lunedì 13 ottobre 2014

Lucca ci fa gli "scherzetti"

Si ricomincia a parlare di Lucca.

Intanto, ci siamo.
Come sempre, "fuori", per i soliti motivi. D'altronde, sono stato chiaro: o "fuori" o nulla.

Ma, al di là di questo, la fiera e tutto il contorno, danno sempre ottime occasioni di scoprire cose che definire "interessanti" sarebbe riduttivo...

Seguiteci.




Leggete qui:

LUCCA, 3 ottobre – Il Comune di Lucca accontenta Confcommercio mette i bastoni fra le ruote ai ‘negozi a tempo’ alimentari che potrebbero sbarcare in città per Lucca Comics, anticipando con una ordinanza al 17 ottobre il limite temporale di presentazione della 'Segnalazione certificata di inizio attività'. Nella noto diffusa da Palazzo Orsetti si parla di "decisione è presa in accordo con il Dipartimento per la sicurezza alimentare della Asl, che ha fatto presente come la presentazione di una grande quantità di Scia immediatamente a ridosso della manifestazione, abbia nelle scorse edizioni reso di fatto impossibile mettere in campo le verifiche e i controlli necessari a garantire la sicurezza alimentare". 
Dalle dichiarazione dell'associazione dei commercianti invece si desume che il provvedimento è frutto di un accordo con un Confcommercio, che si dice "soddisfatta nel commentare l’accordo raggiunto con il Comune, sancito da una apposita ordinanza che impone a tutti i temporary store dediti alla somministrazione di cibi e bevande in occasione di Lucca Comics & Games di presentare al Comune stesso la Scia entro il 17 ottobre". 
Nei fatti, visti i tempi repentinamente accorciati, l’ordinanza potrebbe tener lontano dalla città chi non si è attrezzato per tempo per aprire un ‘temporary store’ alimentare durante i Comics, soddisfacendo anche le richieste dell'associazione di categoria che già si era lamentata per questa opportunità commerciale a suo avviso penalizzante per quei ristoratori che nei giorni della manifestazione si vedono piovere accanto concorrenza che incide negativamente sui loro incassi. 
D’altra parte finché erano negozi settoriali specializzati in fumetti e gadgets non c'era forte impatto sull'offerta della città, ma semmai su quella della fiera, dall'anno scorso sono sbarcati quelli di generi alimentari e una loro capillare diffusione potrebbe davvero imbattersi sull'indotto locale in modo significativo. La questione dei ‘negozi a tempo’ non è affatto banale, visto che la libera concorrenza è si un cardine del commercio ma iniziative di questo tipo non si inseriscono certo nel mercato con gli stessi oneri ed obblighi delle attività stanziali. 
“Si tratta di un argomento che ci sta particolarmente a cuore e che per primo è stato sollevato dalla nostra associazione - commentano in coro Confcommercio, Fipe e Commissione Centro Storico -. In ballo ci sono la qualità dell’offerta commerciale e la tipicità gastronomica del territorio, e la salvaguardia di tutte quelle attività di settore che all’interno della città operano per tutto l’anno, accollandosi così anche l’onere dei periodi di bassa stagione. E attività, per inciso, che attendono Lucca Comics per tirare una importante boccata di ossigeno in vista proprio dell’arrivo del periodo di bassa affluenza turistica. Dopo l’esplosione dei temporary alimentari nel 2013 – aggiungono – sapevamo che anche quest’anno c’erano tante persone interessate ad aprire attività mordi e fuggi, soprattutto per la vendita di cibi e bevande. Per questa ragione, già da mesi ci eravamo attivati con l’amministrazione comunale, così da approntare una sorta di regolamentazione di questo fenomeno".

Effettivamente, è giusto.
In materia alimentare, serve serietà.
Per cui, per fare i controlli necessari, è saggia l'idea di anticipare il termine di scadenza.
Il comune ha a cuore la salute dei propri cittadini e turisti.
Punto.
Discorso chiuso.


Poi, però... andando un po' oltre, facendo il lavoro che dovrebbe fare il giornalista, figura evidentemente assente nel nostro settore, dove magari molti hanno paura di scrivere qualcosa "contro" Lucca (ci sarà pure qualcosa che non va, in questa manifestazione, no? Ebbene: chi ne parla?), vengono in mente associazioni di idee e domande.

Facciamone tre, tanto per non dilungarci troppo.


1.
C'entra niente questa ordinanza con l'esclusiva per la vendita del Ramen, che la manifestazione Lucca Comics (che è organizzata indirettamente sempre dal comune) ha dato a dei privati?
Lo dicevamo lo scorso anno, quando Lucca Comics comunicò agli espositori quanto segue:
Si ricorda a tutti gli espositori, che l'art. 11 del regolamento vieta l'esposizione e la vendita, nello spazio assegnato, di prodotti non indicati nella destinazione merceologica dichiarata sulla Scheda di Adesione.
Inoltre, anche per l'edizione 2013, Lucca Comics & Games ha rinnovato il contratto di sponsorship con XXX, per tutti gli amanti del Ramen (cup noodles).
In virtù di questo accordo la XXX, sarà il rivenditore esclusivo del prodotto RAMEN (Cup Noodles) e quindi la vendita di prodotti uguali o affini, NON SARÀ CONSENTITA.
Cordiali saluti.
Con uno scarso anticipo (leggetevi il post per maggiori dettagli e commenti), l'organizzazione vietò di fatto la vendita del Ramen all'interno della manifestazione.
Ecco: di fatto, l'ordinanza di cui sopra, completa l'opera, "vietando" di venderlo anche al di fuori della stessa.

Attenzione, dirà qualcuno: non è un divieto. Di fatto, basta anticipare la domanda.
Giusto.
Ma, mi chiedo: come fa un negoziante che non è di Lucca, che è abituato, perché la legge glielo permette, a completare le procedure per l'apertura del negozio gli ultimi giorni prima della manifestazione, a venire a conoscenza di una ordinanza fatta a livello locale, per la prima volta?

C'è internet?
Si, ma chi cerca una notizia del genere? Per quale motivo dovrebbe preoccuparsi ed informarsi, quando c'è una procedura, uguale ogni anno, che lo dovrebbe mettere in regola senza intoppi?

Insomma: l'ignoranza della legge non esime dal rispetto della stessa.
Ma questo anticipo, sa tanto di "scherzetto", come dice il titolo del pezzo stesso.
Scherzetto che costerà caro a molti.


2.
A chi conviene questa ordinanza?
Alla salute dei turisti?

O... alle tasche dei commercianti locali?

Qualcuno dirà: ci saranno maggiori controlli, visto anche quanto successo a Romics col sushi avariato, che tuteleranno i consumatori.
Assolutamente no: chi vende alimentari, è già in possesso di tutte le carte per essere in regola. Il caso Romics, dimostra che non bastano le autorizzazioni, per garantire la qualità del servizio.

L'anticipo della scadenza per la presentazione delle domande (ma quante saranno mai?) è solo un termine burocratico: i controlli, andrebbero comunque effettuati durante la manifestazione.
Ed allora: visto che il comune è in possesso della lista di tali "temporary shop" dal momento in cui questi aprono, che la data per presentare la domande sia il 17 o il 29 ottobre, cosa cambia ai fini dei controlli?
Non potrebbero comunque effettuarli?

Risiamo daccapo: i soldi che portano visitatori ed espositori, a qualcuno puzzano, in quel di Lucca.
Meglio tutelare i commercianti locali.
E qui veniamo all'ultima domanda.


3.
Ma i prezzi al pubblico di ristoranti, pizzerie e alimentari... qualcuno, li controlla, in quei giorni?
Ne parliamo da due anni.

Ecco le prove:

Allez Ooop! E i prezzi cambiano da così a cosà... giusto per i "Comics"...

Per carità: sono anche questi libero commercio e libera concorrenza.
Come per le attività commerciali, no? Che si possono "liberamente" iniziare. Sempre.
Tranne che durante "i comics", quando la "libera concorrenza" vale solo per i commercianti lucchesi...

E intanto, Lucca Comics costa ogni anno di più, per espositori e visitatori.
Viene da chiedersi: quali sono le prospettive?

7 commenti:

  1. Beh, Lucca si dimostra ogni anno sempre la stessa, ovvero un'ottima occasione, per i lucchesi, in cui far man bassa del contenuto dei portafogli dei "turisti".
    Il che, bada bene, ci sta se fosse una cosa portata avanti con criterio. Fatto sta che i prezzi proposti sono veramente fuori dal mondo, oramai farsi un due giorni a Lucca costa più di una vacanza low-cost all'estero, a partire dal cibo, proseguendo per gli alloggi ed infine i costi legati al biglietto, che continuano a gonfiarsi di anno in anno. Fra un 5 anni saremo arrivati a 50 euro d'ingresso.

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    1. Il biglietto è l'ultimo dei problemi.
      Le vere questioni riguardano i prezzi del "vivere" a lucca in quei giorni, tra cibo e pernotti... e la sicurezza.

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  2. Ma voi avete mai frequentato altre fiere di settore di grandi dimensioni al di fuori dei comics ? Credete che le cose siano diverse? Che i prezzi degli alberghi non schizzino ai massimi consentiti per legge? Che tutto il commercio locale non ne approfitti per fare cassa, anche quella parte che nel resto dell'anno vivacchia e basta?
    È giusto? È sbagliato? Ognuno si tenga la propria opinione, ma queste dinamiche sono presenti paro paro in TUTTE le grandi fiere di settore, mica solo Lucca.

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    1. alberghi: se la considerano alta stagione, alzano i prezzi. Ma dove parlo di alberghi, scusa?

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    2. Ah, detto questo, per risponderti: ho partecipato ad altre fiere comics, non parlo di piccoli eventi, e a fiere di altri settori. Ho visto hotel convenzionati, non prezzi lievitare dall'oggi al domani.

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  3. E, tanto per la cronaca, personalmente non lo trovo né giusto né sbagliato, semplicemente comprensibile e (per certi aspetti) financo ragionevole.

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    1. Anche io. E' giusto che le aperture dei negozi siano controllate, come è giusto che siano controllati i prezzi, ad esempio, di un pezzo di pizza e come variano dal 25 al 30 ottobre. Oppure: non è giusto che le aperture dei negozi siano limitate, come non è giusto che siano limitati gli aumenti di prezzo.
      Non sarebbe coerente?

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