Abbiamo già parlato del Marvel Now, e ne riparleremo ancora ed ancora, visto il successo.
Soprattutto qui, dove abbiamo presentato il "piano dell'opera" in Italia, recensendo anche, in anteprima, le serie che sarebbero state pubblicate da li a poco da Panini Comics.
Ora, passati diversi mesi, avviandoci verso la nuova fase dell'All-New Marvel Now, ci avvaliamo dell'amico Andrea Avolio, competentissimo collezionista ed esperto conoscitore del fumetto USA, che ci racconta un po' cosa è successo nei primi archi narrativi delle serie dedicate agli Avengers, i Vendicatori, ovvero i più potenti eroi della Terra (e non solo...).
La settimana scorsa ho avuto il
raro privilegio di godermi una settimana di malattia a casa (non succedeva dai
tempi del liceo e cioè vale a dire dallo scorso secolo…!!!) e, ovviamente, come
tutti i fumettivori, ho approfittato del tempo concessomi e ho divorato in una
manciata di giorni tutte le uscite Marvel Italia degli scorsi mesi di Novembre,
Dicembre e Gennaio… una vera goduria!
Ho potuto quindi farmi finalmente
un’idea complessiva di tutto lo stato dell’arte del Marvel NOW e di qui l’idea
di buttare giù qualche commento e un piccolo bilancio di questo primo anno del
rilancio operato dalla Casa delle Idee.
Premetto che sono un Marvel
Zombie, di quelli che si ciucciano TUTTE le uscite del mese senza fare storie e
quindi le parole che scrivo potranno sembrare ad alcuni (spero non troppi) un
pochino “di parte”.
Cominciamo, ovviamente, da... AVENGERS & CO.!!!
AVENGERS (contiene le serie AVENGERS e AVENGERS ASSEMBLE)
AVENGERS di Jonathan Hickman
“Dobbiamo
diventare più grandi” dice Iron Man ad uno scettico Capitan America nel n.1 degli
AVENGERS di Hickman. Questo è in estrema sintesi il manifesto programmatico
della serie. Personalmente credo che nulla di quello che scrive Hickman (da
FANTASTIC FOUR ai vari PAX ROMANA,NIGHTLY NEWS, MANATTHAN PROJECT per l’Image) sia facilmente
etichettabile, le sue idee ardite rientrano in quell’ambito che a me piace
definire “non convenzionale”. Il respiro di ciò che scrive è il più ampio concepibile,
le sue storie sono solo la siringa
con cui metterti in testa delle idee che non pensavi di poter concepire e
stimolarti ad abbracciare prospettive “più larghe”. Trovo magistrale il modo
con cui i dettagli che dissemina apparentemente senza criterio trovino tutti
poi una esatta collocazione e vanno a svelare il suo mosaico universale. In
questa serie troverete tutto questo: esistenzialismo attivo, evoluzione ingegnerizzata,
neoumanesimo, intelligenze panteistiche, geometria cosmica. Come si fa a non
credere che un mondo migliore sia possibile? Dipende solo da noi. Voto alla serie 9
AVENGERS ASSEMBLE di Kelly Sue DeConnick
La serie
comprimaria, ricordiamolo, nasce sulla scia del successo cinematografico degli
Avengers e infatti agli esordi mostrava
una formazione “casualmente” identica a quella del film e che si muoveva,
guarda un po’, in un Universo Marvel un decisamente “semplificato” e
“cine-friendly”. La serie è nel complesso scemotta (in alcuni casi oserei dire
saltabile) ma comunque gradevole nella sua dimensione umana, come del resto è
nello stile di Kelly Sue DeConnick. Credo che la scrittrice abbia solo bisogno
di tempo per emanciparsi dal “cine-friendly” e approfondire proprio l’aspetto
umano dei personaggi. Aspetto con ansia di leggere il suo prossimo crossover
con l’altra sua serie CAPITAN MARVEL per vedere dove andiamo a parare. Voto alla serie 5
INCREDIBILI AVENGERS (contiene le serie UNCANNY AVENGERS, AVENGERS ARENA, A + X)
UNCANNY AVENGERS di Rick Remender
Devo dire che di
questa serie mi affascinavano molto due cose: l’idea della squadra ibrida di
Avengers e X-Men e i disegni di John Cassaday. La prima viene sviluppata in
modo molto interessante, penso ad esempio alla caratterizzazione di Rogue,
costruita in contrapposizione a Scarlet, o al dibattito tra gli autori acceso
dalle parole che Remender mette in bocca ad Havok in occasione della conferenza
stampa di presentazione della squadra Unione. Ciononostante la trama del primo
ciclo mi ha lasciato un po’ freddo (l’idea del Teschio Rosso che si trapianta
il cervello di Xavier a mio avviso è una forzatura che non sta in piedi) la
storia stessa viene liquidata troppo frettolosamente e i disegni di Cassaday mi
sono sembrati meno spettacolari del solito, quasi ciclostilati. Invece debbo
dire che gli sviluppi successivi, in particolare l’entrata di Kang e dei
gemelli di Apocalisse, gettano le basi per una bella trama a lunga gittata, di
ampio respiro e che, probabilmente, si ricollegherà anche a quel primo ciclo
dandogli un senso che, al momento, mi sfugge. Promettente, anche perché mi ha
galvanizzato vedere chi sono i nuovi Quattro Cavalieri. Voto alla serie 7
AVENGERS ARENA di Dennis Hopeless
Sarò
controcorrente ma a me questa serie proprio non piace. Per carità fila via che
è un piacere ma nella sostanza non mi sembra null’altro che la solita survival
fiction dai risvolti anche abbastanza scontati; dicono che sia acclamatissima
dalla critica, ma possibile che questa critica non abbia mai letto nulla dal
Signore delle Mosche in poi? In sintesi l’autore ha preso (quasi) tutti gli
eroi teenager creati negli ultimi dieci anni (principalmente da Runaways e
Avengers Academy) e li ha semplicemente fatti massacrare tra loro (spesso
gratuitamente) usando, per far breccia nei lettori, un espediente narrativo
banale ovvero mostrare che dei ragazzini che fino a ieri erano assolutamente
bidimensionali, in realtà sotto sotto sono solo dei gran bastardi. Nessuno
escluso. Voto alla serie 4
A + X di autori vari
Ottimo come
riempitivo per giustificare la foliazione e il prezzo di copertina. Molto belli
i disegni, non badate ai testi, sono lì per puro caso. Voto alla serie 3
CAPITAN AMERICA & SECRET AVENGERS (contiene le serie CAPTAIN AMERICA, SECRET AVENGERS, CAPTAIN MARVEL)
CAPTAIN AMERICA di Rick Remender & John Romita Jr.
Ottima serie
e, soprattutto, team artistico stabile e ben affiatato. La trama di Steve
Rogers perso nella dimensione Z (Per anni? Minuti? Vedremo….) è palpitante, scandita come un orologio,
asciutta, lineare e superbamente illustrata da un monumentale John Romita
Jr. Ho idea che quello che Steve si
riporterà indietro al termine della disperata cavalcata nella dimensione Z avrà
non pochi risvolti interessanti nel suo futuro. Voto alla serie 8
SECRET AVENGERS di Nick Spencer
La serie
inizialmente sembra essere costituita di soli episodi autoconclusivi, complice
l’espediente che prevede la cancellazione della memoria di ciascun Vendicatore
dopo “l’utilizzo” che ne fa lo SHIELD per le sue solite missioni top secret; a
distanza di diversi mesi ancora fatico a capire quale sia la direzione che la
serie prenderà tuttavia alcuni segnali positivi arrivano dagli ultimi numeri in
cui risulta evidente che la trama complessiva sarà ben più intrecciata e
(speriamo) meglio congeniata dei semplici episodi singoli di cui è finora
composta. Voto alla serie 6
CAPTAIN MARVEL di Kelly Sue DeConnick
Ms. Marvel è
sempre stata uno dei miei personaggi femminili preferiti in casa Marvel
(insieme a She Hulk... ovviamente quella verde!), per cui è comprensibile il mio
entusiasmo iniziale nei confronti di questa serie. Le cose più interessanti dei
primi numeri sono state tuttavia: 1) il nuovo costume e 2) il nuovo taglio di
capelli. Punto. Avevo quasi l’impressione che la DeConnick FOSSE OBBLIGATA dai
vertici della casa editrice a scrivere (controvoglia) un fumetto che fosse solo
pieno zeppo di azione, cazzotti, esplosioni energetiche e con protagoniste
delle stereotipate “donne con gli attributi”. Poi, a un certo punto, per incanto
ha iniziato a scrivere lasciandosi guidare dalla sua sensibilità femminile e a
parlare dell’umanità di Carol Danvers, donandole una caratterizzazione nuova,
le ha appioppato un bel problema di salute e nel giro di due numeri l’ha resa
interessantissima, umana, meno invincibile del solito e per questo bellissima.
Aspetto con ansia di leggere il crossover col suo Avengers Assemble. Voto
alla serie 7
IRON MAN & NEW AVENGERS (contiene le serie IRON MAN e NEW AVENGERS)
IRON MAN di Kieron Gillen e Greg Land
Nonostante una
partenza un po’ lenta, la serie ha ingranato nel giro di un paio di numeri non
appena Gillen ha spedito Iron Man nello spazio. Quest’ultimo è effettivamente
uno scenario poco abituale per Tony Stark; sebbene ci sia stato molte volte con
i Vendicatori, non ricordo che Stark abbia vissuto molte avventure in solitario
lontano dalla sua cara vecchia Terra. Tra l’altro sembra che ci starà per
chissà quanto tempo. Diciamocelo, spedirlo nello spazio è stata una genialata
pura e semplice, principalmente perché, Tony, sebbene sia spinto dal fascino
per l’ignoto, sarà costretto ad agire in un ambiente con cui ha poca dimestichezza
e nel quale avrà molte difficoltà, in cui la sua tecnologia spesso non fa
differenza (anzi spesso si rivela essere piuttosto comune) e in cui tutti i
suoi soldi e mezzi “terrestri” non contano assolutamente nulla: sarà
praticamente costretto a mettere in discussione se stesso e a doversi
reinventare. Se poi a questo aggiungiamo che proprio nello spazio si imbatterà
nei segreti dietro la sua nascita e che i genitori gli hanno tenuto nascosto
per tutta la vita... Voto alla serie 8
NEW AVENGERS di Jonathan Hickman
Il titolo più
azzeccato sarebbe stato MASONIC AVENGERS: la serie è infatti incentrata sugli
Illuminati, la cerchia segreta delle menti più eminenti (e potenti) del Marvel
Universe, che prendono decisioni impossibili sul destino dei popoli (e a loro
insaputa), al di là della morale, o come diceva qualcuno più brillante di me,
al di là del bene e del male. In questa serie c’è tutta l’altra metà dell’Hickman-pensiero-libero-muratorio:
cospirazioni illuminate, strategie politiche occulte, suggestioni multiversali,
filosofia pragmatica, prassi filosofica, ultrantropocentrismo. Se vogliamo
usare un paragone cromatico, la serie Avengers rappresenta il “bianco”, il
“possibile infinito”, la “meravigliosa legge di natura” mentre New Avengers è
il “nero”, l’”impossibile realizzabile”, l’“inesorabile volontà di potenza”. Dalla
sintesi di queste due cose nasce qualcosa di nuovo. Di ulteriore. L’Universo è ben
più della semplice somma di ogni sua parte. Voto alla serie 9
THOR : GOD OF THUNDER di Jason Aaron e Esad Ribic
Questa serie è
veramente ben scritta ma soprattutto è uno spettacolo per gli occhi. La trama è
sicuramente molto semplice e assolutamente godibile, forse la più adatta ai
neofiti insieme al Capitan America di Remender proprio perché, dato l’orizzonte
“divino” e atemporale in cui si sviluppa, risulta godibile a qualsiasi lettore anche se totalmente a digiuno di
continuity. L’idea poi di una battaglia che vede da un lato tre (3!) Thor di
altrettante epoche diverse e dall’altro lato una creatura malvagia e potentissima
quale il Macellatore di Dei (quando si dice un nome ben scelto!) è a dir poco
epica! Voto alla serie 7
YOUNG AVENGERS di Kieron Gillen e Jamie McKelvie
A mio avviso
nessun personaggio creato negli ultimi anni in casa Marvel batte il Giovane
Loki!!! E’ odiosamente simpatico, brillantemente vigliacco e, soprattutto,
irresistibilmente intelligente. Così come irresistibili e intelligenti sono le
trame che Gillen ha saputo imbastire intorno a questo personaggio e che adesso,
con brio e sagacia, estende ad altri personaggi a dir poco fuori dalle righe;
un nome per tutti: Noh-Varr, quel Capitan Marvel atipico creato da Grant
Morrison che, grazie a questa serie, scopriamo essere... un MOD!!! Gli manca
solo la Vespa 50 Special!!! E poi che dire, la serie è un capolavoro di design,
magnificamente illustrata da McKelvie che mi affascina col suo sperimentalismo grafico.
Leggere per credere!! Voto alla serie 8
JOURNEY INTO MYSTERY di Kathryn Immonen e Valerio Schiti
Serie
mediocre, anche ben disegnata ma che, tutto sommato, non aggiunge e non toglie
nulla al mensile. Sempre meglio di molti altri riempitivi che si leggono in
giro sia chiaro. Speriamo nella nuova saga con Beta Ray Bill. Voto alla serie 4
Andrea Avolio
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