cuore i miei ringraziamenti a Francesco per la sua ospitalità sul
blog, per l’affetto e la simpatia: leggo comics da 20 anni e per le mie
vicissitudini personali ho avuto modo di essere cliente di moltissime fumetterie
in tutto il paese e posso affermare, senza nessun’ombra di piaggeria, che il sig.
Settembre è l’unico che ho conosciuto ad essere sia un appassionato competente
ed enciclopedico che, soprattutto, un commerciante eccellente! La lezione che
mi ha insegnato (e che può valere per
qualsiasi settore produttivo) è che possiamo avere grande passione e idee
brillanti, essere esperti conoscitori della materia e nutrire fiducia in quello
che facciamo, ma se non sappiamo vendere, e cioè comunicare, promuovere,
coinvolgere, convincere, allora tutta la passione, le idee e la fiducia non
serviranno a nulla, perché resteranno solo concetti astratti nella nostra
mente.
Detto questo, continuiamo a
recensire questo primo anno di Marvel NOW! Passando stavolta in rassegna le
testate dei... Mutanti!!!!
Prima di iniziare ribadisco la
premessa della scorsa volta, e cioè, che “sono
un Marvel Zombie, di quelli che si ciucciano TUTTE le uscite del mese senza
fare storie e quindi le parole che scrivo potranno sembrare ad alcuni (spero
non troppi) un pochino “di parte””.
I NUOVISSIMI X-MEN (contiene
le serie ALL NEW X-MEN, X-MEN e X-MEN LEGACY)
ALL NEW X-MEN di Brian Michael Bendis e Stuart Immonen
...Ma che lo
devo pure dire? Avete visto chi è che la scrive? Avete visto i tizi sulla cover
del n.1? No? Siete indignati perché avreste preferito una variant “pelosa”
invece di quella “pecetta” col vostro nome (alla modica cifra di € 9,90)?
Comunque, pecette a parte, per quei (spero pochi) che non l’hanno ancora letta,
questa serie è S-T-U-P-E-N-D-A-! E’ Bendis che fa Bendis. Fino in fondo. Punto.
Innanzitutto l’idea di base è radicale: quelli sulla cover del numero uno non sono
cloni o replicanti, non siamo in una realtà alternativa, la serie non è roba da
retro-continuity. Quelli lì sono proprio i cinque X-Men originali strappati
alla loro epoca e catapultati nel presente post-AVX (come mai, per merito di
chi e perché lo scoprite leggendo la serie, il cui primo arco narrativo sta per
essere ristampato in volume). Vi è mai capitato di fantasticare di portarvi a
spasso qualcuno del vostro passato e mostrargli quanto siete diventati fighi?
Bene la situazione è esattamente quella, solo che è narrata dal punto di vista
di “quell’altro” che vi guarda e pensa invece quanto siete diventati stronzi.
La narrazione, che spesso avviene dal punto di vista dei giovani Scott, Jean,
Hank & Co. è impeccabile, i dialoghi di Bendis sono come sempre eccellenti
e scandiscono la storia con ritmo serrato. Immedesimarsi nei cinque giovani spaesati
X-Men diventa praticamente automatico, così come è automatico empatizzare con
loro e provare il loro stesso disagio quando si confrontano con gli uomini che
sono diventati (Ciclope e Angelo su tutti, l’uno divenuto un terrorista,
l’altro completamente sciroccato). Serie magistrale, ci aiuta a ricordare che a
volte per andare avanti e risolvere i nostri problemi dobbiamo ricordarci chi
eravamo. E se solo immagino che Bendis ha in mente un piano grande anche solo
la metà di quello che aveva in mente all’epoca per i Vendicatori... mamma mia
che goduria! Voto alla serie 9
X-MEN di Brain Wood e Olivier Coipel
Al momento in
cui scrivo la serie è esordita da poco sul mensile e non dispongo di tanti
elementi per poter esprimere un giudizio. Sono un fan di Brian Wood (ho adorato
DMZ, che ritengo uno dei migliori titoli Vertigo degli ultimi 5 anni) e posso
solo dire che la serie promette molto bene; ritmo serrato, disegni
spettacolari, i protagonisti, a dispetto del titolo, sono tutte X-Women “con
gli attributi” ben caratterizzate; tuttavia manca ancora l’elemento
politico-eversivo Nu-Global tanto caro a Wood, ma confido che non tarderà ad
arrivare pure quello. Voto (precauzionale)
alla serie 6
X-MEN LEGACY di Simon Spurrier
La serie è
incentrata su Legione, il figlio (mentalmente squilibrato poiché affetto da
personalità multiple) di Charles Xavier. Ritengo che costui possa essere uno
dei personaggi più interessanti dell’Universo Marvel, poiché è un telepate
talmente potente da contenere nella sua mente le personalità di TUTTI i mutanti
mai incontrati; inoltre può “mimare” i poteri di ciascuno di essi, a patto però
di cedere di volta in volta il controllo a ciascuna personalità. E’ un casino.
E’ lo schizofrenico definitivo e ci si potrebbero fare un sacco di belle
storie, profonde, piene di psichiatria (non ho idea di cosa avrebbe potuto fare
J.M. DeMatteis con un personaggio del genere). E invece? Simon Spurrier (ma chi
diavolo è? Guardate che questo faceva il CUOCO prima di scrivere fumetti!!)
scrive una serie noiosa, lenta, sconclusionata, piatta, banale... l’unica cosa
bella di questa serie? Le copertine! Voto
alla serie 3
GLI INCREDIBILI X-MEN (contiene
le serie UNCANNY X-MEN e CABLE & X-FORCE)
UNCANNY X-MEN di Brian Michael Bendis
...Ancora a leggere
‘ste recensioni? Ripeto: “Avete visto chi è che la scrive”? Dài su…fate i bravi
e leggete anche questa. E’ Bendis, che altro bisogna aggiungere? Che, mentre su
ALL NEW X-MEN il disagio è quello dei giovani X-Men che debbono confrontarsi
con un mondo decisamente più complicato di quello in cui sono cresciuti, qui il
disagio palpabile è quello di Ciclope, Emma Frost, Magneto e Magik che, dopo
essere assurti al rango di divinità, si ritrovano adesso a fare le Brigate
Rosse, a reclutare e mandare allo sbaraglio (come al solito) alcuni ragazzini freschi
di mutazione e tutto questo... coi loro poteri che non funzionano più! O meglio,
funzionano a tratti... a volte... forse... a singhiozzo... al 20%... no 30%... non si
capisce bene. Comunque non sono più tanto cazzuti come prima. Sebbene l’idea
può sembrare poco originale sono sicuro che, in mano a Bendis, verrà sviluppata
in modo molto interessante: la “rottura” dei poteri infatti non sembra essere qualcosa di passeggero che si
risolverà con qualche atto provvidenziale nel giro di un paio di numeri ma ha tutte
le sembianze di un nuovo status quo col quale gli X-Men dovranno fare i conti e
rimettere in discussione loro stessi, in un momento in cui i dubbi e i timori
non dovrebbero mancargli visto che non stanno agendo esattamente dalla parte
giusta della legge. La serie è davvero bella, coinvolgente e i dialoghi e la
scansione di Bendis valgono da soli il prezzo di copertina ma, se devo essere
sincero, è un pelino sotto la serie “sorella” ALL NEW X-MEN, di cui costituisce
comunque l’imprescindibile complemento dal momento che con ciascuna delle due
serie Bendis ci parla delle due contrapposte “scuole di pensiero” (quella pacifista
di Logan e quella rivoluzionaria di Scott) che attualmente dividono la comunità
mutante. Benedico Bendis perché dopo 10 anni sui Vendicatori ne faccia altri 10
anni sugli X-Men! Voto alla serie 8
CABLE & X-FORCE di Dennis Hopeless e
Salvador Larroca
Questa serie è
splendidamente disegnata da quel Salvador Larroca che ha cocreato con Matt
Fraction “il miglior ciclo di Iron Man di sempre” (e non lo dico solo io).
Purtroppo questa serie è anche penosamente scritta da Dennis Hopeless (quello
stesso di AVENGERS ARENA!). Le splash page di Larroca sono una benedizione per
gli occhi, anche perché distraggono dai testi scritti da Hopeless (mai dài con
un cognome così che vi aspettavate?) Serie in cui non succede praticamente
nulla (a parte qualche ammiccamento sessuale da parte di Domino a Colosso) ottima
per farsi un sonnellino... Voto alla
serie 4
WOLVERINE & GLI X-MEN (contiene
le serie WOLVERINE AND THE X-MEN e UNCANNY X-FORCE)
WOLVERINE & THE X-MEN di Jason Aaron e Nick Bradshaw
La serie più
frizzante e briosa di tutto il Marvel NOW! Ricordiamo che la testata è
incentrata sulla vicende della scuola per ragazzi mutanti che Wolverine ha
fondato in seguito allo scisma con Ciclope e di cui è anche il preside. Debbo
dire che, a parte i primi numeri di Avengers Academy, non ho mai sopportato troppo
le serie Marvel (in particolare quelle mutanti) dallo sfondo scolastico perché
a mio avviso gli autori hanno sempre commesso l’errore di tentare di raccontare
situazioni adolescenziali rifacendosi esclusivamente ad idee stereotipate come
il triangolo amoroso, il dramma dell’incomprensione o l’ossessione della
rivalsa. Ma fortunatamente ho dovuto ricredermi perché Jason Aaron, al
contrario di tutti gli altri, ci ha azzeccato alla grande! Meno dinamiche
adolescenziali, più attriti generazionali! I suoi ragazzi sono davvero
adolescenti problematici: smaliziati, complessi, contraddittori, lunatici, pericolosi
per loro stessi. Come fai a non amare quel bastardo di Quentin Quire (e a non
ricordare che a scuola volevi essere come lui)? Come fai a non odiare quel
borioso di Kid Gladiator (e a non ricordare che a scuola temevi quelli come
lui)? Come fai a non provare apprensione per Genesi, il figlio emo di
Apocalisse (e a non ricordare che a scuola ti auguravi di non essere come lui)?
Come fai a non affezionarti a Broo, il cucciolo gentile, nerd, timido e
intelligente della Covata (e a non ricordare che, alla fine, a scuola eri esattamente
come lui)? E poi c’è il team degli insegnanti, che in fin dei conti si
dimostrano essere ben più irresponsabili e incasinati dei loro studenti; e
poi... Doop che fa il bidello. La serie è una squisita baraonda, bella,
scoppiettante, divertente e magnificamente illustrata da Nick Bradshaw, l’erede
(anche abbastanza esplicito) di Arthur Adams! Voto alla serie 7
UNCANNY X-FORCE di Sam Humpries e Ron
Garney
Anche per
questa X-Force non ci siamo. Gli episodi pubblicati finora raccontano una trama
inconsistente e priva di ritmo il cui unico scopo era quello di assemblare la
squadra, introducendo come nuovi membri Spyral e il redivivo Puck. Le uniche
note positive riguardano principalmente l’aspetto grafico, in particolare i
disegni (sempre eccezionali) di Ron Garney e il delirio sperimentale di Adrian
Alphona per illustrare il viaggio di Psylocke nel piano astrale di Alfiere. Per
quanto riguarda testi e trama, credo che Humpries possa fare molto di più,
almeno stando a quello che ha fatto sulle testate Ultimate. Mi viene da
chiedermi se due team di X-Force (con due serie ben disegnate ma dalle
sceneggiature mediocri) non siano troppi…non sarebbe meglio una testata (e una
squadra) sola? Una sola X-Force magari scritta da Humpries e disegnata da
Larroca non sarebbe stata meglio? Voto
alla serie 5
WOLVERINE (contiene le serie WOLVERINE, SAVAGE WOLVERINE e GAMBIT)
WOLVERINE di Paul Cornell e Alan Davis
Evidentemente
alla Marvel sembrava algebrico il risultato Wolverine + numero 1 + grosso
disegnatore = grande successo. Ora il successo in termini economici immagino ci
sia stato (non conosco i dati di vendita ma posso immaginarlo), quello in
termini di gradimento (e quindi quello che veramente conta per le vendite nel
lungo periodo) immagino invece di no. Evidentemente alla Casa delle Idee hanno
dimenticato che la presenza di una trama non avrebbe guastato, anche se si
trattava del loro best-seller artigliato. I primi sei numeri della serie mi sono
sembrati assolutamente inutili e sconclusionati, seppur veramente veramente
molto ben disegnati. A meno che….tutto quello che abbiamo letto finora non sia null’altro
che la lunga (e noiosamente necessaria) premessa che conduce al più grande
sconvolgimento della vita di Wolverine! E che, guarda caso, questo
sconvolgimento è ESATTAMENTE lo stesso intorno al quale ruota l’ultimo
Wolvie-movie che è uscito nelle sale, guarda caso, in contemporanea alla
serie... (per chi non lo sapesse nel film WOLVERINE: L’IMMORTALE il nostro Logan
deve fare i conti con la perdita del fattore di guarigione). E soprattutto, se
nel film questo cambiamento dura circa 20 minuti al massimo, nel mensile durerà
più di una manciata di numeri? Non credo proprio... e francamente dubito che Paul
Cornell (come il 99% degli autori su piazza) riuscirebbe a gestire un Logan privo
di fattore rigenerante senza rendere il personaggio poco credibile. Mi ricordo
infatti che di recente un cambiamento analogo (seppur più lieve) fu tentato nella
serie, da Marc Guggenheim se non vado errato, e mi ricordo anche che questo
spunto narrativo sia stato tranquillamente ignorato da tutti gli autori
successivi. Motivo? Semplicemente perché tutti sanno che è quasi impossibile scrivere
di “quel cazzuto di Wolverine che tanto piace ai lettori” se non hai anche il
fattore di guarigione che ti risolve qualsiasi situazione. Solo uno scrittore
eccezionale (Alan Moore? Grant Morrison?) potrebbe riuscire in una cosa del
genere, non di certo uno che ci mostra Logan che di colpo ha paura di
attraversare la strada….Voto alla serie
4
SAVAGE WOLVERINE di (prima) Frank Cho e
(poi) Zeb Wells e Joe Madureira
Di questa
serie bisogna riconoscere l’onestà che trapela fin dalle copertine: trama inesistente,
azione spettacolare, stimoli intellettuali zero, disegni eccezionali. E gnocca.
Almeno quando abbiamo comprato l’albo sapevamo cosa aspettarci. E non ci siamo
affatto sbagliati. Il primo arco narrativo (Kill Island) può facilmente sintetizzarsi
in: Frank Cho, Shanna, Terra Selvaggia (e da qualche parte, dicono, c’è anche
Wolverine, ma francamente non me lo ricordo). Siamo onesti, se come me eravate
entusiasti per una roba come questa, che ricordiamolo oltre che disegnata è
anche scritta da Cho, non lo eravate certo perché vi aspettavate sottotrame
mefistofeliche, intrecci geometrici o dialoghi profondi ma solo perché volevate
vedere ancora una volta una Tarzanna mezza nuda disegnata da Cho! Poi, per
carità, qualcuno non sarà sicuramente d’accordo e dirà che ci sono anche altri elementi
da apprezzare: c’è chi ad esempio preferisce i dinosauri o i gorilla. Quelli
almeno sono completamente nudi. De gustibus. Il secondo arco narrativo (La
notte dei ninja) si sintetizza invece in: Madureira, Elektra, Ninja (e stavolta
c’è pure Wolverine! Che va in berserk per ben tre pagine!). Valgono analoghe
considerazioni fatte per il precedente arco narrativo ma con una piccola nota
di disappunto in merito all’aspetto che dovrebbe essere quello preponderante
della serie (la gnocca): perché così poca Elektra? E così tanto Wolverine? Ah
già! Dimenticavo che è il protagonista del mensile! Voto alla serie 6
GAMBIT di James Asmus (chi?) Clay Mann (chi?) e Diogenes Neves
(chi? Fabiano?)
Questa serie è
ugualmente godibile sia se letta con attenzione sia se sfogliata rapidamente
guardando solo le figure. Almeno mi consola sapere che come tutti i fumetti è
stampata su carta riciclata e nessun albero è stato sacrificato per pubblicare
questa roba. Voto alla serie 2
DEADPOOL (contiene le serie DEADPOOL)
DEADPOOL di Gerry Duggan, Brian Posehen e Tony Moore
Al momento in
cui scrivo è uscito solo il primo numero targato Marvel NOW di questa serie e
di conseguenza non ho abbastanza elementi per poter esprimere un giudizio. Del
resto è anche vero che recensire Deadpool è impossibile per definizione. La sua
serie è assurda, demenziale e folle e, se non ti piace il genere non bastano
1000 numeri e altrettanti pareri positivi a farti cambiare idea. Se lo leggo ne
consegue che apprezzo molto il genere demenziale anche se mi ero totalmente
stufato del ciclo di Daniel Way. Sono anche
consapevole che, se avessi avuto quindici anni di meno, al contrario mi sarebbe
piaciuto tantissimo. Tutto questo per dire che la lettura del primo numero mi
lascia ben sperare perché vedo che il nuovo team creativo abbandona le
sceneggiature demenziali ma pur sempre innocue ed edulcorate di Way
(sufficienti sicuramente per incontrare i favori di un pubblico teenager) e
spinge l’acceleratore del cattivo gusto al massimo introducendo situazioni e
personaggi grotteschi (il fantasma di Ben Franklin che scopre di avere un
debole per le BBW) e non poche scene splatter magistralmente disegnate da Tony
Moore, co-creatore di quel successone che è The Walking Dead. Speriamo che
continuino così. Voto alla serie N.A.
Andrea Avolio
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