(LA RUBRICA CHE TE SFONNA LE MUCOSE E TI FA SCATTARE ER SANGUE DAR NASO A ETTOLITRI)
a cura di tetsuyatsurugi
Puntatona epocale che segna il ritorno della rubrica
più turbolenta del web direttamente a Settembre, il mese durante il quale
Francesco festeggia l’onomastico tutti i giorni, ma soprattutto pretende in
virtù di questo un regalo ogni 24 h (!); a nulla valgono ogni anno appelli alla
ragionevolezza (per l’onomastico si guarda al nome, non al cognome!), o peggio
ancora regali quali perline di plastica, specchietti catarifrangenti o sveglie
da mettere al collo, Francesco pretende sontuosi banchetti al ristorante (tutto
a base di cozze, anche i cinesi vanno bene) e copiose quantità di Raccolte
Corno per la sua collezione segreta (di Raccolte Corno) per evitare di
incazzarsi come una bbbestia e non diventare come minimo intrattabile (e ti
caga poi sullo zerbino di casa dando la colpa a inesistenti cani di inesistenti
vicini maleducati).
Se proprio lo si vuole tener buono, purtroppo tocca
comprargli almeno 10 fumetti da 50 Euro l’uno, al giorno (!), domeniche comprese
(ovviamente spendendo il doppio il lunedì successivo!!).
Oppure meglio farsi amico qualcun altro…
Torneremo prima o poi sulle inenarrabili
vicissitudini che hanno cassato la puntata di luglio, motivi legali che anche
se vi spiegassi non ci credereste; inoltre, ancora più incredibile, manco era
colpa mia (e qui, non ci crederà veramente nessuno), fatto sta che esiste una
puntata “fantasma” che ci siamo letti solo io, Francesco e un avvocato, alla
faccia vostra (privilegi del rango!), e che probabilmente resterà nel cassetto
per chissà quanti anni (che spreco, che sciupo!).
Scampato il pericolo di una puntatona estiva al
fulmicotone (tanto non la leggerete mai!), lo scazzo vacanzifero ha poi colpito
implacabile il sottoscritto, che ha preferito molto opportunamente farsi una
marea di casi suoi piuttosto che scrivere un’altra puntata; in compenso gli
spunti per nuovi sproloqui si sono sprecati, tra questi spiccano sicuramente due
pezzi sul blog della Bao, dedicati alle fumetterie e alla prenotazione dei
fumetti nelle medesime (li trovate qui e qui), emblematici
di un certo modo (bizzarro) di pensare degli editori di fumetti medio-piccoli
italiani, prontamente ribattuti da Francesco che in parte, come fumettivendolo,
si sentiva giustamente chiamato in causa (lo trovate qui).
Il tutto in quel di Agosto (!); un “get a real life!” come diceva un
(super) tizio che conosco, rivolto a entrambi, non glielo risparmia nessuno.
Agli appunti di Francesco (a proposito, Buon
Onomastico ^__^!), aggiungo solo un paio di dettagli, sconvolgenti e a tratti
allucinanti, che mi pare stiano sfuggendo un po’ a tutti quanti gli
scribacchini professionisti (e non) del web; quando uno parla di fumetti da 15
Euro in su come se fosse una cosa normale, quando i suddetti sono pure scritti
e disegnati spesso da illustri sconosciuti o peggio ancora da gente che dopo
decenni che li scrive e disegna non li conosce ancora nessuno (tranne che i
nerd più impestati), mi sembra ovvio che nemmeno uno li cerchi, li prenoti e
tantomeno li vada a comprare in fumetteria (ma cosa sei, parente di Homer Simpson, a non capire
una cosa così semplice?).
Certo, più surreale ancora è pensare che ci sia
chissà quanta gente là fuori che oltre a tutto ciò si sbatta pure parecchio per
andarseli a scoprire, consultando bizzarri e incompletissimi cataloghi
cartacei, spulciando una mole caotica di siti e forum in rete, tampinando
fisicamente la propria fumetteria con telefonate, mail oppure direttamente di
persona con uno stalking selvaggio giornaliero, unica vera maniera per essere sicuri di sapere cosa realmente è
uscito, quando, quante pagine ha, il prezzo, la rilegatura e, se non è blisterato,
anche capire chi li scrive e disegna per davvero, ‘sti imperdibili capolavori
della carta stampata (che poi paghi pure cifre astronomiche, e in piena crisi
economica, dopo tutto il lavoro che hai fatto tu, lettore, per procurarteli, ci
manca solo vada anche a casa dell’editore a prenderli, portandogli il caffè, e
siamo a posto).
E peccato, peccato veramente che molta roba stia fuori (ma che peccato! Gran Peccato!!), non ci sono scuse, bisogna andarseli a prenotare, per forza, è un obbligo morale, non ci sono alternative, pena la morte (no, sbattersene i coglioni non è un’alternativa civile, culturale e morale accettabile).
E peccato, peccato veramente che molta roba stia fuori (ma che peccato! Gran Peccato!!), non ci sono scuse, bisogna andarseli a prenotare, per forza, è un obbligo morale, non ci sono alternative, pena la morte (no, sbattersene i coglioni non è un’alternativa civile, culturale e morale accettabile).
Ma certo, se uno è diventato “editore di fumetti”
(categoria, lo sanno tutti, tra le più a rischio di ricovero in ospedali
psichiatrici), è ovvio che più che discorsi del genere non potrai fare…
Allora, molto semplicemente è INVECE successo questo;
mentre il mondo è andato avanti, pensionando i fumetti su carta,
contemporaneamente proprio grazie all’avvento della Rete i superstiti super
appassionati del genere, che ancora resistevano non accorgendosi di nulla (in
quanto perennemente immersi nelle loro letture, nella solitudine del bagno),
hanno trovato nuova linfa in siti e forum dedicati (che si sono creati da
soli), dove hanno costruito una vera e propria realtà alternativa dove i
fumetti non solo sono tutti belli, e si bisticcia se sia più bello il mio o il
tuo, ma prima o poi vanno anche comprati più o meno tutti, frega nulla se a 15,
30 o 50 Euro, o addirittura di più, scemo è bello, e più scemo è ancora più
bello.
E tutto questo praticamente a loro insaputa!
Che discuti oggi e discuti domani, non te ne accorgi
nemmeno che intanto i lettori di fumetti (reali, quelli paganti), stanno
diminuendo drasticamente giorno dopo giorno, tu che bazzichi tutto quanto fa
fumetto in Rete pensi che siano sempre più figherrimi e interessanti (inaudito!
Incredibile (Hulk)!).
Poi sono arrivate, come ulteriore mazzata finale,
serie tv deleterie come Big Bang Theory
o Chuck (Bartowsky), e il nerd è
stato pure sdoganato a livello sociale e civile, faceva pure figo, quasi una
sorta di compensazione dopo anni di angherie, sguardi di superiorità, prese in
giro e soprattutto gente che te li chiedeva in prestito (la categoria
peggiore!); non solo, peggio ancora, ma da anni pure molte ragazze sono state
prese dal vortice fumettaro e imbrigliate anche loro nella perfida e vetusta
ragnatela del mondofumetto (su carta… stampati così così), per via di exploit di
personaggi quali Dylan Dog, un po’ Lupo Alberto, Rat-Man, i manga per ragazze (tipo Kenshiro), o quelli più popolari a prescindere (tipo Kenshiro… o Diabolik), o certi altri Bonelli impensabili (tipo Tex e Gregory Hunter).
E' tutta colpa loro (e dalla foto si capisce anche perchè)... |
...e anche un pò colpa sua... altrochè... non fare quella faccia che tanto è colpa tua lo stesso... |
Da questo humus magmatico di irriducibili estimatori
delle letture da cesso sono poi fuoriuscite per estrusione, un fenomeno a quel
punto quasi inevitabile, altre due terribili categorie, ovvero quelle dei
fumettivendoli, cioè degli appassionati così appassionati (così degenerati e
così nerd!), che hanno deciso di aprire una attività di spaccio per propagare
il morbo, manco fossero degli untori manzoniani, pensando anche di guadagnarci
sopra senza ritegno (la paga di Giuda!); inizialmente con le aspettative più
ampie possibili, milioni di clienti, casa al mare, casa in montagna, la barca (un
Bat-costume originale nell’armadio a sei ante al terzo piano della villa di
campagna) ecc., poi drasticamente ridotte all’osso dall’impatto del loro
didietro con la realtà (carne un venerdì si e uno no e solo a cena, pane, acqua
e ribollita tutti i giorni, tranne il giovedì col lesso delle patate, domenica
digiuno perché il negozio è chiuso, un bagno al mese e se si è fortunati un
cambio di vestiti assieme, altrimenti l’abito nuovo solo a fine anno come
regalo di Natale).
Ma l’altra categoria, quella è ancora più terribile e
terrificante, perché si tratta di lettori pseudo intellettuali (di sinistra,
direbbe una nostra vecchia conoscenza), che invece hanno deciso (contro
natura), di dedicarsi all’arte della stampa su carta di disegni più o meno riusciti
e più o meno colorati (o in b/n e toni di grigio ma senza b/n), attività resa
possibile dal disturbo di personalità che affligge quasi il 98% dei lettori di
fumetti rimasti, che li spinge a comprarli in maniera compulsiva a prescindere
da cosa c’è dentro e da chi li pubblica (o da chi li scrive e disegna, che una chance la dobbiamo dare a tutti, disse
una volta lo scemo del villaggio).
Le case editrici infatti fanno finta di parlare delle
loro iniziative blasfeme agli “appassionati” di fumetti (categoria quasi del
tutto estinta, ne è sopravvissuto qualcuno, pare, solo in Val d’Aosta, al
confine con la Francia o in posti parimenti inculati chissà dove), ma in realtà
vendono in blocco quasi esclusivamente alle fumetterie, a cui rifilano bidoni allucinanti
(vedi l’affair Absolute Before Watchmen con cofanettoni in
legno di cedro del Libano truciolato, ma con scappellamento nautico e
salvagente in omaggio, con impiallacciatura di madrepirla… la madre di tutti i
cofanetti di questo tipo; la variant stavolta consisterà nello scafandro da
palombaro, in cartoncino pressato, da ritagliare e fare i buchi per respirare,
al posto del salvagente, in cartoncino pure lui, con il buco in mezzo da fare
col taglierino), approfittando della gabola
del reso negato, mentre in realtà sanno, o fanno finta di non sapere, che
l’unico tipo di acquirente possibile in questa situazione è “l’accumulatore
compulsivo” che solitamente a casa sua vive come in una discarica (e quindi
fumetto più, rifiuto meno, siamo lì).
Com’è, come non è, fatto sta che mentre la realtà
andava in una direzione, quella virtuale con tutti i fumetti dentro splittava,
e andava esattamente in quella opposta.
Ecco quindi che il mondo generatosi è perfetto per i
lettori super-appassionati e super-esperti, nonché deficienti, che sono
rimasti, con case editrici atroci e venditori più preparati di un pescivendolo
o di un caldarrostaro, retrocessi allo status di peraccottari proprio a causa
dei primi e pure dei secondi.
Essì, perché questo circolo vizioso/virtuoso che s’è
instaurato si autoalimenta reciprocamente a causa dei tre fattori, fino a che i
lettori pirla non esauriranno il pecunio o non diminuiranno ulteriormente di
numero causando una reazione ad effetto domino che poi tira giù tutto.
Seguite il mio iperbolico ragionamento ondivago
(imparato al campo estivo dei ninja) e partiamo dalle aberranti case editrici
di cui sopra; sono anni che seguo i fumetti, e sapete come li pubblicano qui in
Italia?
Ovviamente con rispetto artistico, culturale e sana
genuina passione fumettara!
Sbagliato.
All’italiana, ovvero alla come viene viene, cioè li
pubblico anche alla cazzo, poi se mi va di culo semmai miglioro nel tempo
(intanto quello stampato male qualche scemo se lo compra sempre), se invece lo
faccio pure scrivere e disegnare ex-novo, allora van bene scrittori bolsi e
bolliti (o innovativi alla Bonelli, fate voi), e disegnatori alle prime armi
afflitti da rachitismo e pollice valgo (tanto quello scritto e disegnato peggio
trova sempre qualche parente degli scemi di cui sopra che se lo compra lo
stesso, eppoi, tutto è de gutisbus);
attenzione, nel passato questo non avveniva, ovvero la pubblicazione ad minchiam a lungo andare poteva anche causare
l’allontanamento forzato di lettori già fidelizzati, ma col tempo e il
restringimento del loro numero, quelli rimasti sono diventati così irriducibili
che appunto, ormai si comprano qualunque cosa, stampato in qualunque modo,
scritto e disegnato da chicchessia (e a qualsiasi prezzo).
Non parliamo certo del Fumetto, come mezzo espressivo
innovativo e popolare, ma di una contorta aberrazione che costa un pacco di
soldi ogni volta e che non lascia in mano al lettore nulla che non sia un
mattone buono per buttarsi a fiume.
E se te lo devi pure andare a scovare sui cataloghi e
poi prenotare in fumetteria è evidente che ciò è dovuto al fatto che
normalmente non se li filerebbe nessuno, perché non ne vale la pena, perché
queste proposte sono tutte uguali, contenutisticamente, narrativamente e pure
graficamente, talvolta con l’aggravante del dolo della stampa all’orientale
(stampati a ‘Ndo Coyo Coyo), o di
quella nostrana ma più scarsa possibile (tipografia da Gino, volantini per rosticcerie
con polli arrosto e rolate, 1000 a 300 Euro spediti!), visto che spesso e
volentieri per uno che imbroccano ne sbagliano almeno un altro (tra editing,
printing, marketing, approfondimenting e prezzing).
Oggi, che il Fumetto in Italia vende tantissimo
(peccato per le tirature sempre più basse), e sta arrivando alla frutta situata
proprio vicino alla canna del gas, mi scorre davanti agli occhi la mia intera
vita di lettore (truffato) di fumetti; mi ricordo della Star Comics, nel 1987, che
c‘ha messo 2 anni (!) per trovare una grafica decente ai suoi albi (tempo
necessario per arrivare alla conclusione che adottarne una quanto più possibile
simile all’originale era la cosa migliore; dei geni… ), o della Rizzoli, che ha
pubblicato il rilancio di Superman post-Crisis
di Byrne, monco di alcune tavole, saltando episodi, in inserti inguardabili con
in appendice 8 pagine di Watchmen (e
ci sono voluti due anni per pubblicarlo tutto!).
Linea editoriale incompresa dai più, perché
filologicamente legata alle edizioni degli Anni ’40 di Ciclone e Ala d’Acciaio,
con le pagine ricalcate a mano dalle strisce, formati sballati, copertine
saltate, carta da pacchi usata per la stampa ecc.
Cosa vuol dire essere ignoranti della Storia del
Fumetto!
Mi rimembro della Comic Art, che sempre nei ruggenti
Anni ’80, oltre a ridimensionare le tavole di Savage Sword of Conan dal formato rivista a quello bonellide (!),
ha pensato bene di tagliuzzare anche i testi che proprio grazie alla riduzione
non ci stavano (!!), per la bellezza di 88 numeri (!!!); già che c’era, un po’
di tagliuzzamenti li ha fatti anche per i testi della collana gemella a colori
con le storie di Conan the Barbarian
(ridotta anch’essa al formato bonellide, ma partendo solo da quello comic-book,
a bè, allora…).
Ma in fondo cos’erano, robetta, e Watchmen?
Na caccola.
Della Play Press non vorrei nemmeno parlare, chi l’ha
conosciuta non solo la evita, ma sa benissimo di cosa è stata capace, 15 anni
di orrori editoriali che se sto qui a descrivere faccio trecento puntate di
fila; mi limito a questo, giusto per restare in tema, il suo primo volume
esclusivo per le fumetterie, ovvero de-luxe su carta patinata e a tiratura
limitata, Batman Anno Uno (I
edizione Play, metà Anni ‘90), con tutte le tavole completamente fotografate
causa l’impossibilità ad avere le pellicole originali.
E voglio dire, Batman
Anno Uno di Frank Miller, mica cotiche.
Purtroppo era così importante che per forza doveva essere riproposto ai
lettori italiani, anche in condizioni pietose, un capolavoro non si discute
certo dalla resa delle tavole!
Mai più prenotato nulla in fumetteria da allora,
grazie Play!
Ah, si chiamavano (da soli, ovvio), “Editori per
passione”!
Due paroline buone anche per la Lion non ce le toglie
nessuno, altra casa editrice attenta a questi illustri predecessori e anch’essa
filologicamente molto vicina a queste soluzioni grafiche innovative, ha
dedicato, tra le moltissime altre cose minchione che ha prodotto, una collana
ai classici DC proprio in questa maniera, infatti i volumi di Batman Classic (arrivati a 14!), Flash (3) e Lanterna Verde (3) pre-Crisis, sono quasi tutti con le tavole
completamente fotografate.
Da buttare così come sono nella raccolta carta, ma
ehi (e uno), gli “appassionati” li comprano… cioè, il primo volume t’hanno
tirato il pacco (c’è una piccola scritta di avvertenza nei credits, ma chi l’ha
prenotato comunque è rimasto fregato perché l’ha scoperto solo avendolo in
mano… dopo averlo pagato), ma i 13 successivi di Batman chi li ha comprati?
E che dire dell’esemplare plastificazione dei suoi
albi?
(che dice che ha risolto, ma ancora oggi…)
Nel dubbio ha fatto uscire tutto il New 52 alla come
viene viene, variant comprese, migliorando man mano, in corso d’opera, nei
numeri successivi (il classico tra i classici dell’editoria italiana!).
La storia come vedete, si ripete implacabile dagli
anni ’40… “corsi e ricorsi storici”
diceva Giambattista Vico, sante parole!
La Panini, che qualcuno potrebbe pensare abbia
raggiunto discreti livelli, oltre a proporre sui suoi albi le note più
insultati l’intelligenza del lettore che si siano mai viste (quindi perfette
per l’acquirente medio delle sue pubblicazioni), e poco o nulla nei suoi
costosi volumi (che non valgono certo approfondimenti seri, evidentemente), ha
fatto suo l’esempio illuminante del Batman
Anno Uno playpressino inaugurando la sua collana di Omnibus con gli Eterni di Kirby visibilmente scalettati
dalla scansione poco felice delle tavole in digitale (o dal riversamento nelle
loro super-sofisticate apparecchiature dei file originali, non certo così HD
evidentemente, che ha messo in evidenza certe magagne delle quali se ne sono
comunque fregati).
Non contenti di questo bel risultato, han pensato
bene di rifarlo anche per un secondo Omnibus, ovvero quello del Silver Surfer di Lee/Buscema.
Ma ehi (e due), l’Italia è piena di lettori felici e
contenti che vantano questi fior di volumi nelle loro collezioni (e dopotutto
sono titolini da nulla)!
Poi, col tempo e i volumi successivi, sono pure
migliorati (ma a che pro, tanto chi li comprava anche coi disegni compromessi
c’era comunque!).
Le edizioni de-luxe a fumetti si comprano per
apprezzare meglio i testi, mica per i disegni, infatti si sa, carta e stampa in
un fumetto non contano nulla, l’importante è leggersi la storia (Long Wei fans docet!).
Anche la Star ha avuto i suoi bei problemi con la
risoluzione delle tavole con l’avvento della stampa digitale, ma questo non le
ha impedito di pubblicare Lamù in
queste condizioni per un sacco di tempo; e anche altre testate manga per un
discreto periodo qualche problema nella definizione dei disegni l’hanno avuto,
ma ehi (e tre), poi hanno risolto… intanto quello pubblicato male te lo
compravi così oppure t’attaccavi al tram e rimanevi col buco in collezione.
Devo citare la Planeta coi suoi refusi in spagnolo,
le sue traduzioni involute e sballate che hanno costellato tutti i suoi primi Absolute?
“Che due
balloon” su quello di Crisis, Il Ritorno del CavalierO Oscuro su
quello di Batman, refusi a
profusione su quello di Lanterna
Verde/Freccia Verde, di Deadman
ecc.
Non è un montaggio con photoshop, è andato in stampa proprio così! |
E non è che la punta dell’iceberg (ovviamente)!
Ma lo sappiamo, giusto?
Vogliamo parlare dei manga Lion sbiaditi, col bianco
e nero che è un miracolo se viene fuori a malapena il grigio?
Ma questo per i primi titoli, se pigliate Karakuri Circus 1 ogni tanto trovate le
pagine tagliate sul bordo laterale che moncano qui e là qualche balloon, ma
anche qui, sono 43 numeri, dopo i primi (che intanto ti tieni così), avranno
già bello che risolto (e poi si sono mangiati un po’ solo qualche parolina qui
e là).
Avete presente la trasmissione Fumettology?
Andatevi a cercare la puntata dedicata a Magico Vento, troverete verso la fine (suppergiù
al minuto 56), un diabolico Lupoi che spiega il tentativo di ricolorarlo per
poterlo rendere di nuovo appetibile a nuove generazioni di lettori, scelta
quanto mai complicata essendo ben consci, loro per primi, appassionati di Fumetto
e di Magico Vento in particolare, della sua impostazione basata decisamente sul
chiaro/scuro (per cui diciamolo, l’aggiunta del colore è inutile se non
potenzialmente dannosa).
E aggiunge che colorandolo miglioreranno man mano (i
primi numeri in effetti sembrano colorati da Hans l’Uomo Talpa), chiamando “work in progress” quello che io
definisco edizioni “ad minchiam”, ma
appunto, qui prima si stampa la roba come riesci, poi migliori col tempo,
accumulando albi e volumi che intanto ti fai pagare anche se sono venuti fuori
male, perché qualcuno che li compra qui da noi lo rimedi sempre!
Avete dato una sfogliata a quell’altro capolavoro di
colorazione (a 5 Euro l’uno!), che sono stati i primi numeri di Alan Ford Tutto a Colori della
Millevoltemegliopublishing (un nome un perché)?!
Un altro obbrobrio, con le tavole anche scansionate
così così, ma la cosa incredibile è che i primi numeri sono andati esauriti e
li hanno dovuti ristampare (praticamente tal quali)!
E la collana è già arrivata a 16 numeri (superando
pure l’Alan Ford Colore della Corno
fermatasi a 15)!!
Non solo, ma già che c’erano sono stati riproposti i
primi otto numeri allegati a Panorama a cavallo tra luglio e settembre, stessa
colorazione ma differente grafica (e carta patinata), almeno quella un minimo
decente, ma così, tanto per regalarci altre chicche colorate (male) di cui si
sentiva veramente il bisogno (però pare che nell’edizione di Panorama i
risultati finali siano leggermente migliori, se non sei daltonico son
soddisfazioni!).
E ho parlato si e no di meno dell’1% delle cazzate
editoriali a cui, in anni e anni (troppi! Veramente troppi!), ho assistito,
citando case editrici storiche, alcune magari tramontate da tempo ma quasi
tutte con esperienza ultradecennale, non certo microscopiche come la Bao (che
se può va a stampare in Cina, o riduce, dopo anni, il formato della Lega degli Straordinari Gentleman per
valorizzarne i disegni) e le mille altre che infestano il nostro panorama fumettistico
ormai da un po’ di anni a questa parte (e che intasano ancora di più un mercato
già stracarico di offerte… di dubbia qualità e valore).
Per un attimo ho visto capolavori come Watchmen e V for Vendetta in formato ridotto, cartonati con inutili sovracopertine e quella patacca di cagnolino
sulla costoletta… a prezzi da omnibus, come ad esempio 13 Euro per 56 pagine…
ma che caz!!
Che tristezza… e che incubi la
notte d’ora in poi!
Mi trovo a dover ringraziare la Rizzoli (no, dico, la
Rizzoli di Fulvia Serra!! Aargghhhhh!!), per averceli fatti a suo tempo in fior
di volumi con formati e grafica originali, o la Play (no dico, la Play!!
Ari-arrgghhh!), per l’unica versione di Watchmen
con lo smile in cover (argghhh!!); e che dire quando poi scopro che politiche editoriali
illuminate del genere fanno pure scuola presso editori più grossi, come la
Panini, che proprio questo mese ci regalerà
“Storie d’amore e di sangue” sempre di Moore a 11 Euro per 64 pagine (ma perlomeno
in formato comic book!)?
E poi andiamo a dare consigli su prenotazioni e
fumetterie va, che c'è tanto bisogno di gente esperta che si vede ne capisce
di fumetti…
Ma parliamo ora di quei demenziali “peracottari” dei
fumettivendoli (povere bestie, non è certo colpa loro, costretti a scagazzare
sugli zerbini altrui perché stressati dalle iniziative burlone e pazzerelle delle
case editrici di fumetti nostrane), ovvero del secondo anello della catena; ce
ne sono di cose da dire su di loro, e anche sui quei nerdoni dei lettori, ma
ehi (e quattro), nulla che non vi sarà
rivelato… nella prossima Bat-Puntata!
Stesso Bat-Blog, stessa Bat-Rubrica! |
(Ma la scrivo quando c’ho voglia e quando mi pare, non trattenete il fiato nel frattempo!)
"... ma i 13 successivi di Batman chi li ha comprati?"
RispondiEliminaPresente! :(
Bellissima puntata, da incorniciare parola per parola.
Cero io lo avevo pronosticato mesi fa che prima o poi avremmo finito con il rimpiangere la Play Press!
:D
no, la play no...
Eliminaplaneta si, play mai...
Tu quoque Brub! -___-
EliminaDa te non m lo sarei mai aspettato... :-pppp
Anche a me interesserebbero quei classic della Lion, ma veramente, oltre a una grafica di copertina terribile, che riesce pure a coprire quelle poche cover che pubblicano (pure non fotografate), non si possono veramente vedere sti volumi.
Ed è un guaio anche quando li trovi a metà prezzo, sempre schifo fanno.
A sto punto meglio ramazzare gli albi originali, saran stampati male pure loro, ma sempre meglio di sto scempio (e te li dovresti procurare un tanto al chilo, se non guardi tanto al fine/very fine).
In effetti rimpiangere la Play proprio no, semmai lo smile, e solo quello, della cover del loro volume di Watchmen, purtroppo unica edizione che sia uscita con quella copertina (quindi manco è un particolare merito della Play, ci mancherebbe altro).
Invece c'è da aspettarselo proprio da un tipo come me, ma questo lo hai capito da un pezzo! :D
EliminaAlla mia veneranda età non ho più, ma ad esser sincero non ho mai avuto, la voglia di girare fiere e fumetterie per procurarmi qualcosa fosse pure più conveniente.
Preciso che non sono snob e nemmeno ricco sfondato, i miei fumetti comportano rinunce in innumerevoli altri campi.
Mi piace l'attuale rapporto che ho con il mio libraio che mi conosce, sa cosa prendo a menadito e non mi costringe a fare ordini o sfogliare cataloghi. Vado li e trovo quello che mi serve allineato e coperto da sguardi ed impronte vegetali altrui.
Ricambio tutto questo con assoluta fedeltà e puntualità di visita e pagamenti ogni venerdì mattina inevitabile come la morte e le tasse, ed aggiungo che oggi come oggi le seconde spaventano più della prima.
Non so se in una situazione diversa sarei ancora un lettore o collezionista di fumetti, e pensa che il poveraccio manco mi sopporta per interesse, in fondo spenderò poco più di un centinaio di euro al mese.
Certo pure io sono andato in giro con la mia noticina di arretrati del sempre amato Mister No, ma erano altri tempi, non paragonabili a questo sotto ogni punto di vista.
In quanto alla Play, dategli tempo agli attuali editori e poi mi saprete dire... XD
P.s.
A proposito delle fiere c'è qualcosa che poi non mi torna dato che non ci vado e forse potete illuminarmi su di un fatto.
Se vado in fumetteria un arretrato, tipo un X-Men, mi viene venduto ad un prezzo normale mentre in fiera, sostiene il mio fumettaro, va via ad un euro o due, a volte con le offerte tipo 5 albi a 3 euri.
Ergo, se un fumettaro in fiera fa questo per motivi che non conosco e non indago può poi lamentarsi se i suoi clienti annuali sospendono gli acquisti durante le fiere?
Gli editori si comportano malissimo, ok. I distributori non ne parliamo, ok. Ma i librai?
A volte mi ricordano quegli automobilisti che sbraitano contro i tir prepotenti sulla strada salvo poi comportarsi allo stesso modo con i ciclisti.
Siamo sempre meridionali di qualcuno?
intanto, il tuo fumettaro o sbaglia, o ha detto qualcosa di incompleto. Ha specificato, ad esempio, se nuovo od usato?
EliminaPoi, soprattutto: il tuo fumettaro, ha uno stand, in fiera? No? Sai perché? Perché il 70-80% ALMENO degli espositori delle fiere... non hanno una fumetteria...
Errore mio, credo si riferisse all'usato ma mi è parso di capire, quelle rare volte che se ne è parlato, che alla fine il discorso riguardasse l'arretrato di magazzino in generale.
EliminaIl criterio utilizzato mi è oscuro, di certo tali sconti in negozio non sono praticati, e non esiste, ad esempio, un raccoglitore con su scritto, che so, "tutto a 1 euro" o roba del genere.
Sempre procedendo in maniera spannometrica, non sono mai entrato più di tanto nella gestione del negozio né era mia competenza farlo ma posso aggiungere che ho spesso sentito parlare di stand e ho dedotto ne avesse uno anche perché ho sempre pensato che ad una fiera gli stand fossero delle fumetterie.
A questo punto la domanda nasce spontanea. Chi sono questi espositori se non sono fumetterie?
Ovvio che parlo di cose che non conosco ma ponendomi delle domande e non certamente pretendendo di dare delle risposte.
:)
privati, essenzialmente. Poi editori.
EliminaCmq, facile trovare offerte a 1 euro o metà prezzo. Ma di alcuni esuberi, non di tutto.
Privati? Ma allora non ci capisco più nulla. E' un mondo alla rovescia.
EliminaNon trovo giusto che "privati" partecipino alle fiere al pari delle fumetterie. Non è come riprodurre fumettisticamente il rapporto tra lavoro regolare e sommerso?
Privati che espongono alle fiere, editori che si travestono da distributori, librai che vogliono il reso, edicolanti che lo distruggono...
Mi gira la testa. Una di queste sere mi toccherà riflettere seriamente sulle mie responsabilità di lettore.
:(
"privati", magari con partita iva.
Eliminao magari collezionisti che si liberano di pezzi in esubero. Non so che dire. Anzi, 2-3 cose ne avrei, ma verrei querelato :)
Evitiamolo :)
EliminaAttendo con ansia la seconda puntata!
RispondiEliminaSalgono le aspettative! :-)
EliminaAumenta la pressione! :-(
Pressione? Te la faccio aumentare io!
EliminaEsigo leggere la puntata censurata!
:D
Eeeh, questo purtroppo non si può, al momento, fare, però in futuro chissà.
EliminaIl casino, ci tengo a precisarlo, l'ha fatto veramente Francesco, ma a sua insaputa, io per sbaglio sono andato a parlare di una certa cosa proprio al momento sbagliato.
Ma si tratta di una cazzata veramente.
Quando se ne potrà parlare, vi verrà un mezzo colpo perchè pensare di avere problemi per una cacchiata del genere vi sembrerà impossibile, eppure... siamo in Italia e ci son o leggi ben strambe, molto più strambe di quanto uno potrebbe pensare.
ottima disamina, però mi viene da chiedere: questa puntata fantasma esiste veramente? che cosa avrai potuto scrivere di peggio rispetto a questo pezzo sugli editori nostrani per non poterla pubblicare? li hai già massacrati parecchio mi sembra XD
RispondiEliminap.s.: riguardo alle traduzioni sballate della Planeta DeAgostini, per caso avete letto anche il cartonato di Batman: Hush (Jeph Loeb, Jim Lee) appunto della Planeta? la RW lo dovrebbe redistribuire nei prossimi mesi e prima di acquistarlo vorrei sapere se la traduzione è accettabile o meno... grazie :)
Purtroppo la puntata fantasma esiste veramente, come ho riportato anche sopra, è vero che sembra sempre che scherzi ma stavolta è andata proprio così.
EliminaIn effetti per essere cassata non si può che pensare doveva essere tremenda, ma in realtà la vostra curiosità vi ucciderà nel frattempo, immaginando le peggio cose quando poi nella realtà, una volta che verrà svelata, se si potrà fare in futuro, sarà una tale stupidata che non ci crederete (era meglio immaginarsi le peggio cose che l'incredibile, sciatta e scialba, realtà ^___^).
Sul volume di Hush, personalmente non ce l'ho, e quando uscì ne vidi poche copie in giro, la Planeta stava chiudendo e aveva problemi col distributore, però a spanne, i volumi peggiori erano i primi, col tempo appunto migliorò (una veccchia, vecchia storia), e se ci sono stati dei refusi negli ultimi erano proprio di scarsa entità o totalmente assenti.
Quindi io sarei abbastanza fiducioso, non ricordo polemiche feroci all'epoca su quel volume, anche se stazionò brevemente sugli scaffali...
se è così allora sono proprio curioso di leggere questa puntata fantasma... grazie per le dritte su Hush ;)
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