venerdì 21 febbraio 2014

BASTA VARIANT! (o no?) - edizione variant

Questo post, che state leggendo in edizione "variant", va online anche in... edizione regular!

Potevamo esimerci dal farla, visto che è il tema del post? Siamo coerenti, suvvia!

In fondo, un esclusivo commento - di Leo Ortolani!


Basterebbe la magia di Scarlet per eliminare le variant?

Le variant. Croce e delizia di ogni appassionato.
Che le agogna. E da quando gli editori se ne sono accorti, sovraproducendole, le teme.

Il lettore le ignora, non capendo il perché del sovrapprezzo.
Quando questo non c'è, tutt'al più, le valuta e sceglie la più carina.


Alcuni dati, per capirci. Ignorando i manga, per i quali se ne fa un uso contenuto (e speriamo continui così...), e facendo lo stesso per i volumi, vi do alcuni dati.
Batman (Lion): è uscito il numero 22. Tra regular, variant, ultravariant, supervariant e cofanetti vari (senza contare le ristampe), sono ben 41 gli albi prodotti.
Thor Dio del Tuono (Panini Comics): è in fumetteria il numero 9: ben 13 gli albi prodotti.

Ma come si è arrivati a tutto questo?



A memoria (mia): ecco la prima variant prodotta in Italia.


Un capolavoro: L'Uomo Ragno Speciale 1: L'Ultima Caccia di Kraven, edito da Star Comics, a memoria direi nel 1990, e prodotto dalla premiata ditta De Matteis/Zeck/Mc Leod.
Prima variant mai vista in Italia.
I successivi speciali, Il MatrimonioComplotto per un omicidio e Il Bambino dentro (altro gioiello), nacquero tutti con due copertine. Ma all'epoca non se ne abusava. Ricordo svariati speciali con due, al massimo tre copertine, ma di numeri "regolari" poco e nulla. Fantastici Quattro 93, L'Uomo Ragno 2099 zero, il numero 1, e poco altro.

Le cose cambiano con l'avvento di Marvel Italia, proprio venti anni fa.
Già all'esordio, i cinque numeri zero escono con la regular e la "gold". Ogni numero uno o zero, comincia ad avere la doppia cover.

Ma è solo il momento di euforia dovuto all'esordio di un editore molto "americano" nello stile (all'inizio, addirittura, si annuncia che non verrà effettuato un servizio arretrati... salvo poi fare retromarcia): non mancano cover "truccate" di ogni tipo, in un momento in cui gli USA pullulano di queste iniziative. Metallizzate, olografiche, con inchiostri particolari. Raramente, solo con una immagine diversa: di solito, c'è sempre l'effetto speciale.
Allo stesso tempo, per placare una "fame" che dura dall'epoca d'oro della Corno, venti anni prima, si propongono adesivi, poster, card, figurine. Di tutto, di più.

Come dicevo, però, alla fine non si esagera con le cover alternative.

Nello stesso periodo, la Play Press pubblica tutte le proprie uscite (principalmente DC Comics) con una doppia cover: una da edicola, una da fumetteria. In quel caso, però, non si tratta di uno strumento commerciale, quanto di una iniziativa dell'editore tesa ad evitare problemi nella distribuzione e di conflitti tra librerie ed edicole.

In ogni caso, le variant, che tutti gli editori usano, nella seconda metà degli anni '90, sono comunque motivate o da una celebrazione (numero zero o uno, o anniversario) o da qualche fiera particolarmente importante (Lucca, in genere). E sono sporadiche.
Star Comics ne fa per l'Ultraverse o l'Image, raramente per i fumetti italiani, Play Press - dicevamo - solo per la DC, e solo per quel misunderstanding con le edicole, General Press (la futura Magic Press) anche lei per l'Ultraverse.

Mano a mano tale pratica diventa più marginale, ma non sparisce mai del tutto.

Nella seconda metà del primo decennio del duemila, invece, le cose iniziano a cambiare.

Sarà - paradossalmente - per le tirature più basse, che rendono più facile modificare solo una parte delle copie (l'incidenza dei costi è più bassa, quando devi farne di meno), per la fame dei collezionisti, ma anche per la possibilità per gli editori/distributori (visto che ormai queste figure spesso coincidono....) di vendere direttamente gran parte di questi albi direttamente, magari in fiera, ed incassare così oltre il doppio di quello che possono ricavare dalle regular, ma la moda ricomincia. E con vette quantitative mai viste!

Nel periodo in cui Planeta/De Agostini gestisce il parco testate DC, le variant sono poche.
E tutte collezionisticamente validissime, perché generalmente non ordinabili in modo libero, ma vincolate a minimi d'acquisto da parte dei negozianti. Pratica sicuramente odiosa, sicuramente fonte di costi maggiorati - anche di molto - rispetto al prezzo di copertina per la vendita delle stesse edizioni limitate, ma che porta a due conseguenze: la reale limitatezza delle stesse, che a sua volta ne causa un vero valore collezionistico, e la necessità di riservarle per pochi e limitati eventi, rendendole delle vere rarità.

Panini non sta a guardare e ne produce molte, anche se il tutto degenera con l'arrivo del nuovo licenziatario DC, Rw/Lion, ad inizio 2012. Col rilancio del parco testate DC, nell'operazione "New 52" del maggio di quell'anno, l'editore realizza dalle due alle quattro cover alternative per ognuno dei primi tre numeri delle sette serie regolari che fa partire con l'occasione!
E la cosa non si ferma lì: pensate che, senza contare le ristampe - come già detto - Batman, nei suoi primi venti numeri, conta il un numero di cover diverse pari al doppio, mentre Superman poco meno...

Panini non è da meno, e con l'evento "concorrente" al New 52, ovvero il Marvel Now, sforna "solo" dalle due alle quattro cover per i nuovi numeri uno (fortunatamente solo per quelli!), ma per un numero di serie che è oltre il doppio di quelle DC...

L'ecatombe di variant, ha quindi il picco, grazie a questi due eventi, tra il 2012 e il 2013.

Ora, la riflessione - che VA fatta - è questa.
Le variant vendono?
Perché sarebbe da chiedersi, visto che in molti si lamentano, visto che è innegabile che queste edizioni speciali, prese singolarmente, sono sicuramente meno appetibili di qualche anno fa, quando erano delle interessanti eccezioni, e visto che le stesse "regular" hanno sicuramente un numero di lettori più basso... chi è che le compra? A parte le fumetterie, diciamo...

Abbiamo già esposto, qui sopra, il ragionamento in base al quale, paradossalmente, le tirature più basse, che in generale "affliggono" il mercato, possono agevolare la produzione delle variant: stampando meno copie, farne alcune "diverse", incide di meno sui costi, mentre il ricavato va ad incrementare (relativamente molto) il fatturato complessivo di una serie (visto poi che, spesso, tali edizioni si vendono DIRETTAMENTE in fiera...).

Dicevo, quindi: al di là delle lamentele, è evidente che la variant rende.
Ovvero: vende abbastanza da giustificarla, e da creare comunque un business. Altrimenti - facile - nessuno le farebbe. O, comunque, si vedrebbero in misura ridotta.

Quello che possiamo auspicare, anche in un futuro prossimo, visto che sono alle porte le ben VENTI variant per festeggiare gli altrettanti anni di Marvel Italia/Panini Comics, e che comunque nello stesso periodo Lion lancerà i cofanetti - con variant! - del terzo anno del Reboot DC, è che ci sia una certa "etica" nel farle.

Chiariamoci: "etica" non significa rinunciare al guadagno. Come dico sempre, essendo un commerciante, sicuramente sono in grado di conoscere ed apprezzare ciò che porta lucro.
Ma, allo stesso tempo, trovo che ci sia modo e modo di trattare il cliente.
E' possibile, ad esempio, prenotare le suddette VENTI copertine alternative, senza vedere uno straccio di immagine, e senza neanche conoscere gli autori coinvolti nel progetto?
Allo stesso tempo, è così difficile legare le suddette cover speciali a eventi altrettanto fuori dall'ordinario? Anniversari, snodi narrativi di primo piano...

Ad esempio, personalmente trovo ottimo che i cofanetti raccoglitori che fa Lion per le annate DC Comics, contengano UN albo in edizione con cover limitata, e che tale albo sia reperibile solo in tale modo. Certo... sarebbe anche bello che i contenitori fossero strutturati per contenere TUTTE le variant che vengono prodotte in un anno, dato che sia queste ultime, che il cofanetto stesso, sono oggetti DA COLLEZIONE, e che non concepirli come tali rischia di essere un vero controsenso...

Insomma, non se ne viene a capo: amate, odiate... cosa pensate voi delle intramontabili "variant"?


Questo post è online anche in edizione regular.
Quella che avete letto, è la VARIANT, con una "cover" alternativa ed un inserto speciale, con commento di LEO ORTOLANI!

Questo è un commento sul tema "variant" che Leo Ortolani ci ha gentilmente rilasciato tre mesi fa, quando abbiamo messo in cantiere questo speciale...

Ho fatto anch'io delle variant: tre variant di RAT-MAN vs ERINNI...e l'utlima di CAP AMERICA numero 6...:)

Nel primo caso, appoggia la filosofia di Ade Capone, perchè la questione delle variant aiutava a mantenere in vita la casa editrice indipendente. Era come se si facesse un'offerta da socio sostenitore, ricevendo in cambio un albo più raro degli altri. E a quell'epoca, per una casa editrice come la LIBERTY di Ade, erano entrate importanti per far sventolare la bandiera dell'indipendenza.

Nell'ultimo caso, è un peccato di vanità. Poter immortalare CAPITAN AMERICA con il beneplacito della MARVEL mi è piaciuto.
La carne degli autori è debole.

Ma a parte questi due casi, non sono mai stato un autore che caldeggia le variant.
Soprattutto quando si esce con un numero e se ne propongono fino a sei diverse. Come sta succedendo ultimamente.
Pensavo che i frutti di questa follia fossero stati abbandonati tanti anni fa, quando gonfiarono in maniera innaturale il mercato, con conseguente afflosciamento, cosa che immortalai nel primissimo numero di RAT-MAN: Rat-Man contro il Ragno! (1995)
A sorpresa, con l'uscita del numero 100 di Rat-Man, ecco che questo curioso fenomeno torna alla ribalta.

Mi pregio di non avere fatto variant per celebrare il mio numero 100.

Allo stesso modo, quando una copertina è perfetta, la battezzo anche nelle ristampe, come nel caso de IL SIGNORE DEI RATTI e STAR RATS. Sono già usciti in diverse ristampe, ma la copertina è la stessa. Giusto per diversificare le ristampe, cambia il colore del logo.


Leo Ortolani


Un raro esempio di coerenza...

1 commento:

  1. Alla rw le variant fanno schifo...ora passeranno ai GADGET

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