Fui aiutato da amici ed amiche: da chi si occupò del semplice volantinaggio, a chi mi costruì tutti quanti i mobili su misura.
Da chi fece supporto morale - un periodo difficile quello tra la fine del servizio militare e l'inizio dell'attività lavorativa, con le estenuanti trattative per il locale - a chi, semplicemente, venne a vedere il negozio. Anche da lontano...
Curioso: ho "amici" in zona, che leggono fumetti che, a stento, saranno passati un paio di volte, se l'hanno fatto. Ed amici, che sono a cento o duecento od oltre km di distanza, eppure vedo molto più spesso...
Ci fu tanto, tanto da lavorare, in quel piccolo locale in piazza Dell'Olmo 6.
Proporzionalmente, niente in confronto alla fatica che sono costati i due traslochi del negozio.
Ma all'epoca non lo sapevo!
Prima... |
... durante e dopo. |
All'epoca, ebbi molto supporto dal mio distributore, Pegasus.
Pensate: facevano extrasconti per l'allestimento iniziale del negozio. Cose impensabili, oggi...
Qui ci sono le foto di quel memorabile giorno...
Ritenevo di essere un venditore capace, ed un conoscitore esperto del mondo del fumetto.
L'unica cosa che ho capito, è che non capivo nulla, e che aprire fu un azzardo clamoroso: oggi non so se ce la rifarei.
Ma è stata una esperienza unica, arricchente, difficilissima e stupenda.
Essere i datori di lavoro si se stessi, è rischioso, ma al tempo stesso ti permette di gestire il tuo tempo e la tua attività in modo creativo e "pieno".
Non ho rimpianti.
Non ho rimpianti.
Mi piacerebbe, domani, all'apertura pomeridiana con annesso festeggiamento, rivedere tutti quelli che sono entrati dalla porta (dalle tre, anzi quattro - in via Pacinotti, nella seconda sede, ce ne erano ben due! - porte) delle varie incarnazioni del negozio. Dagli "amici" che sono spariti nel nulla, agli ex collaboratori che non ho più visto. Dai desaparecidi che hanno lasciato dei fumetti in casella, a chi non mi saluta se mi incontra. Per ricominciare, per altri dieci anni. D'altronde, mi piace pensare che questo sia un luogo - almeno per chi lo frequenta - nel quale, in nome della passione comune, qualche volta possano accadere anche cose straordinarie...
Ecco: quando penso al mio negozio, mi viene in mente questo.
Sicuramente in modo molto meno enfatico, e senza paragone alcuno con quello che subiscono i protagonisti di questo brano.
Ma io, Antani Comics, lo vedo come un centimetro di libertà... E non solo mia.
Strano che la mia vita debba finire in un posto tanto terribile, ma per tre anni ho avuto le rose, e non ho chiesto scusa a nessuno.
Morirò qui. Morirà ogni centimetro di me... tranne uno. Uno. E' piccolo ed è fragile ed è l'unica cosa al mondo che valga la pena avere. Non dobbiamo mai perderlo, o venderlo, o darlo via. Non dobbiamo mai permettere che ce lo tolgano.
Non so chi sei, né se sei uomo o donna, forse non ti vedrò mai. Non ti abbraccerò, né piangerò con te, né mi ubriacherò mai con te. Ma ti amo. Spero che tu scappi da qui. Spero che il mondo cambi e che le cose migliorino, e che un giorno la gente abbia di nuovo le rose.
Vorrei baciarti.
Valerie
Dedico questo giorno a mia moglie Ilaria, che non ha smesso supportare i miei sogni,
ed a mia figlia Aurora, che mi ha fatto sognare...
Ci sarò, magari quel centimentro riusciamo ad allungarlo ancora un pò.
RispondiEliminaA domani
Invece noi oggi compiamo 6 mesi. E stiamo tirando giù la saracinesca. Ma torneremo, in un modo o nell'altro. Complimenti per il blog, mi è stato utilissimo!
RispondiEliminanon so chi siete, ma mi spiace davvero.
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