Il Free Comic Book Day (FCBD) è una americanata.
In sintesi: il primo sabato di maggio, le fumetterie regalano ai clienti decine di titoli realizzati appositamente dagli editori, praticamente tutti, a partire dai "big", e venduti ai negozi a prezzo "politico". Specifico che gli albi contengono generalmente storie inedite, talvolta presentando nuovi personaggi o particolari cicli narrativi, e quindi sono anche di una certa importanza.
Negli USA, il FCBD è un evento.
Qui il sito ufficiale.
L'evento italiano (qui il sito italiano che non viene aggiornato da due anni), spinto da Italy Comics, e puntualmente ignorato dai grandi editori, per anni è andato avanti quasi esclusivamente grazie alle forze di Paolo Accolti Gil, e col supporto di pochissimi editori. Anzi: questi ultimi, spesso, hanno preferito concentrare i loro sforzi in altri periodi dell'anno, magari in qualche grossa fiera toscana, piuttosto che provare a far decollare l'evento FCBD.
E dire che, alla fine, il tutto stava decollando: al terzo anno era arrivato a contare una trentina di fumetterie (il 15% del mercato italiano: non male per un evento - ripetiamolo che giova - ignorato da gran parte degli editori e dei distributori).
Ne abbiamo accennato qui e qui.
Antani Comics ha partecipato negli anni 2007, 2008 e 2009 (nei link foto e resoconto).
E, negli anni, abbiamo ospitato autori, investito soldi in pubblicità, regalato centinaia di kg di fumetti...
Che dire?
Perché il FCBD non si fa più? Perché non è cresciuto abbastanza?
Non si fa perché gli editori grandi non lo spingono: la paura di favorire un concorrente, facendo conoscere l'esistenza ANCHE dei suoi fumetti, nel momento in cui si investe per spingere i propri, è troppo forte. Della serie: meglio rischiare di morire tutti, che salvarci tutti, con uno sforzo (anche) MIO.
Questa, da parte mia, è un po' più di una supposizione. Anche perché spiegazioni migliori non ce ne sono.
Gli editori piccoli, di conseguenza, non aderiscono, perché non vedono la spinta dei grandi, ma neanche di un gruppo folto di colleghi "minori". Le fumetterie, continuando il rapporto causa-effetto, non vedono interesse a farlo, anche se sono state spesso loro a spingerlo a livello locale.
Negli USA è nato dal basso, ma è ormai oltre un decennio che si ripete.
Del resto, in quel mercato, sanno cosa sia la promozione...
Per finire in bellezza, abbiamo contattato una decina di editori medio/grandi per far loro tre domande:
1-Sai che in italia, per anni, è stato organizzato un FCBD. Pensi sia una iniziativa utile?
2-Perché non avete partecipato?
3-Cosa pensi che non abbia funzionato nelle precedenti iniziative?
1-Sai che in italia, per anni, è stato organizzato un FCBD. Pensi sia una iniziativa utile?
2-Perché non avete partecipato?
3-Cosa pensi che non abbia funzionato nelle precedenti iniziative?
Ci hanno risposto BAO e PANINI COMICS, che ringraziamo.
Gli altri non erano evidentemente interessati.
Michele Foschini, BAO PUBLISHING
1-Lo so, e sì, la trovo un’iniziativa utile, a patto di spendere un po’ di tempo e denaro in promozione pubblicitaria a livello locale. Quella dev’essere qualcosa di cui si occupano i punti vendita, però, e non sempre è stata fatta.
2-Il primo anno di BAO non avevamo nulla di adatto. In seguito ci siamo trovati nel dilemma: regaliamo qualcosa di cui abbiamo molte copie perché si è venduto poco (quindi qualcosa che, probabilmente, era poco attraente per il pubblico, quindi inutile ai fini promozionali) o ci sveniamo regalando qualcosa che ha un alto gradimento ma, per noi, un costo alto di produzione? Se l’iniziativa avesse maggiore risonanza a livello nazionale, saremmo disposti a fare una tiratura ad hoc di un titolo adatto quel contesto.
3-Semplicemente il fatto che a sapere che esistevano erano soltanto persone che in fumetteria ci vanno già.
Alex Bertani, PANINI COMICS
1-Si, lo so. Tutto ciò che si propone di diffondere e far conoscere il fumetto è utile, a prescindere.
1-Si, lo so. Tutto ciò che si propone di diffondere e far conoscere il fumetto è utile, a prescindere.
2-L’ultima volta ci abbiamo riflettuto molto, volevamo partecipare. Avevamo già anche una lista di albi “papabili”. Panini Comics è sempre molto attiva nella promozione (Impact, Conferenze, Convention e tutte le mille promo che organizziamo mensilmente) alla fine, anche se a malincuore, valutammo di concentrare i nostri sforzi in altri eventi e altre modalità. Il tempo a disposizione è spesso la nostra variabile critica. Tra lavorazioni editoriali, approvazioni, produzione degli albi, ecc... partecipare significa comunque un discreto impegno e in certi casi devi decidere, non sempre puoi fare tutto quello che vorresti.
3-Non so bene, non ho ricevuto ritorni diretti. Probabile che la defezione di qualche editore di peso abbia tolto un po’ di visibilità e impatto all’iniziativa, in compenso chi ha partecipato, avrà sicuramente avuto più spazio e ritorni.
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