Due mesi e mezzo fa, annunciavamo la cancellazione di Narnia Fumetto 9.
Adesso, ci piace mettere un po' i puntini sulle "i".
Per questo, oggi l'Associazione Culturale Amici Miei, organizzatrice di Narnia Fumetto, ha divulgato il seguente comunicato.
"Durante le otto edizioni di Narnia Fumetto, ci siamo spesso trovati di fronte a polemiche. Raramente giuste o ben dosate, spesso pretestuose o create ad hoc per fini personali da parte di chi aveva interesse a farlo, o da qualche politucolo locale, per ottenere visibilità.
Talvolta non abbiamo risposto, in altri casi, come questo, siamo costretti a farlo, per difendere quello che è nostro e per restituire rispetto e dignità a Narnia Fumetto che, pur non svolgendosi quest’anno, è tirata per i capelli un po’ da tutti.
Mai, infatti, avremmo immaginato di essere attaccati proprio l’anno nel quale l’evento non si tiene.
Per questo, interverremo qui e ora, definitivamente, e non torneremo più sull’argomento, lasciando agli acrobati delle polemiche il trapezio delle falsità.
Francamente, pur ritenendo legittimo il diritto di critica, riteniamo che ci vorrebbe un po’ di onestà intellettuale, qualche dato in più, e magari anche la capacità di chi fa informazione per lavoro, di informare bene, sentendo tutte le parti coinvolte, anche quelle invise.
In primis, da pettegolezzi locali, avanza da tempo la tesi che Narnia Fumetto sarebbe un evento a fine di lucro. Perché riceve contributi. Perché vende gli spazi agli espositori. Perché esige un biglietto di ingresso. E in questo, ci si scorda di menzionare il fatto che tali contributi, erogati sempre e solo dal comune, siano in continuo calo, ben il 50% in meno solo l’ultimo anno. Che i prezzi per espositori e pubblico siano fermi dal 2008, e siano tra i più bassi del settore, nonostante l’associazione che organizza la manifestazione paghi IVA e tutte le tasse ed i balzelli previsti dalla legge, come è giusto che sia. E ci si scorda che i bilanci, regolarmente presentati al comune di Narni, passino da un preventivo tendente al pareggio, ad un consuntivo che ci si avvicina, quando più, quando meno. Oltretutto, i tanti volontari ed associati che lavorano alla manifestazione, spendendo svariate settimane tolte a ferie o al lavoro ogni anno, “guadagnano” la miseria di un rimborso spese. E, mistero dei misteri: il tanto sbandierato contributo del comune, che molti sprovveduti ritengono la pietra dello scandalo, è insufficiente, da solo a coprire la tanta pubblicità fatta, o anche solo il costo degli autori stranieri che ogni anno vengono ospitati.
No, Narnia Fumetto è organizzata con passione e professionalità, ma lasciatemelo dire: del lucro, dell’unico utile che abbiamo, beneficia la nostra “azionista di maggioranza, che è la città di Narni, con le sue attività turistiche e commerciali, che risentono in positivo - e questo è un riscontro diretto delle riunioni svolte con gli esercenti - dell’afflusso di pubblico, paragonabile solo a quello di un grande evento come la Corsa all’Anello; è Narni con la fama di “città del fumetto”, che si è guadagnata in otto anni di fiera. E’ Narni, col suo nome bene in evidenza prima della parola “fumetto” nel titolo della manifestazione.
L’ignoranza, purtroppo, non permette di capire che il lucro non deriva solo da quanto entra, ma dalla differenza tra entrate ed uscite: la manifestazione può anche incassare decine di migliaia di euro, ma se poi le rigira all’economia locale, alla pubblicità, se li spende in treni, aerei, rimborsi di viaggio, albetti a tiratura limitata in omaggio, quando non decine di kg di fumetti “a buffet” come lo scorso anno, non ci può essere lucro.
A proposito: solo nell’ultima edizione, per fare dei numeri, l’associazione ha speso QUASI IL TRIPLO del contributo erogato dal comune, in spese di vario genere (ospitalità, pubblicità) sul territorio. A tutto questo andrebbe aggiunto l’indotto generato dalle migliaia di persone che, per tre giorni, “vivono” il centro di Narni, realizzando appieno la felice intuizione di spostare la manifestazione dall’isolata Rocca Albornoz, al centro della città.
Superando le chiacchiere da bar, andiamo dritti al punto, ovvero alle motivazioni per le quali non si è fatta Narnia Fumetto, quelle reali: ebbene, non si tratta di problematiche meramente economiche, come si evince anche, a quanto sembra, dalle parole dell’assessore alla cultura di Narni, che evidentemente non ricorda bene le numerose riunioni tenutesi nei primi mesi di quest’anno anche in sua presenza. Narnia Fumetto non si è svolta perché, a meno di tre mesi dalla manifestazione, le location promesse non erano disponibili (gli Scolopi), o non erano a norma (San Domenico, per via delle impalcature), e questo avrebbe portato al taglio di gran parte del programma, oppure alla necessità di noleggiare ulteriori tensostrutture, che l’associazione - visti i tagli - non si sarebbe potuta permettere. Sul contributo economico sorvoliamo: non sarebbe corretto da parte nostra parlarne, così come è inelegante è apparsa la scelta di citare cifre senza contestualizzarle.
In merito alla manifestazione sorta parallelamente alla rinuncia a Narnia Fumetto, ci sentiamo solo di dire che avevamo aderito, e con entusiasmo, alla possibilità iniziale di collaborare. Quando, però, in un secondo momento, sono emersi degli aspetti che la contrapponevano nettamente a Narnia Fumetto (stesse date, 6 e 7 settembre, a fronte di un diverso annuncio iniziale, la presenza di una mostra mercato, negata fino a pochi giorni fa), ci siamo resi conto di come una simile scelta fosse di cattivo gusto, prestandosi inoltre a fuorvianti confusioni e strumentalizzazioni. Questo è stato confermato dalla inutilità di qualunque nostro tentativo di convincere l’organizzazione a scegliere altre date.
Nonostante tutto, abbiamo aspettato che la manifestazione arrivasse a compimento per diffondere questo comunicato: conoscendo l’impegno che richiede un evento del genere, abbiamo comunque deciso di essere rispettosi, almeno noi, del lavoro svolto da altri.
Per finire, deludente a dir poco è stato il ruolo del comune, che dopo pubblicazioni e dichiarazioni ad esso attribuite e radicalmente inesatte, ha scelto di non smentire, con una mancata difesa della quale, forse, dovrebbe rendere conto, prima che a noi, alla città di Narni, alla sua economia, alla sua Cultura, ed ai reparti di pediatria degli ospedali di Terni e Narni.
Ne prendiamo atto, con estrema amarezza, dopo ben otto anni di collaborazione."
Francesco Settembre
presidente associazione culturale Amici Miei
organizzatrice di Narnia Fumetto
Adesso, ci piace mettere un po' i puntini sulle "i".
Per questo, oggi l'Associazione Culturale Amici Miei, organizzatrice di Narnia Fumetto, ha divulgato il seguente comunicato.
"Durante le otto edizioni di Narnia Fumetto, ci siamo spesso trovati di fronte a polemiche. Raramente giuste o ben dosate, spesso pretestuose o create ad hoc per fini personali da parte di chi aveva interesse a farlo, o da qualche politucolo locale, per ottenere visibilità.
Talvolta non abbiamo risposto, in altri casi, come questo, siamo costretti a farlo, per difendere quello che è nostro e per restituire rispetto e dignità a Narnia Fumetto che, pur non svolgendosi quest’anno, è tirata per i capelli un po’ da tutti.
Mai, infatti, avremmo immaginato di essere attaccati proprio l’anno nel quale l’evento non si tiene.
Per questo, interverremo qui e ora, definitivamente, e non torneremo più sull’argomento, lasciando agli acrobati delle polemiche il trapezio delle falsità.
Francamente, pur ritenendo legittimo il diritto di critica, riteniamo che ci vorrebbe un po’ di onestà intellettuale, qualche dato in più, e magari anche la capacità di chi fa informazione per lavoro, di informare bene, sentendo tutte le parti coinvolte, anche quelle invise.
In primis, da pettegolezzi locali, avanza da tempo la tesi che Narnia Fumetto sarebbe un evento a fine di lucro. Perché riceve contributi. Perché vende gli spazi agli espositori. Perché esige un biglietto di ingresso. E in questo, ci si scorda di menzionare il fatto che tali contributi, erogati sempre e solo dal comune, siano in continuo calo, ben il 50% in meno solo l’ultimo anno. Che i prezzi per espositori e pubblico siano fermi dal 2008, e siano tra i più bassi del settore, nonostante l’associazione che organizza la manifestazione paghi IVA e tutte le tasse ed i balzelli previsti dalla legge, come è giusto che sia. E ci si scorda che i bilanci, regolarmente presentati al comune di Narni, passino da un preventivo tendente al pareggio, ad un consuntivo che ci si avvicina, quando più, quando meno. Oltretutto, i tanti volontari ed associati che lavorano alla manifestazione, spendendo svariate settimane tolte a ferie o al lavoro ogni anno, “guadagnano” la miseria di un rimborso spese. E, mistero dei misteri: il tanto sbandierato contributo del comune, che molti sprovveduti ritengono la pietra dello scandalo, è insufficiente, da solo a coprire la tanta pubblicità fatta, o anche solo il costo degli autori stranieri che ogni anno vengono ospitati.
No, Narnia Fumetto è organizzata con passione e professionalità, ma lasciatemelo dire: del lucro, dell’unico utile che abbiamo, beneficia la nostra “azionista di maggioranza, che è la città di Narni, con le sue attività turistiche e commerciali, che risentono in positivo - e questo è un riscontro diretto delle riunioni svolte con gli esercenti - dell’afflusso di pubblico, paragonabile solo a quello di un grande evento come la Corsa all’Anello; è Narni con la fama di “città del fumetto”, che si è guadagnata in otto anni di fiera. E’ Narni, col suo nome bene in evidenza prima della parola “fumetto” nel titolo della manifestazione.
L’ignoranza, purtroppo, non permette di capire che il lucro non deriva solo da quanto entra, ma dalla differenza tra entrate ed uscite: la manifestazione può anche incassare decine di migliaia di euro, ma se poi le rigira all’economia locale, alla pubblicità, se li spende in treni, aerei, rimborsi di viaggio, albetti a tiratura limitata in omaggio, quando non decine di kg di fumetti “a buffet” come lo scorso anno, non ci può essere lucro.
A proposito: solo nell’ultima edizione, per fare dei numeri, l’associazione ha speso QUASI IL TRIPLO del contributo erogato dal comune, in spese di vario genere (ospitalità, pubblicità) sul territorio. A tutto questo andrebbe aggiunto l’indotto generato dalle migliaia di persone che, per tre giorni, “vivono” il centro di Narni, realizzando appieno la felice intuizione di spostare la manifestazione dall’isolata Rocca Albornoz, al centro della città.
Superando le chiacchiere da bar, andiamo dritti al punto, ovvero alle motivazioni per le quali non si è fatta Narnia Fumetto, quelle reali: ebbene, non si tratta di problematiche meramente economiche, come si evince anche, a quanto sembra, dalle parole dell’assessore alla cultura di Narni, che evidentemente non ricorda bene le numerose riunioni tenutesi nei primi mesi di quest’anno anche in sua presenza. Narnia Fumetto non si è svolta perché, a meno di tre mesi dalla manifestazione, le location promesse non erano disponibili (gli Scolopi), o non erano a norma (San Domenico, per via delle impalcature), e questo avrebbe portato al taglio di gran parte del programma, oppure alla necessità di noleggiare ulteriori tensostrutture, che l’associazione - visti i tagli - non si sarebbe potuta permettere. Sul contributo economico sorvoliamo: non sarebbe corretto da parte nostra parlarne, così come è inelegante è apparsa la scelta di citare cifre senza contestualizzarle.
In merito alla manifestazione sorta parallelamente alla rinuncia a Narnia Fumetto, ci sentiamo solo di dire che avevamo aderito, e con entusiasmo, alla possibilità iniziale di collaborare. Quando, però, in un secondo momento, sono emersi degli aspetti che la contrapponevano nettamente a Narnia Fumetto (stesse date, 6 e 7 settembre, a fronte di un diverso annuncio iniziale, la presenza di una mostra mercato, negata fino a pochi giorni fa), ci siamo resi conto di come una simile scelta fosse di cattivo gusto, prestandosi inoltre a fuorvianti confusioni e strumentalizzazioni. Questo è stato confermato dalla inutilità di qualunque nostro tentativo di convincere l’organizzazione a scegliere altre date.
Nonostante tutto, abbiamo aspettato che la manifestazione arrivasse a compimento per diffondere questo comunicato: conoscendo l’impegno che richiede un evento del genere, abbiamo comunque deciso di essere rispettosi, almeno noi, del lavoro svolto da altri.
Per finire, deludente a dir poco è stato il ruolo del comune, che dopo pubblicazioni e dichiarazioni ad esso attribuite e radicalmente inesatte, ha scelto di non smentire, con una mancata difesa della quale, forse, dovrebbe rendere conto, prima che a noi, alla città di Narni, alla sua economia, alla sua Cultura, ed ai reparti di pediatria degli ospedali di Terni e Narni.
Ne prendiamo atto, con estrema amarezza, dopo ben otto anni di collaborazione."
Francesco Settembre
presidente associazione culturale Amici Miei
organizzatrice di Narnia Fumetto
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