venerdì 30 ottobre 2015

Quanto vi costa Lucca?

Lucca Comics è iniziata ieri.
Bella prima giornata, con poca pioggia e buoni incassi, in lieve crescita rispetto al 2014...
Ne riparleremo.

Ci interessa, qui, toccare un altro aspetto.

Qualche giorno fa sollecitiamo un fornitore per delle cose che dovevamo ricevere ad aprile.
Poi a maggio. Poi a luglio. Quindi a settembre. Ora a fine ottobre...

Risposta:

salve al momento non ho novità in merito perché il fornitore è impegnato come tutti per lucca comics...

Cos'è questo negozio? Lo scoprirete tra poco...


Quale incipit migliore per un post che calcola i "costi" dei fumetti a Lucca Comics?

O, meglio: quanto costa comprare o vendere un fumetto in fiera?

Un editore, per ogni 100 euro di incasso, che costi ha?
Recentemente, lo abbiamo chiesto ad una decina di addetti ai lavori, di caratura media e medio/grande.

E la risposta ci ha sorpreso: si va dal 30-35% al 50% come minimo, fino al 60-70%. Ci ha stupito il 70% di un grande editore.
Cosa significa, quindi? Che le spese incidono dal 30% al 70% sull'incasso.
Se incassi diecimila euro, ne spendi da tremila a settemila per stare a Lucca a vendere...

Nei costi, sono compresi tutti quelli della fiera: dal trasporto, al vitto ed alloggio dei dipendenti e/o autori, allo stand. Non abbiamo considerato i costi del personale e/o del tempo dedicato ad organizzare la partecipazione alla manifestazione.

Dall'altro punto di vista, quello dell'acquirente, i costi esistono comunque, e non sono da sottovalutare.
Anche qui ho chiesto a vari conoscenti, di varia "estrazione": cosplayer, acquirenti di fumetti, giocatori, persone che abitano in zona, come altri più lontani.
E la risposta sull'incidenza dei costi è stata abbastanza variabile: ma praticamente nessuno è sceso sotto il 40%.

Quindi, prendiamolo per buono: un 40% di quello che si spende in fumetti/gadgets/altro, va in costi per essere in fiera: biglietto, pernotti, viaggio, cibo. Tutti costi in netta crescita, tra l'altro.
Certo: il tutto varia molto rispetto a tanti fattori. Non ultimo il QUANTO si spende in acquisti vari.
Ma una piccola statistica l'abbiamo fatta.

Quindi, anche tenendoci bassissimi: chi compra per 100 euro, in fiera, ne spende 140 in tutto, contando i costi "accessori".
Chi li produce, ne spende almeno 30 per venderne 100.

In totale, far "girare" 100 euro di fumetti/gadgets/altro, costa circa 70 euro.

Molto di più che online, dove il cliente, spesso, non ha costi ulteriori (al massimo le spese di spedizione, che nella media sono compensate da sconti od altre agevolazioni), e lo stesso vale per il venditore, che si può dover trovare a sostenere dei costi fissi, come la gestione di un sito di proprietà, o delle percentuali di vendita, come quelle che chiedono portali di vendita online: ma comunque, cosa irrisoria rispetto al 30% (minimo) che ti "chiede" Lucca.

Sarebbe azzardato fare analisi di dati del genere: ma alcune conclusioni si possono trarre.
Innanzitutto: che gli editori non sono attrezzati - in genere - per vendere su internet.
Spesso neanche le fumetterie, ma per queste ultime non è una necessità: non è detto che una libreria debba essere presente sul mercato online, ma un editore che non ha uno shop, proprio o magari appoggiato ad un distributore o una libreria di supporto, non fa molta strada nel 2015...

Poi: che in fiera si vendano cose diverse che online. C'è magari più contatto, possibilità di consigliare.
Ma ci sono - come detto - costi e fatiche che l'online non prevede, se non magari per l'allestimento iniziale

Non parliamo poi delle vendite in negozio: l'editore spende più o meno il 50% per la distribuzione.
Ma ha i preordini, che sono incassi certi.
Il cliente, se si fidelizza, ha solo da guadagnarci, sia come soldi che in servizio...

Ma forse l'unica verità è che a Lucca è importante esserci.
E che per editori e distributori, e soprattutto per editori che sono anche distributori o viceversa, i margini sono talmente alti, che un costo del 30-40% rispetto al prezzo di vendita, non è nulla.

Lucca: Temporary Shop Panini Comics.
Ovviamente, solo con novità in anteprima...


La riprova di tutto questo, è il temporary shop allestito da Panini Comics a Lucca.
Come sapete, non ho peli sulla lingua, se devo dire qualcosa lo faccio.
Considero Panini Comics come il motore del fumetto italiano, il punto fermo nel fatturato delle fumetterie. Un editore e distributore che lavora bene, perché sa lavorare.
Ma, al contempo, fermo restando la sacrosanta libertà di iniziativa economica, devo dire che andare ad aprire un temporary shop, con solo novità in anteprima, a Lucca Comics, dove pochi anni fa avevi "solo" uno stand grande, ed ora hai ben UN PADIGLIONE dedicato a te, è da ingordi.
Ingordi.

Immaginatevi un negoziante di Lucca e dintorni, come tanti ce ne sono, che si serve da Panini.
E si vede Panini stessa - importa che sia l'editore o il distributore a farlo materialmente - aprire un negozio che vende anche ai suoi clienti.

Nel commercio normale, come si reagirebbe?
E come può funzionare un mercato governato dall'ingordigia degli editori, che occupano sempre più spazi di vendita, sia fisicamente, sia col sistema delle anteprime o degli arretrati esauriti che rispuntano magicamente in fiera?

Può funzionare alla lunga?

10 commenti:

  1. Come al solito ti leggo con piacere, e purtroppo non vedo una bella situazione.

    Se Mulino Bianco(nome a caso) si mettesse a vendere i biscotti e le merendine direttamente ai clienti, con un temporary shop nella stazione di Roma Termini, ci sta. E' un'operazione di pubblicità più che altro. I supermercati non si lamenterebbero più di tanto.

    E il fatto che l'editore vada in fiera con un temporary shop nemmeno mi sembra un grande sgarro. Può dar fastidio, ma ci sta. Semmai il fatto che va a TUTTE le fiere e presenta esclusive/anteprime...no!

    Invece, quello che dispiace notare è l'impotenza delle fumetterie di fronte a questa situazione. Magari dovrebbero far saltare a Panini un mese di distribuzione, chiedere il supporto dei lettori, ma chi può permetterselo?

    Se domani Panini fa uno store online come si deve, e magari distribuisce anche prodotti di altri editori, spazza via parecchie piccole fumetterie.

    Se poi Amazon si mette a distribuire comics spillati, allora è la fine di tutto. Lo sconto e la spedizione gratuita sono importanti. Già con i cartonati si fanno sentire.

    Lo scrivo perchè è lo scenario che temo e io adoro le fumetterie, motivo per cui leggo il tuo blog ;-)

    I clienti fedeli sono importanti, ma quanti sono e quanto sono veramente fedeli alla fumetteria? Quanti acquisterebbero con più comodità in uno store enorme e fatto bene?

    Però io credo che la fumetteria, come la fiera, viva di un'aura speciale per i clienti che sono in qualche modo gratificati di fare l'acquisto in quel momento preciso. Così possono raccontare agli amici e fare i video su youtube di quello che hanno comprato.

    In tutti i casi, a mio modesto avviso, o si fa un'associazione che effettivamente con l'aiuto dei clienti mette un freno a questa storia, oppure il canale distributivo delle fumetterie non ha un bel futuro.

    Se Panini può aprire fumetterie e tagliare un intermediario è logico che lo farà. Tocca a voi metterli nelle condizioni di non poterlo fare.

    Mi spiace vedere ogni anno gli appelli dei fumettari che dicono: ti prego, non fare acquisti a Lucca. Trovi le stesse cose da me.

    Io spero che le fumetterie non muoiano mai, perchè le adoro, e vi auguro il migliore futuro!

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  2. Sui costi/vantaggi delle degli acquisti in fiera vanno aggiunte in maniera rilevante i disegni e/o le dediche che gli autori fanno. Non so dire quanti degli acquisti che avvengono in fiera sono motivati da questo ma di certo, la loro presenza è rilevante e costituisce qualcosa che si ha quasi solo alle fiere. Poi magari lo si può considerare come un vezzo dei consumatori ma non lo si può togliere dall'equazione e va incluso per capire come mai l'acquisto in fiera è diverso da quello degli altri canali.
    Per chiudere, a questa Lucca ho visto vendere quintalate di volumoni di Usagi Yojimbo a botte di 30 euro l'uno. E credo che il simpatico giapponese che disegnava conigli su conigli ne sia stato il principale motivo.

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    1. il discorso dediche e disegni è relativo. Ma è un vezzo. Mi chiedo quanti "1" abbiano venduto, per questo, e quanti acquirenti ora andranno nei negozi o in fiera o su amazon a comprare il 2. Pochi.
      Comunque va considerato anche se è marginale...

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    2. Le vendite di Usagi per Renoir non sono marginali. E non lo sono nemmeno per Bao, Tunuè e le altre case editrici medio-grandi. Certo, il fenomeno è meno rilevante per i fumetti seriali ma per tutto il comparto graphic novels e raccolte (ovvero un target fondamentale per le fumetterie) il traino delle dediche mi è sembrato consiste.

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    3. se andiamo a vedere quanto costa portare un autore, allora, anche quello va ad incidere sui costi. E mi viene da chiedere: renoir - per fare un esempio - non vende in fumetteria quindi è "obbligata" a farlo a lucca o... viceversa?

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    4. Indubbiamente va ad incidere sui costi e forse anche tanto (ignoro se e quanto vengono pagati gli autori più o meno famosi), però appunto, è uno degli aspetti che vai ad incidere nella dinamica delle vendite (e dei costi) della fiera.

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    5. più che pagare gli autori, incidono volo, pernotti, spostamenti. Persona che se ne occupa...
      Non ho inserito questa "voce" perché è una peculiarità della fiera, praticamente non riscontrabile online.

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  3. Anche io ho visto il negozio fotografato, ed ero un pò sorpreso, tra l'altro vendeva i volumi di Ortolani che in fiera non c'erano. Per me è stata una dimostrazione di forza hanno visto che stava dilagando la moda dei Temporary shop e hanno deciso di provarci anche loro.
    Per quanto riguarda gli acquisti, io quest'anno ho preso più manga che in tutti gli altri anni, motivo? Forti sconti ho praticamente preso 25 numeri di una serie spendendo la metà sul prezzo di copertina, sconti fatti da stand di altre fumetterie mica dagli editori.
    Per quanto riguarda il fatto che le stesse cose le trovi anche nelle fumetterie della mia città non è mica sempre vero certi editori (GOEN, J-Pop, RONIN) a volte non gli arrivano nemmeno, e dovo scoprire sui loro siti che invece i volumi sono effettivamente disponibili.
    Pewr il resto credo che a Lucca serva "Esserci", anche a discapito dei prezzi perchè volente o nolente in Italia E' la Manifestazione su Games&Fumetti.

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    1. è necessario esserci se devi promuovere qualcosa. Se il tuo obiettivo è far soldi, è "necessario" finché guadagni. Non incassi, eh: guadagni.

      Per il resto: le offerte si trovano anche ad altre fiere o online. Dove non devi pagar dazio a Lucca città.

      E... si, capita che non tutti si abbia tutto, ormai. Colpa di un sistema che non ti permette di farlo: ma se le cose le chiedi, ed hai una fumetteria decente, sanno come fartele arrivare...

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