domenica 28 luglio 2019

Lo trovate "in edicola", perché le fumetterie non esistono...

Correva l'anno 1986.
L'Editoriale Corno era sparita, editori come Star Comics, Play Press e altri ancora dovevano nascere o comunque riscoprire il fumetto americano (e i manga!). In Italia stava per iniziare la saga di Dylan Dog. Le fumetterie - fatto salvo qualche raro caso tipo Alessandro di Bologna - non esistevano: i fumetti si vendevano da sempre e copiosamente in edicola.

2019.
Si legge sempre meno, le librerie indipendenti sono in crisi, mentre le edicole stanno proprio sparendo.
I fumetti si vendono un po' dappertutto, ma il mercato lo sostengono in gran parte qualche centinaio di librerie specializzate, dette anche fumetterie. Senza reso, in perenne difficoltà, ma sempre in prima linea.

Cosa è cambiato?


Una pubblicità dell'effimera Labor.
Allora aveva senso spingere prodotti in edicola.

La Panini, un editore non proprio incline ai cambiamenti veloci, lo ha capito da tempo: le fumetterie vanno sostenute perché sono il centro del business fumetto. Tanto è vero che ha iniziato a produrre serie regolari esclusive da fumetteria, oltre a una linea di manga e volumi distribuiti solo nel nostro canale.

Eppure oggi continuano ad esserci editori cui fa proprio fatica scrivere "e in fumetteria" quando pubblicizzano i propri prodotti da edicola. Bonelli su tutti: ancora oggi, al termine di ogni albo, si trova la scritta con la data di uscita e l'indicazione "in edicola". Addirittura, i loro prodotti da libreria vengono pubblicizzati come in vendita "in libreria, in fumetteria", sullo shop online dell'editore "oppure fallo richiedere al tuo edicolante".

Non so se è più scioccante questo, ovvero lo scarso riconoscimento di un canale ormai da anni ufficiale pure per la "ritardataria" Bonelli (e pensate che le edizioni delle loro serie da fumetteria hanno pure un codice a barre diverso, per cui sono proprio versioni "ad hoc" dei loro albi!) o il fatto che diano del TU ai propri clienti: ma non sarebbe più adatto del "voi" o al limite del "lei"? 

Scherzi a parte, Bonelli è la prima ma non l'ultima: leggevo proprio poco fa il post di un editore che invitava, "prima di andare in spiaggia" a fermarsi proprio "in edicola". Ora, so che l'estate chiama lettura, e l'edicola è spesso il punto più facile, congeniale e pratico da raggiungere... ma mi pongo due domande:

1-come lo educhiamo il pubblico, a comprare fumetti? Ancora puntando principalmente su un canale in calo, che non valorizza spesso i prodotti, che li mischia con riviste a caso o materiale che poco c'entra, privo di arretrati e con poco assortimento?

2-Quanto poco credono gli editori nel nostro canale, da non avere nemmeno l'intelligenza di mettere un "e in fumetteria" su un post pubblicitario, dimostrando per l'ennesima volta scarsa considerazione e del valore delle librerie specializzate?


Insomma, forse è ora che editori e distributori si diano una svegliata: siamo nel 2019, le "fumetterie" vengono invitate in Amazon Business come se fossero librerie: perché lo sono. "Librerie specializzate", perché codici per l'attività "fumetteria" non sono previsti dalle camere di commercio o dalla legge e dal fisco in Italia.

Ed è curioso che vengano chiamate e riconosciute come tali proprio dal loro acerrimo nemico, quando per anni hanno dovuto lottare coi propri fornitori senza esito alcuno per avere il reso e la promozione che c'è nel canale delle librerie di varia...

5 commenti:

  1. C'è però da considerare che l'edicola volenti o molenti è il luogo che si trova più facilmente. Di fumetterie dalle mie parti ne trovo una a distanza di 50 km da un'altra. Quanto alle edicole..stanno diminendo...ma forse era il loro numero ad essere troppo elevato per il bacino d'utenza. Ora io acquisto in fumetteria ...e parlare di edicole qui è forsecome parlare di corda in casa dell'impiccato. .ma è indubbio che C'è un gap logistico tra le due figure.

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    1. indubbiamente. come c'è un gap clamoroso con la quantità di materiale fumettistico offerto. o col servizio.
      in realtà è "solo" un lapsus che fa capire quanto contiamo nel "cuore" degli editori...

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  2. È un chiaro errore di comunicazione, questo si. Più che altro dovuto a pigrizia mentale

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  3. Le edicole nella mia zona sono sempre di meno 3 o 4 e solo una vende fumetti supereroistici (e comunque non Disney, non Bonelli, non Alan Ford, non Nuova Astorina). In più molto spesso i fumetti vengono sfogliati da avventori che li leggono a gratis e li rovinano, li sciupano (e quindi io non li compro, preferendo andare in fumetteria o, come le chiamo io librerie specializzate in fumetti.

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