Quando c'è da criticare, si fa tranquillamente.
Ma quando esce l'occasione di fare dei complimenti, è parimenti giusto procedere, con lealtà ed onestà intellettuale.
Quando nel 1990, la Play Press inizio a pubblicare la DC post Crisis, da un punto di vista narrativo e qualitativo, si era in un momento paragonabile a quello con il quale, nel 2012, RW Lion propose il reboot del "New 52", con il quale l'editore di Superman e Batman ha rilanciato l'intero universo dei suoi personaggi.
In linea di massima, va detto che, a livello di qualità, non c'è paragone: sia l'evento scatenante (Crisis allora, Flashpoint oggi), che le serie da esso scaturenti, come pure gli autori coinvolti, non hanno niente in comune. All'epoca, pur partendo dall'esigenza narrativa e commerciale di azzerare un universo troppo complesso, si riuscì a lavorare per anni sul "reboot", ed a proporlo in modo organico, intelligente e ben strutturato. Sicuramente ci furono degli errori, ma dietro ci fu un enorme lavoro di preparazione, cosa che è sicuramente mancata nel "New 52", che è nato quasi in fretta e furia, producendo molte cose interessanti e degne di rilievo, quanto tante serie inutili.
Ma non andiamo off topic.
Dicevamo: post Crisis. La mai abbastanza vituperata Play Press, partì con un mensile dedicato alla Justice League/Lega della Giustizia, che nella sua incarnazione "International" e nella successiva "Europe", fu presentata insieme al Flash ed alla Wonder Woman appena rilanciati.
Flash, almeno all'inizio, non era niente di eccezionale: interessante, con delle potenzialità, ma sicuramente non una serie "top".
Ma... le altre due, per autori coinvolti, non avevano pari: George Perez, Keith Giffen, J.M. De Matteis, Kevin Maguire...
Il top del top. Trovatemi oggi una serie contenitore italiana che pubblichi degli albi di qualità così alta...
Dopo trentatre albi, si chiuse.
Ovvio: il titolo non era conosciuto ed abbastanza forte, il prezzo altino (come tutti i prezzi Play), l'offerta tanta, e si preferì puntare su altro. I due albi della Justice League furono spostati su American Heroes (la Play i titoli non sapeva proprio sceglierli, eh?), dove si trovò in compagnia di "seriette" come l'Animal Man e la Doom Patrol di Grant Morrison (un consiglio: American Heroes è un ottimo modo per recuperare la prima, visto che è stata pubblicata interamente in quella sede, e mai ristampata se non una volta da Magic Press in tre tomi introvabili!), il Superman di John Byrne, i Giovani Titani di Wolfman e Perez... roba da leccarsi le dita!
Ora, Lion - di qui i meritati complimenti di cui sopra - sta pubblicando questo stupendo ciclo.
Oltre a Justice League International ed alla Justice League Europe, è prevista anche una riedizione del materiale anni duemila della gestione Giffen-De Matteis, tipo Formerly Known as The Justice League ed altre miniserie.
Nella ottima collana DC Essential, dove trovate anche l'Hawkman di Johns e la Doom Patrol di Morrison, per la prima volta in Italia in edizioni complete ed anche relativamente economiche, sono usciti questi volumi della JLI:
vol. 1 - Justice League 1/13 (dal nr. 7 la collana cambia in Justice League International, d'ora in poi JLI), Annual 1, e Suicide Squad 13, euro 29,95;
vol. 2 - JLI 14/25 e Annual 2, euro 27,95;
vol. 3 - JLI 26/30 e Annual 3, Justice League Europe (JLE) 1/6, euro 27,95;
vol. 4 - JLI 31/36 e Annual 4, JLE 7/12, euro 23,95.
Qui li trovate sul nostro e-shop.
Unica pecca: la mancanza di note e di approfondimenti.
Qualora il folto (?) pubblico di questo blog, che ormai è anche nella classifica eBuzzing della cultura (??) fosse interessato, mi piacerebbe fare qualche approfondimento e/o guida alla lettura.
Interessano?
Comunque sia, buona lettura con la Justice League International... non la sottovalutate!
Assolutamente non ti scuso :)
RispondiEliminaDilungati pure!
Peccato che Maguire sia stato silurato...
avevo adocchiato da un pò la serie e sto per prendere il primo volume. una guida alla lettura sarebbe interessantissima
RispondiEliminaintesa come "note" alle storie?
Eliminagrazie
Serie FANTASTICA!!!
RispondiEliminaMerita l'integrale, e speriamo sia veramente così, come lo meritano le opere di Peter David.
JLI e JLE sono una serie da "isola deserta",le storie rimangono fresche e divertenti nonostante il passare degli anni e dire che odio gli anni ottanta...